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OltreTerra La Follia Umana Ultima Arma per la Sopravvivenza
OltreTerra La Follia Umana Ultima Arma per la Sopravvivenza
OltreTerra La Follia Umana Ultima Arma per la Sopravvivenza
E-book410 pagine5 ore

OltreTerra La Follia Umana Ultima Arma per la Sopravvivenza

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Info su questo ebook

Anno 2174, Stati Uniti d'America. Sono passati ormai oltre centoquarant'anni dalla guerra nucleare, il territorio è ancora devastato ed avvolto nel gelo e nell'oscurità. Dopo una lunga serie di guerre intestine, il Nuovo Governo guidato dai discendenti dei grandi magnati dell'economia mondiale, sta cercando lentamente di dare ordine e giurisdizione a quel che resta della nazione. Un regime dittatoriale in cui è vietato esprimere le proprie idee, soprattutto per coloro che vivono nelle "Town", città bunker controllate dall'esercito e amministrate dai membri dell'Ordine di OltreTerra: gli Inquisitori. Ma OltreTerra è anche l'oscuro progetto del Nuovo Governo, il cui mistero alimenta voci e illazioni in ogni villaggio e città della Federazione e che verrà svelato soltanto alla fine della storia. In questo cupo scenario emerge la figura controversa di Paul, un ragazzo dotato del prezioso dono dell'immunità dalle radiazioni, caratteristica che lo rende resistente, vitale e audace tanto da poter sfidare il regime a viso aperto. Paul compirà un incredibile viaggio nei territori devastati e desolati degli Stati Uniti alla ricerca della libertà per sé e per tutti i sopravvissuti, vivendo esperienze dense di suspence oltre ogni limite dell'immaginazione. Ma ad affliggere quel che resta della nazione non sono soltanto i postumi della guerra nucleare e l'oppressivo regime. Negli anfratti più reconditi delle città abbandonate e tra le sterminate lande desertiche, proliferano infatti i "mutanti", esseri deformi e sanguinari. Una spina nel fianco per lo stesso Nuovo Governo e per tutti i sopravvissuti. Riuscirà Paul a portare al termine quella che egli defisce la "Rivoluzione degli Ultimi"? OltreTerra è un romanzo di ampio respiro, che si colloca nella fantascienza distopica e post apocalittica ma che raccoglie al suo interno tematiche care al genere e problematiche sociali trasfigurate direttamente dalla nostra realtà, che è tornata a rivivere l'incubo dell'olocausto nucleare e lo spettro della guerra globale. Il romanzo è stato realizzato dopo oltre tre anni di ricerche, grazie alla collaborazione critica del film-maker Eugenio Morina, il vignettista Gabriele Buffoli che ha curato la retrocopertina e gli attori che si sono prestati per la realizzazione della copertina e delle affascinati foto inserite all'interno dell'opera. Non lasciatevelo sfuggire, disponibile in Ebook e versione cartacea (in tutte le migliri librerie). 
Pagina Web: http://oltreterraromanzo.altervista.org/index.html Seguici su FB: https://www.facebook.com/OltreTerraRomanzo/
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita5 gen 2018
ISBN9788871638201
OltreTerra La Follia Umana Ultima Arma per la Sopravvivenza

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    Anteprima del libro

    OltreTerra La Follia Umana Ultima Arma per la Sopravvivenza - Vito Di Paola

    Scritto da Vito Di Paola

    Revisione a cura di Carla Brucato e Mario Fumarola;

    Introduzione critica Giuseppe Eugenio Morina

    Art-work a cura di Vito Di Paola 

    Retrocopertina a cura di Gabriele Buffoli

    Fotografia Tanja Gropello 

    Trucco Elena Violato 

    Attori Mattia Bucci Gropello, Elisa Agostini, Roberto Battipiero, Elena Violato, Tanja Gropello, Filippo Rattin, Giorgio Violato. 

