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Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica
Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica
Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica
E-book465 pagine2 ore

Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica

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Info su questo ebook

Tu sei la tua storia e ogni storia può essere raccontata. In che modo scrivere può aiutarti a vivere meglio con te stesso e gli altri? Questa guida è un gioco, una riflessione ragionata sulla creatività messa in scena attraverso le parole e per manipolare la memoria e trasformarla in racconto ma è anche un percorso attraverso le diverse declinazioni della scrittura: dall’esercizio personale, al racconto autobiografico a quello delle Organizzazioni, fino a come si narra online; consigli e suggerimenti sono intervallati da interviste e esercizi.
Tutti possiamo riflettere sulle parole e usarle per raccontarci. Tutti abbiamo un capitale di creatività – indipendentemente dal talento personale – che possiamo investire in qualcosa che ci piaccia o per metterci in gioco come singoli e nella collettività. La scrittura è uno degli strumenti più semplici da usare: impariamo a mettere in fila lettere e parole da bambini e possiamo farlo come e quando vogliamo. La scrittura è terapia, auto analisi e anche divertimento puro, la scrittura è condivisione e allenamento – più che mai necessario oggi – per mettersi nei panni di qualcun altro. In tempi di totale autoreferenzialità, immersi in selfie e status online ombelicali, c’era davvero bisogno di una guida sulla scrittura autobiografica? Proprio perché oggi chiunque scrive e ha la possibilità di essere autore e editore di ciò che pubblica, è sempre più importante diventare consapevoli di quel che scegliamo di raccontare, come e per chi. Proprio perché chiunque può scrivere, senza la pretesa di diventare uno scrittore, Tu sei la tua storia invita a farlo in maniera pratica, divertente e con beneficio per sé e per chi ci legge.
Tu sei la tua storia ci ricorda che chiunque, se vuole, può scrivere e che in ognuno di noi c’è il potenziale per diventare scrittori del mondo a patto di essere anche ottimi lettori. In questa guida troverai: tanti libri, esempi pratici, giochi per stimolare la tua creatività scrittoria e per manipolare accuratamente la tua autobiografia e alcune considerazioni per usare la scrittura online.
LinguaItaliano
Data di uscita23 mar 2018
ISBN9788861557321
Tu sei la tua storia: Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica

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    Anteprima del libro

    Tu sei la tua storia - Francesca Sanzo

    Francesca Sanzo

    TU SEI LA TUA STORIA

    Scrivi un racconto, narrati online

    e comunica con la scrittura autobiografica

    prefazione di Luisa Carrada

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati.

    commerciale@giraldieditore.it

    info@giraldieditore.it

    www.giraldieditore.it

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    ISBN 978-88-6155-732-1

    Immagine di copertina di Roberta Ragona

    Proprietà letteraria riservata

    © Giraldi Editore, 2018

    Edizione digitale realizzata da Fotoincisa BiCo

    Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale o utilizzato dall’autore ai fini della creazione narrativa.

    Si scrive per noi, per gli altri, per il riflesso che di noi stessi

    vediamo negli altri,

    per i nostri morti, per i nostri ricordi, ma anche per i posteri,

    perché si ha l’illusione che ci potranno ascoltare.

    Antonio Tabucchi, Dove va il romanzo?,

    Il libro che non c’è, Roma, 1995

    In memoria di Luca Lah, che narrava storie sui muri di Bologna: cercheremo di essere al meglio, anche per te.

