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Effetto Salame 1.1
Effetto Salame 1.1
Effetto Salame 1.1
E-book501 pagine6 ore

Effetto Salame 1.1

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Info su questo ebook

Sei schiavo di un sistema, ti tengono addomesticato, non sei capace di reagire. Lavori per inchiodare, ogni giorno di più, lo status quo. Lavori per "loro". Ti accontenti con dare la colpa ai politici, all'Europa, alle transnazionali e non ti rendi conto che gran parte della colpa è la nostra.

Il Paese non ce la fa, non regge, tra qualche anno non ci saranno più pensioni, tra qualche anno saremo un povero Paese povero.

Chi, come e perché? Queste domande saranno risposte in queste pagine e capiremo come cambiare il sistema, per sempre. C'è un modo: un modo che impedisce "loro" di controllarci, impedisce l'autodistruzione e garantisce il successo.

Questo non è un libro anti-sistema, è un libro per cambiare, perché se proseguiamo per questa via, il sistema collasserà e anche la "loro" sopravvivenza sarà compromessa.

Chi sono “loro”? In fondo non importa. Molti di “loro” neanche sanno che loro sono “loro” e quindi sono soltanto strumenti. Forse tu sei uno di “loro” e con tutta certezza tutti noi, chi più e chi meno, siamo un po’ come “loro”.

Adeguamento

Ammortizzatori

Amore

Angoscia

Astensionismo

Autocolpevolezza

Burocrazia

Cambiamento

Caos

Cervello

Chiesa

Clan

Coesione Sociale

Colpa

Comunismo

Confusione

Controllo

Corruzione

Crisi

Cultura

Debito Pubblico

Deflazione

Delusione

Democrazia

Denaro

Disinformazione

Distrazione

Divario Tecnologico

Educazione

Efficienza

Endorfine

Euro

Fessi

Figli

Frustrazione

Furbi

Furbizia

Futuro

Ignoranza

Imprenditore

Incentivi

Incompetenza

Inflazione

Intelligenza

Italia

Italiani

Leggi

Libertà

Manipolazione

Masse

Mediocrità

Menefreghismo

Meritocrazia

Morale

Nazione

Omertà

Onestà

Paese

Partiti

Pensioni

PIL

Principii

Puntualità

Religione

Responsabilità

Ricerca Operativa

Rivoluzione

Schiavitù

Sindacalisti

Sindacati

Sistema

Socialismo

Società

Sottomissione

Squadra

Stagflazione

Stanchezza

Stato

Strategie

Tasse

Team

Valori

Venezuela

Voti
LinguaItaliano
Data di uscita23 apr 2016
ISBN9786050425093
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    Anteprima del libro

    Effetto Salame 1.1 - Gerardo Caroní

    Gerardo Caroní

    EFFETTO SALAME 1.1

    UUID: 3efc3cf2-09ef-11e6-8030-0f7870795abd

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    PRIMA PARTE.

    ISTRUZIONI PER L’USO.

    CONCLUSIONE.

    DEDICATORIA.

    PROLOGO.

    RINGRAZIAMENTI.

    PRIMA INTRODUZIONE. La via pacifica.

    SECONDA INTRODUZIONE. Gli Effetti.

    TERZA INTRODUZIONE. Venticinque anni fa.

    QUARTA E ULTIMA INTRODUZIONE. Una questione di proporzioni.

    SECONDA PARTE.

    LA VELOCITÀ DELLA LUCE.

    RICERCA OPERATIVA E BIG DATA.

    COME CI CONTROLLANO.

    STRATEGIE DI MANIPOLAZIONE. PANEM E CIRCUS.

    L’INTELLIGENZA.

    ¿PERCHÉ E PER CHI?

    LA DOMINAZIONE DEI POPOLI.

    PENSARE.

    TERZA PARTE.

    0000001. La prima fetta del salame. Gli italiani.

    ​0000010. Un’altra fetta. L’immediatismo.

    0000011. Fetta n. 4. La cultura italiana.

    0000100. E sono tre le fette. Il debito pubblico.

    0000101. Quinta fetta. L’amore per la patria.

    0000110. Fetta di salame XXX. Il cervello.

    0000111. Fetta di salame n. 31. La torre di Pisa e la Costa Concordia.

    0001000. Ennesima fetta...Il clan. La squadra.

    0001001. Fetta 55. La democrazia corrotta.

    0001010. Seconda fetta. La paura.

    ​0001011. Fetta 32. Disinformazione. Anticipazione negativa. Sabotaggio della mente. Angoscia.

    0001100. 33a fetta. Il mondo cambia velocemente, ma noi no.

    0001101. Venticinquesima fetta. Lo Stato imprenditore e lo stato dell’imprenditore.

    ​0001110. Fetta n. due piedi in una scarpa.

    ​0001111. Quindicesima fetta. Lo Stato meritocratico.

    0010000. Fetta 38. La paura al cambiamento.

    0010001. Fetta 42. La colpa e le responsabilità.

    ​0010010. 43esima fetta. I sindacalisti.

