Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)
Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)
Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)
E-book242 pagine5 ore

Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Per tutti Bea è una ragazza divertente e solare. Gestisce il suo negozio di abbigliamento e finalmente sta per laurearsi. Tutto sembra andare a meraviglia, specie perché nessuno sospetta che lei indossi una maschera per coprire le cicatrici del suo passato.
Tutti tranne Lollo.
Lui è l'unico che tre anni prima è stato in grado di avvicinarsi al suo cuore e di scalfire la sua armatura. Ed è per questo che Bea è scappata dalla sue braccia. Aveva troppi segreti, troppe paure, per riuscire a lasciarsi andare.
Ma ora che Lollo è di nuovo in città, le loro strade sono destinate a incrociarsi ancora una volta, e Bea sarà costretta a fare i conti con i suoi sentimenti e con il passato, tornato all'improvviso a bussare alla sua porta.
"Perché l'amore è pericoloso, e se non fai attenzione rischia di spezzarti."
LinguaItaliano
Data di uscita6 nov 2016
ISBN9788822862440
Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)

Leggi altro di Barbara Graneris

Correlato a Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)

Ebook correlati

Relazioni per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Amami oltre le paure (Serie del Destino #2)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Amami oltre le paure (Serie del Destino #2) - Barbara Graneris

    Sheeran)

    Prologo

    Settembre

    Sto davvero facendo fatica a contenere la lacrimuccia.

    Io, che sorrido sempre e non piango mai. Ma come si fa a non emozionarsi di fronte a un momento simile?

    È impossibile non scomporsi quando ti rendi conto che, per una volta nella vita, il bene ha trionfato sul male.

    Osservo la mia migliore amica percorrere la navata della chiesa in tutto il suo splendore. Il vestito bianco con i bordi di pizzo luccica illuminato dal sole che filtra dalla vetrata. Greta cammina lenta, accompagnata da suo padre e da suo fratello Leo, e tutti i presenti non riescono a staccarle gli occhi di dosso. Ma è il suo, lo sguardo più luminoso e gioioso di tutti. Perché sta camminando verso Davide, verso l'amore della sua vita, verso il padre del bambino che porta in grembo, verso il suo destino.

    Sono davvero felice che alla fine ce l'abbiano fatta. La loro storia è stata un continuo sali scendi. Un attimo prima erano al settimo cielo, un attimo dopo erano inabissati verso la distruzione. Eppure eccoli qui, a vivere il giorno più importante della loro vita. A legare le loro anime per l'eternità. Perché se c'è una cosa di cui sono certa, è che il loro sarà un per sempre. E se devo essere del tutto sincera con me stessa, cosa che di solito evito di fare, provo un pizzico di invidia nei loro confronti. Invidio il modo in cui sono riusciti a lasciarsi andare, il modo in cui si sono abbandonati completamente e hanno affidato loro stessi nelle mani dell'altro. Non so davvero come abbiano fatto.

    Non lo sanno che l'amore è pericoloso?

    Non sanno che le persone feriscono e che i cuori si spezzano, e che dal momento che accade dopo non si è più gli stessi?

    Probabilmente sì, lo sanno, ma hanno comunque deciso che vale la pena correre qualsiasi rischio pur di stare insieme.

    Io non ci sono mai riuscita. Non sono mai stata in grado di lasciarmi coinvolgere e sconvolgere così tanto da un'altra persona. Ho sempre detto che bastavo a me stessa e che non sarei mai cambiata per nessuno. Ho chiuso il mio cuore molto tempo fa. L'ho imbottito per bene in modo che non potesse essere raggiunto, ho indossato la mia armatura e preso in mano le redini della mia vita sempre con il sorriso sulle labbra. Perché a cosa serve piangersi addosso? Tanto la vita fa di te ciò che vuole. Non potrai mai controllare le cose brutte che accadono, quindi tanto vale non sprecare nemmeno le lacrime.

