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Lettera da un ex Obeso - Come ho perso 20 kg di grasso in 38 settimane
Lettera da un ex Obeso - Come ho perso 20 kg di grasso in 38 settimane
Lettera da un ex Obeso - Come ho perso 20 kg di grasso in 38 settimane
E-book32 pagine20 minuti

Lettera da un ex Obeso - Come ho perso 20 kg di grasso in 38 settimane

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Info su questo ebook

Di tutti i parassiti che colpiscono l'umanità non ne conosco, né posso immaginarne, uno più inquietante dell’obesità e, dopo essere appena uscito da un lungo periodo di prova in questa afflizione, sono desideroso di far circolare la mia umile conoscenza ed esperienza per il bene del prossimo, con la seria speranza che possa portare lo stesso comfort e felicità che ora sento dopo il mio cambiamento straordinario. Cambiamento che potrebbe quasi essere definito miracoloso se non fosse stato compiuto semplicemente dal senso comune.
Ecco la mia storia personale di ex obeso:
Anche se non molto grande in dimensioni o peso, ancora non riuscivo ad abbassarmi per allacciare le scarpe, per così dire, né partecipare alle piccole attività di ufficio richieste senza un considerevole dolore o difficoltà, che solo persone corpulente possono capire; sono stato costretto a scendere le scale lentamente all'indietro per bilanciare il maggiore peso dato da un vaso sulle articolazioni delle ginocchia, ed a sbuffare e soffiare ad ogni lieve sforzo, in particolare salendo le scale. Non ho risparmiato dolori per porre rimedio a questa bassa vita (moderazione e cibo leggero venivano generalmente prescritti, ma non avevo una lista delle vivande per sapere cosa si stesse realmente intendendo), e che, di conseguenza, ha peggiorato ed impoverito il mio sistema, senza diminuire la corpulenza, facendo apparire molte bolle antipatiche, e due carbonchi piuttosto formidabili, per cui sono stato abilmente operato, per poi riprendere con la mia obesità.
Così ho finalmente deciso di pubblicare e diffondere questo opuscolo senza altro motivo o aspettativa che un sincero desiderio di aiutare coloro a cui capita di essere afflitto, come lo ero io, da quella corpulenza che è rimediabile sono ben convinto, e sarei felice di poter indurre altri a pensarla così.
Io spero ardentemente che questa mia storia nuda e cruda possa portare questa persona a provare il mio piano, che raccomando sinceramente e apertamente, senza alcun obiettivo ambizioso, ma in buona fede per aiutare altre creature ad ottenere le meravigliose benedizioni che io ho trovato nel breve periodo di pochi mesi.
Il risultato della mia esperienza è così brevemente descritta:
• Non mi sono mai sentito così bene negli ultimi venti anni.
• Non ho sofferto alcun inconveniente qualunque sia stato il rimedio.
• Ho perso vari centimetri di massa e 20 Kg di peso in 38 settimane.
• Scendere le scale in avanti, in totale facilità.
• Salire le scale e fare esercizi ordinari senza il minimo inconveniente.
• Svolgere ogni attività per me stesso.
• La rottura ombelicale è notevolmente migliorata e non mi da ansia.
• La vista ripristinata e l’udito migliorato.
• I miei altri disturbi corporei sono migliorati; anzi, quasi passati alla storia.

Il grande fascino e il comfort del sistema è, che i suoi effetti sono palpabili entro una settimana dalla prova.
LinguaItaliano
Data di uscita26 ago 2014
ISBN9786050318579
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    Anteprima del libro

    Lettera da un ex Obeso - Come ho perso 20 kg di grasso in 38 settimane - William Banting

    W.B.

    CORPULENZA

    Di tutti i parassiti che colpiscono l'umanità non ne conosco, né posso immaginarne, uno più inquietante dell’obesità e, dopo essere appena uscito da un lungo periodo di prova in questa afflizione, sono desideroso di far circolare la mia umile conoscenza ed esperienza per il bene del prossimo, con la seria speranza che possa portare lo stesso comfort e felicità che ora sento dopo il mio cambiamento straordinario. Cambiamento che potrebbe quasi essere definito miracoloso se non fosse stato compiuto semplicemente dal senso comune.

    L’obesità mi sembra molto poco compresa o adeguatamente apprezzata dalle facoltà e dal pubblico

    in generale, il primo avrebbe ricercato a lungo le cause di una malattia così deplorevole e applicato rimedi efficaci, mentre il secondo avrebbe avuto più indulgenza lasciando da parte osservazioni negative e sberleffi spesso dolorosi alla società e che, anche sulle menti più forti, portano spesso conseguenze infelici; tuttavia confido sinceramente che questo umile sforzo di esposizione possa portare più aria all’argomento ed una intesa migliore per chi ne è colpito.

    Mi darebbe infinito piacere e soddisfazione nominare l'autore della mia redenzione da questa calamità, siccome egli è l'unico che io abbia potuto trovare (e la mia ricerca non è stata piccola) che sembra assolutamente competente sulla questione; ma tale pubblicità può essere interpretata in modo improprio, e non ho, quindi, che da offrire solo la mia esperienza personale come trampolino di lancio per un’indagine pubblica, procedendo con il mio racconto dei fatti, sperando sinceramente che il lettore sfogli pazientemente e consideri minuziosamente quanto scritto con magnanimità per qualsiasi difetto di stile o di dizione e per qualsiasi presunzione apparente nel pubblicarlo.

    Ho avuto qualche difficoltà nel decidere sul da farsi. Un tempo pensavo che l’editore di The Lancet avrebbe gentilmente pubblicato una mia lettera sull'argomento, ma un'ulteriore riflessione mi ha portato a un dubbio sul fatto che un individuo insignificante come me sarebbe stato notato senza qualche speciale introduzione. Nel numero di Aprile del Cornhill Magazine ho letto con molto interesse un articolo sul tema - che definisce ben tollerabili gli effetti, ma senza offrire alcun rimedio tangibile, o addirittura

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