    0010011. Fetta n. 56. La vecchia cultura, la cultura attuale e la necessaria nuova futura cultura.

    0010100. Fetta n. 67. Non abbiamo principii.

    0010101. Terzultima fetta, la n. cinquanta. Ritornare al futuro.

    0010110. Fetta 100010110101101101. Il Divario tecnologico.

    0010111. Fetta n. 29. La paura alle critiche. Creazione di norme.

    ​0011000. Fetta n. 35. Il sistema sanitario, gli ammortizzatori sociali, le pensioni.

    ​0011001. Fetta 68. L’imprenditore.

    0011010. ​Fetta 70. Il burocrate e il raccomandato.

    0011011. Fetta no. 71. …ma sì, ma dai, una in più, una in meno.

    0011100. ​Fetta n. 72. La responsabilità della propria vita.

    0011101. ​Fetta decimonona. La plastilina.

    0011110. Fetta 74. Il lavaggio di cervello.

    0011111. Fetta XLIII. Il denaro come elemento di rinforzo.

    0100000. Diciottesima. I pricipii.

    0100001. Un’altra fetta di salame, la quarantacinquesima. L’italiano che frega l’italiano.

    0100010. Fetta XXI. … e parlando di corruzione-furbizia.

    0100011. Fetta 59. La crisi.

    0100100. Fetta n. 52. La doppia scala.

    0100101. Fetta n. 46. L’omertà.

    0100110. Ventitreesima fetta. La Chiesa che cambia.

    0100111. Ottantunesima ¿Chi sono i matti?

    0101000. La fetta 36ª. Incapacità di accettare.

    0101001. Quella che dovrebbe essere stata la prima fetta. I figli.

    0101010. Fetta sedicesima. L’efficienza.

    0101011. Fetta 44. Caos e stanchezza.

    0101100. Fetta XXII. Il mondo.

    0101101. Fetta di salame XII. Il dottore e il Dottore.

    0101110. Undicesima fetta di salame. Studiare per allenare il cervello.

    0101111. Ultima fetta, la 47 ¿Chi ha rubato il mio salame?

    0110000. Fetta n. 75. L’ignoranza finanziaria.

    INTRODUZIONE ZERO. Cos’è l’effetto salame.

    0110001. Fetta 60esima. L’italiano che non legge.

    0110010. Fetta doppia, la 69. Un binomio criminale.

    0110011. Settima fetta. Il volontariato.

    0110100. Fetta LI. La persona che non ha scrupoli è socialmente pericolosa.

    0110101. Quarantesima fetta. Acquisto voti.

    0110110. Tredicesima fetta. L’Astensionismo.

    0110111. Fetta LXII. La gabbia.

    0111000. XXXIX fetta di salame. Il giovane italiano.

    0111001. Fetta quattordicesima. Le tasse regressive italiane.

    0111010. Fetta 8. L’incapacità di accettare il fallimento.

    0111011. XXVI. UE.

    0111100. Decima fetta … i più furbi.

    0111101. Fetta LXI. In Italia questo non può accadere.

    0111110. Quarantunesima fetta di salame. Vedere il bosco da fuori.

    0111111. Fetta settantaseiesima. L’arretramento.

    1000000. Fetta 17. Gli incentivi.

    1000001. Fetta di salame n. 37. Tutto è un chiodo.

    1000010. Settantanovesima fetta di salame. L’idiotizzatore.

    1000011. 77a fetta. La soggettività.

    1000100. Un’altra fetta ancora, la sessantaseiesima. Il denaro.

    1000101. ​Una fetta per tutti. Il comunismo.

    1000110. 78esima fetta. Il poliziotto.

    1000111. Fetta n. 63. Il futuro.

    1001000. 64-esima. Studiare a memoria.

    1001001. Un’altra fetta. 73. L’angoscia.

    1001010. Fetta XXVII. Crediamo di essere il centro dell’universo.

    1001011. Fetta LVII. La stampa, i mass media.

    1001100. Sesta fetta. Lamentarsi sempre.

    1001101. Fetta XXVIII. Il metalinguaggio.

    1001110. Fetta ottanta. Ancora con questa benedetta colpa.

    1001111. Fetta ottantatre. La delinquenza.

    1010000. L’invidia. Fetta 58.

    1010001. Fetta ottantaquattro. L’uguaglianza di fronte alla legge.

    1010010. Penultima fetta, la 49.

    1010011. Fetta nona. La piramide.

    1010100. 24a fetta. L'inazione.

    1010101. La sessantacinque. Se non stai con me, stai contro di me.

    1010110. Ancora un’ultima fetta. Niente cambierà, nessuno si muove.

    1010111. Fetta in bianco.

    QUARTA PARTE.

    L’EFFETTO SALAME INVERSO.

    ​¿CHE PAESE-NAZIONE VOGLIAMO?

    ​LA GERMANIA.

    ​LA SINGAPORE.

    ​GLI UNITED STATES OF AMERICA.

    ​LA FINLANDIA.

    ​L’EQUILIBRIO MONETARIO.

    CORRELAZIONE TRA CORRUZIONE E BENESSERE.

    L’EFFETTO SALAME.

    EDUCARE, INFORMARE, FORMARE.

    L’EFFETTO SALAME INVERSO.

    GUERRA PSICOLOGICA.

    I LEADER.

    LORO.

    FINE.

    L’AMORE: IL SESSO, I FIGLI, LA PATRIA.

    EPILOGO.

    QUINTA PARTE.

    PRIMO ANNESSO. Da dove viene.

