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Io non ho sbagliato
Più di così si muore
Bagno d amore
Serie di e-book30 titoli

Fuoricollana

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Info su questa serie

Una vacanza, quattro amici – due uomini e due donne – in giro per una settimana alla scoperta della Puglia: chiacchierano, si scontrano, ridono, piangono, fino a poi trovare un senso al loro viaggiare, in un intreccio di rapporti che profumano di amore, erotismo e sesso.
Un romanzo appassionante, ricco di sorprese e colpi di scena. Vi ritroverete a cercarvi in questi personaggi che vi offriranno nuove consapevolezze sul tema dell’amore.
LinguaItaliano
Data di uscita28 nov 2023
Io non ho sbagliato
Più di così si muore
Bagno d amore

Titoli di questa serie (39)

  • Bagno d amore

    Bagno d amore
    Bagno d amore

    Al bagno, si sa, le donne vanno da una parte e gli uomini dall'altra. È questa la regola pubblica che femmine e maschi rispettano in tutto il mondo nel momento dei loro bisogni. Ma tra i bisogni primari delle persone c’è anche l’amore. E anche in amore, come alla toilette, se lei va a sinistra, lui va a destra: del resto, il “metabolismo sentimentale” femminile e quello maschile hanno direzioni, velocità e modalità molto diverse e distinte. Ecco perché in Bagno d’amore, raccolta di 365 vignette umoristiche all’insegna dell’ironia più divertente e del cinismo più sottile, i protagonisti Wilma & Chucky sono rappresentati come quei due simboli che, universalmente, all’ingresso delle toilette pubbliche ci indicano la retta via verso la porta giusta, quella delle “donne” e quella degli “uomini”: le iniziali dei loro nomi, infatti, compongono proprio la parola “WC”. Ed è attraverso la “coppia WC” che viene raffigurato l’incontro-scontro tra l’universo rosa e quello azzurro. La vita a due fa i conti con l’innamoramento, la passione, il fidanzamento, il matrimonio, gli amanti, la convivenza, Natale, Capodanno, san Valentino, la Festa delle donne, le suocere, i figli, i regali, le vacanze, il lavoro, il sesso, le bugie e tutto ciò che in qualche modo nel quotidiano può… “ostacolarla”. “Il duello amoroso” tra maschi e femmine si riassume tutto nell’infinita serie dei corrosivi “botta-e-risposta” di Wilma & Chucky, “la lei e il lui da toilette” destinati a stare sempre l’una al fianco dell’altro, ma senza guardarsi mai in faccia davvero. Perché se gli uomini fossero davvero stati fatti per stare con le donne (o se, viceversa, le dame fossero state pensate per vivere in armonia con i loro cavalieri), non avremmo sempre e comunque, in tutto il mondo, gabinetti separati. Una maratona di letture-lampo, per una risata immediata ma anche per uno “stimolo” di riflessione al giorno. Perché ogni battuta, pur nella parodia dell’amore, svela perle di saggezza e un pizzico (ma proprio un pizzico…) di romanticismo. Del resto, freddure a parte, si finisce sempre per fare indigestione di sentimenti. E allora «la solidità di un rapporto di coppia si vede nel “momento del bisogno”». In parallelo, si sviluppa anche una vera storia di passione: quella tra due ragazzi che si lasciano messaggi divertenti sui muri del bagno in un flusso di pensieri, gag e sorprese dalla prima all’ultima pagina. Con un colpo di scena finale che lascia tutti a bocca aperta.

  • Io non ho sbagliato

    Io non ho sbagliato
    Io non ho sbagliato

    A diciassette anni tutto appare bello. Gli occhi nelle nuvole, un “albero della vita” in riva al lago, dove rifugiarsi quando si sente il bisogno di ritagliarsi uno “spazio per due”. Dimenticarsi di tutto, persino del proprio nome perché si è solamente “Amore”. E proprio sotto questo albero ha inizio la storia di una giovane rumena e quella di una nuova vita in grembo. La protagonista, quando scopre di essere incinta, si ritrova sola. Gheorghe, il suo fidanzato, fugge via, lasciandole in mano solo una busta con pochi soldi. Cosa fare? La prospettiva di una nuova felicità si chiama Italia. In un paese vicino a Bari vive la madre della ragazza. Lei desidera solo raggiungerla. La mamma avrebbe capito, l’avrebbe protetta, l’avrebbe aiutata a crescere quel bambino. Con il suo bagaglio di speranze e una grande ostinazione, contro il volere di tutti, la giovane cerca un contatto per lasciare clandestinamente la Romania e arrivare a Bari. Ma la strada è tutta in salita e segnata da colpi di scena: da violenze, da carezze. La protagonista, infatti, si ritrova in un tir in mezzo a tanti altri uomini e donne, “clandestini per legge, non per la felicità”. Infine, l’arrivo a Bari e l’inizio di altre vicissitudini. Sua madre, d’intesa con un prete e alcune associazioni religiose, la tradisce e fa in modo che il bambino, subito dopo il parto, sia immediatamente avviato all’adozione. Passano anni di angoscia e solitudine alla ricerca del figlio, tra case famiglia e tribunali, infine una decisione coraggiosa che le permetterà di scoprire realmente se stessa e di iniziare una nuova vita. «Il mare di Bari è un’altra cosa: è quell’orizzonte che traccia una promessa e appare lontano come una linea eterna su cui scrivere i desideri e affidarli al cielo».

  • Più di così si muore

    Più di così si muore
    Più di così si muore

    Ambientato sull’Appennino emiliano, il romanzo raccoglie un intreccio di storie legate dal filo di una scomparsa. Le storie sono quelle dei componenti di una famiglia di origine bolognese, i Pascali, sullo sfondo di un bellissimo casale ristrutturato che nelle sue pietre e nei suoi prati conserva ancora il mistero delle anime che ci sono passate. La scomparsa è quella di uno dei tre fratelli, Donato, che dopo un’ultima ambigua telefonata dal Sudamerica non dà più notizie di sé. Quando un giorno la moglie in lacrime ne annuncia la morte, per Lieta e Severino inizia un periodo doloroso, di ripensamenti e accuse reciproche, ma anche di riflessione sulla vita di ciascuno e sui loro rapporti reciproci. L’instabilità e la tensione che covavano sotto il piano delle relazioni formalmente affettuose esplodono e richiedono di venirne a patti. Il discorso di “successo” e soddisfazione che ciascuno si è costruito appare in realtà una struttura barcollante che puntella difficoltà reali: nei rapporti interpersonali e nelle personali reazioni a ciò che il mondo pretende da noi. È anche un racconto delle stranezze e dei paradossi del nostro carattere, con episodi divertenti e personaggi comici e dell’ironia che, com’è proprio della sua natura, sembra sempre fuori posto. Infine, è il racconto di un mondo naturale silenzioso testimone delle difficoltà umane. Gli animali, i boschi e i monti che non sono addomesticati e sempre ci sfuggono, si rintanano e fanno paura. Ogni tanto li intravediamo, li intra-sentiamo per come sono veramente e non per come ce li fa vedere l’immaginazione romantica. Allora rimane lo stupore e la dolcezza di avere incrociato il miracolo. Ma occorre saperlo vedere.

