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Cinquanta sfumature di BDSM
Cinquanta sfumature di BDSM
Cinquanta sfumature di BDSM
E-book131 pagine1 ora

Cinquanta sfumature di BDSM

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Info su questo ebook

Melita ha vissuto una vita fortunata, cresciuta e viziata dalla sua famiglia e corteggiata dal suo migliore amico Liam durante l'adolescenza. Il suo mondo viene sconvolto nel momento in cui lei è mandata a New York ad incontrare l'uomo a cui è stata promessa in sposa, il bellissimo e multimiliardario Jack Kemble. Lasciare alle spalle tutto ciò che ha sempre conosciuto per un uomo che non ha mai incontrato si rivelerà per Melita più impegnativo di quanto lei avesse mai immaginato, specialmente quando Jack vorrà che lei trascorra una settimana in una scuola della California.

LinguaItaliano
EditoreSky Corgan
Data di uscita2 gen 2024
ISBN9798224405695
Cinquanta sfumature di BDSM

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    Anteprima del libro

    Cinquanta sfumature di BDSM - Sky Corgan

    Cinquanta sfumature di BDSM

    Sky Corgan

    Cinquanta sfumature di BDSM

    Autore Sky Corgan

    Copyright © 2017 Sky Corgan

    Tutti i diritti riservati

    Contenuti

    Parte 1

    Parte 2

    Parte 3

    PARTE 1

    Era uno dei giorni più tristi ed al contempo più felici della mia vita. Poche ore dopo avrei preso un aereo per incontrare l'uomo a cui ero stata promessa, Jack Kemble, un uomo giovane, benestante e multimiliardario. Era praticamente una star del cinema, l'uomo dei sogni, con un fisico scultoreo ed un sorriso tale da lasciarti secca.

    Ma non erano solo tempi felici. Mentre ero seduta nella mia stanza, il mio sguardo guizzò verso tutti quei ricordi attaccati alle pareti, evitando gli occhi dell'uomo di fronte a me. Liam ed io eravamo migliori amici sin dall'asilo e sin dal momento in cui gli anni ci trasformarono in giovani adulti dagli innocenti bambini che eravamo, era chiaro che lui volesse qualcosa di più. Sebbene l'imminente matrimonio combinato avesse impedito a qualunque sentimento di attecchire, lui rimase al mio fianco pur soffrendone.

    Ora dovevo dirgli addio per sempre e potevo quasi sentire il suo cuore spezzarsi mentre mi fissava nostalgico, memorizzando tutti i miei tratti così che potesse tenermi con sé come una delle fotografie appese alle pareti.

    Ti prego, Melita, ripensaci. Sai di non volerlo, la sua voce era flebile e potevo sentire l'acuto dolore nelle sue parole.

    Sai che devo farlo per la mia famiglia. Il mio sguardo cadde sulle mie mani ed istintivamente strinsi le sue. Le sue dita tremarono ed io non potei non ricordare tutte quelle volte in cui quelle stesse mani instabili mi avevano sorretto nei miei momenti bui. Come avrei potuto sopravvivere senza quelle mani forti a sorreggermi?

    Le lacrime cominciarono a scorrere nonostante avessi deciso di non piangere. Piangere ci avrebbe soltanto indebolito entrambi ed io non volevo ferirlo più di quanto non avessi già fatto.

    E se non lo ami? mi chiese.

    Non sempre le persone si sposano per amore, gli dissi, cercando di ricordare le lezioni di vita che mia madre mi aveva impartito.

    Provenire da una famiglia benestante non era esattamente rose e fiori. Spesso i matrimoni erano combinati perché le due famiglie potessero ottenerne vantaggi e diventare entrambe persino più ricche. I miei genitori erano profondamente invischiati nel commercio petrolifero mentre la famiglia di Jack in tutto il resto. Se il nostro matrimonio fosse andato come previsto, la mia famiglia avrebbe dato a Jack una grossa somma di denaro per espandere i suoi affari ai mercati oltremare e mio padre sarebbe diventato il direttore finanziario della corporazione di Jack. Era una situazione vantaggiosa per tutte le parti coinvolte.

