Futuro Bruciato
()
Info su questo ebook
Fantacronache di un futuro imminente dove è lecito l'assassinio dei genitori, si gestisce la cosa pubblica come un gioco di ruolo, la carne è materia prima dell'industria militare, l'uomo è incapace di guardare alle stelle e ammutolisce nell'oscurità di un degrado linguistico. Sei racconti di fantascienza sociologica premiati a concorsi di prestigio (Robot e Stella Doppia) raccolti in un'antologia con commento dell'autore.
Alessandro Forlani insegna sceneggiatura all'Accademia di Belle Arti di Macerata e Scuola Comics Pescara. Premio Urania 2011 con il romanzo "I senza tempo", vincitore e finalista di altri premi di narrativa di genere (Circo Massimo 2011, Kipple 2012, Robot e Stella Doppia 2013) pubblica racconti e romanzi fantasy, dell'orrore e di fantascienza ("Tristano"; "Qui si va a vapore o si muore"; "All'Inferno, Savoia!") e partecipa a diverse antologie ("Orco Nero"; "Cerchio Capovolto"; "Ucronie Impure"; "Deinos"; "Kataris"; "Idropunk"; "L'Ennesimo Libro di Fantascienza"; "50 Sfumature di Sci-fi"). Vincitore del Premio Stella Doppia Urania/Fantascienza.com 2013.
Leggi altro di Alessandro Forlani
Il Manuale del Manuale del Dungeon Master Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Com'è facile diventare un eroe. Prontuario di scrittura del personaggio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLaurasia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCom'è facile scrivere difficile. Prontuario di scrittura creativa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa terra degli Anunnaki Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEleanor Cole delle Galassie Orientali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTo self or not to self Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSigarette terrestri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScritture Aliene - Alien Gold Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa macchina insurrezionale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniClara Hörbiger e le legioni dei vivi, le legioni dei morti: Clara Hörbiger 6 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn tempo altrove Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNebbie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScritture Aliene albo 4 a cura di Vito Introna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Grande Avvilente - Tristano: Il Grande Avvilente 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa scure e i sepolcri: Ciclo: Crypt Marauders Chronicles Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniClara Hörbiger e la cripta meccanica: Clara Hörbiger 4 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFronte Alieno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniClara Hörbiger e l'armata cadavere: Clara Hörbiger 2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPhotophantastes Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniClara Hörbiger e il condottiero: Clara Hörbiger 5 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCentralino Celeste Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPer un pugno di polvere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCom'è facile vivere in Atlantide. Prontuario di scrittura di altri mondi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mondo nel tramonto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScritture aliene albo 2: A cura di Vito Introna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArte e acciaio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Futuro Bruciato
Ebook correlati
Il diluvio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe migliori 40 amiche Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa zona Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiro di corda Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giaguaro e la tigre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniJunk / Racconti dal Tomo Contest 2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMetatron Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiù negli ottanta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLasciate fare a Elvis Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNel ventre di Napoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSolomon Sawyer - Neve rossa: Ciclo: Solomon Sawyer Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’ultimo caso della Taccola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCenere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAngeli di plastica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPorche parche Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniKernel Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDelitto in cattedrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSpecie inferiore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMatrioska praghese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa pelle del re Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSeconda pelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'infinita leggerezza dei quanti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSuperman non muore mai Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Lo smembratore dell'Adda Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManene Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCuori wireless Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa corsa della tartaruga Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSpasmox Torbido Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStirpe Infernale Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Epifanie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Fantascienza per voi
