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A scuola da Aristotele leggendo Platone: Su techne, sophia e vita del genere umano
A scuola da Aristotele leggendo Platone: Su techne, sophia e vita del genere umano
A scuola da Aristotele leggendo Platone: Su techne, sophia e vita del genere umano
E-book275 pagine4 ore

A scuola da Aristotele leggendo Platone: Su techne, sophia e vita del genere umano

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Info su questo ebook

«Il volume ha il pregio di essere insieme il prodotto scientifico di una attenta storica del pensiero antico, ma anche l’esito, parimenti attento, di una docente capace di parlare a studenti di varie culture; appare dunque come il frutto maturo del percorso di ricerca di Giulia Lombardi sempre aperto ai consessi internazionali, come si può evincere dalla sua biografia, e costituisce anche il frutto della sua decennale attività di docente nel contesto delle Università Pontificie, in modo particolare nella Università Urbaniana».
dalla Prefazione di Vittorino Grossi

«Certamente questo volume A scuola da Aristotele leggendo Platone, e la luce posta sul significato dei termini come techne e sophia, costituisce un bellissimo studio di filosofia antica. Ma il lettore avrà la gioia di vedere emergere, nelle righe di questo libro, oltre a questa analisi tanto rigorosa quanto pedagogica, gli elementi di una vera filosofia della didattica universitaria e della ricerca, adatta a rispondere a domande che mi sembrano cruciali per l’istituzione accademica di oggi».
dalla Postfazione di Dominique Lambert

Giulia Lombardi, PhD, è docente di Storia della Filosofia Antica presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana. È membro della International Plato Society e fa parte di numerosi gruppi di ricerca e comitati scientifici.
LinguaItaliano
Data di uscita13 mar 2023
ISBN9788838253126
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    A scuola da Aristotele leggendo Platone - Giulia Lombardi

    Giulia Lombardi

    A scuola da Aristotele leggendo Platone

    Su techne, sophia e vita del genere umano

    Tutti i volumi pubblicati nelle collane dell’editrice Studium Cultura ed Universale sono sottoposti a doppio referaggio cieco. La documentazione resta agli atti. Per consulenze specifiche, ci si avvale anche di professori esterni al Comitato scientifico, consultabile all’indirizzo web http://www.edizionistudium.it/content/comitato-scientifico-0.

    Copyright © 2022 by Edizioni Studium - Roma

    ISSN della collana Cultura 2612-2774

    ISBN Cartaceo: 978-88-382-5256-3

    ISBN Digitale: 978-88-382-5312-6

    www.edizionistudium.it

    UUID: c76fb94d-c62d-4840-bc30-de645fb8f7d2

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    Abbreviazioni e sigle

    Prefazione

    INTRODUZIONE

    I. A scuola dA Aristotele, leggendo Platone

    1. Il metodo

    2. I termini della questione: techne, sophia e vita del genere degli uomini

    II. Platone e Aristotele, per la filosofia come techne

    1. Il contesto della polis e il suo uso come modello espansivo

    2. La scuola di filosofia come techne

    III. La techne: nel movimento dal genos al telos

    1. Estendere lo sguardo verso il telos

    2. Techne è episteme

    IV. La vita e la techne, verso la sophia

    1. La vita secondo la techne della praxis

    2. Techne della physis e vita animale

    3. La vita secondo la poiesis: come la techne imita la physis

    4. La techne della filosofia: per la vita del genere degli uomini

    Conclusioni

    Postfazione

    Indice dei passi Aristotelici

    Bibliografia

    INDICE DEI NOMI

    CULTURA

    Studium

    294.