  • Pirata bambino e la sfida del Bulbock

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    Pirata bambino e la sfida del Bulbock
    Pirata bambino e la sfida del Bulbock

    Non è né possibile né giusto che un gruppo di ragazzi e ragazze, ovviamente tutti pirati, in una notte di pioggia vengano catapultati in una sfida come quelle di cui hanno solo sentito parlare. Tutta colpa di un maledetto corsaro che biascicando li ha sfidati. E non in un posto qualsiasi. Ma proprio nella locanda di zio Jim… È tutta stramaledettissima colpa del Bulbock. E di chi ha stabilito che ogni cosa – la propria vita, i propri ricordi, Cittadella, il suo tesoro – possa essere oggetto di sfida e quindi di conquista e rapina. Potremmo illuderci che basti avere un gruppo di amici su cui contare. E che Sambi, Junior Janez, quello strambo di Quiqui, Papavero (così come viene chiamato l’Olandese Volante), Silver, Tremal e le sue due bellissime sorelle Sayda e Alvyda, possano cambiare il misterioso destino di Pirata Bambino. Destino scritto e nascosto – intendiamoci – in una sfera di cristallo di rocca, che si dice sia stata trovata nella bocca di un teschio, che era un tutt’uno con il suo galeone. No, non è giusto. A meno che non torni l’Olonese. Lui, che ha vinto una sfida antica contro i corsari. Eppure qualcuno dovrà pure occuparsi di Cittadella. Farsene Guardiano. E della ragazza dalla lunga treccia che profuma di pane.

  • La Fuga: Delitto in Bretagna

    La Fuga: Delitto in Bretagna
    La Fuga: Delitto in Bretagna

    Il viaggio di una giovane coppia, Julien e Michelle, attraverso la Bretagna si rivela fin da subito qualcosa di più che un viaggio sentimentale e turistico ma una fuga misteriosa da qualcosa e da qualcuno. I loro destini si intrecciano con quelli di un’altra coppia, Jean-Claude Fontana, un ex pugile, e Marie Lacroix, la sua amante, che si ritrovano casualmente testimoni di un omicidio, in cui i due giovani sono coinvolti nella cattedrale di Quimper, dove è custodita la pala di Emile Hirsh raffigurante L’ultima cena di Cristo. A indagare sul caso è il commissario Bertot, un uomo di legge che “vorrebbe fare qualcosa di illegale”, che grazie a uno spiccato intuito scopre il movente dell’omicidio e la storia del Vetro di Quimper, il cosiddetto “Bottone di Cristo”, intorno alla quale girano molti personaggi, tra cui un europarlamentare manovratore di intrighi loschi e furti d’arte. La fuga e l’inseguimento si snodano in altre storie e personaggi nelle varie tappe da Strasburgo a Saint-Malo. Dove la vicenda prende un’improvvisa svolta e il commissario Bertot pone fine al caso, a modo suo. Un noir avvincente, ambientato nella misteriosa Bretagna con le sue tante leggende di re, fondatori di città, personaggi mitologici, opere d’arte, libri antichi, che costituiscono la maglia sulla quale Schiavon tesse abilmente le vicende intrecciate e parallele dei tanti personaggi coinvolti, fino a un brillante finale inaspettato, in cui “buoni e cattivi” non sono sempre quelli che ci aspetteremmo.

  • AMO TE... starò con lei per sempre

    AMO TE... starò con lei per sempre
    AMO TE... starò con lei per sempre

    «A chi in fondo non è capitato di tradire o essere tradita? Di essere o avere l’amante?», si chiedono le autrici nella premessa. La risposta è semplice: «Può capitare. E certe volte, va bene così». Da qui prendono forma le storie di queste donne divertenti, imbranate ma comunque di successo, che si trovano a vivere quello che comunemente è ritenuto un amore sbagliato, perché al di fuori della “legalità” della famiglia classica, concepita come monogama, felice, indistruttibile e possibilmente con figli. Un viaggio ironico e spassoso nella figura per eccellenza più “in ombra” e nascosta nei secoli: l’Amante – in realtà sia donna che uomo – al di là dei tabù e dei luoghi comuni, si districa tra famiglie altrui, figli altrui, spazi nascosti, tempi risicati, ma rivendica con tanto senso dell’umorismo un posto nel mondo, e una dignità, tanto da voler istituire una Giornata Nazionale dell’Amante… «Ora, vi chiedo un atto di coraggio. Istituiamo la Giornata dell’Amante! Rendiamo merito alle amanti di esistere, di tenere in piedi i matrimoni, di fare girare l’economia».

  • Come Vetro contro Vento

    Come Vetro contro Vento
    Come Vetro contro Vento

    Ginevra e David, un amore giovane, passionale, viscerale, indistruttibile. Una sera, rientrando a casa lei si prepara a comunicargli che presto avranno un figlio, invece lui la brucia sul tempo affermando di avere un cancro. Ginevra vive l’esperienza del cancro dalla prospettiva di chi verrà lasciato, per di più con un figlio, che forse lui non conoscerà mai. David rifiuta di parlarne, la esclude dalle sue terapie, la preserva dalla malattia mentre Ginevra ha la rabbia egoistica di una donna che non si preoccupa della malattia ma del fatto che verrà lasciata. Ora che non è più abituata a fare le cose da single, ma solo in coppia. Ginevra si rifugia quindi nell’unico rapporto familiare che non le ha mai dato conforto, quello con la madre. Con lei scoprirà cose del passato, affinità con questo presente così bizzarro e la forza di non abbandonare prima di essere abbandonata. A David rimangono pochi mesi ma i due si concedono una vacanza, una breve vacanza dal cancro nel sud della Francia, l’ultima, per prepararsi e dirsi addio. Al rientro gli eventi metteranno a dura prova Ginevra e le persone che le sono vicine. Mentre il rapporto con la madre si risana, un altro necessita di essere chiuso. Ginevra non lascia David, ma trova il modo per creare un nuovo Dave&Gin.

