Mood - numero 0
Di AA. VV.
()
Info su questo ebook
Leggi altro di Aa. Vv.
Il Libro di Enoch Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Il Fiore della Poesia Erotica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso: Farine, impasti e lieviti e i preziosi consigli di Stefano Callegari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Cilindri dei Faraoni Egiziani: Il potere degli dei in una antica tecnologia egizia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Sacra Bibbia: l'antico e il nuovo testamento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Bibbia cristiana: Antico e Nuovo testamento Valutazione: 1 su 5 stelle1/5L'aspetto esoterico del sesso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa civiltà degli Etruschi Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La Medicina Naturista - L'Alimentazione naturista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl riso - Le guide pratiche del Gambero Rosso: In cucina e in pasticceria - I consigli dello chef Andrea Berton Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Cucina della Nonna Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I racconti della notte di San Giovanni: Venti racconti sul Nocino e la notte delle streghe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTelepatia, veggenza e divinazione - Metodo per lo sviluppo delle facoltà paranormali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProntuario di diritto penale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFormulario delle indagini penali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDizionario spiegato dei sinonimi e dei contrari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVirilità: Come conservare e accrescere le forze virili - Cura dell'impotenza fisica e nervosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHortus Mirabilis: Storie di piante immaginarie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProntuario di diritto privato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI miti Sumeri: collezione antologica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCodice della nautica da diporto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniParola X parola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProntuario di diritto dell'Unione Europea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Mood - numero 0
Ebook correlati
Io, Pru e una sfumatura di giallo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVita degli anfibi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIsìra (storia di una donna che fiorisce) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giorno in cui ho smesso di avere paura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSedimenti: Matera noir in tre incontri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSul filo del coraggio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNero Pece Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Ragazza sul Ponte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBugs Bunny Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFera - Il ritorno della Bestia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl semplice oblio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDove Muoiono Le Stelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl colore della nebbia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFaccia da schiaffi (episodio 1) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCorrosione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChi è Jo Spatacchia? - Albo 06 con musica - Male: Albo 06 con musica - Male Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniE dopo? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDésolée Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDifferenze Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIn mezzo a troppi perché Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia vita da libellula: Distrazioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli schiavi di Khejac Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe storie mancanti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEra la Milano da bere: Morte civile di un manager Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEddie Stoner e il Guardiano delle Tenebre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLegami al buio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFragile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl lupo cattivo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPoker di donne in cerca di cuori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChi è Jo Spatacchia? - Albo 06 - Male: Albo 06 - Male Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Antologie per voi
Tre Saggi su Goethe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe nuove Eroidi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSe una notte d'inverno un viaggiatore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTestimone: Sette indagini per Antonio Mariani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe dieci migliori opere della letteratura italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHortus Mirabilis: Storie di piante immaginarie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiallo siciliano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Racconti belli dell'estate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Mood - numero 0
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Mood - numero 0 - AA. VV.
Anno 2013
ISBN 978-88-97324-91-1
© goWare per l’edizione digitale
Copertina: Lorenzo Puliti e Francesco Guerri
Sviluppo ePub: Elisa Baglioni
Redazione: Serena Di Battista e Valeria Filippi
Foto: Adriano Filippi
mood è un progetto condiviso da goWare, startup fiorentina specializzata in ebook e applicazioni per mobile e l’agenzia letteraria Thèsis Contents
Fateci avere i vostri commenti ed eventualmente i vostri manoscritti a: info@goware-apps.it oppure a thesis@thesis.it
Made in Florence on a Mac
Seguici su
In questo numero i racconti di:
Sara Bilotti - Sandro Campani - L.R. Carrino - Marta Casarini - Giusella De Maria - Eliselle - Samuel Giorgi - Francesco Formaggi - Maurizio Lantieri e Lilli Luini - Alberto Paleari - Stefano Piedimonte - Pierluigi Porazzi - Patrizia Rinaldi
Nel buio
di Sara Bilotti
Sara Bilotti
È nata il 14 novembre 1971 a Napoli, dove vive tuttora. Dopo il diploma al liceo classico e aver studiato danza classica, si è dedicata a studi linguistici e filologici in Italia e in Inghilterra. Appassionata di qualsiasi forma d’arte, ama particolarmente la cultura e le lingue orientali, di cui approfondisce la conoscenza arrivando a tradurre fiction e film giapponesi, coreani e cinesi per il fandom della rete.