    INDICE

    Prefazione di Luisa Carrada

    Introduzione Perché dovresti leggermi

    1 TROVARE LA STORIA E RACCONTARLA

    1.1. Perché ci trasformiamo in biografi di noi stessi

    1.2. Trovare la storia autobiografica: gli eventi memorabili

    1.3. La spirale autobiografica

           Esercizio: fai la tua spirale autobiografica

    1.4. Isolare la storia

    1.5. Il lettore: chi è, cosa desidera?

           Esercizio: individuare il lettore/utente

           Le personas: le domande da farsi

    1.6. Il lettore di un libro, il lettore di uno status online

    1.7. Scrittura autobiografica e verità

    1.8. Scrittura e storytelling

    1.9. Lo schema di Propp

           Strumenti: le carte di Propp

    1.10. Leggere, rileggere, sottrarre

    2 GLI INGREDIENTI DEL RACCONTO

    2.1. I racconti autobiografici per comunicare

    2.2. Le parti di un racconto

    2.3. La trama

    2.4. Intermezzo: le carte Fabula

    2.5. Immagini, contesto, descrizioni

           Un esercizio

    2.6. Le immagini mettono in moto il racconto

    2.7. Dalle immagini a una descrizione efficace

           Esercizio: Immaginario e tarocchi

           L’IMPERATRICE – di Eléonore Grassi

           IL GIUDIZIO – di Fulvia Silvestri

    2.8. Quello che non scriviamo

    2.9. I personaggi

           L’avvertimento Francesca Sanzo, 2008

    2.10. Il dialogo

           Fughino [registrazione raccolta il 25.12.11. Voci: Luciana Fabbri, Celestino Fabbri, Francesca Sanzo] racconto di Celestino Fabbri

    2.11. L’incipit

    2.12. Il finale

    2.13. Tema, messaggio, simbolo

    2.14. Scrivere di sé con la poesia

    2.15. Terra matta: o della voglia di comunicare con l’autobiografia

    3 RACCONTARSI A SE STESSI

    3.1. I copioni di vita

    3.2. Le parole della nostra scrittura autobiografica

           Esercizio

    3.3. Scrivere a mano

    3.4. Il diario per il cambiamento

           Primo esercizio

           Secondo esercizio

    3.5. Corpo, cibo, diario

    4 LA SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA PER NARRARSI ONLINE

    Quel che troverai e quel che non troverai in questo capitolo

    4.1. Arriva il blog

    4.2. Dal blog ai social media

    4.3. Tra oralità e scrittura

    4.4. Perché narrarsi online con la scrittura autobiografica?

    4.5. Prima di tutto il business plan

    4.6. Digital storytelling

    4.7. Tu sei la tua storia (anche online): individua l’obiettivo

    4.8 Immagina un lettore ideale

    4.9 Trova un filone narrativo

    4.10 Definisci le tue parole chiave

    4.11 Costruisci la tua storia

    4.12 Non abusare degli hashtag

    4.13 Uno stile autentico e diretto Esercizio

    4.14 Sii beneficio!

    4.15 Prendi spunto da tutto ciò che ti accade

    4.16 Non dare per scontato di avere un pubblico omogeneo o lettori fedeli

    4.17 Racconta con il cuore e mettiti in gioco

    4.18 Trova il tuo tono di voce

    4.19 Sii originale

    4.20 Scrivere un blog personale

    4.21 Gli inizi sono i più difficili ma anche i più importanti [di blog ma non solo]

    4.22 Lascia spazio alla conversazione

    4.23 Blog e stile

    4.24 Foto e video sono un corredo utile

    4.25 Monitora i risultati e impara dai dati

    4.26 Cita le fonti

    4.27 Il blog come hub della tua narrazione nomade

    4.28 Rafforza la tua scrittura per spiccare il volo anche altrove

    4.29 Abbi cura di chi ti sta intorno

    4.30 Linkedin e la scrittura professionale online

    4.31. Narrarsi online e Marketing

    4.32. Anche online, lo strumento più importante sono le parole

    5. L’EDITING: RILEGGERE, CURARE, PULIRE

    Appendice: i valori della scrittura autobiografica, l’azienda che racconta se stessa.

    Bibliografia

    Linkografia

    Prefazione

    di Luisa Carrada

    L’urgenza gentile a scrivere di sé che monta di pagina in pagina leggendo Tu sei la tua storia risuona per tutti, anche se hai alle spalle tanti anni di scritture pubbliche e private su post-it, blog, taccuini e libri. Ritrovi le ragioni per le quali hai aperto un blog proprio quel pomeriggio estivo in cui il sole gridava di gioia e nel tuo cuore scendeva l’inverno, perché hai rinunciato ad andare in vacanza per scrivere quel libro che nessuno ti aveva chiesto, perché la mattina afferri penna e taccuino e ti appunti al volo il brandello di sogno prima che sparisca, evanescente come è arrivato.

    Sono sicura di condividere molte cose con te che stai per cominciare questo libro, e due più di tutte, che (per fortuna) non passano mai: la paura e il desiderio. La paura che le parole non sgorghino, che fuoriescano banali e stentate, che non rispecchino la vividezza di un’esperienza, l’intensità di un’emozione o la ricchezza di quanto vorremmo portare nel mondo con il nostro lavoro e i nostri talenti.