  • Racconti per piccole iene

    Racconti per piccole iene
    Racconti per piccole iene

    Le masse conoscono Manuel Agnelli da poco tempo, grazie a un noto programma televisivo. Per migliaia di amanti della musica, però, Manuel Agnelli è il leader degli Afterhours, un gruppo che ha segnato la storia del rock italiano. C’è chi li ha conosciuti nel ’97 con il capolavoro Hai paura del buio?, chi più tardi con Quello che non c’è o Ballate per piccole iene, e c’è chi li seguiva addirittura dai primi album in inglese. Questa è un’antologia di scrittori che attingono alla loro passione e ne traggono racconti ironici, dove la musica degli Afterhours fa da sottofondo discreto, o racconti intensi, in cui gli After sono un riferimento costante, compagni di strada e di percorsi. Racconti di vita, di morte, di passaggi, di dolori, di concerti. Racconti in cui il linguaggio si fonde con quello dei brani più belli per diventare sperimentazione e parola nuova. Manuel e la sua presenza, Manuel e le sue parole, Manuel che incarna l’ideale di un uomo sfuggente eppure sempre presente. Manuel nel passato, Manuel nel cuore e negli occhi di tutti. Quattordici dichiarazioni d’amore all’universo Afterhours, curate da due fan storici come Gianluca Morozzi e Fiammetta Scharf. Gianluca Morozzi, scrittore e musicista, è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito con il romanzo Despero (Fernandel, 2001) e ha pubblicato numerosi romanzi, racconti, testi teatrali, tra cui il thriller di successo Blackout (Guanda, 2004) e Lo specchio nero (Guanda, 2015), e altri romanzi e saggi incentrati sulle sue due grandi passioni, la musica e il calcio: Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen (Castelvecchi, 2011) e Forza Bologna! Una vita in rossoblu (Perrone, 2012). Dal 2010 è insegnante di scrittura creativa. Ha tenuto laboratori e workshop e ha curato diverse antologie, tra cui Bologna in giallo (Felici), Serial Kitchen (Cicogna), Weekend con il mostro (Fernandel), Fucsia (Clown bianco). Con Alessandro Berselli dirige la collana Pendragon gLam per Pendragon. Conduce il programma radio L’era del Moroz su Radiocittà Fujiko. Come musicista ha partecipato al disco-tributo a Vasco Rossi “Deviazioni” (uscito in allegato al Mucchio Extra), all’album degli Avvoltoi “L’altro dio”, all’album di Enrico Brizzi & Yu Guerra “La vita quotidiana ai tempi di Silvio” e alla compilation “Il natale non è reale”. Ha suonato nei Mesmero, nei Lookout Mama e negli Street Legal. Fiammetta Scharf è autrice, regista, scrittrice, attrice, si diploma in regia e recitazione al teatro Libero di Milano. Ha scritto e diretto drammaturgie per il teatro (Museum, C’erano le ciliegie Matture, Malleus Maleficarum, A.L.I.C.E.), cortometraggi, videoclip musicali, racconti (Dylan Revisited, Manni editore). Si è diplomata come sceneggiatrice presso la Civica Scuola del Cinema di Milano. Ha pubblicato un romanzo, Il teorema di Cirano (ed. Eumeswil). Per due anni ha tenuto, per il portale online Wellme.it, un’apprezzatissima rubrica dal titolo “L’insostenibile ironia del Sesso”. Ha scritto e messo in scena un suo monologo, “Venere in scorpione”, sull’alienazione quotidiana. Insegna recitazione da circa vent’anni anni.

  • Il Bologna di padre in figlio: Diario di una passione che non conosce retrocessioni

    Il Bologna di padre in figlio: Diario di una passione che non conosce retrocessioni
    Il Bologna di padre in figlio: Diario di una passione che non conosce retrocessioni

    Questo è “diario di una passione”, passione per il calcio e in particolare per la squadra del Bologna (nata anni dopo la conquista dell’ultimo scudetto), che spesso diventa quella che viene comunemente definita “la malattia del tifoso”. Non un percorso da irriducibile, ma un’irresistibile attrazione per l’adrenalina sprigionata dall’evento sportivo. La “malattia” del padre è stata tramandata anche al figlio quindicenne, con il quale condivide ansie ed emozioni per la propria squadra, il Bologna, e per il mondo del calcio in generale. L’orgoglio di essere bolognesi, di rappresentare una gloriosa squadra che “tremare il mondo faceva” e che purtroppo oggi fa tremare dalla paura solo i propri tifosi. L’autore fa una vera e propria cronaca di una stagione calcistica finita malissimo, vista oltre la rete, sui gradoni degli stadi, sulle autostrade, in improbabili punti di ritrovo, nelle lunghe settimane tra una partita e un’altra. Non manca di approfondire alcuni aspetti del complesso mondo ultras, solo sfiorato e mai condiviso, forse per questo analizzato in modo lucido, con un occhio privo dei condizionamenti tipici dell’appartenenza o del totale distacco. E parallelamente ci riporta anche uno spaccato di vita reale ai tempi della crisi economica, narra le difficoltà della sua famiglia così come di tante altre famiglie italiane, della crescita di un adolescente, del suo difficile percorso nel calcio giocato in una squadra giovanile dilettantistica; e analizza il perché il calcio sia così importante nella nostra società, quali vuoti va a riempire ancora per tante persone. Uno scritto partorito in nove lunghi mesi, cresciuto settimana dopo settimana, senza cercare coerenza e formalità, ma semplicemente fotografando le emozioni scaturite dall’amore per la squadra della propria città.

  • Made in Bologna. Guida al design emergente

    Made in Bologna. Guida al design emergente
    Made in Bologna. Guida al design emergente

    In questa guida al meglio dell’autoproduzione di design made in Bologna, 59 creativi indipendenti e innovativi si raccontano a Silvia Santachiara, in collaborazione con Silvia Gaiani (ricercatrice e fashion eco designer), svelandoci idee, tecniche, visioni, memorie del loro percorso professionale, artistico e artigianale. Un viaggio all’interno di questo nuovo fermento creativo bolognese che spazia dall’abbigliamento, all’accessorio, al gioiello e all’oggetto di arredo, attraverso laboratori, showroom, concept stores a Bologna e in periferia, mostrandoci i processi creativi e di lavorazione, e l’utilizzo di materiali (dal riciclo creativo all’impiego di materiale originale). Tanti singoli percorsi ricchi di storia e memoria, che sono insieme recupero della tradizione e sguardo innovativo verso il futuro, però capaci anche di fare “rete” nel segno della condivisione e della socializzazione e di reinventare il concetto stesso di negozio tradizionale. La guida è divisa in cinque sezioni (abbigliamento, gioielli, oggetti d’arredo, accessori ed eco-fashion) ed è corredata di box di approfondimento e di curiosità.

