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Vegan Coach: Ricette vegan mediterranee e programmi di allenamento per stare in salute e in forma
Vegan Coach: Ricette vegan mediterranee e programmi di allenamento per stare in salute e in forma
Vegan Coach: Ricette vegan mediterranee e programmi di allenamento per stare in salute e in forma
E-book342 pagine2 ore

Vegan Coach: Ricette vegan mediterranee e programmi di allenamento per stare in salute e in forma

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Info su questo ebook

Siete convinti che carne, uova, latte e derivati siano alimenti irrinunciabili per chi vuole allenarsi e avere un corpo tonico? Pensate che un regime dietetico vegetariano o vegano sia incompatibile con ritmi fisici intensi?

Massimo Brunaccioni, personal trainer e body builder pluripremiato, è la prova vivente che quello del vegano “sciupato” è un pregiudizio superato, e in questo libro spiega come l’alimentazione vegetale sia in realtà la migliore alleata nella vita e nello sport. Se si segue una dieta ben bilanciata, con il giusto quantitativo calorico e la corretta ripartizione di macronutrienti e micronutrienti, non c’è alcun rischio di carenze. Parola anche di mamma Danila Callarelli, umbra di origina, romagnola d’adozione e chef vegana, che assieme a Massimo ha ideato le ricette vegan mediterranee di questo volume, prestando attenzione tanto ai valori nutrizionali quanto al gusto.
Corredato di programmi di allenamento mirati, consigli preziosi e bellissime fotografie, Vegan Coach propone piatti squisiti per scoprire gusto e salute ogni giorno. È la guida perfetta per chi ha fatto una scelta di vita all’insegna dell’amore per gli animali e per sportivi di ogni tipo, dilettanti e professionisti.

I migliori consigli per un'equilibrata alimentazione vegana, all’insegna del gusto e della salute.
60 sfiziose ricette vegan divise in colazione, piatti della tradizione, primi, secondi, insalate, snack, succhi e dolci.
Una serie di programmi di allenamento per uomo e donna con menu abbinati.
LinguaItaliano
Data di uscita27 set 2018
ISBN9788858989517
Vegan Coach: Ricette vegan mediterranee e programmi di allenamento per stare in salute e in forma
Autore

Massimo Brunaccioni

Massimo Brunaccioni Nato e cresciuto a Cattolica, da anni vive in provincia di Varese. È personal trainer, preparatore atletico, campione mondiale di bodybuilding, vegan coach ed esperto in alimentazione vegana per sportivi. Fondatore del Vegan Muscle Team (primo team di atleti vegani di varie discipline), con il suo blog e la sua pagina Facebook condivide ogni giorno contenuti utili a mantenersi in forma naturalmente nel rispetto degli animali e dell’ambiente.

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    Anteprima del libro

    Vegan Coach - Massimo Brunaccioni

    INTRODUZIONE

    GLI OCCHI DI LUCE

    Mia madre è diventata vegetariana quando io e mio fratello Paolo eravamo piccoli, all’epoca della famosa mucca pazza. Terrorizzata all’idea che potessimo ammalarci, ha smesso subito di acquistare carne di manzo. Ha cominciato a informarsi e a studiare, e con il tempo anche maiale, pollo e coniglio sono scomparsi dalla nostra tavola. Infine, è arrivato il turno del pesce.

    In breve le sue motivazioni sono diventate di natura principalmente etica e solo dopo diversi anni, quando ha scoperto quanto di doloroso e crudele ci sia dietro la produzione di latte e uova, ha scelto di diventare vegana.

    Mia madre condivideva con noi quello che imparava, ma ha aspettato che la consapevolezza si facesse strada nei nostri cuori con i dovuti tempi. E il mio momento è arrivato quando mi sono trasferito a Milano, dove ho conosciuto Eleonora. Dopo qualche anno di convivenza, abbiamo deciso di prendere una cagnolina; così Luce è entrata a far parte della nostra vita e niente è stato più come prima.

    Ricordo il suo sguardo impaurito e insieme supplichevole quando l’abbiamo portata a casa. Per alcuni giorni ci è sembrata molto triste, eccessivamente timorosa. Ho pensato a quanto le mancasse la madre, i suoi fratellini, e in quel preciso istante dentro di me è scattato qualcosa: ho realizzato che deve essere lo stesso per migliaia di vitellini, di agnelli e di maialini che ogni giorno vengono separati dalle madri e uccisi, per il nostro piacere a tavola.

    Io e mia madre in cucina.

    I nostri trofei.

    Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la consapevolezza che non aveva alcun senso coccolare, accudire, viziare il nostro cucciolo e allo stesso tempo permettere che altri animali venissero uccisi per finire nel nostro piatto. Era il marzo del 2012. Da quel momento abbiamo smesso di mangiare carne e in poche settimane abbiamo fatto a meno anche del pesce. Ci è voluto un po’ di più per eliminare totalmente i derivati animali come uova e latticini.