Lavora come ghostwriter, traduttrice e insegnante di danza. Ha scritto nove romanzi e nel 2012 ha esordito con la raccolta di racconti Nella carne (Termidoro Edizioni).
Il suo nuovo romanzo uscirà con Einaudi Stile Libero.
E anche oggi è una giornata pessima.
A scuola hanno urlato così tanto che ho un trapano nel cervello, e il treno era talmente zeppo di studenti che, per un attimo, ho persino pensato di farmi quarantacinque chilometri a piedi.
Il mal di testa è rimasto, mentre l’idea di camminare è evaporata insieme all’ultimo brandello di buonumore, l’ultimo della scorta fatta qualche giorno fa.
I sorrisi li conservo, non li lascio scoppiare tutti sulla bocca, perché mi servono quando sono triste, cioè tre quarti di ogni settimana.
Arrivo al Teatro San Carlo alle tre meno venti, senza aver mangiato nulla, sudando nel mio cappotto viola nonostante il Natale alle porte.
Isabella è già in strada, fuma una sigaretta accanto all’ingresso secondario, quello degli artisti. Guarda nel vuoto, in attesa. Dalla cartellina che tiene sotto il braccio stanno per cadere fogli bianchi, note scritte su righi musicali di cui sembra poter fare a meno.
Niente parrebbe indispensabile, per lei, soprattutto le persone che, a vario titolo, inciampano nella sua vita.
Isabella è dotata di crudele indifferenza, un accessorio che alleggerisce ogni suo gesto, ogni sua parola, e la rende assolutamente irresistibile.
L’indifferenza attrae più dei suoi occhi verdi, delle ciglia nere e dei lunghi capelli biondi, che ora tenta di sistemare in una treccia.
Trattiene la sigaretta accesa tra le labbra, stringendo gli occhi per non farsi accecare dalla spirale di fumo.
Maria
dice, quando mi vede, lanciando la treccia alle sue spalle, frustandosi la schiena.
Il mio nome, nella sua bocca, è un proiettile, un dito puntato, un’accusa.
Le do fastidio.
Mamma sputava il mio nome allo stesso modo, quando non voleva avermi tra i piedi. Ciò accadeva quasi sempre, diciamo sei giorni su sette.
Quando trovavo abbastanza coraggio e rabbia per farle notare che avrebbe dovuto occuparsi di me, si limitava a ricordarmi, dall’alto della sua cultura, che l’istinto materno è un’invenzione vittoriana, che le scimmie praticano l’infanticidio sistematico e soprattutto che le donne sono inclini all’eliminazione del nascituro intempestivo, dunque avrei dovuto ritenermi fortunata.
Che donna caritatevole, mia madre. Nonostante l’intempestivo arrivo dei suoi figli, non si è macchiata di infanticidio neanche una volta.
Marco?
chiedo, tormentandomi le unghie.
Isabella non risponde, alza il mento verso l’ingresso, dove fa la sua apparizione il padrone del mio cuore.
Marco parla con il direttore d’orchestra, è nervoso. Una ciocca di capelli continua a cadergli sul naso e lui tenta di fissarla dietro l’orecchio. Una, due, tre volte.
Quando è nervoso la sua bellezza esplode, quasi per fargli dispetto.
Sento una mano che mi stringe le viscere e le torce, mentre lui alza gli occhi su di me, poi saluta il direttore e si avvicina a noi. Attorno, tutto diventa sfocato e io divento stupida.
Non siamo neanche a metà giornata e già i coglioni mi fumano
dice, baciando Isabella.