La macchina del tempo • L’uomo invisibile • La guerra dei mondi • L’isola del dottor Moreau Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl codice Tesla: Codex Secolarium vol 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti paradossali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia vendetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPresenze rettiliane: La presenza rettiliana nel mondo e in Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntichi Nemici Primo Contatto: 2081: Segnali di Guerra Nello Spazio, #1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggio al centro della Terra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni2038: la rivolta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFluire Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Red Elvis Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa trappola di Bardia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'eredità delle Pleiadi: L'eredità delle stelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Conoscenza Proibita All'Umanità: L'Energia Della Vita Che L'Uomo Non Deve Avere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDelos Science Fiction 215 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDelos Science Fiction 214 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDelos Science Fiction 202 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i racconti del maestro del brivido Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La loro compagna Zandiana: Padroni di Zandia, #9 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5ANonniMus: Vecchi rivoluzionari contro giovani robot Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLabirinto mortale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFiabe devianti per una civiltà in rovina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPasseggeri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn’Impresa da Eroi (Libro #1 in L’Anello Dello Stregone) Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Dio è bipolare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRadioactive - Gli espulsi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl sole di Murzuq Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L’ascesa dei Draghi (Re e Stregoni—Libro 1) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn evento assolutamente straordinario Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Reconstructed: Building a hero (libro 1) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDoctor Who - Apollo 23 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Futuro Bruciato
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Futuro Bruciato - Alessandro Forlani
9788865308240
Advance Dungeons & Rome
Nei periodi di scontento politico ed economico, l'uomo della strada abbaia con gli amici, al bar, che se ci avessero messolui, nel tal posto o talaltro, righeremmo diritto. Per me, lo ammetto candidamente, se mi affidassero un ministero, un comune, fosse pure un assessorato, non saprei raccapezzarci. E mi diverte immaginare quale pubblica amministrazione, noi nerd cresciuti coi cine-trash e il roleplay, saremmo in grado di condurre virtuosamente. Professiamo la morale dei Jedi, il rigore dei Vulcaniani, l'insospettabile coraggio e la tenacia degli Hobbit: ma temo lo stesso che nelle tenebre dei dicasteri non avremmo speranza. Anzi mi preoccupa che un giocatore di Magic
, o un accanito nottambulo di WoW
, abbia accesso a risorse quali quelle di uno Stato: se sapete quanto costano certi hobby, quanto causino dipendenza, e a quanti e quali affetti ed incombenze li antepongano gli appassionati (sì: scommetterei persino il bene di un Paese…), è un ipotesi spaventosa. Eppure padri e figli si succedono, e ormai da qualche anno i miei coetanei roleplayer, cosplayer, wargamers, geek, powerplayer, ogni genere di sfigati
, aggiungeteci il vostro vizio a piacere, siedono in Parlamento e nei posti di comando. E che cosa ci garantisce che noialtri begli spiriti, soltanto perché nutriti di pane & Tolkien, siamo meglio di… loro
, dei corrotti e della casta
?
Questo racconto si è classificato in finale al Premio Robot 2013.
Non è cambiato un cazzo da allora. Stava sempre con la stessa fidanzata, continuava a vedere Aldo, continuava a vivere con mamma, continuava a far finta di studiare, continuava. Un groppo grande come un polipo gli si avvinghiò alla gola. Quando cambia?
Niccolò Ammaniti e Luisa Brancaccio, Seratina
La sbarbina di turno alla reception del piano terra gli annunciava al citofono che era arrivato Baietta, il tono velenoso sottintendeva quel frocio.
Denis Canavese acconsentì che salisse: ascoltava, smanioso in poltrona, il mugghio del saliscendi e delle porte dell’ascensore, i passi nel corridoio, gli impiegati che incrociavano lo stagista, che ruffiani lo salutavano – buongiorno, dottore –. E un tonfo sullo zerbino. E il bussare alla porta sulla targa di plexiglas.
Canavese si drizzò sulla consolle del mac nella sua miglior postura da dirigente della Regione: draghi di Elmore e dei fratelli Ildembrant si alternavano nello screensaver a cascate di dadi a venti facce. Lui riportò il desktop, con un colpetto sul mouse, all’elenco di grigi file d’ufficio per quell’anno amministrativo 2022.
– Avanti.
Lo stagista spinse dentro lo scatolone, chiuse l’uscio con un colpo d’anca.
– L’ho trovato, assessore – squittiva esultante.