    La Dialettica

    GIULIA LOMBARDI

    A SCUOLA DA ARISTOTELE

    LEGGENDO PLATONE

    Su techne, sophia e vita del genere umano

    Prefazione di Vittorino Grossi

    Postfazione di Dominique Lambert

    Questo ebook è protetto da Watermark e contiene i dati di acquisto del lettore: Nome, Cognome, Id dell'utente, Nome dell'Editore, Nome del Content Supplier che ha inserito l'articolo, Data di vendita dell'articolo, Identificativo univoco dell'articolo. Identificativo univoco della riga d'ordine.

    È vietata e perseguibile a norma di legge l'utilizzazione non prevista dalle norme sui diritti d'autore, in particolare concernente la duplicazione, traduzioni, microfilm, la registrazione e l’elaborazione attraverso sistemi elettronici.

    Alla mia nonna Vanda,

    maestra di vita

    con una sete insaziabile di apprendere

    ὃν ἡμεῖς καταγγέλλομεν νουθετοῦντες πάντα ἄνθρωπον καὶ

    διδάσκοντες πάντα ἄνθρωπον ἐν πάσῃ σοφίᾳ, ἵνα

    παραστήσωμεν πάντα ἄνθρωπον τέλειον ἐν Χριστῷ

    San Paolo, Lettera ai Colossesi, 1, 28

    Abbreviazioni e sigle

    Per le abbreviazioni dei nomi dei filosofi greci e dei titoli delle opere, seguo i criteri di A Greek-English Lexicon compiled by H. G. Liddell – R. Scott, revised and augmented thoughout by H.S. Jones – R. McKenzie, with a revised supplement, Clarendon Press, Oxford 1990.

    - Arist = Aristotele

    APo = Analitici Secondi

    Cat = Categorie

    de An = de Anima

    EE = Etica Eudemia

    EN = Etica Nicomachea

    HA = Historia Animalium

    MA = de Motu Animalium

    Met =Metafisica

    PA = Parti degli Animali

    Phys = Fisica

    Po = Poetica

    Pol = Politica

    SE = Sophistici Elenchi

    Top = Topici

    - Plat = Platone

    Ap = Apologia di Socrate

    Euthd = Eutidemo

    Euthphr = Eutifrone

    Grg = Gorgia

    Lg = Leggi

    Ly = Liside

    Phd = Fedone

    Phdr = Fedro

    Phlb = Filebo

    Plt = Politico

    Prm = Parmenide

    Prt = Protagora

    Resp = Repubblica

    Smp = Simposio

    Sph = Sofista

    Tht = Teeteto

    Ti = Timeo

    Avvertenze:

    (a) Quando citerò singole parole in greco, userò la traslitterazione dei caratteri greci, senza distinzione tra la ‘ epsilon’ e la ‘ eta’, mentre, per maggiore chiarezza distinguerò tra ‘ omicron’, ‘ o’, e ‘ omega’, ‘ ô’.

    (b) La parola ‘ techne’ sarà resa sempre traslitterata, perché ogni traduzione risulterebbe riduttiva rispetto all’ampiezza di senso e all’importanza di funzione che assume in Met A1 e sulle quali intendo indagare.

    (c) Il testo greco di Arist Met A1 sarà seguito secondo l’edizione critica più recente:

    Primavesi (ed.cr.) Met = Aristotle’s Metaphysics Alpha. Symposium Aristotelicum, edited by C. Steel, with a new critical edition of the Greek text by O. Primavesi (ed.cr.), Oxford University Press, Oxford 2012, 465-516.

    La traduzione italiana di Arist Met A1 è il frutto di mie modifiche e rielaborazioni sulla base delle seguenti traduzioni ufficiali:

    Berti (tr.) Met = Aristotele, Metafisica, con testo greco a fronte, Traduzione, introduzione e note di E. Berti, Laterza, Bari-Roma 2017.

    Cardullo (tr.) Met = Aristotele, Metafisica. Libri Α , α , Β, Introduzione, traduzione e commento di R. L. Cardullo, Carocci, Roma 2013.

    Reale(tr.) Met = Introduzione, traduzione e commentario della Metafisica di Aristotele, Testo greco a fronte (Il Pensiero Occidentale), Bompiani, Milano 2004.