  • Un mare senza

    Un mare senza
    Un mare senza

    Una donna, il suo passato, un segreto che diromperà fino a mettere a dura prova i già precari rapporti interpersonali. Una riscoperta e poi una rinascita, perché la vita riserva sempre delle sorprese e perché... come dice il titolo, non ci sia più UN MARE SENZA. Senza emozioni da portare via con sé in una sola onda di mare, rapitrice di battiti di cuore. Come dice la protagonista: “forse è una rappresentazione simbolica di quanto rappresenti il mare per noi. Nel mare c’è tutto ciò che ci trasmette energia, tutto ciò che ci appartiene e dentro il mare tutto ciò che sappiamo di essere. Come se ci lasciassimo andare alla sua immensità, come se ci lasciassimo accogliere in un abbraccio. Pensa… senza tutte le nostre sensazioni, la tristezza, i pensieri, le lacrime, la gioia, le speranze, le emozioni sarebbe solo un mare. Un mare senza”. In questo mare navigano forti sentimenti, annaspano, si cercano, si abbandonano, si ritrovano fino a ricongiungersi dopo un lungo viaggio interiore.

  • Made in Bologna. Guide to emergent design

    Made in Bologna. Guide to emergent design
    Made in Bologna. Guide to emergent design

    In this guide of the self-produced Made in Bologna design, 59 independent creative and innovative people tell their story to Silvia Santachiara along with the collaboration of Silvia Gaiani (researcher and eco-fashion designer). Stories that reveal ideas, techniques, visions, and momeries of their professional, artistic and artisan careers. A journey inside this new creative Bolognese stir that ranges from clothing to accessories, jewelry and furniture and an inside peek in workshops, showrooms, concept store in Bologna and its suburbs, showing us the creative process and use of materials (from creative recycling to the use of original materials). Many individual ventures rich with history and memories that bring together tradition and innovation, along with the ability to create a “network” of community and socialization and new concepts of the traditional store. This guide is divided into five sections (clothing, jewelry, furniture, accessories and eco-fashion) accompanied by in-dept columns and uncommon rarities.

  • Ti amo un sacher

    Ti amo un sacher
    Ti amo un sacher

    Diamante ha 35 anni, vive a Bologna in un appartamento molto mono e poco locale, ha un lavoro, ah no, non ha più un lavoro, un gatto in comodato d’uso, Dionigi, a cui piacciono i sofficini agli spinaci. Prepara tanti dolci, ascolta tanta musica, abbina le canzoni anche ai calzini e chatta con Caterina e Alice, le sue migliori amiche. Dopo aver pianto per tre giorni e celebrato tutti i misteri dolorosi della sua personale via crucis da licenziamento, Diamante decide di dar fondo ai suoi risparmi investendoli in un corso di pasticceria, anche se l’epilazione definitiva sarebbe stata la scelta più sensata. Tutto molto bello finché non si fa fondere e temperare il cuore da Alfonso, il Maestro pasticciere.

  • Va' dove ti porta il ruolo: Avventure semiserie di una docente precaria nella Repubblica delle banane

    Va' dove ti porta il ruolo: Avventure semiserie di una docente precaria nella Repubblica delle banane
    Va' dove ti porta il ruolo: Avventure semiserie di una docente precaria nella Repubblica delle banane

    PREFAZIONE DI MARCO TRAVAGLIO De Gregorio, docente di scuola superiore, racconta le peripezie di una precaria, che per dieci anni insegue il posto fisso, in giro per lo Stivale, in compagnia di altri “sfigati” come lei. Con una narrazione dai toni caustici, irriverenti ma anche frizzanti e divertenti, prende di mira, infatti, anche tutti quei politici che, pur non sapendo nulla di scuola, regalano perle di saggezza agli addetti ai lavori e propinano riforme e controriforme annunciate come risolutive, foriere di speranza per chi avrà il privilegio di provarle sulla propria pelle… e che invece si rivelano sempre delle «boiate pazzesche», come le ha definite Travaglio nella prefazione. Passa in rassegna l’iter (leggasi via crucis) per arrivare al ruolo, raccontando delle scuole di specializzazione in cui nessuno ha imparato nulla, del concorso (“il concorsone”) diabolicamente ideato dal ministro Profumo, della creazione delle graduatorie ad esaurimento (definizione sinistramente profetica voluta da Fioroni), dell’anno di prova e formazione da affrontare e superare una volta passati in ruolo, magari a 50 anni suonati, dopo averne trascorsi 30 a stagionare in graduatoria, spesso lontani dalla propria terra, attrezzandosi per condurre una esistenza il meno vagabonda possibile, affidandosi a san Sussidio, il santo patrono di tutti i precari della repubblica bananesca, che dal primo luglio fino al 31 agosto si pongono sotto la sua benefica protezione per ricevere il miracolo, in ossequio al dono dell’ubiquità, di mangiare pane e companatico, fino a settembre, quando la scuola, ricomincerà.

  • Non è colpa mia

    Non è colpa mia
    Non è colpa mia

    «Caro/cara, se stai leggendo questa lettera è perché io mi sono ammazzato e potrebbe essere colpa tua». Un giallo senza nessun omicidio, è la storia di un ragazzo che decide di suicidarsi perché qualcuno gli ha fatto troppo male. Tiezzi, la sua vicina di casa, il vecchio Nascimbeni, suo nonno, Gai, un suo professore, Valentina, la sua ragazza e il suo migliore amico Jari: cinque personaggi a lui legati a vari livelli, cinque indiziati e un solo colpevole. Come viene ben detto nella prefazione di Masella, il punto di vista dei personaggi, narratori in prima persona della loro particolare versione dei fatti, si ribalta continuamente in un caleidoscopio di possibilità e dubbi. Chi di loro, alla fine, potrà veramente dire “non è colpa mia”? Cassanelli costruisce una narrazione corale e contemporaneamente alternata, parallela, spiazzante, caratterizzata da registri linguistici differenti per ogni personaggio. Il lettore imparerà a conoscere ognuno di loro poco alla volta, e a riconoscerli nelle loro contraddizioni, paure e convinzioni, in una strenua ricerca della verità.

