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Mussolini
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E-book190 pagine2 ore

Mussolini

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INDICE

- I - Idee - dottrina - programmi

- II - Rivoluzione - reazione - violenza

- III - Giovinezza, giovinezza!

- IV - Il Partito

- V - Il Governo

- VI - La Nazione

- VII - Lo Stato

- VIII - Il Regime

- IX - La Dittatura

- X - L'Impero

- XI - Economia - sindacati - corporazioni

- XII - Il lavoro

- XIII - La terra

- XIV - II capitalismo

- XV - La burocrazia

- XVI - La cultura e l'arte

- XVII - La scuola

- XVIII - La giustizia - la legge

- XIX - L'esercito

- XX - La pace

- XXI - La guerra

- XXII - La religione

- XXIII - L'europa

- XXIV - Politica estera

- XXV - Il Socialcomunismo

- XXVI - La libertà

- XXVII - La democrazia

- XXVIII - Parlamento - parlamentarismo

- XXIX - Credere - obbedire - combattere

ILLUSTRAZIONI
LinguaItaliano
Data di uscita6 apr 2017
ISBN9788892659247
Mussolini

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    Mussolini - Autori Vari

    INDICE

    - I - Idee - dottrina - programmi

    - II - Rivoluzione - reazione - violenza

    - III - Giovinezza, giovinezza!

    - IV - Il Partito

    - V - Il Governo

    - VI - La Nazione

    - VII - Lo Stato

    - VIII - Il Regime

    - IX - La Dittatura

    - X - L'Impero

    - XI - Economia - sindacati - corporazioni

    - XII - Il lavoro

    - XIII - La terra

    - XIV - II capitalismo

    - XV - La burocrazia

    - XVI - La cultura e l'arte

    - XVII - La scuola

    - XVIII - La giustizia - la legge

    - XIX - L'esercito

    - XX - La pace

    - XXI - La guerra

    - XXII - La religione

    - XXIII - L'europa

    - XXIV - Politica estera

    - XXV - Il Socialcomunismo

    - XXVI - La libertà

    - XXVII - La democrazia

    - XXVIII - Parlamento - parlamentarismo

    - XXIX - Credere - obbedire - combattere

    ILLUSTRAZIONI

    Mussolini

    Autori Vari

    Prima edizione digitale 2017 a cura di David De Angelis

    - I - IDEE - DOTTRINA – PROGRAMMI

    Il Fascismo è un movimento di realtà, di verità di vita che aderisce alla vita. E’ pragmatista. Non ha apriorismi. Ne finalità remote. Non promette i soliti paradisi dell'ideale. Lascia queste ciarlatanate alle tribù della tessera. Non presume di vivere sempre e molto. Vivrà sino a quando non avrà compiuto l'opera che si è prefissa. Raggiunta la soluzione nel nostro senso dei fondamentali problemi che oggi travagliano la nazione italiana, il Fascismo non si ostinerà a vivere, come un'anacronistica superfetazione di professionisti di una data politica, ma saprà brillantemente morire senza smorfie solenni.

    Il fascismo. (Il Popolo - 3 luglio 1919).

    Il Fascismo è anti-accademico. Non è politicante. Non ha statuti, Né regolamenti. Ha adottato una tessera per la necessità del riconoscimento personale, ma potendo ne avrebbe volentieri fatto a meno. Non è un vivaio per le ambizioni elettorali. Non ammette e non tollera i lunghi discorsi. Va al concreto delle questioni.

    Ibidem.

    E’ un po' difficile definire i fascisti. Essi non sono repubblicani, socialisti, democratici, conservatori, nazionalisti. Essi rappresentano una sintesi di tutte le negazioni e di tutte le affermazioni. Nei Fasci si danno convegno spontaneamente tutti coloro che soffrono il disagio delle vecchie categorie, delle vecchie mentalità. Il fascismo mentre rinnega tutti i partiti, li completa. Nel fascismo che non ha statuti, che non ha programmi trascendenti, c'è quel di più di libertà e di autonomia che manca nelle organizzazioni rigidamente inquadrate e tesserate.

    La prima adunata fascista. (Il Popolo d'Italia - 6 ottobre 1919).