    Fin dallo svezzamento veniamo abituati a mangiare carne, un’abitudine talmente consolidata che ci ha portato inconsciamente a dissociare il cibo dalla sua origine. Ricordo ancora le parole illuminanti pronunciate da un attivista animalista: Provate a mettere nella culla di un bambino una mela e un coniglio. Cosa farà il bambino? Sicuramente mangerà la mela e giocherà con il coniglio. Se dovesse succedere il contrario, avvisatemi e da domani ricomincio a mangiare carne.

    I bambini giocano con un animale, lo accarezzano, lo osservano curiosi e mai e poi mai penserebbero a lui come a qualcosa da mangiare.

    Nell’immaginario infantile le mucche pascolano felici nei prati di margherite.

    Oggi, grazie a internet, i ragazzi più grandi hanno accesso a informazioni, immagini e filmati riguardanti le condizioni degli animali destinati a essere cibo e sempre più adolescenti decidono di non toccare più carne.

    Quella sera d’inizio marzo del 2012, mentre mangiavamo il nostro petto di pollo con Luce sdraiata sotto il tavolo, io ed Eleonora ci siamo guardati negli occhi con la stessa intensa convinzione che stavamo facendo qualcosa di profondamente sbagliato. L’arrivo di Luce nella nostra vita ha prodotto questo prodigio!

    La consapevolezza non si impara e non si insegna: possiamo leggere e informarci, possiamo raccontare la verità agli altri, ma solo se scatta qualcosa di molto potente nel nostro animo saremo capaci di scardinare in un istante anni di abitudini e di tradizioni. Mi piace pensare che ciò che accade in questi momenti in realtà stia emergendo dalle profondità di noi stessi, un misto di amore, compassione e rispetto che secoli di cultura hanno soffocato sotto spessi strati di convinzioni sbagliate.

    Occorre tempo, e a volte non basta una vita. Per questo non mi sento di criticare chi mangia carne: magari anche a loro in futuro si accenderà la famosa scintilla o magari non succederà mai.

    Chi ha deciso di escludere dalla propria alimentazione la carne per ragioni etiche (io preferisco dire per amore) ha, secondo me, una grande responsabilità: far conoscere con entusiasmo e rispetto a più persone possibile che, anche escludendo alimenti e derivati animali, vivere bene, in salute, senza rinunciare ai piaceri del palato è più facile di quanto si possa pensare. Questo è uno dei motivi per cui sono felicissimo di condividere con voi, attraverso questo libro, le nostre conoscenze e le nostre ricette.

    DA SEMPLICE SPORTIVO ONNIVORO... A CAMPIONE VEGAN

    Sono sempre stato uno sportivo, fin da piccolo. A cinque anni correvo già sul campo di calcio; ero il più piccolo della squadra.

    Oltre al calcio, mi ha sempre appassionato la palestra. Nei giorni liberi dall’allenamento con la squadra ero sempre ad alzare pesi.

    Quando ho smesso con il calcio, mi sono dedicato al bodybuilding in modo amatoriale. Nel momento in cui sono diventato vegano, mi allenavo già con discreti risultati.

    A quel punto la mia scelta era irrevocabile, ma sono cominciati i pensieri. Il mondo delle palestre e del fitness infatti vive di miti, in buona parte falsi. Uno di questi, forse il più radicato, è che non si possono metter su muscoli senza mangiare carne, pesce e uova. La dieta di ogni bodybuilder si è sempre basata su grandissime quantità di questi alimenti. Ancora oggi è così. Le mie preoccupazioni quindi erano lecite: come potevo continuare ad allenarmi sperando di crescere e migliorare, escludendo dalla mia dieta gli ingredienti considerati necessari per ogni bodybuilder?

    Io ed Eleonora in un momento di relax.

    Da quel momento è iniziata una delle mie sfide più grandi. Ho cominciato a informarmi, acquistare libri, guardare video di atleti vegani americani e cercare in rete articoli sull’argomento. Dovevo capire per quale motivo le proteine della carne sono così importanti per uno sportivo. All’epoca c’era veramente poco (quasi niente) sull’alimentazione vegana nello sport, quindi non mi restava che studiare e sperimentare su me stesso le nuove conoscenze. Il risultato ha superato ogni aspettativa. Mi allenavo cinque volte a settimana, la forza non mi mancava, i muscoli crescevano e recuperavo senza problemi tra una sessione e l’altra: sembrava più semplice del previsto. E ho realizzato che la storia delle proteine nobili e dei muscoli è in effetti una leggenda. Con un programma alimentare vegano, studiato appositamente per me, e con un programma di allenamento mirato, ho visto il mio corpo cambiare mese dopo mese.

    Nel 2015 ho deciso di partecipare ai campionati italiani di Natural Bodybuilding. E mi sono piazzato al secondo posto: per un bodybuilder vegano un successo oltre ogni più rosea aspettativa!