  • Caterina e gli altri

    Caterina e gli altri
    Caterina e gli altri

    Caterina e gli altri è la storia di tre generazioni di donne che cercano dentro di sé una luce che le guidi attraverso il cammino delle loro vite: Margherita attraverso l’amore per le parole, Agnese attraverso la dipendenza, Caterina attraverso la possibilità che un uomo le offre di liberarsi dalla gabbia di menzogne che lei stessa si è costruita intorno. Come si fa a non avere più paura, a non fuggire ogni volta, a lasciarsi accostare? Come si fa a non trattenere il nulla che crediamo essere un tesoro, a non temere che ogni passo ci porti verso la perdita piuttosto che verso una qualsiasi salvezza? Se lo chiede Caterina, giovane donna con la testa a Milano e il cuore a Genova, e se lo chiedono le persone che la circondano, ognuno a suo modo, ognuno con la sua storia. Caterina restaura interni, ama l’arte ma vive di menzogne, si circonda di amanti ma senza aver nessuno da tradire, si intervista da sola perché nessuno le fa le domande che vorrebbe sentirsi rivolgere. Sarà l’incontro con Leonardo, uno strano tipo che insegna matematica ma scrive favole per adulti, a porla di fronte alla scelta fra un’esistenza incrostata di menzogne, e la libertà di poter mostrare quella luce che ognuno custodisce nel profondo e che porta con sé la sorte di essere tramandata a chi verrà dopo di noi.

  • Come una bussola senza il suo Nord

    Come una bussola senza il suo Nord
    Come una bussola senza il suo Nord

    Scarlet apre gli occhi e si ritrova ricoverata nella clinica psichiatrica diretta dal dottor Claymore, il taglio che si è autoinflitta è stato tanto profondo da farle perdere i sensi mettendo a rischio la sua vita. Scarlet, undici anni prima, è stata abbandonata dal padre, frontman di una famosa rock band anni Ottanta, ed entra ed esce dalla clinica per disturbo borderline e autolesionismo. Nella clinica fa amicizia con altre ragazze ricoverate per vari altri disturbi – anoressia, depressione, disturbi della personalità – e insieme creano le Disorders Girls, una sorta di “ragazze interrotte”, disregolate come bussole che hanno perso il loro nord. Scarlet, McKenna, Cara, Winnie, Zelda iniziano a conoscersi e a crescere insieme per il periodo in cui sono costrette ad affrontare ognuna il proprio disturbo sotto la guida di psicologi, infermieri e sotto psicofarmaci. Scoprono il valore dell’amicizia, dell’ascolto, del confronto, della fiducia reciproca, e soprattutto del coraggio per farsi aiutare, tra segreti, amori che nascono improvvisi, retroscena inaspettati e storie di vita che affiorano dal passato. Fino a quando un evento imprevisto sconvolge l’apparente quiete faticosamente raggiunta dalle ragazze, che dovranno ancora una volta sopravvivere e affrontare una vita che richiede coraggio e consapevolezza. Ognuna avrà qualcosa da imparare dalle altre e dalle dure prove della vita. Prefazione di Francesca Barra

  • Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica

    Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica
    Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica

    Tu sei la tua storia e ogni storia può essere raccontata. In che modo scrivere può aiutarti a vivere meglio con te stesso e gli altri? Questa guida è un gioco, una riflessione ragionata sulla creatività messa in scena attraverso le parole e per manipolare la memoria e trasformarla in racconto ma è anche un percorso attraverso le diverse declinazioni della scrittura: dall’esercizio personale, al racconto autobiografico a quello delle Organizzazioni, fino a come si narra online; consigli e suggerimenti sono intervallati da interviste e esercizi. Tutti possiamo riflettere sulle parole e usarle per raccontarci. Tutti abbiamo un capitale di creatività – indipendentemente dal talento personale – che possiamo investire in qualcosa che ci piaccia o per metterci in gioco come singoli e nella collettività. La scrittura è uno degli strumenti più semplici da usare: impariamo a mettere in fila lettere e parole da bambini e possiamo farlo come e quando vogliamo. La scrittura è terapia, auto analisi e anche divertimento puro, la scrittura è condivisione e allenamento – più che mai necessario oggi – per mettersi nei panni di qualcun altro. In tempi di totale autoreferenzialità, immersi in selfie e status online ombelicali, c’era davvero bisogno di una guida sulla scrittura autobiografica? Proprio perché oggi chiunque scrive e ha la possibilità di essere autore e editore di ciò che pubblica, è sempre più importante diventare consapevoli di quel che scegliamo di raccontare, come e per chi. Proprio perché chiunque può scrivere, senza la pretesa di diventare uno scrittore, Tu sei la tua storia invita a farlo in maniera pratica, divertente e con beneficio per sé e per chi ci legge. Tu sei la tua storia ci ricorda che chiunque, se vuole, può scrivere e che in ognuno di noi c’è il potenziale per diventare scrittori del mondo a patto di essere anche ottimi lettori. In questa guida troverai: tanti libri, esempi pratici, giochi per stimolare la tua creatività scrittoria e per manipolare accuratamente la tua autobiografia e alcune considerazioni per usare la scrittura online.

  • Mia madre mi ha abortita quando avevo 56 anni

    Mia madre mi ha abortita quando avevo 56 anni
    Mia madre mi ha abortita quando avevo 56 anni

    “Te l’ho già detto che eri un impiccio, vero? Sì, lo so, te l’ho già detto ma mi fa bene ripetertelo e mi piace anche e te lo ripeterò ancora per tutte quelle volte che, in questi cinquantasei anni, avrei voluto urlartelo addosso ma poi non l’ho fatto. Eri un impiccio. Eri un impiccio. Eri un impiccio. Un impiccio che mi ha rovinato la vita.” Così Maria Luisa Molo, Isa per i famigliari, si rivolge alla figlia che si trova in ospedale in stato di coma. Isa Molo ritiene che la figlia, Ella Rizzi, le abbia rubato la giovinezza e tutto quanto lei si aspettava dalla vita. Donna ambiziosa e vanesia, disposta a tutto pur di evadere dal paese del sud in cui è nata, accetta di sposare un uomo di quindici anni più vecchio che le prospetta le bellezze e le opportunità della Milano del secondo dopoguerra. Ma accade l’imprevisto: rimane incinta durante il viaggio di nozze. La nuova condizione di madre a soli 24 anni fa saltare tutti i suoi piani e scombussola la sua vita. A nulla serviranno i suoi primitivi e ingenui tentativi di impedire la nascita della figlia. Dal momento del parto Maria Luisa ingaggia contro la figlia una terribile lotta sotterranea, silenziosa e inconfessata fatta di soprusi e vessazioni psicologiche che durerà per tutta la vita. Isa Molo abortì sua figlia in silenzio tutti i giorni per 56 anni fino al momento della confessione che per lei sarà anche il momento della liberazione. A raccontare e commentare la storia delle due donne sono due voci fuori campo: il medico che l’ha udita in presa diretta e un collega a cui la riporta. Uno sguardo esterno obliquo, da dietro il paravento, che entra nelle più enigmatiche e disturbanti profondità della signora Molo, un personaggio che scomoda le parti più oscure nascoste in ognuno di noi – rabbia, risentimento, rimozione, velleità, invidia, frustrazione – e nel coraggio di Ella, una “ragazza intrepida” piena di forza interiore e speranza.

