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Arrendersi ad una spia
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Arrendersi ad una spia
E-book173 pagine1 ora

Arrendersi ad una spia

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Info su questo ebook

Un mascalzone, un marchese ed una spia. Questi ruoli sono tutti parte integrante della vita di Dominic Rossington e lui li interpreta piuttosto bene. L'amore, tuttavia, gli fa perdere questo equllibrio e lui dovrà fare tutto ciò che è in suo potere per proteggere colei che gli ha preso il cuore, Lady Rosanna. IL pericolo è in agguato all'orizzonte e lui dovrà fare tutto il possibile per salvarla.

Il cuore di Lady Rosanna Kendall si è spezzato quando l'unico uomo che lei abbia mai amato le ha detto che non si sarebbe mai sposato e che, se lo avesse fatto, lei sarebbe stata la sua ultima scelta. Poco dopo, suo fratello maggiore muore in uno strano incidente, sprofondandola nel lutto. In questo periodo, Rosanna raccoglie i cocci del suo cuore e lo rende più duro.

Lord Dominic Rossington, marchese di Seabrook, lavora diligentemente per il Ministero della Guerra. Conduce una vita pericolosa che non lascia spazio per una moglie e una famiglia. In tutta coscienza, non può incoraggiare Lady Rosanna, anche se questo sarebbe il suo più grande desiderio.

Anni dopo Dominic intravede un modo per liberarsi dai suoi obblighi verso la Corona e chiedere finalmente la mano dell'unica donna che abbia mai desiderato. Tutto quello che deve fare è portare a termine la sua ultima missione e convincerla che è l'unica donna per lui.

Riusciranno entrambi a sopravvivere allo stile di vita pericoloso di Dominic abbastanza a lungo da poter avere un lieto fine?

LinguaItaliano
Data di uscita4 lug 2020
ISBN9781071554920
Arrendersi ad una spia

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    Anteprima del libro

    Arrendersi ad una spia - Dawn Brower

    Capitolo Uno

    Giugno 1818

    Dominic entrò nell'ufficio del Ministero della Guerra. La guerra non aveva posto fine a tutto, come sarebbe dovuto avvenire a Waterloo tre anni prima. I sostenitori di Napoleone se ne andavano ancora in giro a spiare per cercare di liberare quell'uomo. Lo spionaggio sembrava sempre all'ordine del giorno per il governo. Quando aveva scelto di diventare un agente della corona, gli era sembrato qualcosa di molto divertente. Che stupido era stato! Il Dominic più giovane era stato un idiota; non che non fosse pronto a commettere qualche errore imprudente anche adesso. La differenza era che si fermava a considerare quale fosse l'opzione migliore, sperando di non rimpiangere quella scelta, alla fine.

    Lo spionaggio era già roba vecchia da anni. Lui si sentiva pronto a farsi da parte ed a lasciare il posto ad altri gentiluomini ambiziosi. Tutto quello che Dom desiderava era ritirarsi a Seabrook Manor ed ignorare la società. Stava diventando sentimentale e non era bello sentirsi così. Aveva trentatré anni e, come sua madre amava sottolineare, aveva ormai superato l'età per sposarsi e continuare la discendenza. Qualcosa che aveva cercato assolutamente di evitare durante tutta la sua vita da adulto. Dom non credeva di poter essere un buon marito o un buon padre, ma non gli andava nemmeno di lasciare il destino della famiglia nelle mani di un cugino ritardato.

    Bussò alla porta del suo superiore e fece una smorfia.

    Entrate, disse una voce profonda e rimbombante.

    Dom aprì la porta ed entrò. Attese che il duca di Branterberry si accorgesse della sua presenza. L'anziano gentiluomo era un genio dei complotti e sviluppava delle strategie che confondevano le idee. Dom si chiedeva spesso da dove gli uscissero quei piani diabolici. Aveva imparato molto sotto la tutela del duca. Si era ben presto rivelato evidente che aveva sottoscritto molto di più di quello che avevano concordato. La vita che aveva vissuto precedentemente era stata frivola e piena di ogni lusso immaginabile. Essere un marchese e far parte della nobiltà più stimata gli offriva ogni opportunità per indulgere in ogni vizio conosciuto dall'uomo- e Dom se ne era servito il più possibile.

    Ma ciò lo aveva stancato...

    Avete richiesto la mia presenza, disse Dom, diventando impaziente. Avete intenzione di lasciarmi qui in piedi tutto il giorno? Inarcò un sopracciglio.

    Il duca picchiettò le dita tra loro. Guardava al di sopra della spalla di Dom, in apparenza perso nei propri pensieri. Cosa lo preoccupava? Doveva essere qualcosa di veramente brutto, per impensierire il duca di Branterberry. Non c'era molto che potesse turbarlo ed affrontava tutto con impeto. Niente e nessuno potevano sbarrargli la strada. Dom aveva sempre ammirato quel suo aspetto.

    Sono sicuro che voi siate consapevole che Bonaparte è rimasto recluso sull'isola di Sant'Elena con successo per qualche anno, ormai. Il duca aggrottò la fronte. Qualcosa che vorremmo continuasse anche in un futuro imprevedibile.

    Dom annuì. Immagino che ci sia stato qualche sviluppo che vi preoccupa in quella zona.