    Traduzioni di altri testi di Aristotele:

    Berti (tr.) Protreptico = Aristotele , Protreptico: esortazione alla filosofia, a cura di E. Berti, UTET, Torino 2008.

    Fermani (tr.) Top = Aristotele, Topici, in Aristotele, Organon ( Categorie – De interpretatione – Analitici Primi – Analitici Secondi – Topici – Confutazioni sofistiche), Testo greco a fronte, Coordinamento generale di M. Migliori, Saggi introduttivi, traduzioni, note e apparati di M. Bernardini, M. Bontempi, A. Fermani, R. Medda, L. Palpacelli (Il Pensiero Occidentale), Bompiani, Milano 2018.

    Mazzarelli (tr.) EN = Aristotele, Etica Nicomachea, testo greco a fronte, introduzione, traduzione, note e apparati di C. Mazzarelli, Milano Rusconi Libri, 1993.

    Radice-Gargiulo (tr.) Pol = Aristotele, Politica, Volume I (Libri I-IV), Introduzioni L. Canfora e R. Kraut, Traduzione R. Radice e T. Gargiulo, Commento T. J. Saunders e R. Robinson (Scrittori greci e latini), Fondazione Valla-Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2014.

    Vegetti (tr.) HA = Aristotele, La vita. Ricerche sugli animali-Le parti degli animali-La locomozione degli animali-La riproduzione degli animali-Brevi opere di psicologia e fisiologia ( Parva naturalia)- Il moto degli animali, Testo greco a fronte, a cura di D. Lanza e M. Vegetti, Aggiornamenti e integrazioni di G. Girgenti (Il Pensiero Occidentale), Bompiani, Milano 2018.

    La traduzione italiana dei Dialoghi di Platone sarà generalmente ripresa da

    Reale (tr.) Plat = Platone, Tutti gli Scritti, a cura di Giovanni Reale, Rusconi, Milano 1991.

    Altre traduzioni italiane consultate:

    – Fedro

    Tondelli (tr.) Phdr = Platone, Fedro, testo originale a fronte, con un saggio di L. Robin, traduzione e note di M. Tondelli (Oscar Classici Latini e Greci), Mondadori, Milano 1998.

    – Filebo

    Migliori (tr.) Phlb = Platone, Filebo, Introduzione, traduzione, note, apparati e appendice bibliografica di M. Migliori (Testi a fronte), Bompiani, Milano 2011 3.

    – Repubblica

    Vegetti (tr.) Resp II-III = Platone, La Repubblica, Traduzione e commento a cura di M. Vegetti, vol. II, Libri II e III (Elenchos XXVIII-2), Bibliopolis, Napoli 1998.

    Vegetti (tr.), Resp IV = Platone, La Repubblica, Traduzione e commento a cura di M. Vegetti, vol. III, Libro IV, (Elenchos XXVIII-3), Bibliopolis, Napoli 1998.

    Vegetti (tr.) Resp VI-VII = Platone, La Repubblica, Traduzione e commento a cura di Mario Vegetti, vol. V, Libri VI e VII (Elenchos XXVIII-5), Bibliopolis, Napoli 2003.

    Sartori (tr.) Resp = Platone, La Repubblica, Traduzione di F. Sartori, Introduzione di M. Vegetti, Note di B. Centrone (Economica) Laterza, Roma-Bari 1997.

    – Sofista

    Fronterotta (tr.) Soph = Platone, Sofista, introduzione, traduzione e note di F. Fronterotta (Classici Greci e Latini), BUR Rizzoli, Milano 2007.

    – Timeo

    Reale (tr.) Ti = Platone, Timeo, Testo greco a fronte, Introduzione, traduzione, note, apparati e appendice iconografica di G. Reale, Aggiornamento bibliografico di V. Cicero (Testi a fronte), Bompiani, Milano 2013 5.