    SECONDO ANNESSO. Regressione Lineale.

    TERZO ANNESSO. Altre realtà.

    QUARTO ANNESSO. Cuba.

    QUINTO ANNESSO. I ius soli e i ius sanguini.

    SESTO ANNESSO. Economia di scala.

    SETTIMO ANNESSO. Un po’ di storia.

    OTTAVO ANNESSO. Messaggio ai giovani.

    PRIMA PARTE.

    IL COINVOLGIMENTO.

    ISTRUZIONI PER L’USO.

    Se di tanto in tanto non hai degli insuccessi, è segno che non stai facendo nulla di davvero innovativo. -Heywood Allen, detto Woody (1935-).

    Molti errori grammaticali, ortografici e imperfezioni sono stati lasciati deliberatamente.

    Le Note NON si trovano al piede di pagina.

    Il segno d’interrogazione è usato al modo spagnolo, cioè ¿...?

    La parola tutto, non significa assolutamente tutto, così come italiani non si riferisce ad assolutamente tutti.

    Non confondere clan con clan mafioso.

    Protestare non vuol dire protestare con violenza, manifestare neanche.

    Tutte le definizioni riportate NON sono esaustive.

    Le parole strane, inventate o con doppio senso, sono scritte tra virgolette alte ....

    Le definizioni tra parentesi quadre [...].

    Le parole straniere anche tra virgolette alte e la traduzione tra parentesi (…).

    Il plurale di euro sarà euri.

    Paese con la P maiuscola si riferisce a tutto il territorio nazionale, con la p minuscola a una piccola città.

    Nazione si riferisce alla [collettività d'individui coscienti di essere legati da una comune tradizione storica, linguistica, culturale, religiosa].

    Dottore con la D maiuscola si riferisce al professionista che ha raggiunto il grado di PhD o dottorato di ricerca, con la d minuscola si riferisce al resto dei laureati italiani.

    Le parole in latino sono scritte in Italicum, senza traduzione.

    Molte affermazioni, domande e parole si ripetono consapevolmente per rimarcare, confermare e inchiodare certi concetti.

    Molti dati sono inventati, altri non sono stati verificati, quindi non hanno nessun valore scientifico, storico, statistico o referenziale. Comunque si avvicinano sufficientemente alla realtà per fare il punto.

    Questa non è una pubblicazione scientifica.

    Qualsiasi somiglianza con la realtà e soltanto una coincidenza.

    Ogni fetta ha bisogno di un libro per essere sviluppata, approfondita e, soprattutto, quantificata in termini di PIL o di sottomissione.

    Tutte le fette, messe insieme, fanno il salame.

    Non occorrono dieci dita per contare, ne bastano due.

    Ci sono molti modi di fare la stessa cosa, quello che conosciamo noi non è l'unico e, sicuramente, neanche il migliore.

    Ci sono, almeno, due modi di leggere questo libro. Il primo, leggendo soltanto in grassetto, il secondo, come tutti i libri.

    Comunque sia, questo è un libro per pensare, per riflettere, per cambiare, quindi da leggere piano, da discutere, da masticare e digerire.

    Non è una critica agli italiani, bensì a quella parte della cultura che ci fa danno. Non deve essere letto come un elenco di difetti ma come lo leggerebbe un alieno che cerca di capire una società.

    Dopo la prima lettura si consiglia veementemente una seconda lettura.

    Dopo la seconda lettura, prendere quello che serve, per il resto esiste la raccolta differenziata dei rifiuti.

    CONCLUSIONE.

    E’ più facile ingannare la gente, che convincerla di essere stata ingannata. -Samuel Langhorne Clemens, detto Mark Twain (1835-1910).

    Sei schiavo di un sistema, ti tengono addomesticato, non sei capace di reagire. Lavori per inchiodare, ogni giorno di più, lo status quo. Lavori per loro. Ti accontenti con dare la colpa ai politici, all'Europa, alle transnazionali e non ti rendi conto che gran parte della colpa è la nostra.

    Il Paese non ce la fa, non regge, tra qualche anno non ci saranno più pensioni, tra qualche anno saremo un povero Paese povero.

    ¿*Chi, come e perché? Queste domande saranno risposte in queste pagine e capiremo come cambiare il sistema, per sempre. C'è un modo: un modo che impedisce loro di controllarci, impedisce l'autodistruzione e garantisce il successo.

    *Nota*: L’uso del segno d’interrogazione invertito, all’inizio della domanda, è stato necessario perché in italiano non c’è differenza nel modo di scrivere una domanda e una risposta a differenza dello spagnolo. In questa lingua, per esempio, domandando si scrive por qué e rispondendo si scrive porque, mentre che in italiano è sempre perché quindi, molte volte, quando la domanda è troppo lunga, solo alla fine si capisce che è una domanda, perdendo il senso completo della stessa. È stato voluto perché questo libro è pieno d’interrogazioni e questo è un modo di evidenziarle, anche servirà a ricordare che il libro è stato scritto da uno straniero, cioè, un altro punto di vista e, infine, per ricordare che le cose si possono fare in un modo diverso.

    *Nota sulle note: Le Note non si troveranno al piede di pagina, perché è fastidioso andarle a trovare, perché è fastidioso ritrovare il punto da dove è partita la Nota, perché andando a trovare la Nota si perde il filo e quindi, le Note sono state collocate poco dopo la chiamata.