    Sito web: http://oltreterraromanzo.altervista.org/

    Facebook: https://www.facebook.com/OltreTerraRomanzo/

    II Edizione – Versione 2.7 - dicembre 2017

    OLTRETERRA

    La Follia Umana Ultima Arma per La Sopravvivenza

    Vito Di Paola

    INDICE

    Copertina

    OltreTerra

    Crediti

    Indice

    Prefazione

    Paul e Syria

    Mitrov, Aisha, Anya, Paul, Syria

    Introduzione Critica

    Attenzione

    CAPITOLO I

    Gli Inquisitori

    CAPITOLO II

    La Zona Proibita 

    CAPITOLO III

    Fuga dalla Zona Proibita

    CAPITOLO IV

    Nel Gelo di New Angeles 

    CAPITOLO V 

    Tra le Macerie di Salem

    CAPITOLO VI

    I Ribelli del Nord

    CAPITOLO VII

    Alla Ricerca della Rete

    CAPITOLO VIII

    Una Missione Sfortunata

    CAPTOLO IX

    New Babylon

    CAPITOLO X

    Nel Covo dei Ribelli

    CAPITOLO XI

    In Viaggio Verso l’Ignoto

    CAPITOLO XII

    Una Città Divisa

    CAPITOLO XIII

    Propaganda di Regime

    CAPITOLO XIV

    In Cerca di Britney

    CAPITOLO XV

    Washington

    CAPITOLO XVI

    Nel Bunker

    CAPITOLO XVII

    Fuga da Washington

    CAPITOLO XVIII

    La Città Oscura

    CAPITOLO XIX

    L’Ultima Resistenza

    CAPITOLO XX

    L’Interrogatorio

    CAPITOLO XXI

    Incubo Nucleare

    CAPITOLO XXII

    OltreTerra

    CAPITOLO XXIII

    Epilogo

    Top Secret

    Note Finali

    Retro Copertina

    PREFAZIONE

    A cura dell'autore

    All'inizio, doveva essere un piccolo racconto per completare una raccolta di storie d’incubo, ma man mano che la narrazione prese forma, mi accorsi che non sarebbero bastate poche pagine per sviluppare tutti i contenuti che avevo in mente. Mi ritrovai sul piccolo monitor un vero e proprio romanzo che ho coltivato nei mesi e negli anni a venire come un fiore colorato tra la roccia desertica dal quale era nato. OltreTerra è diventato velocemente lo scopo della mia vita, un bisogno viscerale, la rivincita dei miei fallimenti nei confronti prima di tutto del mio Io pigro e inerte ma anche di coloro che non hanno mai creduto in me. Tra le righe della storia ha preso forma l’immaginario stilistico tipico del genere, ma anche altre tematiche di più ampio respiro, tale da renderlo fruibile ad un pubblico eterogeneo. Avventura, azione, guerra, amicizia, valori etici fanno da contorno al corpo narrativo, costellando la fantascienza del romanzo di viva attualità ed umanità. Ambientato intorno alla fine del XXII Secolo, narra le vicende di Paul, un ragazzo nato a New Town, una cittadina sperduta tra le lande desertiche degli Stati Uniti, nazione messa in ginocchio dall’olocausto nucleare e dall’impatto di un devastante asteroide. Le due catastrofi, sono soltanto un pretesto letterario per far da sfondo alle vicende, il tutto potrebbe essere tranquillamente trasfigurato in ogni epoca della nostra storia recente e passata. Egli, molto presto si accorgerà di essere rinchiuso in un mondo cupo in cui la libertà di pensiero è inesistente, rigidamente legata alla devozione verso il culto di un dio altrettanto inesistente. Le ambientazioni richiamano il sottogenere post apocalittico e ne affrontano tutte le sfaccettature, immergendo il lettore nei problemi reali di una società allo sbando, figlia delle prime generazioni di sopravvissuti. Dopo la guerra, per decenni regnò l’anarchia, i superstiti si organizzarono in piccole comunità in attesa che i devastanti effetti delle radiazioni si attenuassero. Le vecchie metropoli, duramente colpite dai bombardamenti e dalla successiva anarchia, vennero abbandonate al decadimento totale. Alcuni, tra i sopravvissuti deformati dalle radiazioni, subirono velocemente un adattamento biologico che rese loro mutanti, esseri bestiali rinchiusi all’interno di una zona off limit chiamata Colline Dolenti. Essi rappresentarono fin da subito un pericolo effettivo per la specie umana, essendo violenti e cannibali, ma anche la scomoda testimonianza dell’olocausto nucleare che doveva essere secretato. Intorno al 2050, il Nuovo Governo decise di attuare un gigantesco programma di ripopolamento che potesse dar vita ad una nuova generazione di cittadini