    Certo, qualche volta sarebbe bello poter fare affidamento su qualcun altro, avere una persona che si prenda cura di te, che ti abbracci al mattino appena sveglia o alla sera prima di addormentarti. Ma quando penso che questo significherebbe lasciarla entrare e scoprire la parte più segreta di me, mi dico che tutto sommato sto bene così. Ho il mio negozio, l'università, una sorella straordinaria e una migliore amica per cui farei di tutto.

    Per questo sorrido sincera mentre Greta si avvicina sempre più all'inizio di un nuovo capitolo della sua vita. Sento gli occhi inumidirsi e mi ripeto che posso tollerare le lacrime per una volta, visto che sono di pura gioia.

    E quando Greta e Davide pronunciano il fatidico lo voglio, per poco non scoppio a piangere come una bambinetta.

    La cerimonia è semplice e carica di emozioni, e mentre le persone si accingono a lasciare la chiesa, io resto nel mio angolino. Do tempo al fotografo di fare il suo lavoro, e attendo che mi chiamino per firmare i documenti in quanto testimone della sposa.

    Sono lì, a pensare a quanto sia felice per Greta e Davide, e allo stesso tempo a far finta di non aver notato nessun altro per tutta la mattinata. Ma inutilmente, perché percepisco la sua vicinanza ancor prima di sollevare lo sguardo.

    È da tutta la durata della celebrazione che evito di proposito di incrociare i suoi occhi. Lui è qui, esattamente come me, per stare accanto ai nostri migliori amici nel loro momento magico.

    Ma rivederlo è comunque difficile ed evitarlo sembra essere la soluzione migliore, ma la giornata non è che all'inizio e conoscendolo, so che non sarà così semplice sfuggirgli.

    E me ne rendo conto non appena finisco di formulare il pensiero.

    Sento un fruscio leggero e poco dopo qualcuno che si schiarisce la voce al mio fianco. Ho quasi paura a sollevare lo sguardo, ma allo stesso non posso farne a meno.

    Giro la testa, alzo il mento e me lo ritrovo davanti.

    Lollo.

    Il migliore amico – e ora anche testimone – di Davide.

    Lollo.

    L'unico ragazzo che è stato in grado di leggermi dentro, di crepare la mia corazza e di avvicinarsi pericolosamente al mio cuore.

    Sono passati quasi tre anni da quando ho troncato la nostra storia, se così la vogliamo chiamare. Ci siamo avvicinati in una notte di Capodanno, dando libero sfogo all'attrazione che sin da subito si è manifestata tra di noi. Siamo andati avanti così per mesi e si trattava solo di sesso e divertimento. Certo, stavamo bene quando eravamo insieme, ma non siamo mai stati realmente una coppia, o almeno è quello che io mi sono sempre detta. Legarsi a qualcuno è rischioso, ed ero convinta che anche lui fosse d'accordo.

    Ma poi ho intuito che i suoi sentimenti per me erano più profondi. Ha tentato tutti i modi per far sì che io gli aprissi le porte del mio cuore. Voleva che mi confidassi con lui, e per un attimo ho anche pensato di farlo.

    Ma alla fine sono stata codarda.

    Ho lasciato che il mio modo di pensare, di vedere le cose e le mie paure rovinassero tutto. Sono fuggita dalle sue braccia in tante occasioni, per poi tornarci con la coda di paglia ogni volta che ne sentivo il bisogno. E lui era sempre pronto ad accogliermi, paziente e gentile. Ma di fronte alla tanto temuta parola con la A, ho davvero perso la testa. Me la sono data a gambe levate e lui mi ha lasciata andare una volta per tutte. Perché aveva capito che alla fine avrebbe perso e che non valeva la pena di lottare per una come me.

    In tutti questi mesi passati senza vederci e sentirci, mi sono quasi autoconvinta che abitassimo su due pianeti diversi. Lui si è concentrato per coronare il suo sogno di diventare calciatore professionista, e io ho continuato a fare ciò che mi veniva meglio. Sorridere e godermi i piccoli momenti della vita, circondata dalle poche persone che riesco ad amare.

    Ma ora lui è davanti a me e non sembra per nulla cambiato né turbato dal fatto di vedermi.

