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Il capitano della Stella Polare
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E-book69 pagine1 ora

Il capitano della Stella Polare

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Info su questo ebook

Il medico di bordo della nave baleniera Stella Polare riporta nel suo diario l’avventura del capitano Craigie e del suo equipaggio che all’inizio di un inverno artico rischiano di rimanere intrappolati dai ghiacci e preda di una misteriosa entità.
In una brevissima storia di delirio e terrore il giovane dottore assiste alla scomparsa del capitano e alla manifestazione dello spirito che da tempo spaventa gli uomini.
LinguaItaliano
Data di uscita27 nov 2023
ISBN9788892968158
Il capitano della Stella Polare
Autore

Arthur Conan Doyle

Arthur Conan Doyle was a British writer and physician. He is the creator of the Sherlock Holmes character, writing his debut appearance in A Study in Scarlet. Doyle wrote notable books in the fantasy and science fiction genres, as well as plays, romances, poetry, non-fiction, and historical novels.

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    Anteprima del libro

    Il capitano della Stella Polare - Arthur Conan Doyle

    Estratto dal diario di John M’Alister Ray, studente di medicina.

    ENG

    11 settembre. Lat. 81° N; long. 2° E

    Ci troviamo ancora in mezzo a un’enorme banchisa. Quella che si estende a nord rispetto a noi, alla quale la nostra ancora è fissata, non sarà più piccola di una contea dell’Inghilterra. A destra e sinistra, lastre infinite si stendono fino all’orizzonte. Stamane l’ufficiale ha riferito la presenza di ghiaccio a sud. Se dovesse raggiungere uno spessore tale da sbarrarci la via del ritorno ci ritroveremmo in pericolo, dato che, a quanto ho sentito, le provviste iniziano a scarseggiare. La stagione volge al termine e le notti stanno facendo ritorno.

    Stamane ho visto una stella che brillava sopra il pennone di prua, la prima dall’inizio di maggio. Il malcontento serpeggia tra i membri dell’equipaggio, molti dei quali sono impazienti di tornare a casa in tempo per la stagione delle aringhe, quando il lavoro sulle coste scozzesi paga bene. Per ora la loro inquietudine è tradita solo da volti scuri e sguardi torvi ma, a quanto mi ha riferito questo pomeriggio l’ufficiale in seconda, intendono inviare una delegazione dal capitano per esprimere il loro malcontento. Non so come potrebbe accoglierla, trattandosi di un uomo dal temperamento aggressivo, molto sensibile alla minima messa in dubbio della propria autorità. Dopo cena azzarderò due parole con lui a riguardo. Ho notato che tollera comportamenti da parte mia che non accetterebbe da nessun altro membro dell’equipaggio. Dai nostri alloggi a tribordo è visibile, a nordovest della Spitsbergen, l’isola Amsterdam – una linea frastagliata di roccia vulcanica intersecata dalle strisce bianche dei ghiacciai. È curioso pensare che probabilmente in questo istante gli esseri umani più vicini a noi si trovano negli insediamenti danesi nel sud della Groenlandia, ad almeno novecento miglia in linea d’aria. Per un capitano, mettere a repentaglio la propria nave in circostanze simili è una responsabilità enorme. Nessuna baleniera è mai rimasta a queste latitudini fino a stagione così inoltrata.

    Ore 21. Ho parlato con il capitano Craigie e, per quanto i risultati non siano stati eccelsi, devo riconoscere che ha ascoltato ciò che avevo da dire con tranquillità e persino deferenza. Dopo che ho concluso, ha assunto quell’espressione determinata che ho spesso osservato sul suo volto e si è messo a camminare per qualche minuto avanti e indietro per la stretta cabina. Dapprima temevo di averlo gravemente offeso, ma lui mi ha smentito rimettendosi a sedere e posando la mano sul mio braccio con un gesto che somigliava quasi a una carezza. In quei suoi occhi scuri e selvaggi c’era persino una profonda tenerezza che mi ha davvero colpito. «Guardi, dottore» ha detto «mi dispiace molto averla portata qui, dico sul serio, e in questo istante darei cinquanta sterline per vederla sano e salvo sul pontile di Dundee. Stavolta o la va o la spacca. I pesci sono a nord. Come può scuotere la testa, se le dico che li ho visti passare dalla testa dell’albero?» ha esclamato in un improvviso impeto d’ira, anche se non mi pareva di aver espresso alcun segno di dubbio. «Ventidue pesci nel giro di pochi minuti, e non uno sotto i tre metri1! Dottore, secondo lei io posso andarmene ora che c’è solo una striscia di ghiaccio maledetta a separarmi dalla mia fortuna? Se domani il vento soffierà da nord, potremo riempire la nave e salpare prima che il gelo ci imprigioni. Se invece soffierà da sud… be’, ritengo che gli uomini siano pagati per rischiare la vita, e per quanto mi riguarda non mi importa granché, considerato che ho più legami con l’altro mondo che con questo. Tuttavia, confesso che mi dispiace per lei. Vorrei che qui ci fosse il vecchio Angus Tait, che era con me nell’ultimo viaggio, perché è un uomo di cui nessuno sentirebbe la mancanza, mentre lei… Una volta mi ha detto di essere fidanzato, giusto?»

    «Sì» ho risposto, facendo scattare la molla del medaglione appeso alla catenella del mio orologio e mostrandogli il ritratto di Flora.

    «Maledizione!» ha gridato scattando dalla sedia con la barba fremente per la foga. «Cos’è per me la sua felicità? Perché deve mettermi davanti agli occhi la foto di quella ragazza? Cos’ho a che fare con lei?» Temevo che mi saltasse al collo per la rabbia e invece, tra le imprecazioni, ha aperto con violenza la porta della cabina ed è uscito sul ponte, lasciandomi sbigottito da una tale furia. È la prima volta che non mi mostra gentilezza e cortesia. Lo sento camminare irrequieto sopra la mia testa mentre scrivo queste righe.

    Vorrei delineare il carattere di quest’uomo, ma mi sembra presuntuoso provare a metterlo per iscritto, essendo le mie idee quantomeno vaghe e incerte. Spesso ho pensato di aver colto l’indizio giusto per poterlo spiegare, ma ogni volta questi si è presentato sotto una nuova luce stravolgendo tutte le mie conclusioni. Probabilmente nessun occhio umano oltre al mio si poserà mai su queste righe eppure, come saggio di psicologia, intendo stilare un ritratto del capitano Nicholas Craigie.

    L’aspetto esteriore di un uomo generalmente fornisce delle indicazioni sull’anima che racchiude. Il capitano è alto e prestante, con un volto scuro, dei bei lineamenti e un modo curioso di contrarre le membra, che potrebbe essere un segno di nervosismo o semplicemente uno sfogo della sua energia straripante. La mascella e i tratti del viso sono virili e risoluti, ma la sua particolarità sono gli occhi. Sono di color marrone scurissimo, lucidi e bramosi, e rivelano un misto di temerarietà e qualcos’altro che talvolta ho giudicato più simile al terrore che a qualsiasi altra emozione. In genere predomina la prima, ma in certe occasioni, soprattutto quando è immerso nei suoi pensieri, la paura

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