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Fabbrica di scrittura creativa: Racconti Gialli & Noir
Fabbrica di scrittura creativa: Racconti Gialli & Noir
Fabbrica di scrittura creativa: Racconti Gialli & Noir
E-book41 pagine34 minuti

Fabbrica di scrittura creativa: Racconti Gialli & Noir

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Info su questo ebook

Sei racconti realizzati da studenti a conclusione del corso "Fabbrica di Scrittura Creativa" - Tolfa Gialli & Noir 2018
LinguaItaliano
Data di uscita6 dic 2018
ISBN9788829568277
Fabbrica di scrittura creativa: Racconti Gialli & Noir

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    Anteprima del libro

    Fabbrica di scrittura creativa - Madalina Anghel

    Sola

    ​Il mio spietatissimo carnefice

    di Madalina Anghel

    I raggi del sole le sfioravano timidi il volto pallido, nauseata dai gioiosi fiori appena sbocciati, si fece spazio tra le strade milanesi. L’ennesimo, classico, omicidio avrebbe dovuto trovare posto tra i suoi mille impegni.

    La voglia di ribaltare gli occhi per l’irritazione sembrava occupare ogni angolo della sua mente ma non poteva, aveva le figlie della vittima proprio di fronte, disperate e speranzose cercavano in lei la giustizia per loro padre. E quasi le venne da ridere quando si accorse dei suoi colleghi che la guardavano timorosi e sull’attenti, idioti. Dovette reprimere anche quel desiderio.

    Si trattava di un caso perfettamente banale, realizzato da una mente semplice e alle prime armi con gli omicidi, avrà certamente lasciato qualche traccia che lo avrebbe mandato dentro in poco tempo. Per una investigatrice di successo come lei, quello era un giochetto da ragazzi.

    Quando andò via dalla scena del crimine ormai la voglia di ribaltare gli occhi e ridere era passata, purtroppo era ancora maledettamente giorno che più giorno di così, si muore. Avrebbe voluto riavere la sua Milano in pena, avvolta dalle nubi. Cercò di rimediare, si accese una sigaretta.

    Qualche volta si divertiva a non risolvere subito il caso per lasciare i colleghi allo sbaraglio, in tutta la loro incompetenza. Sta volta le figlie della vittima non c’erano, nessun ruolo da interpretare eppure sentiva di non poter essere se stessa, una brutta sensazione la perseguitava. Non era il tipo che dava retta al proprio sesto senso ritenendolo ridicolo e privo di significato ma quel giorno decise di ascoltarlo. Si comportò come una persona qualunque, come avrebbero fatto i suoi colleghi, insomma, si comportò come un idiota per tutto il giorno sia a lavoro, sia sulla strada per il ritorno a casa; si sentiva osservata, aveva la netta sensazione che qualcuno la stesse seguendo. Non fece in tempo a liberarsi delcommesso che lavorava in un negozio in cui era cliente, che ora, a non darle pace, era il vicino di casa. Non sapeva perché e da un bel pezzo aveva smesso di chiederselo ma sapeva che il mondo era un posto crudele.

    Si riteneva una persona che sapeva ben poco della vita, del mondo e dell’esistenza ma tra le poche cose che aveva capito e che riteneva certe, oltre al fatto che il mondo è un posto crudele, era che nulla è come appare. Quel che sembra semplice, è più complesso di ciò che appare complesso.

    Non era nemmeno il tipo che sottostava alle situazioni e perciò si rifiutò di continuare a comportarsida idiota, anche solo un secondo in più. Era una giornata in linea con la sua persona, tutto sembrava riequilibrarsi, il sole non era nei paraggi. Andò sulla scena del crimine, si prese gioco dei suoi colleghi facendo finta di impegnarsi a lavorare sul caso. Leggeva

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