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Romanzi di Scena. Volume I
Romanzi di Scena. Volume I
Romanzi di Scena. Volume I
E-book115 pagine1 ora

Romanzi di Scena. Volume I

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Info su questo ebook

“Romanzo di scena”: questo il titolo dell’opera di Ciro Lenti. Superfluo rimarcare come questa categoria letteraria non esista, né, francamente, il testo di Lenti ci sembra avere lo spessore letterario tale da favorire la nascita di un nuovo genere. Piuttosto un’operazione presuntuosa, poco condivisibile negli intenti, quasi per nulla nei risultati, perché, a ben leggere, ciò che è dato riscontrare è solo una pletorica rimpolpatura delle didascalie drammaturgiche, il cui unico risultato di rilievo è quello di confondere i modesti piani narrativi. Detto ciò, bisogna riconoscere al libro di Lenti un indiscutibile pregio che può sfuggire a una prima superficiale analisi. Ed è il prezzo. In fondo cosa comperi oggi con quattro euro e novantanove?
Antonio Fiore (Corriere della Serra)
LinguaItaliano
Data di uscita19 mag 2016
ISBN9788868224325
Romanzi di Scena. Volume I

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    Anteprima del libro

    Romanzi di Scena. Volume I - Ciro Lenti

    CIRO LENTI

    ROMANZI DI SCENA

    I volume

    Proprietà letteraria riservata

    © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy

    Edizione eBook 2016

    ISBN: 978-88-6822-432-5

    Via Camposano, 41 (ex Via De Rada) - 87100 Cosenza

    Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672

    Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it

    E-mail: info@pellegrinieditore.it

    I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

    Il volo della talpa

    Il franchising, date retta a me, è la più grande delle bufale! Sapete quanti pigiami avrei dovuto vendere io? Novecentotrenta in un anno, milletrecentotrentacinque reggiseno, quattrocentosettantacinque vestaglie, milletrecentovirgolatrentadue collant. Non è che ti dicono una cifra orientativa – no! – ti danno numeri precisi, infallibili, perfino dopo la virgola. Il marketing! Vorrei che li sentiste i signori di Milano, i markettari del marketing, come dicono: "il marketing è una scienza esatta!". Ma poi, appena ti trovi davanti i problemi, sapete cosa vi rispondono: "non è la formula che non funziona, è lei che l’ha applicata in modo sbagliato. E comunque il contratto è chiaro, il rischio imprenditoriale è tutto a suo carico!".

    E così, eccomi qui, nel mattatoio della giustizia (per la cronaca, solo per oggi il Tribunale si è trasferito in questo ex macello, causa l’allarme per una bomba che non esploderà mai).

    Lei, invece, quella che continua a camminarmi dinanzi con il fazzoletto sul naso, portandosi appresso il suo pancione – sarà già al quarto mese, forse al quinto – è il mio Avvocato.

    – Ci mancava questa oggi!

    e ancora avanti e ancora indietro

    – …Dio che odore di… di… del resto, in questo posto! …ha portato i documenti?

    Non mi fa rispondere, riprende a parlare

    – …Un’altra volta, invece, c’hanno fatto fare udienza giù nell’archivio, una specie di cimitero di carte. il Tribunale era tutto allagato per via di un termosifone che perdeva. Si vede di tutto in questo mestiere…

    Si siede, lo scanno, formica bianca su telaio arrugginito, la regge a stento.

    – …Ma in questo posto – senta che odore – questo si che è che veramente il massimo! Dico io, con tante strutture inutilizzate, giusto in un vecchio macello ci dovevano mandare! Colpa del Presidente, ormai è andato. Dovrebbe essere in pensione da vent’anni e invece… in tribunale c’è una bomba, come si fa a credere alla telefonata di un pazzo! E poi, se anche fosse, perché questa urgenza?! Si sposta tutto a domani o alla settimana prossima. Qui si rinvia tutto, una causa dura trent’anni ed ora non si può rinviare di un giorno! Mi verrebbe di appenderlo a lui su quei ganci! E allora, questi documenti?