    Questo non è un libro anti-sistema, è un libro per cambiare, perché se proseguiamo per questa via, il sistema collasserà e anche la loro sopravvivenza sarà compromessa.

    ¿Chi sono loro? In fondo non importa. Molti di loro neanche sanno che loro sono loro e quindi sono soltanto strumenti. Forse tu sei uno di loro e con tutta certezza tutti noi, chi più e chi meno, siamo un po’ come loro.

    DEDICATORIA.

    Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia. -Mohandas Karamchand Gandhi, detto Mahatma (1869-1948).

    Questo libro è dedicato [*offerto, destinato, rivolto, indirizzato] a tutti quelli che non si accontentano con uscire dalla crisi e non desiderano soltanto un’Italia migliore ma a tutti quelli che vogliono che questo Paese ritorni ad essere la prima nazione al mondo, come lo fu una volta.

    *Nota: Tutte le definizioni riportate non sono esaustive. Comunque sono state prese dal Dizionario d’italiano il Sabatini Coletti.

    Non è stato scritto per quelli che muovono i fili del potere (che leggeranno con molta attenzione). Neppure per corrotti, burocrati, mediocri, parassiti che non vogliono bene a questa terra.

    Al contrario, è destinato a quelli che lavorano tanto e non vedono il frutto del loro sforzo, a quelli che non hanno lavoro, giovani o vecchi che siano, a quelli che amano questa patria e sono capaci di fare dei sacrifici, a cambiare rotta purché si vedano i risultati e a quelli che, semplicemente, vogliono un futuro migliore per i loro figli.

    È stato scritto per far capire*, a quelli che intuiscono che c’è qualcosa che non va, cosa succede e perché, per tutti gli italiani onesti e di buona volontà, che vogliono che tutti gli italiani siano così: onesti e di buona volontà, senza eccezioni.

    *Nota: Vorrei chiedere al lettore di fare uno sforzo per leggere, capire e ricordare, perché trasformare un Paese è un compito arduo.

    È stato scritto per te, per farti alzare dalla poltrona, per farti reagire mediante una presa di coscienza conseguenza della scoperta dell'Effetto Salame.

    Infine, per quelli che sono preoccupati per il futuro.

    PROLOGO.

    Io so di non sapere. -Socrate (470-399 a.C.).

    Un deputato della commissione Affari Esteri voleva capire cosa stesse succedendo in Venezuela, il mio Paese d’origine. Mia moglie scrisse una lettera chiedendo aiuto poiché, in quella nazione, si violano costantemente i diritti umani fondamentali.

    Purtroppo, la risposta a questa petizione di aiuto fu che l’Italia credeva nell’autodeterminazione dei popoli e quindi nel no intervento, confermando ciò che già sapevo:

    a) a nessuno interessa cosa succede altrove;

    b) solo quando c’è molto sangue, che schizza dappertutto, si fa qualcosa (infatti, se il sangue scorre silenziosamente e lontano da casa, tutti girano la testa);

    c) ogni nazione deve risolvere i suoi problemi;

    d) ogni popolo deve imparare la propria lezione e fare le opportune scelte.

    Questi quattro punti ¿potrebbero essere applicati al caso italiano? La maggior parte dei lettori italiani, residenti in Italia, non si sono fatti neanche la domanda, e quei pochi che l’hanno fatto sicuramente avranno pensato:

    a) l’Italia è un Paese molto importante e tutto il pianeta sta attento a ciò che accade qui;

    b) in Italia non scorre il sangue e non scorrerà mai, poiché siamo una nazione civile e questo è qualcosa che accade soltanto nel terzo mondo*;

    *Nota: Come esempio abbiamo le due guerre mondiali.

    c) i problemi dell'Italia lo devono risolvere i politici e l’Europa, che tra l’altro hanno la colpa;

    d) il popolo italiano non ha niente da imparare perché ha cinquemila anni di cultura alle spalle e poi ...siamo i più furbi.

    RINGRAZIAMENTI.

    L’egoismo umano è, in molti, più forte dei sani principii. -Margherita Colucci, detta Daisy Flower (1967-).

    Grazie a Margherita per aver fatto scattare la scintilla che mi portò a scrivere queste pagine.

    Grazie a Danitza per aver avuto la forza per leggere il primo manoscritto.

    Grazie al correttore di Windows.

    Grazie a Leo per avermi detto, per primo, di lasciare il mio italiano come stava.

    Grazie ad Antonella e Giuseppe per avermi fatto capire quanto ignorante sono della lingua italiana (purtroppo grazie a Leo non ho apportato tutte le vostre correzioni).

    Grazie a tutti quelli che fecero lo sforzo di leggere il secondo manoscritto, facendomi le loro opportune osservazioni.

    Grazie a Adelaida, l'unica che ebbe il coraggio di criticare dettagliatamente tutto il manoscritto.

    Finalmente grazie a tutti gli italiani onesti.

    PRIMA INTRODUZIONE. La via pacifica.

    Fate il bene in ogni tempo, in ogni luogo, in tutte le circostanze in cui potrete farlo e sarete virtuosi e saggi. -Kung Fu Tse, detto Confucio (551-479 a.C.).

