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Magic mistery: Il fantasma dell'opera
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Magic mistery: Il fantasma dell'opera
E-book69 pagine42 minuti

Magic mistery: Il fantasma dell'opera

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Info su questo ebook

Cinque grandi amici che frequentano l’Accademia di stregoneria di Roma vanno in gita a Venezia!
La prof. Tignosetta cercherà di fermare il loro desiderio di avventura, ma i ragazzi si ritroveranno a investigare su inspiegabili eventi che accadono al famoso teatro La Fenice.
Chi o che cosa fa suonare gli strumenti di notte, quando tutti dormono? E lascia pure piume magiche in giro?
Indaga con Romeo, Lucilla e gli altri ragazzi e risolvi gli enigmi, perché questa gita scolastica sarà tutta un mistero!
LinguaItaliano
Data di uscita8 gen 2024
ISBN9788833171852
Magic mistery: Il fantasma dell'opera

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    Anteprima del libro

    Magic mistery - Max Peronti

    Max & Michi

    Magic Mistery

    Il fantasma dell’opera

    LIBROGAME

    I Edizione novembre 2023

    ©2023 Astro edizioni

    S.r.l.s., Roma

    www.astroedizioni.it

    info@astroedizioni.it

    ISBN 978-88-3317-184-5

    Direzione editoriale:

    Francesca Costantino

    Progetto grafico:

    Idra Editing Srl

    Editing:

    Astro edizioni

    Illustrazioni interne

    e copertina:

    Rosaria Trivisonne

    Tutti i diritti sono

    riservati, incluso

    il diritto di riproduzione

    integrale e/o parziale

    in qualsiasi forma.

    1.

    «Ragazzi, seduti!», strillò la prof. Tignosetta alla prima ora di araldica alla Scuola di stregoneria di Roma. «Ho una cosa importante da dirvi».

    Attese che gli alunni prendessero posto e tenne sotto controllo Romeo, il leader di quella massa informe di detestabili adolescenti.

    «Bene, il consiglio docenti ha deciso quasi all’unanimità – ovviamente io non ho dato il mio consenso – a effettuare una gita fuori Roma».

    «Una gita?», domandò Lucilla incredula.

    «Ma nel regolamento del nostro istituto, non sono previste gite».

    «Stai zitta Giorgina, per una volta che ci capita qualcosa di buono», la rimproverò Romeo.

    «Sono d’accordo con te, Giorgina cara», la prof. Tignosetta aveva un debole per la secchiona della classe. «Ma i tempi cambiano e sembra che voi ragazzi dobbiate anche fare delle esperienze fuori dalla scuola», precisò sbuffando.

    «E quindi, dove andremo?», chiese Lucilla.

    «Speriamo in un posto dove si mangia bene», ridacchiò Bonci leccandosi le labbra.

    «Pensi sempre a mangiare!», lo prese in giro Giorgina. «Una gita scolastica dev’essere educativa!».

    «Mangiare una buona pasta al ragù è molto educativo», rispose quasi offeso Bonci.

    «Zitti, zitti», Tignosetta si mise le mani sulle tempie. «Mi fate sempre venire un mal di testa con tutte le vostre chiacchiere, comunque andremo a visitare la Serenissima».

    «Eh?», dissero in coro Lucilla, Romeo e Bonci.

    «Ma sì, è il soprannome di un’antica città italiana», disse Ivo.

    «Molto... romantica», precisò Giorgina guardandolo con gli occhi a forma di cuoricino.

    *

    E tu, sai quale città viene chiamata la Serenissima?

    a) Genova

    b) Firenze

    c) Venezia

    d) Napoli

    *

    «La Serenissima, miei cari ignoranti studenti, è Venezia e ho acconsentito alla fine alla gita perché sia io ad accompagnarvi... Con me, nessuno di voi potrà fare danni!».

    «Nooo!», scoppiarono in coro Romeo, Lucilla e tutti gli altri.

    *

    Quella sera, Venezia era proprio magica. Quando calava il sole, i monumenti della città e i suoi luoghi meno conosciuti erano illuminati dalle luci soffuse dei lampioni. C’erano mille riflessi creati dai palazzi sulle acque del Canal Grande e in tutti i labirinti di calli e campi c’erano storie antiche, leggende e misteri che i turisti non conoscevano.

    Marco guardava le persone uscire dal teatro La Fenice vestite con abiti sontuosi e i sorrisi stampati in faccia.

    Si mise a fare piroette su se stesso imitando i grandi ballerini e canticchiando la musica che era stata suonata quella sera, ma divenne subito triste. Quanto avrebbe voluto avere degli amici con cui giocare e ascoltare quelle opere che sembravano scaldare il cuore!

    2.

    «Ohhhh», sospirò ammirato Bonci guardando San Marco, la bocca spalancata come quella di un baccalà.

    «Niente di che», disse Romeo con aria di superiorità. «La cupola di San Pietro sarà dieci volte più grande. Roma Caput Mundi! Altro che questa città mezza affogata. Non è vero, Moon?», concluse chiedendo al suo gatto, che acciambellato sulle sue spalle lo degnò appena di uno sguardo assonnato.

    «Non puoi dire che non è magnifica!», esclamò Giorgina. «E poi è tutto così romantico! Voglio assolutamente fare un giro in gondola!», disse lei trasognata.

    «Umphf», sbuffò Romeo. «Cose da

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