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Te Reo
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E-book58 pagine37 minuti

Te Reo

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Un thriller fantapolitico in riva all'Adriatico. Un tourbillon di personaggi, di ammazzati (qualcuno, fortunatamente, solo apparente), di vertiginosi cambi di scena e di ruoli. In Te Reo, titolo allegramente rubato alla lingua maori, appaiono e scompaiono Obama e Putin, il malvagio grande vecchio Sepolcro Imbiancato e il mago Flemma, il saggio giapponese Jan'ni Vuarano e la sfoglina bolognese Annamaria Clementi. Tra un cadavere con la testa mozzata e una piscina riempita di veleno, fa capolino persino il Papa. Coprotagonista della storia, una Rimini rigorosamente non da cartolina.
LinguaItaliano
Data di uscita3 ott 2014
ISBN9788867931262
Te Reo

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    Anteprima del libro

    Te Reo - Stefano Andrini

    http://creoebook.blogspot.com

    Stefano Andrini

    TE REO

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fittizi o usati in modo fittizio. Tutti gli episodi, le vicende, i dialoghi di questo libro, sono partoriti dall’immaginazione dell’autore e non vanno riferiti a situazioni reali se non per pura coincidenza.

    I

    Da una parte la testa mozzata di netto. Dall'altra il corpo in giacca e cravatta e un fiore all'occhiello avvizzito ben prima del rigor mortis. Nel mezzo la linea di confine che separa Rimini dall'antica terra della libertà. La superstrada, a quell'ora deserta, era illuminata solo dagli oblò di un SUV con targa sammarinese che casualmente si era fermato, inconsapevole della scena del crimine, a pochi centimetri dal morto. A bordo un lui e una lei intenti a celebrare uno dei tanti rapporti mordi e fuggi che da sempre si consumano tra la via Emilia e il West di tutte le strade del mondo, ma che nella riviera romagnola trovano il loro inviolabile sancta sanctorum. Pochi minuti, perché la poesia non fa parte delle regole di ingaggio di un corpo nudo che ne compra un altro. Neanche il tempo alla luna di spuntare dal monte che una sgommata lacera l'aria verso le periferie tristi come una salita. Per ritrovarsi, lui e lei, di nuovo soli. Con il desiderio apparentemente soddisfatto. Ma senza che la sete, che anche un puttaniere e una puttana hanno di serie, sia placata o spenta. Con loro il morto decollato non condivide che la solitudine. Quanto al suo desiderio si è come cristallizzato. Perché? Un punto interrogativo abbaiato alle stelle.

    II

    Mentre un'alba dai colori vintage si diverte a schiarire a colpi crescenti di bolero la nera coperta del cielo notturno, che scalda i vivi e ricopre pietosamente i morti, un'ombra rompe l'aria immobile. I primi frontalieri, con gli occhi ancora chiusi per il sonno, passano e non ci fanno caso. Un ciuffo di capelli biondi si avvicina. Prima alla testa. Poi a quel che resta del corpo. Indossa un vestitino rosso. Al massimo può avere sei o sette anni. La faccina è imperturbabile. Prima si inginocchia e poi si rialza. Guarda le impronte lasciate dai pneumatici del SUV. Infila la piccola mano nella tasca interna della giacca del morto e trova un porta documenti. Lo apre. E l'espressione del volto tutto a un tratto cambia. Ha le stesse pieghe della madre che nel celebre compianto di Niccolò dell'Arca tiene in braccio il figlio morto. Prende dal taschino il fiore, più morto del morto. All'improvviso il rombo dei cavalli di una Ferrari si avvicina. Si apre uno sportello e una mano strappa la bambina dal suo misterioso rito. Dal finestrino semiaperto i petali cadono a pioggia. Sembrano gli omini di Magritte: assurdi e senza senso.

    III

    La competenza tra magistrati, polizia e carabinieri in caso di omicidio è come la lotta per le reliquie dei santi tra le cattedrali medievali. Figuriamoci poi se al tavolo del poker si siede anche un giocatore di uno stato estero come la gendarmeria sammarinese. Alla fine il caso del

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