    Il duca agitò la mano. Non ho alcun dubbio che Napoleone morirà su quell'isola. La domanda è quando. Si appoggiò indietro sulla sedia. Detto questo... Si fermò per un istante ed osservò Dom. C'è qualcosa che credo possa diventare un problema, se non lo affrontiamo.

    Dom si sporse in avanti e chiese, Di cosa si tratta?

    Si tratta solo di voci e speculazioni fino ad ora, ma come sappiamo entrambi, a volte c'è un fondo di verità in questi sussurri. Il duca sospirò. Preferirei non ignorarli, per non rimpiangerlo in seguito.

    Dom era d'accordo con lui a quel riguardo. Era meglio indagare e non trovare niente, piuttosto che far finta che fosse insignificante. Qualcosa di quel genere poteva portare ad uno spargimento di sangue o ad un collasso economico dal quale non si sarebbero più ripresi. E anche se si fosse trattato di una sciocchezza, non potevano restarsene seduti senza fare niente, mentre qualcuno cercava di mettere in pericolo il loro re ed il loro Paese. Cosa volete che faccia? Spiegatemi cosa dicono queste voci.

    Quando è stata l'ultima volta che siete andato a trovare il duca di Weston?

    Dom sbiancò a quelle parole. Era passato del tempo da quando era stato nel Kent a trovare il suo amico. Gli faceva troppo male vederlo. Non si trattava di qualcosa che James avesse fatto, ma piuttosto della sensazione di inadeguatezza di Dom stesso. James aveva tutto quello che Dom non credeva di meritare. Quando si era sposato ed aveva messo su famiglia, le dinamiche del loro rapporto erano cambiate. Dom era rimasto single e non aveva alcuna intenzione di cambiare. Anche se sua madre lo infastidiva regolarmente, lui pensava di avere un sacco di tempo per sposarsi e fare un bambino che ereditasse il titolo di Seabrook. Solo di recente aveva iniziato a chiedersi perché aspettasse.

    L'ho visto molti mesi fa. Si era trattato di un incontro fortuito in città. James vi si era recato per una questione di affari, ma non era rimasto a lungo. Avevano bevuto qualcosa insieme per festeggiare la prossima paternità- di nuovo. James aveva già una figlia e questa volta sperava di avere un maschio. Weston non si era fermato a lungo- non gli piaceva lasciare la famiglia. Quell'uomo adorava sua moglie, Alys, e soffriva di ansia da separazione. Non viene spesso in città.

    Ma siete ancora in contatto con lui?

    Cosa c'entrava James con tutto ciò? Dom si mise subito in allerta. Avrebbe dovuto farlo subito, appena il duca aveva chiesto del loro rapporto. Sicuramente non credeva che James avesse qualcosa a che fare con un tentativo di fare uscire Napoleone illegalmente da Sant'Elena. James era stato ferito al ventre da una sciabola e portava le cicatrici della battaglia. Waterloo aveva quasi messo fine alla sua vita e James non avrebbe preso alla leggera un'accusa di tradimento. Dom doveva fare tutto quello che poteva per proteggere il suo amico. Già una volta aveva mancato nei suoi confronti con la morte di Edward e rifiutava di farlo ancora.

    Di cosa si tratta? Dom serrò la mascella. James è uno degli uomini migliori che io conosca e sì, ci teniamo ancora in contatto.

    Il duca di Branterberry annuì. Bene. Ho bisogno che andiate a casa sua e che teniate d'occhio le cose.

    Dom sollevò un sopracciglio. Cos'è esattamente che dovrei tenere d'occhio?

    Più Dom rimaneva lì seduto senza risposte, più diventava scontroso. Non gli piaceva la piega che stava prendendo quella conversazione e non sapeva affatto come affrontarla nel modo giusto.

    Non preoccupatevi per il vostro amico, disse il duca, poi fece una breve pausa. Non è un traditore, ma qualcuno nella sua residenza lo è. Ci sono delle informazioni che vengono mandate illegalmente in Francia. Non so cosa stia succedendo, ma so solo che c'è qualcuno che contrabbanda a pieno ritmo lì.

    Una banda aveva operato lì in passato. Dom ne era stato testimone, quando era andato in visita dopo il ritorno di James da Waterloo. In seguito, i contrabbandieri avevano sparato a James. Dom si era occupato di loro- o almeno aveva creduto di farlo. Alys lo aveva aiutato ad estrarre la pallottola ed a prestare le cure mediche a James. Dom si era occupato del resto e lo aveva fatto senza lamentarsi. Pensava di avere compiuto il proprio dovere, ma ora sembrava che si fosse sbagliato o fosse stato uno sciocco a credere che quella faccenda fosse finita.

    Capisco.

    Pensavo che lo avreste fatto. Voi avete le migliori ragioni per trovarvi in quei paraggi. La vostra proprietà non è lontana da Weston Manor. Potete andare in visita per un po', indagare e risolvere la situazione, prima di tornare a casa.

    Dom contrasse le labbra. Non pensavo di fare ritorno a Seabrook per un po' di tempo.

    Il duca sorrise. "Non pensate che dovreste farlo? Non sono né giovane né stupido. So che volete abbandonare questo modo di vivere e tornare a casa. Assumetevi quest'ultimo incarico per me e poi potrete farlo. Non vi

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