L’ultima scintilla prima del buio: 1922, nasce il Partito Liberale Italiano
()
Info su questo ebook
Correlato a L’ultima scintilla prima del buio
Ebook correlati
Perché non si stava meglio quando si stava peggio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe origini del qualunquismo in Sardegna. Il Fronte dell’Uomo qualunque 1945-1956 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa dittatura occulta: E altri interventi culturali nell'epoca della «contestazione» Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Missione impossibile: Il PSU e la lotta al fascismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBiografia dell'Italia monarchica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPatrioti illuminati: Giganti italiani contro l’egemonia culturale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDiario 1922 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArrigo Benedetti, L'ostinazione laica nell'esperienza giornalistica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAndreotti, la chiesa e la «solidarietà nazionale» Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Una nazione incompiuta: L’Italia: dal sistema dei partiti alla crisi della democrazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFascismo, comunismo e Guerra Fredda: Attenzione dell'Italia e diplomazia vaticana in Albania, Romania, Ungheria (1947-1954) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAl lavoro e alla lotta: Storia delle parole del Pci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome Mussolini ha ingannato gli Italiani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa difficile unità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPericolosi sovversivi: Storia del Centro Socialista Interno (1934-1944) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDopo Monti: Liberalsocialismo: L’alternativa ai populismi per uscire dal pantano della Seconda Repubblica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuido Gonella: La passione per la libertà Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRapporti tra Stato e Chiesa. La revisione del 1984 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPovera Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBerlinguer l'ultimo leader Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa passione per la libertà: Ricordi e riflessioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl socialismo liberale di Bettino Craxi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giornale è il mio amore: Alberto Bergamini inventore del giornalismo moderno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItalia 1940-1945: Le storie di ieri e i ragazzi di oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'arma più forte. Censura e ricerca del consenso nel cinema del ventennio fascista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl romanzo della grande Fiorentina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa dinamo e il fascio: Volt, l'ideologo del futurismo reazionario Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMussolini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ideologie politiche per voi
Oltre la periferia della pelle: Ripensare, ricostruire e rivendicare il corpo nel capitalismo contemporaneo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Mio Socialismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFenomenologia dell'individuo assoluto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGregge e Potere: Il Libretto Rosso delle Pecore Nere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMein Kampf: La mia battaglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti del Quarto Reich Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAgenda 21 Esposta!: La Demolizione della Libertà Attraverso il Green Deal & Il Grande Reset 2021-2030-2050 Plandemia - Crisi Economica - Iperinflazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEsoterismo e fascismo: Immagini e documenti inediti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniJulius Evola e la sua eredità culturale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniImperialismo Pagano: nelle edizioni italiana e tedesca Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le origini del totalitarismo di Hitler Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I Versi d'Oro: La summa della sapienza pitagorea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLezioni sul fascismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProgetto Stati Uniti d'Europa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMussolini e gli Illuminati: Da Piazza San Sepolcro al rito sacrificale di Piazzale Loreto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Guerra Occulta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'esoterismo nella cultura di destra, l'esoterismo nella cultura di sinistra Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Saggi sull'Idealismo Magico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTowards a Gay Communism: Elements of a Homosexual Critique Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl capitale: Libro primo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ascesa di Adolf Hitler Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFrocio e basta: L'omosessualità, la morte e le molte verità occultate. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl golpe Borghese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI perché di una crisi. la demolizione controllata della classe media è appena iniziata: verso la vittoria finale dei criptocrati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa nascita del Fascismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManifesto del partito comunista Valutazione: 3 su 5 stelle3/5
Recensioni su L’ultima scintilla prima del buio
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
L’ultima scintilla prima del buio - Beppe Facchetti
©2023 Edizioni Angelo Guerini e Associati srl via Comelico, 3 – 20135 Milano
https://www.guerini.it
e-mail: info@guerini.it
Prima edizione: ottobre 2023
Ristampa: V IV III II I 2023 2024 2025 2026 2027
Publisher: Giovanna Gammarota
Copertina di Donatella D’Angelo
Printed in Italy
ISBN 978-88-8195-501-5
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla siae del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
Le fotocopie per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da clearedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org.
Versione digitale realizzata da Streetlib srl
TitleINDICE
Presentazione
di Beppe Facchetti
Prefazione
di Andrea Ciandri
UN SECOLO DOPO IL PRIMO CONGRESSO
L’idea di partito nella cultura politica liberale
di Giovanni Orsina
Tra guerra e dopoguerra la sinistra liberal-democratica giolittiana alla vigilia del fascismo
di Antonio Scornajenghi
1. La Sinistra giolittiana dalla guerra alle elezioni del 1919
2. L’apertura della XXV Legislatura
3. La riforma del regolamento della Camera dei deputati (estate 1920)
4. Gli errori di giolittiani e nittiani di fronte al fascismo
L’impronta sonniniana sulla destra liberale dalla crisi di fine secolo all’avvento del fascismo
di Paolo Carusi
La famiglia liberale e la frattura tra interventisti e neutralisti
di Fulvio Cammarano
Il primo congresso del PLI e il fiancheggiamento al fascismo
di Gerardo Nicolosi
Il liberalismo e l’Italia
di Roberto Balzani
1. I liberali e lo Stato. Il nodo del primo dopoguerra e le questioni di lungo periodo
IL LIBERALISMO IN UN MONDO IN TRASFORMAZIONE
Il PLI nel secondo dopoguerra tra incertezze strategiche e incapacità attrattiva
Pierluigi Barrotta
Tornare al movimento: anche in rete
Franco Chiarenza
Postfazione
Giovanni Orsina
Nota conclusiva
di Enrico Morbelli
Gli Autori
Presentazione
di Beppe Facchetti*
Patrocinando la pubblicazione di questo piccolo libro che ripercorre – con il contributo scientifico di autorevoli studiosi – i giorni della nascita formale del PLI, Partito Liberale Italiano, un secolo fa e inopinatamente nell’immediata vigilia della Marcia su Roma, il Centro Einaudi è convinto di offrire agli storici un limitato ma importante contributo inedito, certo che verrà apprezzato proprio per la sua originalità. Mancano totalmente pubblicazioni dedicate all’evento.
