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Cronaca di tre
Cronaca di tre
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E-book52 pagine42 minuti

Cronaca di tre

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Info su questo ebook

Quando non si comprende appieno la vera natura dell’esistenza, si va alla ricerca di compensazioni fittizie che possano procurare un sollievo momentaneo all’austerità della vita. Per raggiungere uno stato di pacificazione effettiva della mente oppressa dai pensieri molesti, è opportuno imparare a stimare sé stessi in uno stato di completa integrazione con gli elementi naturali. Rilassarsi nella propria condizione, qualunque essa sia, e accettarsi per come si è, senza giudicare se stessi e gli altri, costituisce la pratica più efficace che si possa adottare, per il superamento di tutti gli ostacoli causati dalle emozioni e dalle passioni scaturite dal desiderio. La nostra mente ci condiziona nel bene e nel male e, se non siamo in grado di controllarne gli eccessi, potremmo incorrere in errori gravi dall’esito a volte irreversibile. 
La soluzione c’è: desideriamo meno e amiamo di più. 
Non dimenticare di vivere. 

Nicoletta Liguori nasce in provincia di Salerno nel 1950 e risiede a Napoli da oltre cinquant’anni. Ha compiuto studi classici e approfondito le medicine e le filosofie orientali. Ha vissuto in provincia di Avellino sperimentando l’agricoltura biodinamica di Rudolf Steiner e ha avuto il privilegio di seguire l’insegnamento del Maestro tibetano Namkai Norbu, per oltre cinquant’anni. È autrice e regista di documentari antropologici realizzati in India, Australia e Siberia sulla condizione delle popolazioni indigene, delle quali è fiera sostenitrice. È esperta di alimentazione fondamentale ed ecologista di lungo corso. È inoltre autrice di libri di vario genere tra cui La via del cibo (Gruppo Gedi Edizioni, 2008 e Booksprint, 2018), Margherita era primavera (Booksprint, 2020), Ayurveda, intelligenza del mondo (Gruppo Gedi Edizioni, 2022).
 
LinguaItaliano
Data di uscita14 set 2022
ISBN9791255370215
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    Cronaca di tre - Nicoletta Liguori

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    Nicoletta Liguori

    Cronaca di tre

    © 2022 Vertigo Edizioni s.r.l., Roma

    www.vertigoedizioni.it

    info@vertigoedizioni.it

    ISBN 978-88-6206-973-1

    I edizione ottobre 2022

    Finito di stampare nel mese di settembre 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

    Cronaca di tre

    A tutti i miei amici, vittime innocenti o consapevoli delle sostanze allucinogene. Tanti, troppi, hanno creduto di poter affrontare la vita con minore sofferenza, ma abusando di queste tossine, hanno trovato una fine ingloriosa prima del tempo.

    "… molte anzitempo all’orco

    generose travolse alme d’eroi..."

    (Omero, Iliade)

    Capitolo 1

    Cronaca di una notte insonne

    Ormai il sonno mi è passato del tutto non la stanchezza. Prima in camera con Ares, poi Luisa che si impone di rimanere nel letto con me. Dopo vari tentativi amorosi di adattare il piccolo corpo alle mie necessità di spazio, vi rinuncio finalmente. Quando avverto che il sonno ha oramai conquistato il piccolo leone irrequieto, mi sottraggo all’abbraccio e al dominio delle gambette. Nel buio scendo dal letto consapevole e attenta, se possibile, a non calpestare Daniele, il cane accucciato sempre ai piedi del letto dove io dormo. Mi dirigo in camera di mio padre, mi infilo nel lettino vuoto che rimane accanto al suo. Ho preso da qualche mese l’abitudine di dormire qui tutte le volte che sono a casa dei miei. Il sonno del genitore è greve, borbottante, si sentono di tanto in tanto orinali che si sollevano per accogliere scarsa e dolorosa urina. Fingo di dormire, tento di rilassarmi ma avverto la tensione tra le sopracciglia dove più di una ruga verticale non riesce a distendersi. Come potrei altresì rinnegare la mia natura sensibile al dolore umano? Il vecchio a tratti tramesta le coperte riattivando la mia attenzione alquanto offuscata dal cumulo dei pensieri. Il lamento per le gambe che non gli funzionano mi colpisce profondamente, strizzo gli occhi già chiusi, come a parare colpi invisibili che sembrano arrivare da ogni dove. Il tempo trascorre tra pausa e ripresa, i suoni della stanza riempiono anche gli angoli più nascosti. Prigioniera della mente, penso di prendere su di me l’intera sofferenza del mondo ma questo pensiero mi stanca a tal punto da farmi assopire senza la presenza. Il sonno è breve, non appagante. Mi sveglio in preda all’angoscia, sento la mia prossima sofferenza come inevitabile, la associo a quella del padre e mi sembra, soltanto adesso, troppo pesante da sopportare. In un sol giorno il mio viso è invecchiato, il corpo indolenzito, il cibo non mi è più congeniale. Dai miei dolci figli non riesco a prendere quella gioia pulita, semplice, che mi ristora l’anima e qualcosa d’altro. Tanto mi è mancato oggi. Inquieta tutto il giorno, ho vagato nella mente non rassegnata al dolore attuale e imminente, sofferenza aggiunta alla sofferenza. Ora a letto, accanto alla malattia, mi appare così dolce il samsara, così amaro il dolore, così inevitabile la vita senza consapevolezza. Il padre si lamenta e il cuore mi si stringe in una morsa d’acciaio. Nelle pause sembra quasi mi addormenti, ma poi tutto è così com’era, anzi, tutto non è più com’era, via via si fa più disperata la notte. Il gallo ha cominciato a chiamare il sole a gran voce, i ricordi del passato mi suggeriscono che presto il sole accoglierà l’invito dell’alfiere sollecito. L’orologio della torre scandisce qualche ora indefinita, forse le quattro, gli risponde il pendolo fragoroso del soggiorno. Strizzo gli occhi con rabbia, il rumoraccio ha svegliato il mio genitore e

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