E ignorandomi.
Quel linguaggio volgare è una frusta, vibra nell’aria. Le parole galleggiano attorno al viso angelico come un’aureola e io le guardo a lungo, smarrita.
Poi lui e Isabella si avviano lungo il marciapiede e a me non resta altro da fare che seguirli, come un cagnolino fedele, calpestando le loro ombre affusolate.
Mangiano quello che ho preparato, io invece guardo il piatto vuoto.
Credevo che saremmo stati soli, io e Marco, quindi avevo preparato per due.
Non posso fare tre piatti minuscoli, lascio che prendano anche la mia parte.
Facevo la stessa cosa da bambina, quando cominciava a finire il cibo in casa e i miei fratelli giocavano a carte, per decidere chi di loro sarebbe uscito per rubare qualcosa al market.
Nessuno lo faceva mai, comunque. Mamma ci lasciava per giorni da soli, imponendoci di non mettere il naso fuori la porta, e noi semplicemente obbedivamo.
Di solito obbedire non era un problema, perché lei stava via per due o tre giorni. Ma a volte l’assenza durava di più, la roba nel frigo terminava e la paura di un abbandono definitivo strisciava nelle nostre pance, ben più violenta della fame.
Era allora che io cedevo la mia razione di cibo, perché non si accorgessero che stavano arrivando i brutti pensieri.
Sono passati anni, eppure continuo a immolarmi per gli altri.
C’è un nuovo tipo di angoscia, alla mia tavola, non ne conosco l’origine ma faccio di tutto per negarla, anche adesso.
Mangiano in silenzio, Marco guarda Isabella, le porta i capelli dietro un orecchio, per impedire che finiscano nel piatto.
È arrivato l’invito per il matrimonio di Barbara
dico, per disturbare quell’intimità.
Lui non mi rivolge un solo sguardo, mentre prende l’invito dalle mie mani e dà un’occhiata veloce. Poi gira la busta e legge ad alta voce.
"Marco e Maria De Santis. Ci dev’essere un errore."
Ha un tono sarcastico. Lo odio quando fa così. Soprattutto quando pronuncia i nostri nomi.
Che stronza
dice Isabella. Non mi ha invitato.
Barbara è amica mia, non tua
oso, tra lo stupore dei presenti.
Isabella fa una risatina e mette una mano sulla coscia dell’uomo che amo. Vorrei prendere il coltello del pane e segarle la carotide. È la prima volta che sogno a occhi aperti di ucciderla, mentre l’ho fatto infinite volte con le altre. Tutte quelle donne che hanno amato Marco e hanno tentato di portarmelo via. Tutte quelle ridicole galline che hanno usato il mio bagno, le mie creme per il viso, il mio letto.
Mentre io, sognando, lavavo i piatti in cucina e fingevo che, dentro di me, non stesse accadendo nulla, che non avessi voglia di sgozzarle e vedere il loro sangue schizzare sulle pareti bianche della camera da letto.
Così, per rabbia esistenziale.
Scivolo lungo i muri, supero la porta chiusa della camera da letto ed entro nello studio, perché devo fare una ricerca in Internet.
Mi serve qualcuno che mi rifornisca di legna per il camino, legna già tagliata in piccoli ceppi, non quei tronchi osceni che l’anno scorso ho dovuto dividere in tre con l’accetta, fuori dal terrazzo, come un fottuto falegname.
Certo, sono forte. Ho due spalle da paura. Ma questo non significa che debba spendere cinquecento euro per un lavoro fatto male, quando ci saranno pure da qualche parte una decina di gnomi pronti a segarmi la legna e vendermela allo stesso prezzo.
Accendo il pc, ma quando provo a inserire la password non succede nulla. Marco deve averla cambiata ancora. Lo fa ogni quattro settimane, convinto che qualcuno passi il tempo a cercare di violare la sua privacy, ma soprattutto che io non sappia aprire il cassetto a destra della scrivania, quello dove tiene tutti i suoi