Gran Casino
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Anteprima del libro
Gran Casino - Valerio Bollac
GRAN CASINO
(Insalata di parole)
PREMESSA
(I vantaggi di essere lo Scrittore)
Mettiamolo subito in chiaro!
Lo Scrittore sono io, ed anche se non potessi fregiarmi, per qualità, di questo titolo (Scrittore) sarebbe la stessa cosa perché, in queste pagine, solo io ho la penna e solo io scrivo.
Pertanto, sono, ufficialmente e legalmente, un despota arrogante, vanitoso, settario e pure un po’ snob, autorizzato a scrivere cose sgradevoli, di una banalità idiota e deprimente oppure astrusità incomprensibili, inventare neologismi privi di senso logico o alterare dialetti e idiomi senza dover rendere conto a nessuno, stravolgere ogni cosa secondo un non ben definito estro letterario.
Posso invitare ospiti famosi o sconosciuti e fargli dire quello che voglio, posso rinnegarli o rinnegarmi, mentire, offendere, ignorare, calpestare, osannare, condannare, manipolare ogni cosa restandomene puro e intangibile sul mio trono di parole, tanto non m’interessa vendere un libro, io scrivo per me mica per voi!
Nei suoi risvolti più sinceri, questa è la Letteratura.
Se l’approccio non vi piace sappiate che il seguito è peggio.
Quindi, miei occhialuti momentanei seguaci, se l’approccio non vi piace, date retta al tiranno, non aprite questa porta!
Invece, qualora per un arcano motivo, magari semplice curiosità masochista, vi sentiste invogliati a continuare … beh, se non sapete portare il vostro peccato la colpa non è del peccato.
P.S.
Vi ricordo che durante lettura non è concesso contradditorio, mentre è ammesso lo ius execrationis alla fine.
PERSONAGGI
(in ordine di apparizione)
Scrittore – protagonista assoluto ed indiscutibile (non sempre)
Nonno Stregone – personaggio preso in prestito dal romanzo Pane e Tempesta
Gorilla Albino / Sua Enormità / Ciclope – energumeno gigantesco ed invadente
Aldo – cameriere / proprietario del Bar Merenda
Stefano Benni – un vero
Scrittore
James Ussher – arcivescovo di Armagh e Primate d’Irlanda
Eliazer – rabbino e profondo conoscitore della Torah
Lettore – sfrontato interprete di una Letteratura alternativa
la Sorpresa – un enigma anche per me
Saul Bellow – scrittore canadese naturalizzato statunitense
P38 – rapinatore e brigatista
Edmund Burke – politico, filosofo, scrittore inglese di origine irlandese, detto il Cicerone Britannico
Yeckate – docente universitario
Rettore – amante della Luna, partigiano durante la Resistenza
Robert Anson Heinlein – autore di fantascienza americano
Henry Charles Hank
Bukowski Jr – poeta e scrittore statunitense di origine tedesca
Baffone – cuoco e fan di Stalin
Maurice Edmond Sailland – alias Curnonsky, celebre scrittore enogastronomico
Asino – un ciuco poliglotta
Noga Fagged – Magistrato con piedi di ambigua fragranza
Eutifrone – allievo di Socrate
Cerro – albero del genere Quercus e della famiglia delle Fagaceae
Bitva – Generale atipico
Arrival – neonato di origine anglosassone
Memoria Collettiva Consolidata – entità socialmente condizionante
Enoch Pelicorti – alias Catena
. Potrebbe trattarsi del Gorilla Albino
CŒLUM ET TERRAM
(Sproloqui sull’origine del Mondo)
IO L’HO CONOSCIUTO AL CESSO
Odori & Umori
Nonno Stregone, narra il Mentore, si sveglia usmando.
Non è un processo rapido riconoscere la vita dagli odori perché gli effluvi scivolano silenziosi ma prepotenti negli appositi condotti e raggiungono rapidamente il cervello, lo scuotono, ne prendono possesso conquistando il castello assai prima che si possa organizzare la difesa.
Ricordi che sfuggono al controllo dell’intelletto, ci vuole tempo per rimetterli in ordine.
Il tempo necessario ad esaudire, con inumana lentezza ed umanissima approssimazione, le ventisette operazioni necessarie a Nonno Stregone per riacchiappare la consapevolezza di esistere.
Ciò fatto si avvia, lumacoso ma sereno, sulla strada che percorre da secoli.
Ma il Mentore scrive con una penna intarsiata d’avorio che riversa sulla carta milioni di ghirigori colorati di Poesia.
Nonno Stregone si sveglia usmando, è vero, ma per un altro motivo.
Ha l’intestino esatto come un pendolo e lo sfintere di una seccante precisione svizzera.
Talvolta la sveglia è con soneria, talaltra soltanto olfattiva ad effetto ritardato e il profumo del ritorno al mondo materiale dipende dalle materie che ha ingerito la sera precedente.
Una cena sterminata rende il torpore fastidioso: i peli del naso s’inarcano, le caccole fremono, gemono e si arrendono lasciando spazio all’urgenza.
Il nostro eroe non ha tempo di affrontare le ventisette operazioni necessarie ma deve concentrarsi, con inumana velocità, per raggiungere l’unico paradiso che può dargli sollievo.
Un’esegesi scatologica
Anche oggi ce l’ho fatta!
Dirottato il terremoto dove fa meno danni.
Un moto spontaneo, non certo dell’anima, tantomeno del meditante ancora in coma. Ossa, muscoli sono loro che trovano da soli la destinazione giusta.
E adesso sto qui, seduto sul cesso.
Gli occhi semichiusi per contenere l’estasi, sto andando di corpo con tutti gli onori militari … pure la fanfara!
Come squarciare il Velo di Maya a colpi di scoreggianti squilli di tromba.
Però, adesso, voglio dire … ma ve lo potete immaginare?
Sto lì, accovacciato su una tavola di plastica opportunamente bucata, occupato a mettere al mondo un pargolo e mentre mi accingo al parto un uomo attempato … anziano …. vecchio … non so definirlo, esce tutto nudo dalla doccia.
Un armadio a quattro ante, alto poco meno di un ciclope, capelluto, barbuto, peloso come un gorilla albino ed altrettanto muscoloso, con una nerchia di dimensioni … non ci voglio pensare!
Da vergognarsi a sentirsi, talvolta, superdotati.
Così, gocciolante ed ingombrante, si guarda intorno e butta lì il suo saluto.
«Dov’è l’accappatoio che mi devo asciugare?»
Ehilà, penso … un buongiorno … disturbo? … per favore … ed io che non ho nemmeno dato il benvenuto al feto fecale! Non aspetta la risposta e se lo trova da solo, l’accappatoio. Gli va stretto, ovviamente, e ciò lo indispettisce.
«Siete tutti puffi in questo posto?»
Mi arrabbio per la prepotente maleducazione, ma lo faccio con moderazione perché è grosso … molto grosso!
«E