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Smarrire Megacity
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E-book62 pagine43 minuti

Smarrire Megacity

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Info su questo ebook

Una partita a scacchi contro la Città, persa in quattro mosse.

“Hey Ciao!” Saluta il compagno di viaggio.

“Ciao!” Rispondo sorridente.

“Come va?” Chiede l’altro.

“Bene. Tu?”

“Bene!”

“...”

Il silenzio può durare anche due fermate, oppure tre . A volte perfino tutto il viaggio.

Come va? è il vero dramma dell’homo metropolitans, perché mentre pensa a una risposta più interessante, dimentica dove va.

Fortunatamente oggi esiste una guida per chi ha perso l'orientamento.

Un vademecum in quattro racconti che aiuta a ritrovare se stessi e Smarrire Megacity.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2013
ISBN9788898419067
Smarrire Megacity

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    Anteprima del libro

    Smarrire Megacity - Marco Ferrarini

    Table of Contents

    Titolo

    Autore

    Editore

    Istruzioni per l’uso

    Capitolo I

    Un tranquillo weekend a casa

    Capitolo II

    Nightmare after Christmas

    Capitolo III

    La ragazza della cattedrale

    Capitolo IV

    Uomo in mare!

    Postfazione

    Istruzioni per l’uso

    La città? Bah! Un ammasso di cemento, catrame, rifiuti e immondizia. Piena di gente che passa il tempo a ignorarsi o a farsi del male a vicenda. Faceva dire quel genio di Bonvi a un suo personaggio nel suo capolavoro postumo.

    E questo, seppur con un tasso di aggressività minore, dicono anche i personaggi di questo viaggio, costretti a vagare scontrandosi con una selva di barriere senza mai raggiungere i loro obiettivi nelle interiora della Città, Moloch confuso e distante che si mostra sempre di spalle.

    Smarrire Megacity è un percorso a ostacoli, a metà tra il saggio sull’ Homo metropolitans e il viatico per il forestiero, che si snoda attraverso quattro situazioni urbane che declinano forme diverse del concetto di amore in diverse tipologie umane conosciute e riconoscibili, che mai come in questo momento storico gridano al mondo tutta la loro alterità.

    Casella di partenza, il girone dei fuorisede, figure mitologiche mezzo utensile e mezzo minerale la cui vita può essere delle più abbienti, fotografate nella loro duttile impalpabilità, caratteristica fondamentale per la propria sopravvivenza.

    Un tranquillo weekend a casa tenta di riprodurre la leggerezza sull’altare della quale la vita di queste figure è immolata, in un vortice di personaggi senza storia né provenienza che appaiono il tempo di una battuta, prima di sparire nella scansia da cui erano emersi con uno sbuffo di polvere. Tra le crepe del gioco di questa messa in scena cui i personaggi sono soliti sottoporsi inevitabilmente, si possono scorgere le ferite di un passato rinnegato con ostinazione esteriore, a cui il loro stile di vita attuale, in cui l’occasione più insignificante assume una connotazione epica ed eroica, può fungere da medicamento.

    Orfana dei punti di riferimento offerti dalla materna Comune del primo episodio, la narrazione assume i connotati del bestiario grottesco, in una lettura irriguardosa delle feste comandate, punte nella loro incompatibilità con il pretenzioso regime urbano.

    Il protagonista, ora divenuto individuo, si piange addosso rendendosi impossibile la gestione della normalità, per poi usarla come giustificazione delle proprie debolezze.

    Il calore dell’ambiente familiare è così sterilizzato dal suo rifiuto a priori, mentre quello dell’agone sentimentale è raffreddato da una pioggia gelida come un rimprovero inatteso, che spegne ogni ardente pulsione sessuale; Nightmare after Christmas non giudica le piccole turpitudini di cui è facile macchiarsi, ma biasima la tentazione egotistica di porsi come primedonne sfrontate delle nostre piccole grandi tragedie.

    Il piano inclinato intrapreso con il secondo episodio, conduce la narrazione verso la crisi confrontandosi col concetto di Piazza in La ragazza della cattedrale.

    Cuore pulsante della metropoli che batte al ritmo dei passi dei cittadini, dominata dall’imponente fronte inespressivo della cattedrale, la piazza è circondata da svariate architetture di periodi diversi che si specchiano nel campionario di umanità che scorre loro davanti senza soluzione di continuità.

    Gradino finale, il declino del narratore indurito dagli eventi che si ricicla nella figura del Blogger, emblema della società liquida, costantemente in tensione tra aspirazioni di professionalità postmoderna e vetusti contenuti amatoriali e scandalistici, descritto nel momento in cui l’anelito dell’arte si rarefà e si rende necessario compensare le lacune con opinioni private, nostalgie e lamentele nella speranza di ottenere i favori del pubblico volubile.

    In un epoca in

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