    Prefazione

    Il volume di Giulia Lombardi, A scuola da Aristotele leggendo Platone. Su techne, sophia e vita del genere umano , si presenta chiaro nel tema e negli intenti, fin dal titolo .

    Nella prima parte, A scuola da Aristotele leggendo Platone, appare già delineato il metodo: oltre a considerare Aristotele nella prospettiva di discendenza da Platone e non in contrapposizione, l’autrice intende proporre un’esplorazione dei dialoghi di Platone come fonte e punto di riferimento per il materiale che Aristotele ha messo a punto per iscritto per l’insegnamento alla propria scuola, il Liceo, dopo essere stato per due decenni discepolo nell’Accademia. La parola scuola è di fatto centrale nello sviluppo del testo, che valorizza la filosofia come sapere che vive nel rapporto discepolo/maestro e si costituisce come scienza fondandosi su alcune radici, che ciascun filosofo si preoccupa di palesare sia esplicitamente, sia implicitamente, con l’uso di una terminologia che rimanda ai maestri e che, nello stesso tempo, consente di interpretarli e meglio comprenderli.

    C’è una tradizione importante di studi su come leggere Platone, di cui l’autrice intende servirsi implicitamente per proporre la lettura dei testi di scuola che costituiscono il corpus Aristotelicum. Senza cadere nella generalizzazione, Giulia Lombardi si concentra su alcuni termini chiave che vengono esplicitati nella seconda parte del titolo, Su techne, sophia e vita del genere umano, per ricostruirne l’ambito semantico con notevole rigore scientifico, senza trascurarne le risonanze propriamente filosofiche, sviluppate con passione teoretica. I due termini " techne e sophia, non tradotti per non tradirne tutta la ricchezza, ed il sintagma vita del genere umano", rimandano precisamente alle loro occorrenze nel testo chiave che costituisce la piattaforma su cui la rigorosa esegesi di Lombardi edifica la sua riflessione, ovvero il primo libro della Metafisica, a cui è dedicata ampia valorizzazione scientifica, con lo studio delle varie edizioni. Nella proposta di una sua traduzione dopo averne analizzate con rispetto molte, l’autrice insiste sui termini, le loro radici, la loro declinazione, la loro contestualizzazione, la lettura parallela di testi (con speciale riferimento alle Etiche) secondo un metodo, per molti versi originale, di studio filosofico del greco.

    Il libro si compone di quattro capitoli: A scuola da Aristotele, leggendo Platone, "Platone e Aristotele, per la filosofia come techne, La techne: nel movimento dal genos al telos", "La vita e la techne, verso la sophia". Si tratta di quattro passi di un impegnativo percorso di ricerca che, contestualmente e contemporaneamente, si propone anche come un percorso di docenza, utile a ripensare oggi un Istituto accademico, come si ha nel primo capitolo dell’opera. I termini centrali ( techne e sophia, genos tôn anthrôpôn), infatti, vengono delineati, con particolare sottolineatura del rilievo antropologico, sia nel contesto sociale e politico. Per chiarire il senso di genos, viene richiamato il dialogo platonico del Filebo, in particolare Filebo 16 E, per il senso di sophia e to eidenai, si articola un complesso di riferimenti alla Repubblica, all’ Apologia di Socrate e al Fedone, e, per concludere,il senso di philosophos è illustrato attraverso passi del Simposio e di nuovo del Filebo.

    Il secondo capitolo è dedicato all ’approfondimento della nozione di techne. L’indagine libera la techne dal ristretto significato che ha nelle lingue moderne, e le restituisce l’ampio orizzonte semantico capace di cogliere la filosofia in quanto techne nella sua funzione architettonica.

    Il terzo capitolo pone la techne entro il legame tra genos e telos, in quanto capacità conoscitiva dell’uomo tesa ad un fine.