americani, in cui la memoria della distruzione nucleare fosse omessa, negata. Per gestire direttamente sul territorio il folle progetto, vennero nominati dei predicatori di stato: gli Inquisitori. Essi inventarono dal nulla una nuova religione, una nuova divinità da pregare ed una nuova ritualità che potesse contribuire a celare ai figli dei sopravvissuti lo scomodo passato politico della nazione. In ogni town sorse un apparato gerarchico di gestione a schema piramidale, al cui vertice fu posto un Grande Inquisitore e nei gradini più bassi i Diaconi e i loro assistenti. Il pericolo delle radiazioni fu mascherato con la presenza di un virus capace di trasformare gli esseri umani in mutanti, le macerie delle vecchie città furono giustificate come nefasto atto divino contro gli Avi, gli antenati che trasgredirono al volere del dio OltreTerra. A causa delle polveri sottili alzatesi dopo la guerra nucleare e lo schianto dell’asteroide Apophis, la nostra stella rimase celata, tanto da rendere le giornate perennemente plumbee e il clima freddo ed inospitale in gran parte della nazione. In una delle Town controllate dagli Inquisitori, come già accennato, emerge la figura particolarmente scettica di Paul, un ragazzo poco più che maggiorenne, che cerca di comprendere ostinatamente la verità. Estremamente intelligente e coraggioso, egli diventerà uno dei protagonisti della rivoluzione sociale, culturale e militare contro la dittatura del Governo. OltreTerra pone in essere la dicotomia tra due mondi differenti: quello del benessere, privo di libertà intellettuale nelle town degli Inquisitori e quello di eccessiva libertà delle città indipendenti o semi controllate, in cui vige soltanto la Legge del più furbo e del più forte. Le metafore celate nella narrazione fanno riferimento sia a questa che ad altre situazioni che viviamo quotidianamente nella nostra realtà: due mondi, uno dorato e progressista in cui bisogna sottostare passivamente alle regole autoreferenziali dettate dalla politica corrotta e quelle degli ultimi, i quali, per sopravvivere spesso sono costretti a delinquere o ad inventarsi la giornata. I potenti che gestiscono le sorti del mondo, hanno creato un modo liberista in cui spesso vanno avanti soltanto i più raccomandati e corruttibili, a discapito degli ingenui cittadini comuni, lavoratori sfruttati, consumatori usa e getta, spettatori passivi della loro stessa vita. Ma OltreTerra affronta con un certo interesse anche il valore dell’amicizia, soprattutto quella tra il protagonista Paul e il suo subcomandante Mitrov, che si aiutano come fratelli per superare le situazioni più ardue. Non meno secondarie sono le tante presenze femminili. Le donne dell’era post apocalittica statunitense che si arruolano per le tante fazioni Ribelli sono guerriere forti e incorruttibili, ma nonostante tutto, restano portatrici attive di passione e amore in un mondo violento e precario che di tali idiozie non sa più cosa farsene. Anya, Syria, Aisha, Maila sono esempi positivi in cui queste caratteristiche si fondono in un legame indissolubile. Britney, l’eterna amata da Paul, rappresenta invece l’evanescente oggetto del desiderio, ragazza ambiziosa e spesso arrogante che rifiuta la lotta, condividendo forse altri ideali, più vicini allo status quo. Egli combatterà per lei più che per sé stesso o per la Rivoluzione, accorgendosi troppo tardi dei suoi errori. OltreTerra come la stessa vita, è denso di mistero, colpi di scena, dietro-front, paure e ansie di una generazione buttata lascivamente sul campo a combattere senza aver vissuto un solo giorno in tranquillità della propria risicata esistenza. Resta poi l’amletico mistero del soggetto che da titolo al romanzo: OltreTerra. I protagonisti cercheranno di ottenere informazioni in merito per cercare di comprenderne il segreto. Essere sovrumano o città segreta del Nuovo Governo? Futuristico armamento biotecnologico per dissolvere le nubi perenni che occludono la luce solare o astronave pronta a portare nello spazio l’élite di governo? Per risolvere il puzzle occorrerà leggere la storia tutta d’un fiato, fino a quando le oscure nubi saranno definitivamente dissolte, o quasi…