    Per uscire dal fosso dove ci troviamo l’Italia ha bisogno di una svolta, di tramutare, infine di una rivoluzione. In questo siamo, più o meno, tutti d'accordo, però ¿come si fa?

    Quando si parla di rivoluzione, sùbito si pensa a guerra, sangue, violenza; di sicuro questa è una via. La via violenta è stata percorsa da molte nazioni, non sempre con successo perché, per non ricadere nel fosso, bisogna imparare la lezione e molte volte la via violenta risolve il problema soltanto nella forma, non nell’essenza, non dalla radice.

    Tuttavia, lo scopo di questo libro è far capire agli italiani che la strada non dev'essere violenta. Esiste una via pacifica che richiede conoscenze, perseveranza e intelligenza, che impiega lo stesso tempo di quella brutale, però che non è aggressiva, né traumatica. Sembra più difficile, più lenta, invece quando s’incominciano a vedere i risultati, ci si rende conto che è stata più facile e più sicura, con risultati permanenti e definitivi. Questa via è più gratificante e ci farà a tutti più felici; non quella felicità vuota che danno il denaro e le apparenze, piuttosto quella che ti dà la soddisfazione del lavoro compiuto, di aver fatto qualcosa per la tua patria, per i tuoi fratelli e soprattutto per i tuoi figli. C’è solo un problema: non ci saranno grandi eroi, né grandi protagonisti. Questa via è anonima, più silente, sotto sotto, quasi clandestina, eppure contundente e infallibile. Richiede intelligenza e creatività, sempre con l’obiettivo chiaro di far implodere il sistema, smantellarlo per sempre e creare uno nuovo, più giusto e più efficiente.

    Quando si fanno crollare i palazzi su se stessi, prima occorre un lavoro preciso e lento per collocare gli esplosivi nel posto giusto, che poi dovranno esplodere nella sequenza corretta. Non si bombarda tutto dall’alto, non occorrono carri armati o cannoni per abbattere il palazzo (questa sarebbe la via della guerra, la via traumatica, che danneggia tutti indiscriminatamente, una via che distrugge tutto ed è, in aggiunta, ingiusta). Invece, per collocare gli esplosivi all’interno, ci vuole tempo, pazienza, conoscenza, sapienza, esperienza, intelligenza. Una volta fatto questo, basta un clic e il palazzo crolla, senza recare danni collaterali. Allora, e solo allora, si potrà incominciare a costruire il nuovo palazzo.

    Forse questa via sembra anche troppo violenta, quindi si può fare all’italiana, restaurare tutto. Ciò nonostante bisognerà abbattere le vecchie mura e pareti, e lasciare solo la struttura. Ricostruire da dentro, pianificatamente, ordinatamente, con tecnologia d’avanguardia. Anche così occorrono tempo, pazienza, conoscenza, sapienza, esperienza, intelligenza e, in due parole, un grande sforzo. Quello che non possiamo fare è continuare con i rattoppi.

    Alla fine del percorso ci troveremo, di nuovo, con un grande Paese-nazione, a discapito loro e nonostante noi stessi.

    SECONDA INTRODUZIONE. Gli Effetti.

    Tutte le cose sono state già dette; poiché nessuno ascolta, occorre sempre ricominciare. -Paul Guillaume André Gide (1869-1951).

    Il titolo di questo libro è Effetto Salame e comporta un lavoro d’introspezione per capire come sono gli italiani, dove hanno sbagliato (non m’includo perché non c’ero), come ci stanno manipolando e cosa possiamo e dobbiamo fare (qui sì, perché ci sono e spero di restarci a lungo).

    Quando parliamo di un Effetto X, in genere, ci riferiamo a qualcosa che non sembra di poter farcela, però può e può tantissimo.

    Per esempio, quando parliamo di Effetto Dominò, ci viene subito in mente quel colpettino sulla prima pietra che la fa cadere su quella successiva, questa a sua volta cade sulla seguente e così una catena che genera un movimento che può essere lunghissimo, può crescere, moltiplicarsi e fare delle figure incredibili. Sicuramente il lettore avrà sentito parlare dell’Effetto Farfalla, cioè che il battito delle ali di una farfalla in Giappone può scatenare una tormenta nei Caraibi; dell’Effetto Valanga, sapete cosa può fare una piccola palla di neve; l’Effetto Serra, che senza accorgerci sta sovra-riscaldando un pianeta intero; l’Effetto Leva, Datemi una barra e un punto d’appoggio e solleverò il mondo diceva Archimede; Effetto Coriolis, causante degli uragani e tifoni tropicali. Effetto Yo-yo, Alone, Placebo, Pigmalione, Venturi, ecc. Tutti hanno una cosa in comune, una forza invisibile.

    E c’è anche l’Effetto Salame, quello usato dai politici e dittatori per raggiungere il loro obiettivo, qual è sottomettere docilmente una popolazione, come il primo colpo sulla pietra del dominò, come il battito delle ali della farfalla, come la piccola palla di neve, come la barra di Archimede, come i gas-serra, come il placebo, come il venturi, come l’alone. Tutti minimi, innocenti, apparentemente inoffensivi, invece con una forza intrinseca inimmaginabile.