    L’ultimo capitolo approfondisce il legame tra la techne e la vita, mediante lo studio della praxis, della physis e della poiesis. L’autrice rileva come la crescita in sapienza di questo tipo non possa essere misurata individualmente attraverso quello che chiama un sapienziometro, ma trovi il luogo del confronto nella dimensione comunitaria della techne. Per questa ragione, quando «Aristotele arriva a considerare la vita del genere umano, non parla più della vita di ciascun essere umano, e di tutti gliuomini nel loro insieme, ma di quella unità che è il genere ( genos)». Acquista, pertanto, un valore complesso la frase di Met A 1 980 b 25-27, «il genere degli uomini vive di techne e logismoi».

    La conclusione evidenzia come la filosofia di Platone e di Aristotele non sia chiusa entro un paradigma o uno schema di pensiero, ma si articoli in un modo di pensare la realtà che ne rispetti la complessità, con una pluralità molto elastica di strumenti, secondo la felice impostazione di Maurizio Migliori.

    Il costante richiamo ai testi, che percorre il volume di Giulia Lombardi, va letto proprio nella prospettiva di chi sa che essere maestro significa sempre essere discepolo.

    Il volume ha il pregio di essere insieme il prodotto scientifico di una attenta storica del pensiero antico, ma anche l’esito, parimenti attento, di una docente capace di parlare a studenti di varie culture; appare dunque come il frutto maturo del percorso di ricerca di Giulia Lombardi sempre aperto ai consessi internazionali, come si può evincere dalla sua biografia, e costituisce anche il frutto della sua decennale attività di docente nel contesto delle Università Pontificie, in modo particolare nell’Università Urbaniana.

    Padre Vittorino Grossi, osa

    Professore Emerito di Patrologia e Patristica

    Pontificia Università Lateranense e Augustinianum

    INTRODUZIONE

    A scuola da Aristotele, leggendo Platone è un percorso di indagine su quei testi che, a partire dal I secolo a.C., sono stati raccolti e ordinati dalle rispettive scuole di filosofia, compresa una più recente come quella Stoica, per l’esigenza comune di consolidarsi attraverso lo studio delle proprie radici: all’interno dell’Academia, gli stessi Dialoghi pubblicati da Platone avevano costituito un corpus , ripartito al suo interno in tetralogie. Per i Peripatetici, era invece il materiale scritto da Aristotele per la preparazione della lezione orale, ma non pubblicato, a meritare lo sforzo di essere sistemato per la lettura e la spiegazione in classe. La fortuna di questo nuovo corpus andrà oltre il Liceo, soprattutto quando, a partire dal III secolo d.C., sarà integrato nel curriculum di studi delle scuole filosofiche neoplatoniche di Atene e di Alessandria d’Egitto: la lettura e il commento dei testi aristotelici raccolti saranno considerati, infatti, la palestra per accedere ai grandi misteri contenuti nei Dialoghi di Platone [1] .

    Anche il campo di ricerca proposto in questo volume comprende insieme, dunque, il corpus platonico dei Dialoghi, organizzato in tetralogie, e il corpus aristotelico, formato dagli scritti di scuola e tripartito secondo le scienze che costituiscono l’intero della filosofia, cioè le scienze teoretiche, pratiche e poietiche. Questo materiale ha costituito un utile punto di riferimento per trattare la filosofia come oggetto di insegnamento da parte delle scuole successive, anche grazie alle linee di distinzione che possono essere tracciate all’interno, con un arricchimento della prospettiva di indagine sulla filosofia stessa: la prima linea di distinzione è data dai due diversi autori per ciascun corpus, che, però sono legati dalla relazione tra maestro e discepolo [2] . Sin dall’epoca arcaica, lo sviluppo generale del mondo greco [3] è dipeso molto dal carattere dinamico e fecondo di questa particolare relazione, per qualsiasi disciplina si trattasse; dinamico, perché le fonti testimoniano della frequenza degli scambi tra una polis e l’altra; fecondo, per il valore della trasmissione del sapere tra una generazione e l’altra, nel costante assunto che quello che veniva dagli antichi fosse degno di maggiore stima. La prospettiva di una radice comune per la crescita in sapienza non annullava le differenze, ma semmai le rendeva più evidenti. Questo permetterà a Platone e in modo più esplicito ad Aristotele, di trovare il legame con alcuni sapienti del passato, individuati come coloro che per primi filosofarono nel modo che starà alla base della filosofia come scuola [4] .

