Elena

Di Marco Minicangeli

RACCONTO LUNGO (36 pagine) - THRILLER - "Verso le nove cominciai a telefonare a tutti gli amici. Niente, nessuno l'aveva vista. Nessuno la vide più viva..."

Spesso diamo per scontato di conoscere le persone che ci stanno accanto, anzi siamo sicuri di conoscerle molto bene, tanto da ritenere che non abbiano alcun segreto per noi. Quando il caso squarcia quel velo di presunzione, allora la verità che ci si para davanti potrebbe non piacerci.

Marco Minicangeli (Roma 1963) si occupa da anni di noir e fantascienza. Ha pubblicato su questi argomenti alcuni saggi: "Storia del romanzo di fantascienza" (Castelvecchi, in collaborazione con Fabio Giovannini), "Ammazzo tutti" (Stampa Alternativa, in collaborazione con il criminologo Francesco Bruno). Tra i suoi romanzi ricordiamo "Conti in sospeso" (Perrone), "Uomo(n)" (Segretissimo Mondadori) e "La Storia Sporca" (Besa). Per Delos Digital ha da poco pubblicato "I killer di Jahve". Ha vinto il Premio "Grado Giallo" 2015 con il racconto "Storia da un'estate romana".

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 24 nov 2015
• ISBN: 9788867759798

Anteprima del libro

a cura di Vincenzo Vizzini

Marco Minicangeli

Elena

Racconto lungo

Prima edizione novembre 2015

ISBN 9788867759798

© 2015 Marco Minicangeli

Edizione ebook © 2015 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

Elena

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Delos Digital e il DRM

In questa collana

Tutti gli ebook Bus Stop

Il libro

Verso le nove cominciai a telefonare a tutti gli amici. Niente, nessuno l’aveva vista. Nessuno la vide più viva…

Spesso diamo per scontato di conoscere le persone che ci stanno accanto, anzi siamo sicuri di conoscerle molto bene, tanto da ritenere che non abbiano alcun segreto per noi. Quando il caso squarcia quel velo di presunzione, allora la verità che ci si para davanti potrebbe non piacerci.

L'autore

Marco Minicangeli (Roma 1963) si occupa da anni di noir e fantascienza. Ha pubblicato su questi argomenti alcuni saggi: Storia del romanzo di fantascienza (Castelvecchi, in collaborazione con Fabio Giovannini), Ammazzo tutti (Stampa Alternativa, in collaborazione con il criminologo Francesco Bruno). Tra i suoi romanzi ricordiamo Conti in sospeso (Perrone), Uomo(n) (Segretissimo Mondadori) e La Storia Sporca (Besa). Per Delos Digital ha da poco pubblicato I killer di Jahve. Ha vinto il Premio Grado Giallo 2015 con il racconto Storia da un’estate romana.

Dello stesso autore

Marco Minicangeli, I killer di Jahve Delos Crime ISBN: 9788867756339

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Uscii dal bar e mi sedetti su una panchina. Con il sapore del caffè ancora forte in bocca, accesi una sigaretta e feci una profonda boccata. Aprii la valigetta che avevo poggiato sulle ginocchia e presi i fogli tremando per la contentezza. Strinsi forte il contratto in mano e sorrisi. Ce l’avevo fatta.

Era stato un lavoro massacrante, per tre mesi mi ero alzato alle sette e avevo fatto notte sul mio computer. Niente sabati, niente domeniche. Piani, budget, strategie: avevo previsto tutte le possibili varianti senza lasciare nulla al caso. Elena aveva sopportato tutto senza dire una parola, anzi mi aveva incoraggiato. Alla fine avevo presentato a Nicola Lombardi, responsabile marketing della New Wire, una multinazionale di produzione elettronica, la nostra proposta: due milioni e spiccioli, la gestione della loro campagna pubblicitaria su tutto il territorio nazionale. Poi avevo aspettato impaziente che il consiglio d’amministrazione si riunisse. Così, quando Lombardi mi aveva convocato, non ero riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Se accettavano, era fatta. In ballo c'erano tanti soldi e una promozione, in caso contrario potevo iniziare a cercarmi un altro lavoro.

Ero arrivato all’appuntamento venti minuti prima. La segretaria mi aveva fatto accomodare nella sala riunioni e chiesto cosa desideravo da bere. Avevo preso solo dell’acqua e quando Lombardi era entrato insieme al suo assistente ero scattato in piedi nervoso. Lui mi aveva salutato, poi c’eravamo seduti al tavolo.

– Va bene, Massimo – aveva detto, – firmiamo il contratto.

In quel momento avevo pensato di morire dalla felicità. C’eravamo stretti la mano e avevamo firmato.

Su quella panchina del Lungomare di Ostia, le parole di Nicola Lombardi continuavano a rimbombarmi nella testa e avrei voluto urlare a tutti la mia contentezza. La prima cosa che avevo pensato, appena ero sceso in strada, era stato correre da Elena e raccontarle tutto. Giunto sotto il suo ufficio però mi ero arrestato: pensai fosse meglio aspettare il suo ritorno a casa per farle una sorpresa. L’avrei portata fuori a cena e le avrei dato la buona notizia al ristorante. Così ero entrato in quel bar a prendere un caffè, poi avevo acceso una sigaretta e mi ero seduto. Il sole in faccia mi costringeva a tenere le palpebre socchiuse, mentre davanti a me c’era