    ¿Cos’è l’Effetto Salame? Non è facile da spiegare. È come l’Effetto Farfalla …ma sì, ma dai, una farfalla non potrà mai scatenare un uragano, come l’Effetto Valanga …ma sì, ma dai, una piccola palla di neve non può distruggere il paesino che c’è a valle, come l’Effetto Leva …ma sì, ma dai, con una barra non potrai mai sollevare il mondo (…e pur si muove…) e pure se la barra è sufficientemente lunga, un uomo potrebbe sollevare un pianeta intero.

    Immaginiamo adesso che abbiamo un bel salame, pregiato, lo teniamo per noi, per la nostra famiglia, per i nostri amici più cari. Se viene qualcuno e ci ruba una fetta ¿cosa facciamo? …ma sì, ma dai una fetta in più una fetta in meno, non cambia niente.

    Più difficile da spiegare quando è applicato alla politica. Bisogna viverlo, sentirlo, subirlo, soffrirlo e ancora così non è facile da comprendere, perché è molto complicato, intrecciato ed elaborato e allo stesso tempo soffice, sottile, disordinato, etereo e impercettibile, come la farfalla, come il biossido di carbonio, come la forza di Coriolis.

    Prima di proseguire è opportuno lasciare qualche domanda nell’aria:

    ¿Perché questo Paese si trova a questo punto? ¿Perché la crisi? ¿Perché sta affondando e di chi è la colpa? Conoscere le risposte è fondamentale per salvare l’Italia, per disegnare la strategia per uscire da questo fosso-gabbia dove ci vogliono tenere e ci tengono.

    Lo scopo non è criticare la cultura italiana, lo scopo e far capire come certe particolarità ci rendono meno competitivi nel mondo di oggi e altre particolarità ci rendono facilmente soggiogabili, per ciò, dirò cose che sicuramente a molti non piaceranno e per questo chiedo scusa. A nessuno piace sentirsi dire le cose in faccia, però bisogna avere il coraggio di prendere la critica in modo costruttivo, il coraggio di riconoscere che c’è un problema, di affrontarlo, di trovare una soluzione e di metterla in atto.

    Comunque non possiamo dare la colpa soltanto al modo di essere degli italiani, c’è nascosto un cambiamento graduale, voluto, programmato, comandato, pilotato da loro, che ha trasformato la nostra vecchia cultura, quella dei valori e dei principii, in una nuova. Capiremo dunque, come l’hanno fatto e perché.

    Dirò anche molte cose sapute, magari rimaste nell'inconscio ed io soltanto le farò affiorare. Questo libro è pieno di domande e di perché. Serviranno a far capire al lettore in che consiste l’Effetto Salame e infine per aprire gli occhi. È anche un po’ all’italiana, alla buona, disordinato, il lettore troverà un sacco d’idee che sembreranno più un piatto di spaghetti che un libro scolastico.

    Forse sarebbe stato più facile leggere un libro ordinato, digerito, perfetto, come piace a tutti; però il mio ADN (Acido desossiribonucleico, in italiano, e non DNA, in inglese, deoxyribonucleic acid) anche è così, imperfetto, spontaneo, diretto. Comunque le fette sono interconnesse, è impossibile isolarle, ognuna ha un po` della fetta accanto, ma anche di quella più lontana, ognuna da sola non fa il salame, bisogna metterle tutte insieme. Tuttavia, questa successione d’idee è stata presentata così per far pensare e riflettere.

    L’Effetto Salame è disordinato, incoerente, etereo, senza direzione, senza origine, senza fine, senza causa e apparentemente senza effetto ma che alla fin fine raggiunge l’obiettivo in modo schiacciante.

    Non sono uno scienziato, le opinioni espresse non hanno nessun supporto statistico, sono soltanto pensieri e punti di vista, interpretazioni soggettive, sicuramente anche da confutare facilmente; quindi non è una pubblicazione scientifica, perché non c’è niente di scientifico in esso.

    Non sono uno studioso della storia, quindi l’informazione contenuta non è affidabile come verità storica, ed è stata reperita da articoli di stampa, libri, dalla rete e dalla mia esperienza, comunque non confermata o verificata.

    Non sono uno scrittore, non ho studiato lettere, quindi non è un libro normale, è stato scritto così per far sentire e far capire cos’è l’Effetto Salame.

    Poiché il lettore comincerà a capire in cosa consiste, inizierà un processo che permetterà di vedere tantissime altre fette che io non vedo, sia per ignoranza (cioè inconsapevolezza), sia per incapacità.

    Questo fenomeno fa parte dell’Effetto Salame, queste fette sottilissime che non si vedono o che non siamo capaci di percepire, si aggiungono ad altre fette, che tutte sommate fanno un grande salame. Per conoscere da dove proviene il nome di questo effetto leggere il primo annesso.

    È doveroso aggiungere che, così come sembra un processo crudele, malefico, l’Effetto Salame può utilizzarsi per creare un circolo virtuoso, che può convertirsi anche in una filosofia di vita e finire assorbito dentro la cultura di un popolo, comunque occorre anche lo sforzo di molti per innescare un effetto inverso, virtuoso, che si contrapponga all’effetto vizioso e perverso, in atto.

    TERZA INTRODUZIONE. Venticinque anni fa.

    J'y suis et j'y reste (Ci sono e ci resto). -Marie Edmé Patrice Maurice Mac-Mahon (1808-1893).