Il Congresso di Bologna del 1922, che fondò il PLI, è infatti un angolo dimenticato e quasi sconosciuto della storia politica italiana, e forse per la prima volta, con questa pubblicazione, si illumina una pagina che era lì, sotto gli occhi, da tanto tempo, ma nessuno aveva quasi interesse a scoprire.
Ma arricchire la ricerca storiografica non è questione di interesse settoriale. In questo caso, è riempire una lacuna, è dare un’occasione preziosa di approfondimento, di conoscenza.
Quel Congresso non ebbe nessuna conseguenza politica immediata: alle successive elezioni, il PLI non si presentò in quanto tale, anzi si sparpagliò in varie direzioni e i liberali, non tutti ma troppi, ebbero il torto storico di dare fiducia al nuovo esperimento, nonostante fosse costruito violentemente contro gli ultimi risultati democraticamente validi. Confermando, così, la pervicace tradizione dell’individualismo e del frazionismo liberale, vizio permanente di questa parte politica, ben visibile anche nell’Italia di oggi, pur tanto diversa.
Fece poi appena in tempo a indire un secondo Congresso, ormai inutile, e poco dopo dovette subire l’onta, o l’onore, di essere sciolto. Solo il terzo Congresso, nel successivo dopoguerra, avrebbe segnato l’avvio di una storia democratica significativa, tutto sommato dignitosa, anche con momenti alti, ma la democrazia e le libertà perdute in quei lontani anni Venti avevano dovuto essere riconquistate a un prezzo altissimo.
I liberali che si riunirono a Bologna per fon-dare il partito non erano neppure tutti i liberali. Mancavano nomi illustri e a ben guardare molti di quelli che parteciparono lo fecero quasi di malavoglia.
In fondo, la generazione immediatamente precedente aveva fatto l’Italia, e l’aveva fatta liberale senza bisogno di organizzarsi in partito.
La costruzione di un partito era un po’ come cedere, rassegnarsi a essere fazione, imitare chi come i socialisti aveva bisogno di un certificato di esistenza in vita per affermarsi nel proprio campo, agitato e febbrile.
I liberali erano il partito dello Stato, non di una parte. Eppure, avevano ben sperimentato, fin dai tempi di Cavour, per non parlare di Depretis e dello stesso Giolitti, quante potevano essere le differenze al loro interno, in una tavolozza che andava dal radicalismo più acceso al conservatorismo più classico. Ma il dibattito, talora aspro e profondo, non era regolato da uno Statuto di partito. Era difficile rinunciare all’identificazione leaderistica o notabilare di una èlite che non voleva venir meno a quello che riteneva la sua missione civile, per consegnarlo alle ritualità congressuali.
C’era insomma la diffidenza tipica di chi non ama irreggimentassi. Il metodo preferito era sempre quello usato ai tempi del consenso alle posizioni di Giolitti sulla partecipazione alla grande Guerra. Non la votazione di una mozione formale, ma la consegna individuale di biglietti da visita al concierge della sua residenza romana.
Eppure, menti illuminate avevano avuto le intuizioni giuste. Andrea Ciandri cita un conservatore, Sidney Sonnino, che addirittura già nel 1882 aveva intuito l’utilità di un partito liberale «unitario, organizzato federalmente e capillarmente, che si apra anche agli strati sociali popolari fornendo loro assistenza».
In realtà, dunque, riunirsi quaranta anni dopo a Bologna, la città di Minghetti, era dram-maticamente tardivo ma oggettivamente giusto, inevitabile, perché il mondo era cambiato. Bisognava adeguarsi ai metodi di una democrazia non certo di massa ma non più gestibile con singoli gesti di orgoglio individuale. Erano i metodi dell’allargamento del suffragio, anch’essi profondamente liberali, che lo stesso Giolitti aveva promosso, consapevole che era finita l’epoca dell’autoreferenzialità.
Era solo tutto un po’ intempestivo e quasi anacronistico, una cosa un po’ fuori dalla realtà, quella che incombeva all’esterno di quel Teatro bolognese, in cui più delle meditazioni ideali contava l’azzardo della provocazione di una minoranza forte e convinta, dentro un contesto di dubbiosi e rassegnati, ma soprattutto di scontenti, perché la poesia del Risorgimento aveva ormai lasciato tutto lo spazio alla prosa di un Paese sfiancato da una guerra vittoriosa ma deludente.