Dalla parte del figlio
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Anteprima del libro
Dalla parte del figlio - Giuseppe Filidoro
CRYSTAL
I
Si preannuncia una giornata meravigliosa. Il cielo sereno, il tepore del sole e la fioritura del ciliegio sono il segno dell’arrivo della primavera. Prima di iniziare a preparare la tavola – questa mattina userò la tovaglia di lino bianco, con ricamo di fiori di pesco, la preferita di Ludo – mi godo, dalla finestra che si affaccia sul giardino, l’aria fresca del mattino. Respiro il profumo delle rose, l’odore dell’erba bagnata, ringraziando il cielo per avermi dato Ludovico e Samuele e la possibilità di dedicarmi a entrambi con gioia. Amo questa stagione dell’anno fin da quando ero bambina, sognando un nuovo inizio di una vita felice, beneaugurante per la realizzazione dei miei sogni e desideri. L’odore del gelsomino mi penetra, pervadendomi di una sensazione di sottile euforia.
D’abitudine mi alzo molto presto, per dedicare alla preparazione della colazione il tempo necessario perché tutto sia in ordine, secondo i canoni della bellezza. Ludovico, fin dai primi tempi della nostra vita insieme, mi ha resa partecipe del valore che ha per lui il ritrovarsi al mattino in un’atmosfera di serenità e gioia, in cui la combinazione armoniosa degli oggetti, dei colori, dei sapori sia il riflesso della solida e sana unione familiare. Inizialmente sottovalutavo l’importanza di questo momento rituale, ma ormai da anni ne ho compreso lo straordinario valore. Augurarsi il buongiorno con il sorriso, sedersi a tavola felici di ritrovarsi e godere della bellezza e precisione dei dettagli sono le fondamenta della nuova giornata e consolidano l’intesa e l’amore in famiglia. Sono grata a Ludo per questo suo insegnamento, uno dei tanti che mi hanno resa una donna migliore.
Tra circa mezz’ora si alzeranno Ludo e Samuele – a loro piace restare a letto a poltrire e alzarsi quando sentono il profumo del caffè che arriva al piano superiore – e gioisco all’idea di vedere le loro espressioni soddisfatte nel verificare come sia tutto perfettamente in ordine, una concordanza di colori, odori e forme che – come sostiene Ludovico – è il simbolo della nostra famiglia felice.
Questa mattina, la tavola è un tributo alla Sicilia, terra meravigliosa, molto amata da me e Ludovico e luogo abituale delle nostre vacanze estive. Ho messo al centro un piccolo carretto siciliano, con le decorazioni che rappresentano angoli di questa terra stupenda – l’Etna, la Valle dei Templi, scorci di Palermo, Modica e di altre località note – e un mazzo di fiori tipici, camomilla, gladiolo selvatico, acetosella gialla e due rose rosse.
Nel carretto – tra le caraffe del succo di frutta e del caffè – la sorpresa del giorno. Ho fatto arrivare da Catania per via aerea otto cannoli siciliani freschi, bellissimi da vedere e che – mi ha garantito Greta – sono fatti a regola d’arte. Pregusto lo stupore e la gioia dei miei cari nel vedere tanta bellezza, immagino i loro commenti entusiastici e l’abbraccio forte di Samuele che mi dirà – come sempre quando faccio qualcosa per lui – «sei la migliore mamma del mondo» mentre Ludovico guarderà compiaciuto, orgoglioso per la sua meravigliosa famiglia.
II
Ludovico esprime con gli occhi il suo apprezzamento. Guarda attentamente ogni dettaglio. Controlla che la tovaglia sia messa in maniera simmetrica – non tollera le imperfezioni – e che tutto in tavola sia collocato al posto giusto. Sono ansiosa di ascoltare il suo commento, ci tengo moltissimo che il mio impegno venga apprezzato. Gira intorno al tavolo, guarda il carretto, i fiori, i cannoli. Sorride visibilmente compiaciuto, mi sembra di percepire il suo consenso ammirato. Si siede al posto abituale, apre il tovagliolo con gesti lenti e lo mette sulle ginocchia. Lo guardo in silenzio, rimanendo in piedi, in attesa. Mentre versa nel bicchiere del succo di ananas, scambia un’occhiata complice con Samuele. Che gioia vederlo felice.
«Wow, che meraviglia! Crystal, questa mattina ti sei superata! Sono fiero di te, grazie per quello che fai per noi. Essere immersi nella bellezza predispone con energia positiva ad affrontare gli impegni quotidiani. Sento che oggi sarà una grande giornata.»
Samuele, bellissimo con i capelli arruffati del risveglio, mi abbraccia forte e mi solleva.
«Grazie, sei la migliore mamma del mondo. L’idea dei cannoli freschi è strepitosa! Sai sempre come stupirci!»
Anche mio figlio è visibilmente contento. La sua gioia traspare dall’espressione, dal sorriso, da come guarda i cannoli che ci riportano, almeno con il profumo, in Sicilia. È una gioia per me dedicare tempo e attenzioni ai miei cari, sono adorabili e io mi sento pienamente realizzata come moglie e madre.
