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I Versi d'Oro: La summa della sapienza pitagorea
Il cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti
Fenomenologia dell'individuo assoluto
Serie di e-book5 titoli

Opere di Julius Evola

Valutazione: 4.5 su 5 stelle

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Info su questa serie

Imperialismo pagano venne pubblicato verso la metà del 1928 a ridosso, dunque, dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929 fra la Chiesa cattolica e lo Stato italiano. Il pamplhet di Julius Evola, che riprendeva, fondendoli, alcuni articoli apparsi nel 1926-27, voleva essere proprio una messa in guardia per il fascismo contro questo avvenimento che, a giudizio dell’autore, avrebbe tarpato le ali alle potenzialità imperiali del Regime mussoliniano. Non era una personalissima alzata di scudi, ma la conclusione di un cammino che riassumeva le posizioni di un mondo esoterico e/o pagano quanto mai composito che si riuniva anche sotto le iniziative del Gruppo di Ur e che, con la Conciliazione, vedeva spegnersi ogni aspettativa della possibile affermazione nell’Italia fascista di spiritualità diverse dall’egemonia cristiano-cattolica.
LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2013
I Versi d'Oro: La summa della sapienza pitagorea
Il cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti
Fenomenologia dell'individuo assoluto

Titoli di questa serie (5)

  • Fenomenologia dell'individuo assoluto

    2

    Fenomenologia dell'individuo assoluto
    Fenomenologia dell'individuo assoluto

    Teoria e fenomenologia dell'Individuo assoluto, scritto fra il 1917, quando Evola venne richiamato in guerra, e il 1924, quando era a Roma e ormai si interessava già ad altri temi (arte, dottrine orientali, esoterismo), era costituito da "300 facciate formato protocollo riempite per 4/5 in manoscritto". L'opera apparve presso Bocca in due tomi, prima la Teoria (1927), poi la Fenomenologia (1930). Dopo la seconda guerra mondiale, durante la sua permanenza nell'ospedale militare di Bologna, Julius Evola sintetizzò e aggiornò la Teoria, ma non effettuò la medesima operazione per Fenomenologia che apparve nella stesura originaria all'inizio del 1974, pochi mesi prima della sua morte. Quella che qui si presenta è dunque sempre l'edizione del 1930, corretta nei refusi, aggiornata nella bibliografia e con vari apparati critici.

  • I Versi d'Oro: La summa della sapienza pitagorea

    3

    I Versi d'Oro: La summa della sapienza pitagorea
    I Versi d'Oro: La summa della sapienza pitagorea

    Pitagora non lasciò alcuno scritto. Il breve testo in esametri greci, noto col titolo latino di Aureum carmen, è stato volta a volta attribuito a Pitagora stesso, a Empedocle, a Filolao, a Liside. In realtà, si tratta di una silloge di età tarda, per la quale è possibile postulare una fonte risalente al IV secolo a. C. I precetti forniti dai Versi riguardano l’osservanza degli obblighi religiosi e dei doveri naturali, la vigilanza sulle passioni, la moderazione, la sopportazione dei dolori, la distanza dagli eccessi, l’equilibrata cura del corpo. Nel 1959 Julius Evola pubblicò una nuova versione di questo testo per cercar di dare al lettore una idea complessiva del pitagorismo e dello spirito di esso”.

  • Il cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti

    4

    Il cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti
    Il cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti

    Questo libro, che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi "Il sentiero del cinabro" e che poi l’autore mutò in bozza, venne completato entro la metà del 1962 e pubblicato dall’editore Vanni Scheiwiller nel marzo 1963, con lo scopo di rispondere alle polemiche suscitate dall’intellighenzia italiana all’uscita di Cavalcare la tigre nel novembre 1961, in quanto si riteneva intollerabile che fosse stato pubblicato un saggio di un autore ancora messo all’indice. Julius Evola lo aveva scritto per farlo pubblicare dopo la sua morte, ma prevalse la richiesta del giovane editore milanese. Non si tratta di un’opera autobiografica, precisa il filosofo, ma di una “guida attraverso i miei libri”, anche se trattando, più che di vicende e fatti personali, di idee e di quei valori tradizionali che hanno caratterizzato tutta la sua vita, ben gli si adatta la definizione di “autobiografia spirituale”. In quanto tale Il cammino del cinabro ha una importanza fondamentale ed è determinante non soltanto per ben comprendere il percorso delle tesi e della “visione del mondo” che mossero Julius Evola, ma soprattutto per constatare come ci sia un filo conduttore e una coerenza di fondo che legano tutte le sue opere e le posizioni che in esse vengono trasmesse.