  • Lune Nuove

    Lune Nuove
    Lune Nuove

    Lune nuove è un racconto ambientato a Bologna, fra due abitazioni situate nella stessa via ma con destini diversi. È un libro di strade, case, giardini, segreti e rivelazioni. Al centro della storia si muove Costanza, madre e insegnante, donna attiva e impegnata, che si trova costretta ad affrontare da sola le emergenze e gli sconvolgimenti dentro e fuori casa. I suoi figli, Agata, Arturo e Athena – rispettivamente diciotto, quattordici e sei anni – condividono molto del loro tempo con Misal e Mohammed, figli di genitori marocchini, buoni vicini di casa. Il gruppo dei ragazzi più grandi custodisce un segreto e una preoccupazione importante legata a Misal, a cui cerca di far fronte in modo piuttosto inusuale. Poiché inusuale è proprio Misal Birbouz, marocchina di origine e italiana di nascita, diciotto anni, genio della matematica, una passione per l’astronomia che la porta a vagare più fra le stelle che sulla Terra, scienziata in erba ma ancora con molti ostacoli da superare prima di veder realizzati i suoi sogni. Dentro di lei si agita un disagio personale e una difficile decisione da prendere che non riesce a condividere con la sua famiglia. Intorno a lei si stringe il gruppo e si dipana la storia. Nell’incedere del racconto si alternano i punti di vista degli adulti e quelli variegati degli adolescenti, a volte in modo conflittuale, altre volte seguendo il proprio corso, ma mai in maniera separata. Le differenze e le fatiche generazionali si vanno ad incrociare e creano interdipendenza, fino ad estendersi al mondo dell’infanzia con le domande universali che spiazzano, e agli anni della senilità che donano ricordi, dimenticanze ma anche improvvise rivelazioni. Un libro dove si ama, si soffre, ci si dispera e si spera, si è diversi ma si lotta insieme.

  • Romagna 82: Storia di un mondiale

    Romagna 82: Storia di un mondiale
    Romagna 82: Storia di un mondiale

    Colombo è l’archetipo del bagnino romagnolo: disponibile, sempre allegro, instancabile, con una sfrenata passione per le donne. Una figura che da indiscussa dominatrice delle estati ’70/’80, con lo scivolare lento e inesorabile del tempo, si trasforma sempre più in una rappresentazione sbiadita di se stessa, rischiando l’estinzione non solo nelle spiagge ma soprattutto nelle nostre memorie. Sullo sfondo, in un’eco di richiamo alle atmosfere che furono proprie della riviera romagnola di quegli anni, un campionato mondiale di calcio. Quello di Spagna del 1982. Un torneo incredibile tra le più forti squadre di calcio e i suoi campioni. Un mondiale che custodisce al di là delle battaglie per la vittoria sul campo alcune storie di vita stupefacenti, di interi popoli soffocati da terribili dittature ma anche storie di riscatto e libertà. Colombo, scettico sul valore della squadra italiana, fa un voto di castità: se l’Italia continua a vincere smetterà di correre dietro alle turiste. «“Lupo l'amore è la cosa più bella del mondo”. “Dopo il calcio”. “Ovviamente dopo il calcio, che discorsi”».

  • DADOLL: l'animatore per bambini. La nascita. Vol 1 Versione in Inglese

    DADOLL: l'animatore per bambini. La nascita. Vol 1 Versione in Inglese
    DADOLL: l'animatore per bambini. La nascita. Vol 1 Versione in Inglese

    Dadoll è il nome creato per un personaggio di fantasia: un piccolo cagnolino con due orecchie lunghe, un nasino triangolare e due occhioni grandi grandi. Come tutti i cani ama saltare e giocare… Ma non solo: Dadoll è un cagnolino speciale che cammina, lavora e balla! E tanto altro ancora… Nato dalla penna della sua autrice, Dadoll diventa baby sitter di Ale, il bambino appena nato dei suoi vicini di casa. Da quel giorno diventano inseparabili! Quante le avventure che vivono insieme: dalle passeggiate in carrozzina e passeggino, alle prime pappe e giocattoli, alla spiaggia e alla scoperta dei colori! Questa e tante altre storie vi aspettano nel primo libro di Dadoll, insieme a tanti cagnolini da colorare con i colori primari, secondari e terziari!  Ideale per bambini dai 3 ai 10 anni e per genitori, animatori, scuole dell’infanzia, organizzatori di laboratori per bambini o feste di compleanno. Dadoll è il personaggio di fantasia protagonista della Collana che porta il suo nome: una raccolta di libri per avvicinare i bambini a un mondo fatto di giochi, fantasia, disegni e tante cose da imparare insieme divertendosi! Questa Collana è rivolta ad animatori, familiari, maestre, educatori e affronta tutte le fasi dai primi anni di vita del piccolo fino all’adolescenza. Con tutte le idee, gli spunti per attività e giochi di gruppo contenuti nel libro, uniti alla tua fantasia: il BAMBINO impara giocando e giocando CREA!

  • BOBINE: Antologia di racconti brevi a cura di Silvia Fraccaro

    BOBINE: Antologia di racconti brevi a cura di Silvia Fraccaro
    BOBINE: Antologia di racconti brevi a cura di Silvia Fraccaro