    Se non lo era per Liam, lo sarebbe comunque stato per me. Quale donna non vorrebbe sposare un uomo bellissimo e miliardario? Ma il legame che c'era con Liam era forte e di sicuro c'erano anche dei sentimenti nascosti. Lasciarlo avrebbe spezzato il cuore anche a me.

    È ora di andare, disse mia madre oltre la porta della stanza.

    Mi mancherai, dissi a Liam, prendendo la sua mano nella mia.

    Se non ti tratta bene, tu torna da me. Hai capito? la sua voce richiedeva la mia attenzione ed io mi concessi di guardare i suoi occhi d'argento un'ultima volta. Così belli e rassicuranti. Mi sarebbero mancati anche loro, il modo in cui pareva mi guardassero con tutta la dolcezza e l'affetto di questo mondo.

    Ci abbracciammo e mi preoccupai che avrebbe potuto non lasciarmi andare mai. Ad essere sincera, non ero sicura di volere che mi lasciasse andare. Ma poi mia madre arrivò alla porta, l'aprì e ci rifilò la sua migliore occhiata impaziente.

    Liam mi accompagnò alla limousine ed io lo guardai dal finestrino del sedile posteriore mentre ci allontanavamo, lasciando alle mie spalle la vita che amavo.

    Il volo per New York fu estenuante nonostante i posti in prima classe. Passai la maggior parte del tempo con la nausea, eppure non ero in grado di dire se dipendesse dall'altitudine o dalla tensione. Cercai di distrarmi immaginando come fosse Jack, ma credo che questo peggiorò le cose.

    Mi avrebbe aspettato all'aeroporto per salutarmi e speravo fosse abbastanza rispettoso da lasciare i paparazzi a casa. Loro avevano l'abitudine di seguirlo come cani al guinzaglio, cercando qualunque piccola notizia succosa che potessero presentare ai loro giornali o telegiornali. Da ciò che sapevo, Jack non aveva una vita privata. Ogni donna con cui uscisse, ogni cosa buona o cattiva che facesse erano rapidamente sbandierati ai quattro venti in tutta la nazione. Era nauseante sapere che presto la mia vita sarebbe stata così solo per il mio collegamento con lui.

    Quando entrai nel terminal dell'aeroporto di New York City non dovetti scrutare la folla per realizzare che Jack non era lì ad aspettarmi. Al suo posto c'era un uomo in giacca e cravatta, afroamericano, piazzato, dall'aria intimidatoria che reggeva un cartello con il mio nome stampato sopra. Forse era meglio che lui non fosse lì di persona, pensai sospirando, sollevata dal fatto che le farfalle nel mio stomaco potessero avere un po' di tregua. Almeno in questo modo non mi sarei dovuta preoccupare dei paparazzi.

    L'uomo mi salutò e mi scortò per l'aeroporto. Mi sembrava abbastanza simpatico. Una delle guardie del corpo di Jack, ovviamente.

    Dopo aver preso la mia valigia, lui mi guidò all'esterno verso una limousine in attesa. Mi aprì galantemente la portiera ed io entrai quasi inciampando nel momento in cui i miei occhi piombarono su Jack Kemble che sedeva tranquillo con le gambe incrociate.

    Si protese in avanti e mi tese una mano per aiutarmi a sedere. Signorina Nguyen.

    Signor Kemble. È un piacere conoscerla finalmente. Tirai fuori il mio miglior sorriso cercando di non arrossire.

    Mi sembrò di sedere di fronte ad una star del cinema. Jack Kemble indossava jeans strappati ed una maglietta alla moda con un cappotto nero. I suoi capelli neri scompigliati erano perfettamente messi in risalto da un largo paio di occhiali da sole assolutamente superflui per la luce debole della limousine. Dopo essere rimasta affascinata da lui per un momento, iniziai a realizzare che il suo abbigliamento fosse ridicolo come se si fosse dato troppa pena per fare colpo su di me. Forse era nervoso tanto quanto lo ero io.