    Francamente: questa donna mi fa paura. Mi fanno paura le donne architetto, le vigilesse, le funzionarie dell’Agenzia delle Entrare, figuriamoci quelle avvocato! Apro la borsa, estraggo documenti alla rinfusa. Ma ora lei sembra pensare ad altro. Allora mi faccio coraggio. Provo a chiederle ciò che mi frulla nella testa già da ormai troppo tempo:

    – …Potrei farle una domanda?

    E invece lei

    Che ore sono?

    Dovevo essere io a fare la domanda! E il bello è che non mi da nemmeno il tempo di rispondere.

    – Sono le dieci e mezzo! Le dieci e mezzo e ancora le udienze non sono iniziate! E ci sono altre quattro cause prima della sua! Una baraonda, al solito! Non posso stare qui tutta la giornata!

    – E allora?…

    Allora cosa?!

    – Ha detto che voleva farmi una domanda, no?

    – …Ecco…io dico quello che mi ha detto lei… esattamente tutto quello che mi ha detto lei! Ma quando il Giudice mi chiederà perché non ho pagato i debitori, cosa devo rispondere? A questo proposito io avevo appunto pensato che…

    Mi interrompe bruscamente, la cortesia è femminile solo in grammatica.

    – Allora non ha capito niente?! Perché tutti uguali? Sembra che dovete andare davanti a un plotone di esecuzione! Guardi che il Giudice ha almeno dieci anni meno di lei, lo chiamano il Ragazzino, si figuri! Entrate tutti in confusione mentale! Glielo ripeto per l’ennesima volta, il Giudice non le chiederà perché non ha pagato i suoi debiti, scriverà quattro parole a verbale e amen. Comunque, se dovesse chiederglielo, lei – mi raccomando! – dica che si tratta di un impedimento momentaneo, che ha intenzione di pagare, che vuole pagare, che, però, un cliente, uno grosso, non l’ha pagata e quindi si è trovato momentaneamente – e scandisce momentaneamente proprio come fanno le maestre con gli alunni inebetiti – mo-men-ta-nea-men-te in difficoltà, ma che giro due mesi, massimo tre… piuttosto, quant’è l’importo complessivo dei debiti?

    Non lo so e non lo voglio sapere! Mi mette ansia solo contarli. Tanto non ce la farò mai a pagarli!

    – …Beh, ora, ecco, di preciso…

    – Orientativamente?

    – Guardi, così, su due piedi…

    – Bene! Nel senso di male, malissimo! Quando il Giudice le chiederà qual è l’importo complessivo dei debiti, lei cosa intende rispondere?!

    Fa un freddo cane, ma le mie mani continuano a sudare. Provo a spiegarmi.

    – …Il fatto è che spesso il rappresentante veniva e pretendeva il pagamento degli insoluti, allora io gli firmavo delle cambiali. A volte però bisognava calcolare gli interessi e non era semplice, così gliele firmavo in bianco…

    – Lei firmava delle cambiali in bianco?!

    – Pensa di avere di fronte uno sprovveduto, è così? Legittimo. Da quando ho aperto l’attività mi sono successe le cose più assurde. È che a un certo punto arrivi ad uno stadio in cui… dice che le possiamo contestare?

    – Come facciamo a provare che gliele ha firmate in bianco?! Guardi, sa cosa le dico? È meglio che per ora di questa cosa al Giudice non gliene parli affatto. Lei deve fare in modo che il Ragazzino creda per davvero al fatto che lei riuscirà a pagare tutti i suoi debiti, ma come vuole che creda a uno che firma cambiali in bianco?! Dica solamente quello che le ho detto…

    – Pagherò!

    – Appunto!

    – Semplice e chiaro, come sulle cambiali: paghero!

    – Non prima di due mesi, però, mi raccomando, dica che per poter pagare i suoi debiti le servono almeno due mesi. Ci serve un rinvio di almeno due mesi. Se passano è tutto a posto. Fra sessanta giorni sarà passato un anno da quando lei si è cancellato come imprenditore per cui non sarà più un soggetto fallibile, almeno su questo la legge è chiara, e poi è confortata da una giurisprudenza di legittimità e di merito consolidata e conforme, per cui siamo sicuri che, alla prossima udienza, ammesso che sia fra almeno due mesi, possiamo presentare istanza di rigetto in conseguenza del fatto appunto che…

    Quello che è appena successo è incredibile come

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