    a cura di Silvia Fraccaro Bobine, come la bobina di un film, il rocchetto di un filo da cucito, o un rotolo di lenza da pesca che si srotola di storia in storia. Ventisette racconti uniti da un filo che dipanato ricostruisce un multiforme, intenso, emozionante viaggio nell’immaginario dei giorni nostri. I ricordi di una bambina “cattiva” attraverso cui viviamo la sua realtà oscura; una donna ferma al semaforo e una ragazzina in fuga da casa senza meta; un giovane uomo sulla riva di un fiume con in mano la foto del padre morto in guerra; un marito geloso e ossessivo, la riabilitazione in un centro specializzato e il divorzio dalla moglie; un cuoco vegetariano che ammazza le aragoste per mestiere; una coppia messa alla prova dal trauma di un terremoto; una giovane donna che soffre di disturbi d’ansia; un coraggioso bambino africano su un’imbarcazione clandestina in un viaggio carico di morte e speranza verso le coste italiane; un ex partigiano che fugge dalla povertà del dopoguerra e tenta la fortuna in America; un’anziana creduta da tutti una strega e che “vive felice perché non cerca nulla oltre ciò che ha”; una donna che si costituisce ai carabinieri sostenendo di aver ucciso il marito violento e dispotico, e ancora: uno spaccato dei Quartieri Spagnoli a Napoli; una donna sola che si sente minacciata da uno sconosciuto sull’ultima corsa della metro di Milano; una chiave segreta lasciata da un misterioso ex collega d’ufficio; un avvocato sospeso dall’albo; l’amore di un padre vedovo per la figlia che soffre di disturbi della personalità. In questi racconti a “tema libero”, che spaziano anche per genere letterario (non mancano racconti fantastici, distopici, umoristici e che giocano con l’ironia e l’esperimento linguistico), leggiamo di generazioni a confronto, rapporti familiari e di coppia intrisi di amore, potere, sogni e spesso di violenza e di oscuri misteri e di segreti. Bobine ricompone un’ampia geografia sentimentale e umana dislocata in tutta Italia, da nord a sud, dalle isole a sperduti paesi di campagna, fin dentro luoghi immaginari, e anche oltre, dal Mediterraneo all’Oceano Atlantico. Giraldi Editore ha sempre puntato sul racconto, creando negli anni una collana esclusivamente dedicata a questa forma narrativa scovando voci talentuose e sorprendenti e pubblicando autori e autrici esordienti e non. Questa antologia è la naturale continuazione di questo percorso di ricerca letteraria. Giraldi Editore ha voluto indire un bando aperto a tutti e a tutte scommettendo proprio sul racconto e su scritti inediti in forma breve volutamente senza indicazioni tematiche, diversamente dalla consuetudine delle antologie. Racconti di: Alessandro Albarelli, Giulia Alberti, Anna Ardito, Maria Gabriella Bassani, Beniamino Cardines, Gianni Cascone, Sergio Casoni, Catiuscia Ceccarelli, Marilisa Dalla Massara, Elisa Della Scala, Andrea Ferri, Antonello Maria Giacobazzi, Daria Giuffra, Francesco Locane, Piero Mariella, Gianluca Morozzi, Bruna Orlandi, Onofrio Pagone, Giulia Perna, Luca Petralia, Gabriella Pirazzini, Guido Rojetti, Daniela Rosas, Mario Saccomanno, Giulia Schiavoni, Fausto Severi, Monica Vodarich, Andrea Zuffa.

  • Dillo a Curvy Pride: Storie di vita

    Dillo a Curvy Pride: Storie di vita
    Dillo a Curvy Pride: Storie di vita

    A dicembre 2019, con la pubblicazione del libro La mia resilienza in un corpo morbido, di Marianna Lo Preiato (presidente dell’Associazione CURVY PRIDE – APS), è nato il progetto DILLO A CURVY PRIDE, supportato dalla Giraldi Editore di Bologna, che devolverà parte del ricavato all’Associazione. Da qui nasce l’idea di realizzare un’antologia di storie, reali ma anche di invenzione letteraria, che raccontano di discriminazioni, di vittorie, di malattie, di bullismo, di amicizie e di amori. Storie di vita raccontate da persone che hanno deciso di aprire il loro cuore per aiutare se stesse e gli altri. Per dare voce alle tante donne, ma anche agli uomini, che hanno vissuto e vivono sulla loro pelle il peso di una storia che fa male più di una malattia da cui non si riesce a guarire. Che sia di non accettazione, di discriminazione, di body shaming, di silenzio forzato, di vergogna, di bullismo, di emarginazione, di solitudine, di diversità sessuale, di disagio, di abbandono o anche solo di ribellione agli stereotipi che ci complicano l’esistenza dal buongiorno alla buonanotte. Un progetto letterario in cui la scrittura e la lettura sono strumenti di rinascita, di resilienza e di coraggio. a cura di Antonella Simona D'Aulerio omaggio di Tony Santagata prefazione di Luca Ward

  • Da zero a 500: Grazie al franchising

    Da zero a 500: Grazie al franchising
    Da zero a 500: Grazie al franchising

    Raffaello Pellegrini, Top Manager per l’Italia della multinazionale Naturhouse, racconta in questo libro una case history di grande successo in un settore, il franchising, in Italia incredibilmente ancora poco sfruttato. In un Paese in cui ogni mezzo di informazione dedica quotidianamente servizi all’impresa, associata ai concetti di crisi, perdita di posti di lavoro, disoccupazione, mancanza di credito, Pellegrini invita ad alzare oltre lo sguardo. Il franchising è una modalità di distribuzione commerciale che se ben gestita e ben attuata è soprattutto una filosofia di vita, un modo di intendere le relazioni personali, perché alla base della filiera, prima del guadagno, sta la fiducia. I valori fondanti sono il supporto e la lealtà, che diventano investimento e crescita. Nel raccontare lo sviluppo della rete Naturhouse “da Zero a 500” punti vendita, Pellegrini offre un punto di osservazione diverso, in cui lascia entrare anche l’amarezza. Pellegrini vuole sfatare un luogo comune, ossia che l’impresa si fa da soli. Da soli si ha l’intuizione, poi serve chi la “mette a terra” con concretezza, servono collaboratori competenti e lungimiranti. E dato che continueremo a consumare per il sol fatto che il mondo va avanti e nasceranno sempre nuove idee per un mercato sempre più esigente e differenziato nei bisogni, il franchising – soprattutto dopo l’emergenza economico e sanitaria che ci attanaglia dal 2020 – può essere la strada da intraprendere per chi ha voglia di mettersi in gioco.

  • DADOLL: l'animatore per bambini. La nascita. Vol.1 Versione in Italiano

    DADOLL: l'animatore per bambini. La nascita. Vol.1 Versione in Italiano
    DADOLL: l'animatore per bambini. La nascita. Vol.1 Versione in Italiano

    Dadoll è il nome creato per un personaggio di fantasia: un piccolo cagnolino con due orecchie lunghe, un nasino triangolare e due occhioni grandi grandi. Come tutti i cani ama saltare e giocare… Ma non solo: Dadoll è un cagnolino speciale che cammina, lavora e balla! E tanto altro ancora… Nato dalla penna della sua autrice, Dadoll diventa baby sitter di Ale, il bambino appena nato dei suoi vicini di casa. Da quel giorno diventano inseparabili! Quante le avventure che vivono insieme: dalle passeggiate in carrozzina e passeggino, alle prime pappe e giocattoli, alla spiaggia e alla scoperta dei colori! Questa e tante altre storie vi aspettano nel primo libro di Dadoll, insieme a tanti cagnolini da colorare con i colori primari, secondari e terziari!  Ideale per bambini dai 3 ai 10 anni e per genitori, animatori, scuole dell’infanzia, organizzatori di laboratori per bambini o feste di compleanno. Dadoll è il personaggio di fantasia protagonista della Collana che porta il suo nome: una raccolta di libri per avvicinare i bambini a un mondo fatto di giochi, fantasia, disegni e tante cose da imparare insieme divertendosi! Questa Collana è rivolta ad animatori, familiari, maestre, educatori e affronta tutte le fasi dai primi anni di vita del piccolo fino all’adolescenza. Con tutte le idee, gli spunti per attività e giochi di gruppo contenuti nel libro, uniti alla tua fantasia: il BAMBINO impara giocando e giocando CREA!