    La seconda linea di distinzione riguarda i due diversi destinatari ai quali ciascun corpus è rivolto: l’uno, è quello degli studenti ai quali è impartito l’insegnamento orale nella scuola di filosofia del Liceo, l’altro, è quello dei lettori senza un profilo definito, soprattutto in riferimento alla conoscenza della filosofia, perché non necessariamente frequentatori dell’Academia. Come hanno mostrato i maestri delle scuole neoplatoniche, l’approccio diverso a una questione filosofica comune, determinato dalla specificità del destinatario, permetteva con un testo di un autore di rendere esplicito quello che rimaneva sotteso nel testo dell’altro; lo studio sistematico della filosofia nelle scuole neoplatoniche procedeva, infatti, in modo differenziato e per tappe, cioè partendo dai testi di scuola di Aristotele che, per la destinazione diretta ai propri allievi, risultavano più accessibili alle orecchie degli studenti neoplatonici, e giungendo poi alla comprensione delle immagini presenti nei Dialoghi platonici, usate per rendere chiaro al lettore del V-IV secolo a.C. quello che solitamente a scuola veniva spiegato a tu per tu, discepolo e maestro.

    La proposta di metodo, A scuola da Aristotele, leggendo Platone, si inserisce in questo campo di indagine complessivo già delineato nella tarda antichità e tiene conto delle linee di distinzione sopra indicate, sebbene il procedere sia molto meno lineare e l’intento sia di chiarire quello che rimane implicito o non definito nel testo aristotelico, sulla base dei rimandi a temi sviluppati con un certo lessico nei Dialoghi platonici. Come è stato spesso sottolineato da Enrico Berti, «Aristotele fondò una scuola, il Liceo, ma vi trascorse appena undici anni (334-323 a.C.). [...] Nell’Accademia egli era entrato a 17 anni e vi era rimasto sino a 37» [5] . L’Academia è di fatto «la prima vera scuola di filosofia, fondata e diretta da un filosofo della grandezza di Platone e frequentata per vent’anni dal suo non meno famoso discepolo, Aristotele» [6] . Sarà, perciò, fruttuoso trattare i testi elaborati da Aristotele, maestro della scuola di filosofia del Liceo, considerando il bagaglio che ha portato da discepolo di Platone dalla scuola di filosofia dell’Academia. Certamente, lo stesso Platone deve essere visto, a sua volta, come discepolo di Socrate rispetto alla filosofia, seppure non si possa parlare ufficialmente di una scuola socratica; e questo, non perché non abbia lasciato nulla di scritto. D’altra parte, non abbiamo nemmeno un materiale scritto per l’insegnamento di Platone – a cui Aristotele rimanda con l’espressione ‘ agrapha dogmata’ – e quello di Aristotele è stato recuperato successivamente, come base di riferimento per l’attività scolastica.