    II fascismo è una mentalità speciale di inquietudini, di insofferenze, di audacie, dì misoneismi anche avventurosi, che guarda poco al passato e si serve del presente — come di una pedana di slancio verso l'avvenire. I melanconici, i maniaci, i bigotti di tutte le chiese, i mistici arrabbiati degli ideali, i politicanti astuti, gli apostoli che fanno i dispensieri della felicità umana, tutti costoro non possono comprendere quel rifugio di tutti gli eretici, quella chiesa di tutte le eresie che è il fascismo. E naturale, quindi, che al fascismo convergano i giovani che non hanno ancora un'esperienza politica e i vecchi che ne hanno troppa e sentono il bisogno di rituffarsi in un'atmosfera di freschezza e di disinteresse.

    Verso l'azione. (Il Popolo d'Italia - 13 ottobre 1919).

    Si nasce fascisti, ma è assai difficile diventarlo.

    Dal discorso all'assemblea del Fascio milanese di combattimento. (Milano, sede dell'Alleanza industriale e commerciale in Piazza San Sepolcro: - 5 febbraio 1920).

    Tutte le altre associazioni, tutti gli altri partiti, ragionano in base a dei dogmi, in base a dei preconcetti assoluti, a degli ideali infallibili, ragionano sotto la specie della eternità per partito preso. Noi, essendo un antipartito, non abbiamo - si passi il bisticcio - partito preso.

    Ibidem.

    Per essere fascisti occorre essere completamente spregiudicati; occorre sapersi muovere, elasticamente, nella realtà adattandosi alla realtà e adattando la realtà ai nostri sforzi; occorre sentirsi nel sangue l'aristocrazia delle minoranze, che non cercano popolarità, leggera prima, pesantissima poi; che vanno contro corrente; che non hanno paura dei nomi e dispregiano i luoghi comuni.

    In tema di politica estera. (II Popolo d'Italia - 3 luglio 1920).

    Il fascismo ha soltanto una storia; non ha ancora una dottrina, ma l'avrà, quando avrà avuto il tempo di elaborare e coordinare le sue idee.

    La marcia del fascismo. (Il Popolo d'Italia - 6 novembre 1920).

    Il fascismo non si abbatte, perché è nel solco della storia, perché rappresenta e difende valori morali altissimi - non interessi di borghesi senza dei quali la società nazionale si dissolve e precipita nel caos. Il fascismo italiano è una tipica creazione del popolo italiano, il quale è stufo di metafisiche oltremontane, ora russe, ora tedesche, e vuole trovare in sé la dottrina e la prassi del suo progresso verso forme migliori di vita e di civiltà.

    Gridi di dolore! (Il Popolo d'Italia - 20 ottobre 1920).

    lo non sono, non voglio essere, non sarò mai un padre eterno; il fascismo non è, non vuole essere, non sarà mai una ridicola, grottesca e sinistra congrege come sono i vecchi partiti e i frammenti dei vecchi partiti; il fascismo in quanto permette una pragmatica latitudine di atteggiamenti. A seconda delle circostanze di tempo, di luogo, di ambiente.

    (Il Popolo d'Italia - 29 ottobre 1920).

    Il fascismo rappresenta lo sbocciare della nuova coscienza nazionale maturata colla vittoria. Lo si può perseguitare, ma non Io si può estirpare! E una terribile gramigna ed ha un'insegna non meno terribile: è pronto ad uccidere, è pronto a morire!

    Manovra vile. (Il Popolo d'Italia - 19 dicembre 1920).

    Fascismo significa che a mutate condizioni di fatto, nuovi atteggiamenti s'impongono: se non è più necessario il piombo e il petrolio, bisogna avere il coraggio di riconoscerlo e di agire in conseguenza.

    La pace e il resto. al Popolo d'Italia - 6 luglio 1921).

    Qui, alla Camera dei Deputati, e fuori di qui, io ho sempre accettato ia responsabilità di tutte le mie azioni, di tutto quello che ho fatto e che qualche volta i miei compagni hanno fatto. Io non rinnego niente, accetto il fascismo in blocco, così come i rivoluzionari accettano la rivoluzione in blocco. E se da qualche tempo noi porgiamo il ramoscello d'olivo, non lo facciamo già perché ci siano degli elementi di retroscena politici e parlamentari che ci spingano a questo, perché noi siamo alieni da queste manovre e il Parlamento ci interessa mediocremente e nel Parlamento ci sentiamo discretamente a disagio, ma lo facciamo per ragioni superiori di nazione e di umanità.

    Dopo i fatti di Sarzana. (Camera dei Deputati: - 22 luglio 1921).