    In fondo, perché dovrebbe? Ormai le lancette dell'orologio hanno scandito il tempo di settimane e stagioni, ed entrambi abbiamo voltato pagina e siamo andati avanti.

    Forse.

    Lollo mi scruta attentamente e fa quel suo mezzo sorriso sghembo che da sempre lo contraddistingue. Io resto a guardarlo senza essere in grado di pronunciare una sola parola, imbambolata di fronte ai suoi occhi color azzurro cielo, in grado di scavarmi dentro.

    È sempre Lollo. Con l'aria da duro e sfacciato ma dal cuore tenero, i capelli castano chiaro perennemente in disordine dove adoravo passarci le dita, e il fisico slanciato e robusto. Insomma, è sempre bellissimo, specie oggi, vestito elegante con tanto di papillon.

    E anche il mio stomaco e il mio cuore sembrano apprezzare la visione, dal momento che sussultano entrambi.

    Trattengo il respiro quando mi posa una mano sulla schiena e si avvicina per pronunciare qualche parola al mio orecchio. Solo che non fa in tempo a dire nulla, perché il fotografo richiama la nostra attenzione e ci invita a raggiungere gli sposi per scattare delle foto.

    Mi scosto rapida e faccio un passo indietro, sollevando appena l'orlo del vestito per non inciampare. Abbasso lo sguardo e mi avvicino a Greta con un sorriso di circostanza sul volto, e dopo aver scattato qualche foto e firmato i documenti, mi precipito fuori. L'unico obiettivo adesso è di recuperare un conetto pieno di riso da lanciare a Greta e Davide non appena usciranno dalla chiesa. Tengo la testa bassa per evitare di incrociare di nuovo lo sguardo di Lollo e mi ammonisco mentalmente. Il mio corpo non dovrebbe reagire così. Sono passati anni, e non dovrebbe più farmi questo effetto.

    Ma probabilmente è dovuto dal fatto che il suo è stato un gesto del tutto inaspettato.

    Magari voleva solo salutarmi e io, come sempre, ho fatto la figura dell'idiota e della maleducata.

    Le ore successive trascorrono in questo modo: foto, sorrisi, complimenti, foto, sorrisi, gente che si lamenta che ha fame, bambini che strillano e corrono in tutte le direzioni, foto, sorrisi, male ai piedi.

    Una volta giunti al ristorante, siamo tutti affamati e accaldati.

    La location è incantevole, circondata dal verde e cullata dallo zampillare costante dell'acqua delle fontane. Il salone in cui ci fanno accomodare è immenso, arredato con i colori lilla e crema. È tutto impeccabile e lo diventa ancora di più quando finalmente, a metà pomeriggio, iniziano a servire il cibo. Le risate invadono la stanza mentre tutti si rilassano, mangiano e gioiscono. Pure io riesco a divertirmi spensierata e a mangiare un'enorme quantità di cibo, circondata dalla compagnia di mia sorella Carlotta, del fratello di Greta, Leonardo, e della nonna di Davide, una vecchietta davvero spassosa.

    Di tanto in tanto lancio un'occhiata in direzione degli sposi, e li trovo adorabilmente felici, tutti sorridenti e con le mani sempre ben intrecciate. Poco distante dal loro tavolo c'è quello in cui siede Lollo, affiancato da tutti gli ex compagni di squadra, dove per anni lui e Davide hanno giocato a calcio.

    Anche lui sembra sereno e rilassato.

    Una volta tagliata la torta ci spostano in un altro salone ampio e spazioso, dove fin da subito la musica riempie l'atmosfera e tutti vengono invitati a ballare.

    Mi congedo qualche istante per fare una capatina alla toilette, dove rassetto un po' il trucco e controllo che i boccoli neri non si siano disfatti. Devo assolutamente decidermi a tagliare i capelli. Ormai il mio non è più un semplice caschetto, dato che le ciocche arrivano ben oltre le spalle. E io e i capelli lunghi non siamo mai andati molto d'accordo.