    Da quel momento, visto il grande risultato raggiunto, mi sono buttato a capofitto sulla nuova preparazione per diventare ancora più competitivo in previsione dei campionati dell’anno successivo. Il mio corpo cambiava sotto i miei occhi e sono arrivato al 2016 con più muscoli e più preparato: ho guadagnato il terzo posto. Questo risultato mi ha dato il diritto di partecipare ai campionati mondiali di Los Angeles.

    Si stava avverando un sogno: per un bodybuilder gareggiare negli Stati Uniti, la patria di questo sport, è la massima aspirazione. A quei mondiali, nel novembre del 2016, ho conquistato il secondo posto, a un passo dalla vittoria.

    Mi sono preparato duramente per cinque lunghi mesi e il 22 aprile 2017 sono partito per Rochester, una piccola città nello Stato di New York al confine con il Canada. L’obiettivo di quella lunga trasferta era solo uno: vincere il campionato INBF Natural USA e diventare un professionista. Era una mira sicuramente molto ambiziosa, visto il livello degli atleti americani.

    Dopo aver trionfato nella mia categoria, mi sono scontrato con il vincitore dell’altra e ho conquistato il titolo assoluto, diventando così un professionista.

    Da quel momento la mia carriera agonistica è letteralmente decollata.

    Nell’ottobre 2019 dopo una lunga preparazione durata più di anno, ho partecipato all’Italian Pro Cup, ho combattuto con i migliori atleti europei e ho vinto il titolo assoluto. Il mese dopo, a Novembre, sono partito per Los Angeles per i miei primi mondiali da professionista. Sapevo che mi sarei scontrato con i migliori atleti al mondo quindi, seppur pienamente soddisfatto della mia condizione, ho deciso di avere come unico obiettivo quello di divertirmi, indipendentemente dal risultato. A quei mondiali mi sono piazzato al secondo posto. Un risultato davvero incredibile, fuori da ogni più rosea previsione.

    Tornato da Los Angeles, cosciente del grandissimo risultato raggiunto e delle mie po- tenzialità, ho cominciato da subito la nuova preparazione che mi ha portato ai mondiali dell’anno seguente, quelli del 2019, che si sono svolti a Islip, nello Stato di New York. Dopo tanti anni di allenamento ero cosciente che i miglioramenti sarebbero stati minimi in quanto avevo già sfruttato al massimo il mio potenziale genetico. Come un atleta olimpico che lavora quattro anni per provare ad abbassare il proprio tempo di una manciata di centesimi di secondo, anche io potevo solo lavorare su piccoli dettagli che però, probabil- mente, avrebbero fatto la differenza.

    Il 16 Novembre 2019 a Islip ho coronato il sogno di una vita: sono diventato campio- ne del mondo. La notizia è girata in ogni dove: un atleta vegano che vince un mondiale di Natural bodybuilding è decisamente fuori da comune.

    In pochi anni ho raggiunto il massimo livello del Natural Bodybuilding mondiale, supportando i miei allenamenti con un’alimentazione totalmente vegetale. Da allora, molti ragazzi hanno cominciato a rivolgersi a me chiedendo di essere seguiti nei loro percorsi di sportivi vegan, così ho creato il primo team italiano di atleti vegan, agonisti e non.

    Eleonora, mia atleta nonché mia moglie, ha percorso la mia stressa strada, supportata da me in tutto e per tutto. Da frequentatrice amatoriale di palestra è riuscita in tre anni a raggiungere un secondo posto ai campionati italiani (categoria Bikini) e un altro secondo posto ai mondiali di Boston del 2017. Anche lei con un’alimentazione totalmente vegetale.

    Visti i suoi grandi risultati oltreoceano, nel 2018 abbiamo deciso di provare l’avventura a Rochester, partecipando alla stessa gara che avevo vinto io l’anno prima. Anche Eleonora, proprio come me, è arrivata prima nella sua categoria e ha vinto il titolo assoluto approdando così di diritto nel mondo del professionismo.

    Dopo questo grande traguardo dovevamo pensare in grande così, Eleonora, sotto la mia guida, ha iniziato la preparazione che l’avrebbe portata ai mondiali di Los Angeles di Novembre. Eleonora ha vinto quei mondiali coronando il suo sogno.

    Così, lei nel 2018 e io nel 2019, siamo diventati entrambi campioni del mondo.

    Non potevamo chiedere di più.

    PERCHÉ VEGAN

    UN PIANETA DA SALVARE

    Se chiediamo a una persona: Dove abiti?, molti indicheranno la loro casa, altri la città, altri ancora la nazione. Nessuno risponderà: Sulla Terra. Se però allargassimo lo sguardo e la consapevolezza, questa sarebbe la risposta migliore.

    Vogliamo che casa nostra sia pulita, libera da rifiuti e sporcizia, e pretendiamo rispetto da chi viene a farci visita. Scendiamo in piazza se qualcuno decide di impiantare un inceneritore

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