Campo di grano con Holmes

Di Giordano Giorgi

Giallo - racconto lungo (29 pagine) - "Le grandi cose si fanno grazie a una serie di piccole cose messe insieme." (Vincent Van Gogh)

Tra i tanti, un quadro mi affascinava particolarmente. Su un campo di grano uno stormo di corvi volava basso, punti di nero sparsi sul giallo caldo disteso con pennelli, spatole, dita. Quel volo di corvi sarebbe durato un attimo, poiché poi si sarebbero rituffati a cibarsi, nascosti e protetti. Quel piccolo svolazzo era per l’appunto un attimo, eppure era là, fissato per l’eternità. Che fine avrebbero fatto quelle opere dalla paternità certa e dalla destinazione ignota?

Francia, 1890.

Holmes è chiamato ad indagare su un caso di furto e di omicidio.

Un suicidio però lo distrae, lo lascia perplesso.  Due morti in pochi giorni sono troppi, ad Auvers-sur-Oise.

Giordano Giorgi, nato a Frascati, è consulente aziendale nel settore alberghiero, revenue manager, formatore. Studi classici, laurea in Comunicazione e marketing del territorio. Esperto di Mystery Golden Age, appassionato lettore e cultore delle opere di Arthur Conan Doyle, e in particolare del Canone holmesiano. È un associato della Arthur Conan Doyle Society degli Stati Uniti.  Dal 2014 è membro dell'associazione Italiana holmesiana Uno Studio in Holmes. Con Delos Digital e Delos Books ha pubblicato su Sherlockiana e su Sherlock Magazine diversi apocrifi sherlockiani. È stato anche finalista ad alcune edizioni dello Sherlock Magazine Award.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 25 apr 2023
• ISBN: 9788825424355

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Giordano Giorgi

Campo di grano con Holmes

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825424355

© 2021

Edizione ebook © 2023 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Copertina di Dante Primoverso

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Nota introduttiva dell’autore

Campo di grano con Holmes

Dai pensieri del Dr Paul Gagneux

Dagli appunti del Dr John H. Watson

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

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Il libro

Le grandi cose si fanno grazie a una serie di piccole cose messe insieme. (Vincent Van Gogh)

Tra i tanti, un quadro mi affascinava particolarmente. Su un campo di grano uno stormo di corvi volava basso, punti di nero sparsi sul giallo caldo disteso con pennelli, spatole, dita. Quel volo di corvi sarebbe durato un attimo, poiché poi si sarebbero rituffati a cibarsi, nascosti e protetti. Quel piccolo svolazzo era per l’appunto un attimo, eppure era là, fissato per l’eternità. Che fine avrebbero fatto quelle opere dalla paternità certa e dalla destinazione ignota?

Francia, 1890.

Holmes è chiamato ad indagare su un caso di furto e di omicidio.

Un suicidio però lo distrae, lo lascia perplesso.  Due morti in pochi giorni sono troppi, ad Auvers-sur-Oise.

L'autore

Giordano Giorgi, nato a Frascati, è consulente aziendale nel settore alberghiero, revenue manager, formatore. Studi classici, laurea in Comunicazione e marketing del territorio. Esperto di Mystery Golden Age, appassionato lettore e cultore delle opere di Arthur Conan Doyle, e in particolare del Canone holmesiano. È un associato della Arthur Conan Doyle Society degli Stati Uniti.  Dal 2014 è membro dell'associazione Italiana holmesiana Uno Studio in Holmes. Con Delos Digital e Delos Books ha pubblicato su Sherlockiana e su Sherlock Magazine diversi apocrifi sherlockiani. È stato anche finalista ad alcune edizioni dello Sherlock Magazine Award.

Dallo stesso autore

Giordano Giorgi, Una barba era il segnale Sherlockiana ISBN: 9788825402551 Giordano Giorgi, Sherlock Holmes e il mistero dei custodi del faro Sherlockiana ISBN: 9788825411614 Giordano Giorgi, Sherlock Holmes e l’enigma della tomba di Highgate Sherlockiana ISBN: 9788825418934 Giordano Giorgi, La difesa chiama Sherlock Holmes Sherlockiana ISBN: 9788825423723

Nota introduttiva dell’autore

Tempo fa vidi il bellissimo lungometraggio Loving Vincent,¹ che è a suo modo un documentario che va ad interessarsi del suicidio di Vincent Van Gogh, avvenuto a fine luglio del 1890. Mi accorsi dell’assoluta peculiare vena mystery dell’accadimento.

Mi documentai sull’accaduto, trovando molta letteratura in merito.

All’inizio avevo pensato quindi ad un apocrifo con Holmes che risolvesse a modo suo la questione.

Poi ho ragionato ulteriormente: Vincent Van Gogh, Paul Gachet, Marguerite Gachet, Adeline Ravoux, papà Ravoux sono persone realmente esistite con un loro preciso vissuto e di cui non voglio fruire, men che meno in modo spurio.

La vicenda che vi racconto è frutto della mia fantasia, di ciò che accadde al personaggio mai esistito di Willem Van Groot.

Rimando il lettore interessato a qualche ricerca su Google, qualora voglia curiosare sui tanti studiosi, esperti giornalisti, capaci biografi che hanno documentato la storia del pittore e i suoi ultimi giorni.

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¹. Loving Vincent è un film d'animazione britannico-polacco del 2017, diretto da Dorota Kobiela e Hugh Welchman. Si tratta del primo film interamente dipinto su tela, rielaborando oltre mille dipinti per un totale di 66960 fotogrammi realizzati da 125 artisti provenienti da varie parti del mondo. (Wikipedia)

Dai pensieri del Dr Paul Gagneux

Marguerite entrò come al suo solito: facendosi sentire.

Il volto imbronciato, come ieri. Come ieri l'altro.

– Mi ferisce vederti così – dissi.

– Non doveva finire in questo modo. Sai come la penso. Dovevi aiutarlo! – rispose. Poi se ne riandò, così come era venuta, chiudendosi la porta alle spalle con una teatralità fastidiosa.

Marguerite Gagneux è mia figlia. Il mio nome invece è Paul Gagneux. Probabilmente nome che non vi dirà niente. Non vi biasimo.

Mi diletto in pittura. Opere mie famose, nessuna. Ben più capaci di me sembrano essere le persone che ho scelto come validi amici: Courbet, Manet, Pissarro, Renoir.

Tra essi, anche Cezanne. Che padronanza nei colori! Avevo individuato solo una persona, forse, dotata della stessa capacità di incanalare questi in pochi centimetri quadri, per poi farli esplodere fuori della tela, vaso di Pandora. Questa persona era Willem Van Groot, mio paziente, e amico; non so quantificarvi se più l’uno, o più l’altro.

Willem avrebbe meritato maggiore affetto attorno a sé. Ma no, non quello di Marguerite. Potevo pazientare molto, ma permettere questo, no.

Ella entrò nuovamente in camera. Stavo pensando a lei, e sorrisi. Lei no.

– Ti ha cercato Preudhomme, ho detto che eri fuori.

Avevo già detto alla polizia quel poco che potevo sapere in merito alla morte di Willem, sulla pistola scomparsa, e sul resto. Cosa potevano ancora volere?

Tornai col pensiero a quel poveraccio.

Settanta quadri dipinti, da quando si era sistemato ad Auvers, quasi uno al giorno. Come si può agognare la morte con tutta questa energia creativa in corpo?

Suicidarsi, poi. Impossibile.

Un ragionamento non solo mio? Un’ipotesi condivisa? Che Preudhomme potesse considerarmi troppo informato sui fatti? Ero il