    Sono italiano perché l'ho voluto, nessuno me l’ha imposto, è stata una mia scelta. A differenza di un italiano ius soli, che non ha la possibilità di scegliere, l’amore che io possa sentire per questa terra è una mia decisione.

    Quando uno è figlio di stranieri e soprattutto quando la tua fisionomia è diversa (come i neri che arrivano in Italia), pur avendo la cittadinanza, uno si sente straniero, quindi i figli di stranieri siamo apolidi, anche avendo doppia cittadinanza. In Venezuela io ero figlio di stranieri, mi chiamavano musiù (sicuramente dal francese monsieur), italiano o catire (biondo) (in Venezuela uno come Carlo Conti è bianco, mai potrebbe essere considerato nero). Poi venivo in Italia e mi chiamavano l’americano.

    È paradossale, ma anche avendo doppia cittadinanza non ho patria. Forse sarà che uno deve guadagnarsela. Se è così spero di guadagnarmela, perché sono stanco di non avere patria.

    Mia sorella è andata a vivere a New Jersey negli USA, mio fratello a Vancouver in Canada, mia cognata a Valencia in Spagna, altri parenti sono rimasti in Venezuela. Ho amici che se ne sono andati in Australia, Colombia (Bogotá), Panamá, Portogallo (Lisbona), Spagna (Madrid), USA (Miami), Canada (Montreal), tutti alle grandi città, nessuno in un paesino di 20.000 abitanti. La maggior parte dei discendenti d’italiani non vogliono venire in Italia, pur conoscendo la lingua e avendo parenti.

    ¿Perché non vengono? Per il costo della vita elevato, le difficoltà per trovare lavoro o per avviare un’impresa, la burocrazia, le tasse sproporzionate e anche per il modo di essere degli italiani, non è facile adattarsi a questa cultura. Domandiamo a quei ragazzi italiani che sono andati a studiare all’estero ¿Perché non ritornano? ¿Quanti sono tornati? Questo succede per gli italiani, immaginiamo per chi viene da un’altra nazione.

    Ero venuto parecchie volte in Italia per vacanze. Nel ‘92, trovai un Paese in piena crescita, il boom. A quell’epoca gli impiegati pubblici, funzionari, dipendenti dello Stato, erano addestrati per trattare e servire adeguatamente il pubblico, per fare bene il loro lavoro e quindi, per essere efficienti, andavano a scuola.

    Era l’epoca di tangentopoli quindi, se le cose continuavano così, la corruzione doveva, se non sparire, almeno minimizzarsi. Si costruivano ponti, aeroporti, autostrade. La nazione era in piena effervescenza. Il sistema sanitario e di pensioni funzionava. C’era lavoro e la gente viveva bene. L’educazione era di qualità, infine un Paese sviluppato. Almeno questo mi sembrava ¿Che potevo aspettarmi, dopo diciotto anni di questa politica? Dovevo trovare senz’altro il primo mondo, l’Europa evoluta, sicuramente meglio dell’America che era appena entrata in crisi (nel 2009 toccò fondo la borsa americana). In Europa gli effetti della crisi americana non si erano sentiti perché, credevo, che l’Europa fosse stata costruita su basi solide, un’industria forte, gente preparata, banche sane e dove non si stampava moneta irresponsabilmente, quindi una moneta forte e stabile (il valore dell’euro arrivò a toccare gli 1,60 dollari), bassissima inflazione, istituzioni solide, leggi che si rispettavano. Dalla mia prospettiva, questo era il primo mondo. Questo aspettavo di trovare.

    Nel 2010 sono venuto in Italia scappando da una pseudo-democrazia, sono uscito da una nazione sotto-sviluppata pensando di arrivare alla civiltà ¿E che trovo? Il terzo mondo mascherato da primo mondo; le strade in cattivo stato, le città sporche, le infrastrutture deteriorate; problemi d’inquinamento; il sistema sanitario collassato, più privato che pubblico; il sistema di pensioni marcio (furbetti che prendono le pensioni d’invalidità); i dipendenti dello Stato poco efficienti, scortesi (non tutti fortunatamente, qui sto esagerando); la burocrazia che tiene bloccato il Paese (qui non esagero); l’economia in crisi; le scuole che fanno pietà e il sistema educativo arretratissimo; la corruzione e le mafie che fanno e disfanno a piacere. Peggio di diciotto anni fa.

    ¿Che cos’è successo? Il cambiamento è stato lento, graduale, sotto sotto, quasi clandestino. L'italiano attribuisce la colpa all’euro, a Berlusconi, alla Merkel, alle transnazionali, ai partiti, ma la colpa è sua, incominciando perché lui li ha eletti e perché non ha protestato. Il popolo italiano è stato imbrogliato senza accorgersi.

    Tanti anni fa un altro zio mi diceva di non andare a Napoli, perché lì ti tagliavano il pantalone e ti toglievano il portafoglio senza che te ne accorgessi. In questi ultimi vent’anni loro hanno fatto lo stesso, vi hanno tolto il portafoglio e non ve ne siete accorti.

    Ho scelto di venire in Italia e ci ho messo tre anni per decidere se rimanere o no, tre anni per capire un po’ questa società. Adesso ho deciso. Chissà le circostanze mi obbligheranno a emigrare di nuovo, ma per adesso rimango.