    Tu sei la tua storia è prima di tutto un incoraggiamento ad affrontare questa paura, perché scrivere di sé non è mai a fondo perduto, non importa se gli interlocutori siamo semplicemente noi stessi o migliaia di follower su Facebook. Guardare nella nostra memoria, scegliere cosa raccontare e come, vuol dire capirci meglio, riconciliarci con le parti nascoste di noi, tornare a casa.

    L’incoraggiamento ci arriva tutto perché Francesca Sanzo indica una strada percorribile e ci affianca buoni compagni di strada: anzitutto lei stessa, che narrando ha trasformato il suo corpo, la sua vita, la sua professione; poi i tanti partecipanti ai suoi corsi di scrittura autobiografica, scrittori, blogger, editor. Se la solitudine è un’altra delle paure di chi scrive, leggendo questo libro non ci sentiamo mai soli.

    Nelle prossime 250 pagine c’è un metodo per corroborare il desiderio di guardarti attraverso le tue parole e farne un ponte gettato verso gli altri. Scrivere per superare un grande dolore non è inzuppare il foglio di lacrime e riversarvi sopra, per liberarcene, tutta la nostra disperazione. Scrivere per trovare il lavoro dei sogni non è infarcire la nostra biografia online di successi e aspirazioni. Qualsiasi sia il motivo che ci spinge a prendere in mano la penna, Francesca Sanzo ci invita ad assumere una postura narrativa: guardare con affettuosa curiosità agli avvenimenti della nostra vita, sceglierli, connetterli, ordinarli e coglierne il senso, distillare un messaggio, eleggere un lettore ideale, trovare uno stile.

    Ai tanti consigli, strumenti, esercizi che costellano il libro e che ti faranno pensare che sì puoi cominciare a scrivere di te anche domani al bar dell’angolo, aggiungo solo un invito: quello ad abbandonarsi e ad avere fiducia nel potere della scrittura. Quanto sia importante lo capisci a volte dopo anni in cui hai scritto di tutto, nei momenti più cupi come in quelli spensierati.

    Cominci con un obiettivo preciso, ma mentre scrivi accadono tante cose imprevedibili e sorprendenti: ti accorgi, per esempio, che la tua vita finora ha seguito sempre lo stesso copione, e che puoi cambiarlo, o che la vena scherzosa di quando parli tra te e te ti permette di raccontare quello che ti sembrava indicibile. E gli altri capiscono e sorridono.

    Soprattutto, puoi rileggere nel tempo la trama della tua vita, l’andamento della tua professione, capire come si sono intrecciati tra loro; guardarli come un film, alla distanza che ci separa da uno schermo e insieme con l’emozione che ci coglie nei momenti cruciali della narrazione. E improvvisamente scoprire una verità che sentiamo nostra, ma che appartiene anche a tanti altri.

    Oltre la paura, incontro al desiderio: che leggendo questo libro tu possa trovare lo slancio per cominciare o l’energia per continuare a scrivere la tua storia.

    Introduzione

    Perché dovresti leggermi

    Tutti possiamo riflettere sulle parole e usarle per raccontarci. Tutti abbiamo un capitale di creatività – indipendentemente dal talento personale – che possiamo investire in qualcosa che ci piaccia, ci faccia sentire meglio o per metterci in gioco come singoli e nella collettività. La scrittura è uno degli strumenti più semplici da usare: impariamo a mettere in fila lettere e parole da bambini e possiamo farlo come e quando vogliamo. A volte succede che con la fine della scuola smettiamo o che un insegnante ci faccia passare la voglia di trasformare le idee in parole. C’è chi ritiene l’atto di scrivere appannaggio di pochi eletti e c’è chi sceglie di non provarci mai perché crede di non essere capace. Per me la scrittura offre l’opportunità di costruire mondi, arredarli e abitare un immaginario che fiorisce dalla memoria. La scrittura è terapia, auto analisi e anche divertimento puro, la scrittura è condivisione e allenamento – più che mai necessario oggi – per mettersi nei panni di qualcun altro. Se anche tu senti di avere una lunga collezione di ricordi che vorresti ordinare o se vuoi dare senso a una sofferenza, a un momento di cambiamento o aiutare chi deve affrontare la stessa svolta della vita, non pensare di non poter scrivere qualcosa che ti racconti: forse non vincerai il Premio Strega, probabilmente non verrai venduto in libreria, ma sicuramente #tuseilatuastoria.