  • L' Individuo e il divenire del mondo

    5

    L' Individuo e il divenire del mondo
    L' Individuo e il divenire del mondo

    Terza edizione corretta e aumentata Julius Evola, come si legge nell'ultima pagina del suo libro, concluse Teoria e fenomenologia dell'Individuo assoluto nel 1924: uscirà in due tomi solo tre e sei anni dopo, mentre il giovane pensatore si stava già da tempo occupando di altro. È il periodo intensissimo dei suoi scritti e delle sue polemiche in ambiente esoterico-occultistico, filosofico-accademico e religioso-protestante. Anche se sono apparsi diversi saggi su questi anni che vanno grosso modo dal 1924 al 1931 (diciamo dalla uscita della versione del Tao tê ching alla conclusione dell'esperienza del Gruppo di Ur), nonché siano state pubblicate alcune sue antologie di scritti dell'epoca, manca ancora uno studio organico specificatamente dedicato a questi tumultuosi cinque-sei anni ricchi di incontri e di scontri, di analisi e di polemiche, di conferme e ripensamenti. Un periodo decisivo per la formazione della "visione del mondo" del giovane pensatore, fra i 26 e i 33 anni. Adesso si aggiunge questo volume che inserisce un altro titolo nella collana delle sue "Opere". Nelle bibliografie evoliane, a cominciare da quelle compilate dallo stesso interessato, è sempre presente L'individuo e il divenire del mondo, che in realtà vero e proprio "libro" non è, ma una piccola brochure di sole, ancorché densissime, 40 pagine, pubblicato nei primi mesi del 1926 dalla romana Libreria di Scienze e Lettere. Evidentemente, però, considerato di grande importanza dal suo autore. Nell'opuscolo sono riunite, come recita il sottotitolo, "due conferenze" del 1925 per la Lega Teosofica indipendente che, dopo la loro esposizione in pubblico, trovarono posto in versioni un po' diverse fra loro su riviste italiane e straniere: non solo Ignis e Ultra e anni dopo la tedesca Logos, ma anche bilingue (in italiano e in francese) come il cahier 1926-1927 di "900". In pratica si tratta di una sintesi, adatta per un pubblico più che altro versato per argomenti esoterici e occulti, delle tesi espresse in Teoria e fenomenologia dell'Individuo assoluto (soprattutto del secondo tomo) in termini certamente più semplici e comprensibili di quelli, assai tecnico-accademici, utilizzati per il libro, ma anche dell'approccio, diciamo così "filosofico" alle dottrine tantriche esposto ne L'uomo come potenza pubblicato in quello stesso periodo. Il pubblico cui si rivolgeva sulle riviste e nelle conferenze era senza dubbio curioso e ricettivo, ma anche polemico e battagliero a difesa delle sue posizioni nei confronti di un eterodosso Evola: il saggio di Luca Siniscalco ricostruisce nei particolari oggi a disposizione l'ambiente in cui il giovane filosofo operò e, per la prima volta, basandosi sulle informazioni pubblicate nei notiziari di Ultra, anche la progressione, l'argomento con vari dettagli e lo svolgersi di queste conferenze. Può un opuscolo di così poche pagine essere tanto importante nel corpus delle opere evoliane che comprendono testi dieci volte e più lunghi? Sì, certamente: e lo dimostra con un ampio e approfondito saggio introduttivo il professor Romano Gasparotti che individua in quelle due conferenze riunite un una sola brochure le idee fondative di quanto Julius Evola avrebbe poi sviluppato altrove: le sue intuizioni, le sue novità, la sua sintesi tra filosofia e dottrine orientali, i gradini su cui si sarebbe mosso per procedere oltre. In appendice a L'individuo e il divenire del mondo sono riuniti gli articoli a esso collegati e spesso mai ripubblicati in precedenza, apparsi su testate come Ultra, Logos, Atanòr, Ignis e "900".

  • Imperialismo Pagano: nelle edizioni italiana e tedesca

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    Imperialismo Pagano: nelle edizioni italiana e tedesca
    Imperialismo Pagano: nelle edizioni italiana e tedesca

    Imperialismo pagano venne pubblicato verso la metà del 1928 a ridosso, dunque, dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929 fra la Chiesa cattolica e lo Stato italiano. Il pamplhet di Julius Evola, che riprendeva, fondendoli, alcuni articoli apparsi nel 1926-27, voleva essere proprio una messa in guardia per il fascismo contro questo avvenimento che, a giudizio dell’autore, avrebbe tarpato le ali alle potenzialità imperiali del Regime mussoliniano. Non era una personalissima alzata di scudi, ma la conclusione di un cammino che riassumeva le posizioni di un mondo esoterico e/o pagano quanto mai composito che si riuniva anche sotto le iniziative del Gruppo di Ur e che, con la Conciliazione, vedeva spegnersi ogni aspettativa della possibile affermazione nell’Italia fascista di spiritualità diverse dall’egemonia cristiano-cattolica.

Autore

Julius Evola

Il barone Julius Evola (pseudonimo di Giulio Cesare Andrea Evola) (Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974) è stato un filosofo, pittore e poeta italiano. Fu personalità poliedrica nel panorama culturale italiano del Novecento, in ragione dei suoi molteplici interessi: arte, filosofia, storia, politica, esoterismo, religione, costume, studi sulla razza.

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