Canavese riconobbe sull’imballaggio i timbri scoloriti degli archivi Cecchi Gori Intercapital, schizzò in piedi entusiasta, rovesciò la poltrona, saltò dall’altro lato del tavolo. Affondava il tagliacarte nelle fessure del pacco, lacerava lo scotch. L’altro raccoglieva la cartastraccia, la plastica e il polistirolo che si spargevano sul tappeto dalla scatola fatta a pezzi.
L’assessore sgombrò il piano dalle scartoffie, stese con cura quella giubba di borchie, di cuoio; quell’enorme, grossolano spadone. Affondò le narici nella pelliccia infeltrita, esalava di naftalina; scorse con il pollice la lama senza filo.
– È quello giusto? – si angosciava Baietta.
Canavese rimirava soddisfatto, raggiante, quel costume e quell’arma che inseguiva da trent’anni, scarti di attrezzeria che conosceva a memoria: così come le scene e le battute del film per il quale erano stati utilizzati, fulgido capolavoro degli anni ’80 dello scorso secolo: Attila flagello di Dio; regia di Castellano e Pipolo, protagonista l’inarrivabile Abatantuono.
Non trattenne le lacrime.
Lo stagista gli offrì i kleenex profumati di borotalco, Kitty e Duffy Duck gli sorridevano dal pacchetto:
– Assessore, si sente male?
Canavese soffiò, spazzolò col fazzoletto di carta il moccolo e il pianto dal blazer fumodilondra. Si affacciava a braccia conserte con gravità alla vetriata dell’ufficio sull’autunno romano.
Edifici discontinui fascisti e umbertini, sull’altro lato di viale Calderini, sfocavano nello spurgo del traffico ininterrotto: e specchiavano nei vetri sudici delle finestre le insegne annerite del Consiglio Regione Lazio, gli sbadigli d’impiegati e dirigenti ai piani e la sua faccia imporporata di commozione:
– Non puoi capire, tu: non puoi capire, Baietta, cosa significhi quel film per la mia generazione – e su mia si accalorava d’orgoglio. Nell’intimo una voce lo spernacchiava che forse, forse, non lo capiva neppure lui: o che peggio il pistolotto che salmodiava, ripetuto tante volte a se stesso e ad altrui, come il film e tutti i cult dei suoi vent’anni non esprimeva un bel nulla. E si ostinava a persuadersi del contrario per salire di un gradino culturale, morale: quanto bastava, cinquantenne arrivato, a pisciare sulla testa ai più giovani in basso. – Se scelsi da ragazzo di giocare Barbaro, se lo gioco tuttora, è stato per Attila: Perché seguite me? Perché tu si lu re!
Fantastico, ti rendi conto?
Baietta annuiva, restava in silenzio. Una stolta indifferenza gli appannava le lenti: 'sti occhialini di celluloide da checca, sprezzò dentro di sé Canavese, tipici di voi finocchi cresciuti con l’X.Box. Che non è mica il gioco di ruolo dal vivo.
L’assessore ripose i due cimeli, nascose la scatola fra l’archivio e la parete nell’angolo con il tricolore e la bandiera dell’Unione Europea.
– Quanto ci è costato?
Baietta cavò di tasca una busta che tracimava di ricevute e scontrini, biglietti ferroviari, bollettini postali: – queste – arrossì – sarebbero le mie spese, se… –; Canavese le spazzò come si scaccia una mosca. Lo stagista gli porse un altro plico: poco più di un cartoncino da visita sigillato in un involucro crema.
La busta era intesta a un dirigente Rai Cinema in odore di Ministero alle prossime elezioni.
L’assessore scorse zitto le poche righe, le affidò allo stagista, quello sbiancò.
– Cambiamo qualche termine – deglutì Canavese – e mettiamo a bilancio. Te ne occupi tu?
* * *
Gianluca Cordella riconobbe il Ducato dal busto di Mussolini che ciondolava dallo specchietto: imprecò con i custodi che si sbrigassero ad aprire prima che il clacson, quello sgasare alle tre di notte, svegliassero tutta via Nomentana. Il furgone attraversava i cancelli, rallentava presso l’ingresso del policlinico. L’uomo alla guida si sporgeva dall’abitacolo:
– Buonanotte, professore.