    Se il fascismo è mio figlio — come è stato fin qui universalmente riconosciuto in migliaia di manifestazioni, che devo, fino a prova contraria, ritenere sincere — io, con le verghe della mia fede, del mio coraggio, della mia passione, o lo correggerò o gli renderò impossibile la vita.

    Fatto compiuto. (Il Popolo d'Italia - 3 agosto 1921).

    Io comprendo, e compiango un poco, quei fascisti delle molte Peretole italiane, i quali non sanno astrarre dai loro ambienti; vi si inchiodano e non vedono altro, e non credono alla esistenza di un più vasto e complesso e formidabile mondo. Sono i riflessi del campanilismo, riflessi che sono estranei a noi, che vogliamo sprovincializzare l'Italia.

    Ibidem

    Comincia un nuovo periodo nella storia del fascismo italiano e non sarà meno aspro e difficile del precedente: è il periodo della rielaborazione spirituale e delle applicazioni pratiche. Bisogna smentire i nostri nemici, i quali ci hanno detto a sazietà: Voi sapete distruggere! ma non sapete costruire! Siete ottimi sul terreno della negazione, ma portati sul terreno positivo, vi rivelate nella vostra impotenza.

    Ibidem.

    Il fascismo può fare a meno di me? Certo, ma anch'io posso fare a meno del fascismo. C'è posto per tutti in Italia: anche per trenta fascisti, il che significa, poi, per nessun fascismo. Io parlo chiaro, come l'uomo che avendo molto dato, non chiede assolutamente nulla, salvo a ricominciare...

    La culla e il resto. (Il Popolo d'Italia - 7 agosto 1921).

    Siamo in troppi nel fascismo, ormai, e quando la famiglia aumenta la secessione è quasi fatale.

    Ibidem.

    Il fascismo che non è più liberazione, ma tirannia; non più salvaguardia della nazione, ma difesa di interessi privati e delle caste più opache, sorde, miserabili che esistano in Italia; il fascismo che assume questa fisionomia, sarà ancora fascismo, ma non è quello per cui negli anni tristi affrontammo in pochi le collere e il piombo delle masse, non è più il fascismo quale fu concepito da me, in uno dei momenti più oscuri della recente storia italiana.

    Ibidem.

    - 1- Io non cerco nessuno.

    - 2 -Io non respingo nessuno.

    - 3 - La mia politica, chiara e netta, non può essere presa di fronte o, meno ancora, aggirata alle spalle.

    Lettera al giornalista Sandra Giuliani, redattore capo del Popolo d'Italia. (Roma: 6 febbraio 1923).

    Ho orrore dei dogmi. Non potrebbe esservi un dogma nel Partito fascista. Per il bene della Patria vi sono solo necessità che possono essere assolte oggi, ma che possono diventare relative domani.

    Dichiarazioni all'inviato dell'Excelsior. (Roma: 22 aprile 1923).

    Il tentativo di separare Mussolini dal fascismo o il fascismo da Mussolini è il tentativo più inutile! più grottesco, più ridicolo che possa essere pensato.

    Io non sono cosi orgoglioso da dire che colui che vi parla ed il fascismo costituiscono una sola identità, ma quattro anni di storia hanno dimostrato ormai luminosamente che Mussolini ed il fascismo sono due aspetti della stessa natura, sono due corpi ed un'anima, o due anime ed un corpo solo.

    Al Congresso fascista femminile delle Tre Venezie. (Padova: 1° giugno 1923).

    Io non posso abbandonare il fascismo perché l'ho creato, l'ho allevato, l'ho fortificato, l'ho castigato e lo tengo ancora nel mio pugno: sempre! Quindi è perfettamente inutile che le vecchie civette della politica italiana mi facciano la loro corte gaglioffa. Sono troppo intelligente perché possa cadere in questo agguato di mediocri mercanti, di fiere da villaggio.

    Ibidem.

    Il fascismo è un fenomeno religioso di vaste proporzioni storiche ed è il prodotto di una razza. Nulla si può contro il fascismo. Nemmeno gli stessi fascisti potrebbero nulla contro questo movimento gigantesco che si impone.

    Rispondendo a un indirizzo di omaggio del Sindaco di Cremona. (18 giugno 1923).

    In astratto, il fascismo è vecchio come è vecchio il senso dell'uomo per la bellezza dei grandi ideali; in concreto, esso è una

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