    Tenuto conto della necessità per i nostri due filosofi che l’insegnamento avvenisse oralmente, a tu per tu con il discepolo, e facendo tesoro della differenza di destinatari del loro rispettivo materiale scritto, giunto fino a noi, si può verosimilmente ritenere che Aristotele abbia elaborato i suoi testi di scuola non dal nulla, ma a partire dall’esperienza maturata nei vent’anni di Academia; in più, forte della diffusione esterna dei Dialoghi di Platone, non è escluso che Aristotele se ne sia servito anche a lezione, riprendendo con i suoi studenti una certa terminologia ormai in uso e ricorrendo a temi tratti dalle opere del suo maestro. Per questa ragione, sebbene l’insegnamento caratterizzi l’attività di entrambi, così come la possibilità di leggere i testi sia data tanto nel caso di Platone quanto nel caso di Aristotele, ho indicato A scuola da Aristotele, per assumere il contesto implicito, ma familiare agli ascoltatori delle lezioni, proprio leggendo Platone, cioè grazie alla possibilità di accedere al materiale circolante anche tra i discepoli di Aristotele.

    Con la seconda parte del titolo del presente volume, Techne, sophia e vita del genere umano, si intende circoscrivere l’ambito sul quale sarà applicato il metodo di indagine proposto. Non sarà una trattazione generale, ma questi temi saranno ripresi da un testo preciso e limitato di Aristotele, cioè il capitolo iniziale di Metafisica A, che, secondo Annick Jaulin [7] , « situe la philosophie comme étude des premières causes et des premiers principes». In effetti, parlare della filosofia come « étude» corrisponde a considerarla oggetto di scuola, come scienza appunto, dove la relazione dinamica e feconda tra maestro e discepolo tradizionalmente riconosciuta, si apre allo sfondo di ricerca delle cause, cioè dei modi di rispondere alla domanda perché?. In Met A1, Aristotele vuole mostrare che, per una progressiva crescita in sapienza, sia necessario, anzi, vitale, che gli uomini imparino e insegnino a conoscere le cause; e al centro pone il termine chiave ‘ techne’ [8] , a cominciare da questa prima occorrenza, nella quale troviamo il riferimento alla vita, e l’espressione «genere degli uomini» che fanno parte della seconda parte del titolo:

    [ techne vita Met A 1, 980b25-28] [9]

    Mentre, dunque, gli altri animali vivono di immagini e di ricordi, e l’esperienza vi ha solo una limitatissima parte; il genere degli uomini, invece, vive sia di techne sia di ragionamenti.

    Ta men oun alla tais phantasiais z ê i kai mn ê mais, empeirias de metechei mikron; to de t ô n anthr ô p ô n genos kai technei kai logismois.

    Al centro di questa ricerca è, dunque, la nozione di techne e la domanda su come Aristotele se ne serva in Met A1, oltre al perché vi sia una preferenza nell’uso di questo termine rispetto a quello di ‘ episteme’, pur risultando subito chiaro dal passo seguente che entrambi denotano lo stesso livello di conoscenza, cioè quello universale, capace di cogliere le cause, e di insegnare:

    [ empeiria techne episteme Met A 1, 980 b 28-981 a 7]

    Ora, negli uomini l’esperienza trae origine ( gignetai) dalla memoria; infatti, la molteplicità dei ricordi di un medesimo oggetto offre la possibilità di compiere ( apotelousin) un’unica esperienza. E pare quasi che l’esperienza sia qualcosa di simile alla scienza ( episteme) e alla techne, ma in realtà scienza e techne risultano ( apobainei) agli uomini attraverso l’esperienza: infatti, l’esperienza produce la techne, come dice Polo – e dice bene! –, invece la mancanza di esperienza produce il caso. La techne nasce ( gignetai), quando da molte nozioni dell’esperienza si generi ( genetai) un unico pensiero universale che abbracci tutte le cose simili tra loro.

    Aristotele non lascia, comunque, nell’ambiguità la relazione fra techne ed episteme e, ormai alla fine del capitolo [ Met A 1, 981 b 25], ammette di aver differenziato le due nozioni. In un altro contesto, però, come quello delle Etiche, e all’interno di un altro genere, ricorda che lo scopo dell’insegnamento impartito in Met A1 riguarda la sophia e la ricerca delle sue cause e principi, per cui techne ed episteme assolvono insieme, con gli stessi criteri, a questo scopo.

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