    Prendere la decisione di uscire dal Venezuela non è stata facile. Prima di venire dicevo a mia moglie ...se vogliamo rimanere, dobbiamo lottare per la libertà, per la democrazia ed essere disposti a sacrificare la vita, persino quella delle nostre figlie, se non siamo disposti a fare questo sacrificio è meglio che ce ne andiamo (non in senso figurato, perché non solo si rischia la vita uscendo da casa per la delinquenza fuori controllo, ma anche se vai contro il governo; in Venezuela, in questo momento, ci sono un sacco di morti, torturati, spariti, detenuti o espatriati per ragioni politiche, oltre ai 25.000 assassinati l’anno per la delinquenza).

    Mia figlia Valeska apparteneva al gruppo di studenti che protestavano contro il governo e stava sempre in prima fila durante le manifestazioni. Questa è stata forse la ragione più importante per andare via (credo che non ci sia cosa peggiore nella vita che veder morire un figlio, sarei stato disposto a dare la mia vita per il Paese, però non la vita delle mie figlie). Nel gennaio del 2014 morirono uccisi 43 studenti durante le manifestazioni contro il governo.

    ¿Vengo in Italia e che trovo? Una terra com’era la mia 20-30 anni fa, prima di Chávez. La crisi, un Paese ricco e la gente povera, un popolo scontento, frustrato, triste, abbattuto, arrabbiato contro i partiti politici, molta corruzione e i soliti furbi.

    Sembra come se la vita mi avesse dato una seconda opportunità.

    Alla mia età, tante volte, uno dice a se stesso se a venticinque anni avessi saputo tutto quello che so adesso, non avrei fatto le cose così. Sempre quel se avessi saputo che ti perseguita tutta la vita e che è ogni giorno più presente.

    Adesso mi trovo allo stesso punto di venticinque anni fa, ma con venticinque anni di esperienza in più. Con il cammino percorso da percorrere di nuovo. Con l’opportunità di fare quello che non ho fatto nel mio Paese di nascita quando dovevo farlo. 

    QUARTA E ULTIMA INTRODUZIONE. Una questione di proporzioni.

    L’uomo non può scoprire nuovi oceani, salvo che abbia il coraggio di perdere di vista la costa. -Paul Guillaume André Gide (1869-1951).

    Questo libro, pur non essendo stato scritto da un italiano ius soli è molto italiano per ius sanguini, perché pur non essendo nato in questa terra e non avendo vissuto in essa, sono stato cresciuto da italiani e il mio ADN è 100% italiano. Magari non tanto al 100%, probabilmente avrò qualche antenato vichingo o sarò discendente di Federico II (nipote di Federico Barbarossa, tedesco per via paterna e per via materna discendente di normanni). Forse per questo, l’ammirazione per la gente onesta, corretta, che cerca di fare del suo meglio in ogni occasione. Sì, lo so, anche in Germania ci sono i corrotti, anche là c'è la Volkswagen ma è una questione di proporzioni, di percentuali, dobbiamo ammettere che quelle culture sono meno furbe.

    Per conoscere gli ius soli e i loro genitori (gli immigranti) leggere il quinto annesso.

    Il corrotto tedesco e il corrotto venezuelano:

    Due ministri di economia s'incontrano in un convegno e diventano amici. Al termine, il ministro tedesco chiede al ministro venezuelano di venirlo a trovare in Germania.

    Dopo qualche mese il venezuelano lo va a trovare. All'aeroporto lo aspetta l'amico, salgono sulla sua Mercedes ultimo modello e attraversano la città. Il venezuelano rimane stupito vedendo l'aeroporto, le belle autostrade, le scuole, gli ospedali, tutto in ordine, tutto pulito, tutto efficiente. Arrivano alla bella villa del tedesco, con piscina, un bel giardino, due macchine. Ad un tratto il venezuelano gli chiede Scusami ma come hai fatto, il tuo stipendio non ti permette di avere questo lusso. Il tedesco, con un po' di vergogna gli risponde hai visto l'aeroporto, le autostrade, le scuole, gli ospedali, la manutenzione, l'ordine, la pulizia, beh! tu sai, un po' da qua e un po' da là.

    Il venezuelano ricambia l'invito e qualche mese dopo il tedesco va in Venezuela.

    All'aeroporto, tutto scassato e inefficiente, il ministro venezuelano lo va a prendere direttamente sull'aereo, lo porta sul suo elicottero privato e sorvolano la città. Il tedesco vede tutte le strade disastrate, non ci sono scuole, né ospedali, molta miseria, tutto sporco, in cattivo stato. Arrivano alla grande casa signorile del venezuelano, con campi da golf, piscine, pista di atterraggio privata, il suo jet, la Ferrari, la Hummer, servitù, cuochi, cameriere, giardinieri, autista. Il tedesco sbalordito gli domanda ...ma come hai fatto per avere tutto questo lusso? e il venezuelano gli risponde hai visto l'aeroporto, le autostrade, le scuole, gli ospedali? ovviamente il tedesco rispose di no, e il venezuelano ...beh! tu sai, un po' da qua e un po' da là.

    SECONDA PARTE.

    I COLTELLI.

    LA VELOCITÀ DELLA LUCE.

    Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo. -Stephen William Hawking (1942-)

    Nel 2016 gli scienziati hanno dimostrato l'esistenza delle

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