    Quando rientro nel salone gli invitati sono quasi tutti intenti a scatenarsi sulla pista. Ormai è chiaro che l'alcol abbia preso il sopravvento su molti di loro, ma questo è un giorno di festa e divertirsi fa parte del pacchetto. Torno vicino a un tavolino dove poco prima ero seduta con Carlotta, ma di mia sorella non c'è più traccia. Con ogni probabilità sarà a scatenarsi anche lei.

    Sorseggio il mio spumante e sorrido mentre osservo Davide afferrare Greta per i fianchi e cullarla dolcemente contro di sé. La musica ora è cambiata, e da frenetica si è fatta lenta e dolce.

    Sorrido spensierata mentre mi godo il calore e la gioia che si respirano oggi, e non mi accorgo di non essere più sola. «Balli?» mi domanda una voce alle mie spalle.

    Mi volto e trovo Lollo a pochi passi da me, le mani in tasca e un sorrisetto sulle labbra. Sbatto le ciglia un paio di volte mentre penso a cosa fare. Dovrei dire di no, dato che ho deciso di allontanarlo dalla mia vita e dal mio cuore tanto tempo fa.

    Eppure lui è qui, di fronte a me ad aspettare una mia risposta.

    Come può trattarmi con gentilezza? Dovrebbe detestarmi per quello che gli ho fatto. L'ho usato. Ho preso quello che volevo senza mai dargli nulla in cambio.

    «Andiamo pulcino, non farti pregare» insiste, e il solo sentir pronunciare il mio soprannome, mi fa sorridere spontaneamente.

    E allora al diavolo. Questa è una giornata di festa, e quello che c'è stato tra me e Lollo ormai è sepolto nel passato.

    Annuisco, afferro la sua mano e insieme ci facciamo spazio in mezzo alle altre coppie.

    Lollo posa le sue mani appena sopra il mio fondoschiena e mi attira leggermente a sé, io in cambio gli passo le braccia attorno al collo, e con le punte delle dita riesco anche ad accarezzargli qualche ciuffo di capelli.

    È strano essere di nuovo tra le sue braccia. Mi ero quasi dimenticata come ci si sentisse a contatto con lui. Dondoliamo lentamente accompagnati dalle note dolci di Photograph di Ed Sheeran.

    Lollo abbassa leggermente la testa per farsi strada nell'incavo del mio collo, provocandomi un brivido.

    Solo un ballo. Posso concedergli un ballo. Glielo devo.

    «Sei scappata prima» mi sussurra. «Pensavo che avessi smesso di fuggire via.»

    La verità è che lui è l'unica persona da cui sento sempre il bisogno di scappare, nonostante vorrei stargli vicino.

    «Mi dispiace» replico sincera. «Mi sono fatta prendere dal panico. Sai, pensavo che tu mi avresti evitata come la peste.»

    Sorride mentre rafforza la presa intorno alla mia vita. «Pensi sempre male. Volevo solo salutarti e dirti quanto tu sia bella dentro questo vestito.»

    Indosso un abito di chiffon color verde smeraldo, stretto in vita ma ampio sulle gambe, con le spalline sottili e uno scollo a V sul seno. Mi sento bella e a mio agio ad averlo indosso, anche se forse avrei potuto optare per qualcosa di meno appariscente.

    «Grazie, stai molto bene anche tu» e mentre lo dico faccio scivolare le mani fino al suo papillon rosso in modo da raddrizzarlo.

    «Dovevo per forza vestirmi così o Davide mi avrebbe ucciso» rivela scuotendo la testa.

    Non ho dubbi che Davide l'abbia costretto dato che, se solo potesse, Lollo si presenterebbe in qualsiasi occasione in tuta e felpa. «Sì, l'avevo immaginato.»

    Continuiamo a ballare rilassati, stretti l'uno nelle braccia dell'altro. Chiunque ci veda in questo momento può pensare che siamo una coppia, ma è solo un'illusione. Finito questo ballo ognuno tornerà alla propria vita. E io della vita di Lollo non so proprio più nulla.