Non vedo l’ora di raccontare a Greta che mattina meravigliosa sto vivendo con i due grandi amori della mia vita. La rendo partecipe in quanto amica, siamo legate da un affetto intenso; vorrei tanto che avesse una vita e una famiglia come la mia. Guardo Ludovico e Samuele mentre gustano i cannoli. Mi piacerebbe tanto che momenti come questo durassero un’eternità.
«Cosa farai oggi a scuola? Racconta, Samu, si prevedono interrogazioni?»
«Questa mattina ho compito di greco e credo che sarò interrogato in matematica. Nessun problema, papà… ieri ho studiato bene, tutto il pomeriggio.»
«Il massimo dei voti… eh, Samu, sempre il migliore. Sai quanto ci tenga che tu abbia un rendimento di eccellenza. Sei intelligente e con grandi qualità, hai una grande ricchezza interiore, sappi mettere a frutto le tue doti e la vita ripagherà il tuo impegno costante. Sono certo che ci renderai sempre orgogliosi di te.»
«Anche io ci tengo a essere il primo della classe, papà, lo sai. Avere il massimo dei voti è fondamentale per essere ammesso alla selezione per andare ad Harvard, ce la farò di sicuro. La mia media è altissima.»
«Sì, ma che non accada come con l’ultimo compito di latino. Roberto ha preso mezzo voto più di te, mi hai deluso, ti prego Samu, che non accada più.»
«Ludo, dai, cosa vuoi che sia mezzo voto di differenza? Samuele quel giorno ha avuto un attimo di distrazione, capita a tutti. Vero, Samu?»
«Certo, un cedimento possono averlo tutti, è vero, ma chi è di livello superiore non dovrebbe averne, lo sai, i dettagli fanno la differenza, Crystal, non essere troppo compiacente e accomodante. Bisogna sempre pretendere il massimo da sé stessi, essere esigenti, senza cadute.»
«Sì, papà, hai ragione, scusa. Mi sono vergognato quel giorno. Ti prometto che non succederà più.»
Samuele è un po’ a disagio, povero caro. Ludovico ci tiene così tanto che suo figlio emerga su tutti da diventare eccessivo, a volte. Lo so che fa così per il suo bene, ma vorrei fosse un po’ più comprensivo, disposto a tollerare se a volte non corrisponde alle sue aspettative. In fondo Samuele è un ragazzo invidiabile, sotto ogni punto di vista.
«Dai, Ludo, sono certa che oggi Samuele ci renderà orgogliosi di lui, vero Samu? Ora gustatevi la colazione e preparatevi come si deve alla nuova giornata.»
Mi sorridono. Sono felice che questa increspatura della serenità familiare si sia appianata.
«Bene, Crystal, anche io sono certo che Samuele oggi sarà brillante come sempre. Samu, sai che io e mamma crediamo molto in te, siamo orgogliosi per come sei.»
«Grazie, papà. Stai tranquillo, puoi contare su di me. Anche tu, mamma, vedrai che non vi deluderò. Grazie, per questa meravigliosa colazione.»
«Vero, Samu. La mamma questa mattina è stata davvero straordinaria. Dai, andiamo a prepararci, si fa tardi.»
Sorridono entrambi. Samuele sale le scale per andare al piano superiore correndo, mentre Ludovico si attarda per piegare il tovagliolo, guardandomi compiaciuto. Mi sento colma di gioia, ho regalato ai miei cari attimi di felicità. Non chiedo di meglio dalla vita.
III
Alle dieci e trenta vedo Greta come ogni mattina, per l’aperitivo da Angelo. Ludovico e Samuele sono usciti per andare al lavoro e a scuola e io ho il tempo necessario per riordinare, fare qualche lavoro in giardino e prepararmi. Li ho visti uscire sereni, ancora soddisfatti per la colazione siciliana che ho pensato per loro. Mi piace coccolarli e trasmettere loro anche nei piccoli gesti quanto li amo. Ieri sera Ludovico mi ha regalato delle rose stupende – ogni tanto mi porta dei fiori – e, anche se la frase che dice è sempre la stessa, fa piacere sentirsi dire dal proprio uomo «impossibile trovare al mondo un fiore che sia più bello di te!»
Ludovico è capace di slanci meravigliosi, sa come rendermi felice. Nel tempo ho imparato ad apprezzare anche il suo senso dell’ordine, della precisione e della cura dei dettagli. A volte forse è troppo esigente nei confronti di Samuele ma sono consapevole che pretende tanto da lui perché lo ama e desidera che sappia farsi valere nella vita. A volte fa qualche riferimento a sé stesso da ragazzo, menzionando suo padre – io non l’ho conosciuto – e lascia intendere un rapporto difficile. Non ho mai chiesto di saperne di più. Capisco che non ne parla volentieri, per cui ho deciso di rispettare il suo silenzio. Un paio di anni fa, durante una discussione tra lui e Samuele, ho detto qualcosa in merito e lui si è rabbuiato senza più parlare per tutto il giorno. Ludovico è buono, attento, padre amorevole e dedito al lavoro con tutto sé stesso. Il successo che ha nel campo professionale lo merita ampiamente, sono molto orgogliosa di lui.
