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Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati
Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati
Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati
E-book65 pagine52 minuti

Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati

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Info su questo ebook

RACCONTO LUNGO Quando le apparenze indicano una soluzione, la logica di Sherlock Holmes dimostra che esiste un'altra verità.

A mezzanotte passata, mentre cade una pioggia torrenziale, nel salotto del 221B di Baker Street irrompe un giovane avvocato in preda alla paura. Sherlock Holmes e il dottor Watson apprendono una storia dai mille lati oscuri. La fidanzata del giovane, nipote di un giudice dell'Alta Corte e in procinto di ereditare una fortuna, è morta nell'atrio della sua casa di Belgravia. È distesa in un lago di sangue e vicino al suo corpo c'è il bastone del giovane, imbrattato di sangue. L'avvocato si dichiara innocente e Holmes, nonostante il precario stato di salute, interrompe la convalescenza impostagli dal medico e comincia l'indagine. Un pizzico di cenere rinvenuto in biblioteca e un fazzoletto di raso bianco macchiato di sangue porteranno Holmes alle stanze dello Shadows Club, un circolo dove si gioca a poker, dove agisce un'insospettabile banda di usurai, e che viene frequentato con regolarità sia dallo zio che da un ex innamorato della vittima. Indizi, interrogatori, deduzioni e la morte dello stesso giudice porteranno Holmes a risolvere il mistero di Belgravia, sotto il cui velo si cela una verità così sorprendente come solo la vita, con il suo succedersi di casualità, sa essere.

Nato a Siena nel 1964, ma pratese d'adozione, è giornalista presso l'Ufficio stampa del Consiglio regionale della Toscana. È autore di testi narrativi e teatrali e cene con delitto. Il suo primo romanzo, "Il palio di Sherlock Holmes" (Alacràn, 2009), è stato tradotto in Francia e in Turchia. Nel 2011 è uscito "Lo strano caso del falso Sherlock Holmes" (Ur Editore) e l'anno successivo "Sherlock Holmes e la morte del cardinale Tosca" (Ur Editore), vincitore del premio "Garfagnana in giallo" e finalista del "Premio scrittore toscano dell'anno". Ha pubblicato anche racconti apocrifi sulla "Sherlock Magazine" e nelle antologie a cura di Luigi Pachì "Le cronache di Sherlock Holmes" (Fabbri editore, 2003) e "Sherlock Holmes in Italia" (Delos Books, 2012). Un suo apocrifo è uscito anche sul Giallo Mondadori.
LinguaItaliano
Data di uscita24 dic 2013
ISBN9788867751389
Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati

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    Anteprima del libro

    Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati - Luca Martinelli

    Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati

    di Luca Martinelli

    ISBN versione ePub: 9788867751389

    Edizione ebook ©

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Colophon

    Luca Martinelli

    Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

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    Luca Martinelli

    Nato a Siena nel 1964, ma pratese d’adozione, è giornalista presso l’Ufficio stampa del Consiglio regionale della Toscana. È autore di testi narrativi e teatrali e cene con delitto. Il suo primo romanzo, Il palio di Sherlock Holmes (Alacràn, 2009), è stato tradotto in Francia e in Turchia. Nel 2011 è uscito Lo strano caso del falso Sherlock Holmes (Ur Editore) e l’anno successivo Sherlock Holmes e la morte del cardinale Tosca (Ur Editore), vincitore del premio Garfagnana in giallo e finalista del Premio scrittore toscano dell’anno.

    Ha pubblicato anche racconti apocrifi sulla Sherlock Magazine e nelle antologie a cura di Luigi Pachì Le cronache di Sherlock Holmes (Fabbri editore, 2003) e Sherlock Holmes in Italia (Delos Books, 2012). Un suo apocrifo è uscito anche sul Giallo Mondadori.

    Capitolo 1

    Carpe diem... Eh, sì, mio caro Watson, il buon vecchio Orazio aveva già capito tutto della vita. Eppure, a secoli di distanza, il genere umano non ha imparato la lezione... Pensi a quanta energia spreca l’uomo nella ricerca della felicità.

    Ero abituato alle improvvise impennate filosofiche di Sherlock Holmes, ma in quella tarda sera tetra e malinconica di fine ottobre, con la pioggia che scrosciava sui vetri delle finestre affacciate su Baker Street, le sue parole e l’amarezza con la quale le aveva pronunciate mi misero in allarme. Il lungo periodo di riposo al quale il dottor Agar lo aveva costretto la primavera passata stava dando i suoi frutti soltanto adesso. Ma le giornate nere non mancavano. Del resto, si era assoggettato alle raccomandazioni del medico con la solita indolente incostanza che era caratteristica della sua esistenza disordinata; e troppo spesso, e con troppa accondiscendenza, si era gettato a capofitto nel lavoro, senza il minimo risparmio di energie. E ora, sentendolo incline a una certa vena di pessimismo, temetti che fosse prossimo a ricadere nel maligno abbraccio della depressione.

    – I poeti esagerano sempre...

    – Da che pulpito arriva la predica, – mi schernì – ma se lei, anziché attenersi alla fredda realtà dei fatti, scrive dei crimini più efferati e di criminologia come se componesse inni o canzoni.

    – Ma nessuno può negare – ribattei piccato che, nel nome dell’arte, gli artisti possono sottrarsi a lacci e laccioli della morale e delle leggi alle quali, invece, i comuni mortali devono attenersi.

    – Vedo che, a suo tempo, il dibattito sul presunto scandalo prodotto dal Ritratto di Dorian Gray l’ha appassionata non poco, perché da quanto afferma avverto che ha letto con attenzione le lettere di Oscar Wilde, nelle quali sosteneva l’indipendenza della morale dall’arte. E non sarò io a negare questo sacro principio. Nel suo ragionamento, però, riscontro un amaro sapore di conformismo un po’ bigotto...

    – Non sono un bigotto, – borbottai stizzito – non lo sono mai stato. Che Orazio inviti pure il mondo a cogliere l’attimo fuggente, ma la realtà, le buone maniere, la buona educazione...

    – Ah, Watson, lei mi delude – disse Sherlock Holmes scuotendo la testa in segno di disapprovazione. – Anche lei dà credito all’interpretazione oscurantista che va per la maggiore. Orazio, buon Dio, non incita né alla violenza né al crimine; osserva il mondo, giudica, a ragione, che esso è un fiume gonfio di malvagità e tristezze, e suggerisce un semplice e innocuo rimedio: cogliere al momento giusto, in ogni situazione, il buono e il bello che la vita può offrire. Ma c’è di più, Watson. Il carpe diem di Orazio è l’invito a vivere senza farsi ingannare, a osservare le situazioni dell’esistenza, dalla più banale alla più tragica, affinché in ogni momento si sappia distinguere il bene dal male... Esattamente ciò che deve saper fare un buon investigatore. È dall’inezia ignorata da tutti, perché considerata trascurabile, che si riesce a far luce sul mistero più fitto.

    Stavo per replicare qualcosa, ma il mio amico

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