    Lo sei ogni volta che trovi qualcosa di autentico, originale e condivisibile in quel che ti accade, lo sei ogni volta che scrivi un post su Facebook o quando ti fermi a rammemorare il passato e vorresti mandare una lettera d’amore a qualcuno che non conosci più. Tu sei la tua storia ma sei anche un pezzo della nostra storia. Questa guida è per te, per ricordarti che chiunque, se vuole, può scrivere e che in ognuno di noi c’è il potenziale per diventare scrittori del mondo, a patto, solo a patto, di essere degli ottimi lettori.

    In questa guida troverai: tanti libri, esempi pratici, giochi per stimolare la tua creatività scrittoria e per manipolare accuratamente la tua autobiografia e alcune considerazioni per usare la scrittura online.

    Puoi dirmi qualcosa intorno al libro o raccontarmi perché ti attrae la scrittura autobiografica usando l’hashtag #tuseilatuastoria ovunque ti trovi bene nel nostro universo digitale condiviso.

    1

    TROVARE LA STORIA E RACCONTARLA

    Siamo affascinati dalle storie autobiografiche perché raccontano l’altro ma raccontano anche noi e sono un ponte tra il personale e il collettivo. Molti hanno smesso di scrivere presto, qualcuno di noi teneva un diario da adolescente ma ha poi relegato la scrittura a unico strumento professionale. Alcuni intuiscono quanto i racconti autobiografici siano potenti anche quando si parla di lavoro, per promuovere prodotti e raccontare aziende, ma di fronte al foglio bianco si sentono a disagio e non sanno come gestire un buon equilibrio tra personale e professionale. Qualcuno vorrebbe rimettersi a scrivere per fare uscire emozioni e sentimenti, tracciare una mappa della memoria utile a vivere meglio ma non ha idea di come cominciare e si chiede se ha una storia che vale la pena di essere raccontata. Chi, come me, usa la scrittura autobiografica come strumento di comunicazione personale e professionale, sa quanto possa essere utile e potente. Ogni storia autobiografica può essere raccontata, occorre solo trovare il punto da cui partire e il modo per farlo affinché:

    1. coinvolga;

    2. ci renda protagonisti;

    3. trasmetta un messaggio.

    Tengo laboratori di scrittura autobiografica per le persone, i professionisti e le aziende e la pratico dal 2005, quando ho aperto un blog personale e ho cominciato a raccontare pezzi sparsi della mia vita, consapevole che nel percorso di ogni persona c’è un pezzo del percorso di tutti. Non occorre essere aspiranti scrittori per avere il diritto di scrivere, anzi, sono proprio gli aspiranti NON scrittori a beneficiare maggiormente del potenziale creativo che si libera grazie a una penna, un foglio e alla possibilità di scegliere parole come fossero gioielli, per raccontare la nostra storia. Chi partecipa, i lettori dei miei libri e del mio blog, tutte le persone che hanno ricominciato a scrivere, mi hanno sempre dato lo stesso riscontro:

    "Pensavo di non avere niente da dire e invece ora scopro di poter trovare mille piccole storie da raccontare!".

    Succede sia a chi si è avvicinato alla scrittura per motivi personali sia ai professionisti cui faccio consulenza e questo è il motivo principale per il quale ho deciso di condividere il mio lavoro.

    Prendi una matita e sottolinea tutto quello che ti risuona: in queste pagine troverai consigli di lettura ma anche gli strumenti che uso sia per scrivere che durante i laboratori. Ho inserito anche gli esercizi più utili per sbloccare la tua vena creativa, tanto che tu voglia scrivere un romanzo autobiografico o un racconto o tenere un diario, quanto che tu voglia parlare di te come professionista o come parte di un’organizzazione i cui valori ti rappresentano.

    Scrivere di sé significa compiere un viaggio nella memoria, tornare e raccontare quello che abbiamo visto: il modo in cui scegliamo di gettare una luce su alcuni eventi lasciandone in ombra altri e il messaggio che decidiamo di condividere sono il fine e il senso stesso del fare scrittura autobiografica.

    In che modo la mia storia personale è anche quella di altri? Come la mia esperienza lavorativa ha contribuito a rendermi la professionista di oggi? Cos’ho imparato che desidero condividere? In quali valori della mia organizzazione mi identifico e quali sono i valori di cui sono io stessa ambasciatrice?

    Abbiamo bisogno di storie autobiografiche per riconoscerci negli altri, per comunicare, sentirci parte di una collettività, condividere competenze e tramandare quello che impariamo dalla vita, sul lavoro, negli affetti, nel quadro più generale della storia umana.