Che meraviglia queste rose! Le ho messe nel vaso di cristallo che Ludovico mi ha regalato per il quarantesimo compleanno. Spero non appassiscano mai. Ho fatto un selfie mentre sorrido felice, con il vaso alle mie spalle. Sono in attesa dei like delle persone che mi seguono su Instagram, soprattutto di quello di Samuele, sempre carino e affettuoso nei suoi commenti. Il giardino è un tripudio di colori e profumi.
Scatto alcune foto da pubblicare e da far vedere a Greta. Il nostro giardino è meraviglioso, mi piace occuparmene personalmente. Potare, annaffiare le piante e i fiori ogni giorno sono le mie attività preferite, mi rasserenano. Anche curare il mio aspetto mi piace. Il trucco, la scelta del vestito da indossare – mi piacciono lunghi e a colori vivaci – la cura degli accostamenti cromatici mi fa stare bene, sia perché mi valorizza sia per la gioia di Ludo e Samuele che sono orgogliosi di me.
Samuele, che amore di ragazzo. Impossibile non amarlo. Credo sia il figlio che ogni genitore vorrebbe, non riesco a trovargli difetti. Questa mattina quando è uscito per andare a scuola era bello da mozzare il fiato. Mi ha abbracciata come fa sempre prima di uscire. Gli ho augurato in bocca al lupo per il compito di greco, nella certezza che farà benissimo, come sempre.
Ho deciso di indossare il vestito rosa e mettere tra i capelli nastrini dello stesso colore, di una sfumatura leggermente diversa. Il trucco è tenue, per far risaltare gli occhi. Ho già postato un selfie e i primi like sono di Samuele e Greta, a cui seguono quelli delle amiche e conoscenti. Ludovico non commenterà, so che non condivide questa mia passione per le foto. Sono in leggero ritardo, non vedo l’ora di incontrare Greta per raccontarle nei dettagli la colazione di questa mattina. Mi ascolterà e poi brinderemo alla nostra amicizia.
IV
Una delle rose che mi ha regalato Ludovico ha perduto un petalo. Mi sento in colpa per questo, anche se razionalmente mi dico che non dovrei, che è naturale che un fiore possa perdere i petali – tutto passa nella vita, anche la bellezza di una rosa – e che ho fatto tutto quello che potevo per farla vivere il più a lungo possibile. Eppure, questo sfiorire prematuro mi ha intristita, mi ha messa di malumore. Ludovico e Samuele rideranno di me, mi prenderanno in giro dicendo che sono la solita bambina romantica e che in fondo si tratta di un fiore, niente di particolarmente importante. Non capiscono che per me un fiore è non solo bellezza ma vita e che vivo come una mia incapacità il suo sfiorire.
Un fiore che perde i suoi petali mi fa inevitabilmente pensare alla morte – a loro non lo dico, mi prenderebbero per pazza – e a come tutti viviamo sospesi a un filo che può spezzarsi all’improvviso. A volte mi assale l’angoscia di perdere i miei cari, che possa accadere qualcosa a Ludovico o a Samuele e perderli per sempre. Non credo che potrei sopravvivere alla loro morte. Questo pensiero mi assale inatteso, a volte dopo un incubo oppure se ascolto una notizia relativa a qualche accadimento tragico. Sono una stupida a fare questi pensieri! Ludo e Samuele stanno bene, io mi occupo di loro con tutta me stessa, e mi piace pensare che il mio amore li proteggerà.
«Ciao mamma, tutto bene? Sembri triste.»
«Ciao Samuele, tutto bene. Sono solo un po’ dispiaciuta per lo sfiorire di una rosa.»
«Mamma, dai! Sei la solita. Lascia perdere i fiori e sii contenta. L’interrogazione di matematica è andata benissimo e il compito di greco l’ho fatto senza nemmeno un errore. Papà sarà felice.»
L’arrivo di Samuele e la sua gioia mi hanno ridato il sorriso. Sono felice di vederlo soddisfatto, immagino la fierezza di Ludo quando saprà.
«Hai ragione, Samu, sono una stupida a dare tanta importanza a queste cose. Che bello! Ero certa che a scuola sarebbe andata bene. Papà sarà al settimo cielo. Sono orgogliosa di te.»
«Grazie, mamma, e dai… basta avere quella faccia. Quando arriva papà fatti trovare con il sorriso, sai che lo addolora vederti triste.»
«Certo, caro, mi troverà sorridente. È stato solo un cedimento. Passa presto.»
Preparo la tavola per il pranzo. La rosa è appassita non per mia negligenza ma perché aveva terminato il suo ciclo di vita, è così, come per tutte le cose. Triste pensarlo ma è una realtà che devo accettare, per quanto scomoda sia. Bene, via la tristezza! Devo fare attenzione che tutto sia in ordine, Ludovico ci tiene così tanto. Non gli dirò nulla della rosa, in fondo non è così importante.
V
Ludovico e Samuele discutono del compito di greco. Quando parlano di scuola