La casa degli amori segreti

Di Diego Lama

THRILLER - Un appartamento nel centro di Napoli conserva il segreto di un atroce delitto commesso trent'anni prima. Un mediocre architetto viene incaricato di ristrutturarlo, ma con la massima discrezione. Cosa nasconde il committente?

Saverio Pesapasta non è un architetto da grandi opere, e ricevere l'incarico di ristrutturare un vecchio appartamento nel centralissimo viale Michelangelo di Napoli è la cosa più improbabile che possa capitargli. Unica condizione posta dal committente è la più assoluta discrezione. Quando scopre che i cadaveri del padre, della madre, della sorella e del cane del suo cliente vennero trovati nella vasca da bagno in un lago di sangue, capisce il perché di quella richiesta. Durante i lavori di ristrutturazione della casa tornano alla luce le storie, i segreti e tutti gli amori del passato che il tempo aveva nascosto tra quelle vecchie stanze, ma anche dei piccoli indizi relativi a un atroce delitto commesso trent'anni prima e il cui autore non è stato ancora assicurato alla giustizia.

Diego Lama è nato a Napoli. Architetto, autore di libri di architettura, Cemento Romano (2010, Clean Edizioni), Storie di cemento (2007, Clean Edizioni). Ha fondato e diretto la rivista di architettura Ventre (2004, Cronopio Edizioni), editorialista per il Corriere del Mezzogiorno. Autore di racconti e vignette pubblicate in riviste e antologie. Dal 2013 dirige la rivista di architettura Arkeda.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 3 giu 2014
• ISBN: 9788867753680

Anteprima del libro

a cura di Vincenzo Vizzini

La casa degli amori segreti

di Diego Lama

1.0 giugno 2014

ISBN versione ePub: 9788867753680

© 2014 Diego Lama

Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0 giugno 2014

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Indice

Colophon

Diego Lama

La casa degli amori segreti

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

Capitolo 15

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Diego Lama

Diego Lama è nato a Napoli. Architetto, autore di libri di architettura, Cemento Romano (2010, Clean Edizioni), Storie di cemento (2007, Clean Edizioni). Ha fondato e diretto la rivista di architettura Ventre (2004, Cronopio Edizioni), editorialista per il Corriere del Mezzogiorno. Autore di racconti e vignette pubblicate in riviste e antologie. Dal 2013 dirige la rivista di architettura Arkeda.

Dello stesso autore

Diego Lama, Il cacciatore The Tube Exposed ISBN: 9788867751235 Diego Lama, Gli orfani di Ana-j Chew-9 ISBN: 9788867752348

1

Saverio Pesapasta non aspettava visite. Quando alle sei del pomeriggio bussarono alla porta del suo studio, andò ad aprire sicuro che fosse un errore.

Di fronte a lui c’era un uomo di mezza età: alto, elegante, con un bel taglio di capelli brizzolati e un viso simpatico, ma triste. Non doveva avere ancora sessant’anni, somigliava a Sean Connery senza baffi e senza barba.

– C’è l’architetto?

– Sono io – disse Saverio.

L’uomo sorrise, sembrava contento di averlo giusto di fronte.

– Piacere – disse, – Alfredo Heller.

– Pesapasta – disse Saverio porgendo la mano.

– Posso entrare? – chiese Heller. – Avrei un piccolo incarico da proporle, se non è troppo occupato in questo periodo.

– No – esclamò Saverio mettendosi da parte e facendolo passare, – non sono troppo occupato, si accomodi.

Saverio Pesapasta aveva ventisette anni. Si era laureato in architettura con tre anni di ritardo, ma ancora nella media tra gli iscritti fuorisede. Aveva fatto pratica presso un grande ufficio del centro poi, a causa della crisi economica, era stato licenziato.

Chiuse la porta e gli fece strada fino al grande tavolo di legno, ingombro di matite colorate.

Heller si sedette, Saverio si sistemò di fianco.

– Prego – disse incrociando le dita, – sono a sua totale disposizione.

– Non vorrei rubarle troppo tempo – mormorò l’uomo guardandosi intorno con curiosità. – Il mio dentista ha studio proprio in questo edificio: il dottor Varriale, lo conosce?

– Sì, certo – ma era troppo costoso per Saverio.

– È molto bravo, glielo consiglio. – Heller continuava a guardarsi intorno, come se stesse studiando l’ambiente.

– Dopo la visita dal dentista – continuò, – sono sceso in cortile e ho visto la targhetta sul portone, così ho pensato: che combinazione, avevo proprio bisogno di un architetto… E dopo un istante ho bussato. Non ci ho pensato due volte. Avrò fatto bene?

Lo fissò come per capire se aveva davvero fatto la cosa giusta.

Saverio non lavorava da mesi e non aveva un soldo in tasca. Inoltre non aveva una ragazza da troppo tempo ed era angosciato da una lenta, crudele, inesorabile calvizie che, settimana dopo settimana, stava aggredendo sempre più i capelli residui.

– Ha fatto bene – disse, non tanto per convincerlo, ma per rassicurarlo. E forse per convincere se stesso. – In cosa posso esserle utile signor Heller?

– Vorrei che mi aiutasse a fare una piccola ristrutturazione – rispose Heller.

– Un appartamento?

– Sì, un appartamento in viale Michelangelo.

– Una casa grande? – chiese immaginando già di dover affrontare un semplice monolocale.

– Non tanto – rispose l’uomo, – duecento metri quadri, credo.

– Duecento… – Saverio strabuzzò gli occhi.

– Forse qualcosa in più.

– Ah – disse Saverio, – e cosa bisogna farci?

– Poi le spiego.

Saverio poggiò la schiena alla seggiola che non era stata mai tanto soffice. Finalmente un cliente.

Dopo esser stato licenziato aveva aperto il suo piccolo studio nel quartiere di Fuorigrotta, con tanto di targa d’acciaio sul portone:

Spa

Saverio Pesapasta Architetto

La zia Carla gli aveva prestato il garage con ingresso dal cortile. Saverio lo aveva arredato con tre tavoli di legno, una scaffalatura bianca, comprata da Ikea, due computer acquistati a rate e un getto di cemento grigio per terra: tutto fatto con le sue mani e con l’aiuto di Paco, detto Hulk, un gigante che abitava nel quartiere e che s’intendeva di muratura, idraulica, elettricità e molto altro e che si faceva pagare poco; a rate.

Lo studio era venuto davvero bene. Sembrava vero.

– Il vero problema è un altro – disse Alfredo Heller scuotendo il capo, come a liberarsi di un pensiero molesto. – Il mio problema è la discrezione: sa quanti architetti conosco? Almeno una decina, forse anche di più, tra amici miei, di mia moglie, parenti e figli di cari amici…

Saverio cominciava a seccarsi: e allora perché era venuto da lui?

– Però preferisco una persona che non conosce la mia famiglia – concluse Heller. – Non voglio chiacchiere, ne sono