  • Rapkoka

    Rapkoka
    Rapkoka

    Il commissario Lucien Bertot ha un nuovo collega: suo figlio. Antoine non è più un bambino: ha compiuto diciassette anni. Abbastanza per Lucien. E anche per Antoine. E comunque non è tempo di indecisioni. C’è un altro caso, e va risolto in fretta: trovare Mr Bye-Bye, il killer dei rapper. Prima che uccida ancora. I Bertot: li chiamano così al Quai des Orfèvres, i colleghi amici e anche gli altri, quelli che dell’amicizia non sanno che farsene. I Bertot: il nome è piaciuto anche ai giornali francesi, perché le indagini condotte a due, da un commissario e da suo figlio ancora ragazzino, fanno notizia. L’idea funziona. Il commissario non rinuncia al suo stile di vita antiquato e ribelle: sinfonie di Tchaikovsky sul giradischi, metodi sbrigativi che le scuole di polizia non insegnano, qualche amico delinquente e amori impossibili. Antoine è lo sguardo sul mondo moderno che suo padre si rifiuta d’avere, tra locator, app, database e altri strumenti insospettabili per Lucien Bertot. A parte questo, Antoine ha una dote ereditaria: un infallibile istinto investigativo. Tutto suo padre. Quanto alla musica, niente classica per Antoine. Lui fa il rapper. Forse non è un caso che i Bertot si siano ritrovati lungo la loro strada proprio Mr Bye-Bye. E in ogni modo sarà una lunga strada: una caccia all’uomo da Parigi a Londra a Oslo. E oltre. In nome di una parola misteriosa: Rapkoka. Dalle banlienue di Parigi ai sobborghi eleganti di Londra fino ai fiordi della Norvegia. Un viaggio sentimentale attraverso cinque delitti.

  • L'era del cinefumetto: Il modello dell'Universo Cinematografico Marvel nel panorama filmico internazionale

    L'era del cinefumetto: Il modello dell'Universo Cinematografico Marvel nel panorama filmico internazionale
    L'era del cinefumetto: Il modello dell'Universo Cinematografico Marvel nel panorama filmico internazionale

    L’ecosistema narrativo è un racconto che si dirama attraverso più media interconnessi tra loro, e l’esempio di maggiore successo è sicuramente l’Universo Cinematografico Marvel. L’autore traccia un percorso che parte dall’influenza di franchise come Blade, X-Men, Spider-Man e Batman di Nolan, per poi analizzare criticamente significati e collegamenti interni ed esterni di ogni film della Saga dell’Infinito, testa di ponte dell’intera struttura filmica prodotta dalla Casa delle Idee a partire dal 2008.

  • Despina: Le avventure di una Pulcinella di mare orfana, di una Grande Alca solitaria, e un branco di feroci Topi bianchi

    Despina: Le avventure di una Pulcinella di mare orfana, di una Grande Alca solitaria, e un branco di feroci Topi bianchi
    Despina: Le avventure di una Pulcinella di mare orfana, di una Grande Alca solitaria, e un branco di feroci Topi bianchi

    Una giovane pulcinella di mare di nome Despina rimane sola dopo la morte della madre e l’abbandono da parte del padre. Quando deruba del suo cibo un’altra pulcinella di mare, Despina teme di poter essere punita dai più anziani e per questo decide di fuggire dalla sua isola e di affrontare il mare. Qui, trova e incontra una curiosa creatura, un’alca impenne chiamata Fletcher. Qui inizia per Despina e Fletcher un viaggio verso la loro grande avventura. Despina è una storia che insegna a vivere: perché la vita può prendere diverse pieghe, ma ciò che conta è come la affrontiamo. Se faremo come Despina, non avremo mai paura di ciò che potrà succedere: la sua resilienza non la fa mai perdere d’animo e la porterà sempre, in ogni caso, a superare ogni possibile ostacolo. Despina è anche una storia che insegna molto sul mondo degli animali e dell’ambiente: se l’impianto narrativo è inventato e puramente fittizio, è vero che gli animali sono realmente esistenti e i loro problemi (essere minacciati dall’estinzione, vedere il proprio habitat invaso dagli umani e messo a repentaglio) sono assolutamente reali e contemporanei. Il tema ecologico è in primo piano, così come il tema della responsabilità che ognuno di noi ha come essere umano di difendere, salvaguardare e sostenere le altre creature e l’ambiente. Despina è un libro didattico, che abitua a sviluppare sensibilità verso il mondo che ci circonda: giovani ragazzi e bambini potranno trovare una dettagliata sezione di domande e risposte sugli animali e sui luoghi menzionati nel libro, soddisfacendo una naturale curiosità e invitando a una presa di coscienza verso temi altamente umani. Illustrazioni di Jillian Kesselman Titolo originale dell’opera: Despina: The Adventures of a motherless puffin, a lonely great auk, and a pack of ferocious white rats (Despina: le avventure di una pulcinella di mare orfana di madre, di una solitaria alca impenne, e di una banda di feroci topi bianchi), pubblicato da Telemachus Press, 2012.  

  • L'arte di traslocare: Curiosità e trucchi del mestiere per sopravvivere tra gli scatoloni

    L'arte di traslocare: Curiosità e trucchi del mestiere per sopravvivere tra gli scatoloni
    L'arte di traslocare: Curiosità e trucchi del mestiere per sopravvivere tra gli scatoloni

    “Il trasloco è il secondo più grande stress della vita dopo il parto”. La battuta (dell’attore Emilio Solfrizzi in Tutti pazzi per amore) la dice lunga sulla sindrome che colpisce tutti quelli che devono cambiare casa. Un evento traumatico temibile quanto un divorzio o un licenziamento, da affrontare con le dovute cautele e precauzioni. Traslocare è e resta una faccenda difficile. Che si accompagna spesso a un senso di nostalgia per la vecchia casa e a un’inevitabile sequela di fastidi. Ma può trasformarsi in un’esperienza utile se consideriamo che decidere cosa tenere e cosa buttare può essere l’occasione per fare il punto sul passato e insegnarci a guardare con più ottimismo al futuro. A patto che si sappia esattamente come evitare di lasciarsi travolgere dagli eventi. Questo piccolo manuale si propone proprio di suggerire come organizzare l’operazione “trasloco” nel modo migliore. Tra divagazioni sul tema e istruzioni per l’uso, esempi storici, confessioni di personaggi famosi, un test per capire “di che trasloco siamo” e tante informazioni utili. Il tutto condito da un pizzico di sana ironia.

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