    Ma fino a quando Ed Sheeran continuerà a fare da sfondo a questa nostra breve vicinanza, posso permettermi il lusso di chiedergli quello che voglio.

    Posso far finta che il passato non rovini il presente.

    «Allora, come va con il calcio?» domando mentre poso il mento sulla sua spalla.

    «Piuttosto bene direi. Certo, non sono arrivato in Serie A, ma la squadra di Serie B in cui gioco mi piace. I compagni sono bravi e la Toscana è una bella regione in cui vivere.»

    Toscana. Ecco dove vive ora. Io in Piemonte e lui in Toscana. Non proprio due pianeti differenti, ma due regioni sì.

    Sto per complimentarmi con lui, dirgli che sono felice che sia riuscito a raggiungere il suo obiettivo, ma il mio sguardo cade oltre le sue spalle e mi irrigidisco. «Ma che diavolo?» brontolo.

    «Che succede?»

    «Guarda lì» gli indico col mento.

    Lollo si volta leggermente e impiega mezzo secondo a notare che mia sorella Carlotta sta ballando con Manuele, l'ex ragazzo di Greta. Ora, oltre al fatto che lei è più piccola di lui di sette anni, io non avrei davvero niente in contrario, se solo non fosse che io ho sempre detestato Manuele.

    Alto, biondo, occhi chiari, pieno di sé. È stato un pessimo fidanzato per Greta, la ignorava e la tradiva, e nonostante alla fine loro siano riusciti a tornare ad essere amici, io ho sempre pensato che Greta fosse troppo incline al perdono e troppo poco a un bel calcio nel sedere.

    Manuele è uno di quei ragazzi che può farti male, male sul serio. E almeno Carlotta deve stare lontana da tutto ciò.

    Lollo mi guarda e scoppia a ridere. «Ehi, pulcino, tieni a freno la rabbia. Stanno solo ballando.»

    «Lo vedo, e la cosa proprio non mi piace. Dovrebbe levare le sue manacce da mia sorella. È troppo per uno come lui» ribatto acida.

    Lollo continua a ridere. «Dio, mi ero dimenticato quanto fossi adorabile a volte.»

    Lo fisso incredula, e probabilmente anche a occhi sgranati. Adorabile io?

    «Sì, come no. Smettila di ridere, mi irriti!»

    Faccio per liberarmi dalla sua stretta, ma lui è più rapido. Mi afferra per un polso e mi fa volteggiare all'improvviso. Sgrano gli occhi dalla sorpresa, e dall’impaccio mi aggrappo al bavero della sua giacca, rischiando di strozzarlo. «Dio, non farlo mai più!» lo ammonisco.

    Lui scuote la testa divertito e riprende a cullare entrambi dolcemente. Mi stringe ancora di più, facendomi scivolare le mani lungo la schiena, e una volta accertatosi che non vado da nessuna parte, riprende a parlare.

    «Non pensare a Carlotta, non sta facendo nulla di male. Dimmi di te. Come stai?»

    Sbuffo, ma alla fine cedo, nonostante continui a seguire i movimenti di mia sorella sulla pista.

    «Io bene direi.»

    «E il negozio e gli studi?»

    «Tutto bene. Se tutto va come spero dovrei laurearmi entro la prossima estate.»

    «Ma è fantastico. Sono contento, Bea.»

    «Grazie. Anche io lo sono per te, per cosa fai ora nella tua vita, intendo.»

    Sorride ma non dice nulla. Mi attira contro il suo petto e sospira, prima di fissarmi con insistenza. E io conosco quello sguardo e so che sta cercando di scavarmi dentro, alla ricerca di parole non dette.

    «Ma tu sei sicura di stare bene, vero?» domanda serio.

    Le ultime note della canzone echeggiano nel salone, e con esse l'incantesimo svanisce. Il ballo è finito, il tempo delle confidenze pure.

    Ci fermiamo e io mi stacco leggermente da lui. «Sì, sto bene, Lollo. Non devi più preoccuparti per me.»

    Lui inspira di scatto e prima che possa respingerlo, si abbassa e

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1