    Il piacere è tutto mio. Si inclinò in avanti per baciarmi la mano prima di lasciarla andare. Mi scuso per il mancato incontro al terminal. Ho immaginato che saresti stata probabilmente esausta una volta scesa dall'aereo e che non avresti voluto essere infastidita dalla stampa.

    Davvero premuroso. Annuii ringraziandolo.

    Stiamo andando a casa dei miei genitori per cena proprio adesso. Non vedono davvero l'ora di incontrarti anche loro.

    Suona magnifico.

    Ti andrebbe dello champagne? Jack si allungò verso il sostegno per i bicchieri di vino incorporato nell'auto per prenderne uno prima ancora che rispondessi.

    No, ti ringrazio. Il mio stomaco è ancora un po' scombussolato dal volo.

    Si raddrizzò, sembrando sempre composto. I miei nervi erano in fiamme, speravo soltanto di sembrare calma la metà di lui.

    Quindi, dimmi un po' di te. Ti sposerò tra sei mesi e non so niente di te, disse lui.

    Beh, Cercavo cose da dire. In tutta onestà, non ce n'erano molte. Mi sono appena laureata alla UTSA con un diploma in matematica. Quando ci saremo sposati, conto di tornare all'università per prendere la laurea e poi fare dei master e dottorati di ricerca.

    Davvero ammirevole. Cosa speri di fare con la tua laurea?

    Mi piacerebbe essere un insegnante di calcolo a Yale o Harvard.

    Ambizione notevole. Mi piace una donna ambiziosa. E hobby? Cosa fai per divertirti?

    Dipingo e suono l'arpa.

    Mi piacerebbe moltissimo qualche volta sentirti suonare e vedere qualche tua opera d'arte. Lui sembrò sincero, ma io ero quasi del tutto certa che fosse solo questione di rispetto per il nostro matrimonio imminente. C'è qualcosa che vorresti chiedermi?

    Non riuscivo a pensare a niente. Ad essere sincera, avevo fatto ricerche scrupolose su di lui prima del mio volo, avevo speso ogni momento dei miei ultimi giorni che non fosse impegnato a preparare i bagagli o a passare del tempo con Liam ad imparare tutto quello che potessi riguardo l'uomo che presto avrei chiamato marito.

    Appena diplomato al liceo, Jack Kemble fu assorbito dagli affari rinunciando al college e preferendo la formazione sul campo. Suo padre lo aveva formato in tutte le faccende correlate alla gestione di una corporazione dal valore di miliardi di dollari e nel momento in cui Jack ne fu al corrente, suo padre gli cedette il regno andando il pensione anticipata. Continuava a seguire Jack negli aspetti più difficili degli affari, ma per la maggior parte Jack era da solo a gestire le cose con una grazia ed una professionalità che erano rare nei suoi coetanei.

    I tuoi hobby sono la pesca, la caccia ed il golf. Hai un cane di nome Brownie ed un cavallo chiamato Winnie. Quando avevi diciott'anni, hai iniziato a muoverti negli affari da tuo padre e hai preso in mano la situazione poco dopo compiuti i ventiquattro anni. Il tuo compleanno è il sei di marzo, il tuo cibo preferito è il panino con burro d'arachidi e banane, ripetei velocemente tutto ciò che riuscivo a ricordare.

    Un ampio sorriso spuntò sul viso di Jack. Davvero notevole. Vedo che hai fatto i compiti.

    Infatti, ridacchiai sentendo d'essermi in qualche modo messa in imbarazzo.

    Ora mi sembra d'essere arrivato completamente impreparato.

    Temo non scoprirai molto di me su Google.

    Allora mi perdonerai se non conosco il tuo cibo preferito.

    Mi piacque il suo umorismo spensierato e mi sembrava fosse sorprendentemente facile parlare con lui. Magari le cose sarebbero andate bene dopotutto.

    A cena la famiglia di Jack fu più che cortese. Sembravano sinceramente interessati alla mia vita in Texas e, ovviamente, fecero

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