    Abbiamo bisogno di storie perché siamo gli unici animali narranti, quelli che disegnavano pittogrammi sui muri delle loro caverne e che poi – quando hanno scoperto la parola – hanno iniziato a raccogliersi davanti a un fuoco per ascoltare e lasciarsi trasportare in vite alternative alla propria.

    La lingua e la parola sono i mezzi con cui entriamo in connessione, e il riconoscimento dell’altro, del diverso, passa attraverso la consapevolezza che ogni vita non è solo un percorso unico e speciale ma può essere anche un archetipo¹ – se ben narrata – e riguardare molte persone.

    Ho scelto la scrittura autobiografica fin da bambina: allora tenevo un diario privato, scrivevo per mettere ordine come direbbe Duccio Demetrio, uno dei massimi esperti di autobiografismo in Italia.

    Ho smesso di scrivere a mano, sui miei quaderni, quando al liceo mi dissero che non ero abbastanza brava e io che da grande volevo fare la scrittrice, ci credetti.

    Ho cominciato a fare scrittura autobiografica pubblicamente sul mio blog nel 2005, quasi per caso e più per impratichirmi di uno strumento digitale che per scrivere. Ho così scoperto quanto desiderassi essere letta. C’è una certa differenza tra il chiudere nel proprio cassetto parole che risuonano nella nostra mente e possono anche annoiarci a morte e gestire uno spazio pubblico, dove il racconto deve coinvolgere, incuriosire, emozionare e parlare con voce comprensibile.

    Ho preso coraggio e ho deciso di scrivere un libro autobiografico quando ho sentito di avere una storia che non era solo mia, un punto di vista inedito su un’esperienza comune a molti (mangiare in maniera disfunzionale, diventare obesa, scegliere di dimagrire).

    Il punto di vista è diventato il taglio stratigrafico che ho voluto imprimere ai miei ricordi e alla mia storia ed è nato un libro che è un memoir, cioè una biografia ma anche un piccolo saggio, e anche un romanzo e una lettera aperta alla vecchia me stessa e a tutte quante le altre me che sono sparse nel mondo. La mia storia ha coinvolto molti lettori e in tanti mi hanno chiesto quanto la scrittura mi avesse aiutata, quanto fosse stato importante condividere le mie paure, la mia fragilità e le grandi scoperte che pensavo di avere fatto. Ho deciso allora di iniziare a raccontarlo durante workshop e laboratori di scrittura autobiografica, per le persone che vogliono raccontarsi, i professionisti che scelgono di promuoversi online e le organizzazioni che desiderano individuare e fare emergere i valori che le rendono uniche.

    Oggi condivido quello che ho imparato con chi vuole acquisire strumenti per avvicinarsi alla narrazione sia per motivi personali, sia con professionisti e organizzazioni che scoprono nella scrittura autobiografica anche un gioco potente per mettere in fila emozioni, storie e punti di vista, oltre che un ottimo modo per promuovere il proprio lavoro.

    Questo libro nasce da quello che ho imparato facendo scrittura autobiografica, dall’ascolto di chi partecipa al mio laboratorio e dall’uso di strumenti creativi per individuare ciò che voglio raccontare in un libro o in un post su Facebook.

    Questo libro è il frutto della mia esperienza di comunicatrice, blogger, autrice ma anche di quella di lettrice: perché chi vuole scrivere per farsi leggere ha un’unica certezza, dovrà essere un lettore onnivoro, esigente, curioso e approfondito.

    1.1.

    Perché ci trasformiamo in biografi di noi stessi

    Duccio Demetrio è il direttore scientifico della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, autore, accademico ed esperto di filosofia dell’educazione, ha scritto testi magistrali sull’autobiografia come cura di sé. Non posso che partire da lui, per iniziare questo viaggio insieme alla scoperta della scrittura autobiografica. Il suo approccio scientifico e focalizzato sulla cura è un punto di partenza fondamentale per me e per chiunque abbia voglia di riflettere su questo tema anche quando l’intento – ed è il caso di questo libro – è principalmente quello di imparare a comunicare attraverso la narrativa e la scrittura professionale. In un libretto che è anche un gioco, Il gioco della vita², Demetrio introduce un tema affascinante, quello del ritrovamento di pezzi della memoria:

    In questo ritrovare quanto avevamo dimenticato, giochiamo. Perché manipoliamo e camuffiamo apprendendo. […] Compariamo giochi e giocattoli del nostro passato con quel che stiamo facendo nel presente […].

    Ecco dunque qual è la miccia che fa scattare la voglia di

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