Cordella lo accoglieva spalleggiato dagli infermieri nell’alone di luce verde sotto la croce di neon.
– Fai casino, Catani; muoviti, la strada la sai.
Il furgone si fermò sotto il cartello obitorio, l’autista smontò. Sganciò dal cinturone, fra il nunchaku e la scacciacani, il mazzo di chiavi elettriche del vano carico blindato.
I portelli si spalancarono con uno schiocco meccanico, un tanfo di sudore spazzò l’atrio obituario.
Saltò fuori un ragazzino pallido, in anfibi e mimetica, i Ray Ban inforcati dentro il casco da motociclista. Imbracciava un obsoleto elettroshotgun, sul calcio un adesivo della Decima M.A.S.
Cordella puntò una torcia elettrica nel container: diciotto disgraziati, pesti e storditi, giacevano ammanettati nell’orina e nel sangue.
– Stanotte è andata bene, ne abbiamo di tutti i tipi – notificava Catani scorrendo un i.pad – sei negri, un albanese, tre gialli, tre zingari, cinque filippini o peruviani che siano.
Gli infermieri s’infilavano i guanti in lattice, le cuffie sui capelli, le mascherine sui visi. Entravano nel furgonato. Esaminavano le iridi, i denti e le gengive di quelli che il chirurgo sciabolava con la pila.
La testa di uno slavo era ridotta a poltiglia.
– E di questo che me ne faccio? – si spiacque Cordella.
– Non smetteva di piagnucolare – sputava il ragazzino.
– Bravo stronzo – ringhiò Catani – sono soldi che abbiamo perso.
– Bisogna accontentarsi – Cordella smorzò la torcia. Gli infermieri scaricarono i prigionieri, gli sdraiarono privi di sensi su lettighe a rotelle – tranne il morto li prendo tutti. Quant’è?
– I negri sono insieme cinque quintali, i cagariso quattro e mezzo, cinque; gli altri sei quintali sommati: ai soliti ventun’euro il chilo – mostrava la calcolatrice – sarebbero trentaduemilacinquecentocinquanta. Lo zingaro lo butto a Tevere e siamo a posto con trentamila.
– Non appena avrò ricevuto i finanziamenti – il chirurgo cordiale gli batteva sulle spalle, lo accompagnava, sottobraccio al ragazzo, sull’abitacolo del Ducato, gli serrava la portiera, gli bussava sulla fiancata, dava un cenno ai custodi – come il solito provvederò al versamento. Buonanotte, Catani.
– Alla prossima, professore.
Il furgone partì in retromarcia, manovrò fuori i cancelli del policlinico. Spariva a un incrocio nella notte romana.
Cordella guidò le diciassette barelle nei corridoi dell’obitorio fino le sale per le autopsie.
Gli infermieri tranciavano con i taglierini gli abiti logori dei feriti privi di sensi, li sdraiavano nudi sulle lastre di travertino.
Il chirurgo li spartiva per etnia e corporatura.
Abbagliati dai fari bianchi, al contatto col marmo freddo, alcuni si risvegliavano, guaiolavano terrorizzati.
Provavano ad alzarsi, a scendere dai tavoli. Crollavano troppo deboli sul linoleum del pavimento.
– Quelli, in fretta, per primi sotto i ferri: prima che si riprendano, muoversi, dài.
Le sale si gremivano di personale e di macchine. Gli assistenti sceglievano dai frigoriferi cassette di plastica con le cifre del Mattatoio, del Canile Municipale: ne rovesciavano teste di cane; srotolavano dagli involucri di cellophane musi di agnello, vitello e maiale.
Cordella legava i riccioli nella cuffia, le ciocche brizzolate rispuntavano sotto l’elastico. Un’infermiera gli allacciava il grembiule.
– Degli africani