    Vito Di Paola

    Maggio 2017

    Biografia: Nato a Matera nel 1977, ho vissuto fino a diciannove anni a Pisticci, uno dei più grandi comuni lucani, per poi trasferirmi a Padova dove mi sono occupato di sicurezza e investigazioni e nel frattempo sto realizzando la tesi per la laurea in Storia e Critica del Cinema. Fin dalla tenera età ho avuto una grande propensione artistica. Pittore su tela, specialista della tecnica ad acrilico, blogger scientifico, appassionato del web fin dalle sue prime origini, attualmente sono particolarmente impegnato come attivista politico per la diffusione della democrazia e la partecipazione diretta dei cittadini nelle istituzioni. OltreTerra è in assoluto il mio romanzo d’esordio, ma presto vedranno la luce due episodi della stessa collana che si collocano prima dei fatti narrati in questo romanzo.

    INTRODUZIONE CRITICA

    a cura del regista Eugenio Giuseppe Morina

    Cinematograficamente parlando, OltreTerra, potrebbe essere classificato un film di fantascienza o, come vengono definite in epoca moderna tali opere: Sci-Fi. Genere letterario difficile quello apocalittico; Infatti, immergendosi nel testo di Di Paola, a primo acchito e con una lettura superficiale potrebbe insinuarsi nella mente del lettore che si abbia a che fare con un filone di scrittura moderna. In realtà, con una lettura ermeneutica e sinottica del medesimo, si evince la caratura del genere apocalittico che attinge la sua origine dai grandi classici del ’900, quali il western e la fantascienza. In effetti è facile cadere in fallo in un campo minato più volte calpestato da altri scrittori e da migliaia di opere cloni, ma l’autore di OltreTerra inserisce elementi importantissimi quali ad esempio quello della religione, del culto, che difficilmente a livello cinematografico si accostano a questo genere. Proprio come i più celebri romanzi western, vengono riproposte vicende che portano alla conquista di ambienti selvaggi ed alla sottomissione degli individui in nome della civiltà. La bellezza del racconto di Di Paola emerge significativamente anche dal taglio fantascientifico, che non ha la pretesa di essere esaustivo, ma di racchiudere, come l’ostrica con la sua perla preziosa, il romanzo OltreTerra.

    Assolutamente di rilievo l’aspetto metaforico e nello stesso tempo intimo che nel racconto emerge in maniera naturale, seguendo una logica interpretativa personalistica, dato che Paul, il giovane protagonista, è facilmente identificabile con ognuno di noi, facilmente paragonabile alla propria esperienza personale. Con Paul è possibile percorre un percorso introspettivo di maturazione del personaggio, imbattersi in mille avventure, e sotto una coltre impenetrabile di nubi, attraversare l'America alla ricerca delle Terre del Fuoco ove splende ancora il sole, camminando sulle rovine e per i campi resi improduttivi dalle radiazioni nucleari.

    Romanzo futuristico OltreTerra ma con risonanza presente e reale, è il tentativo di scoperta di tutto ciò che impedisce all’essere umano di manifestare pienamente il suo essere, come ricerca del vero trascendentale. Il dilemma tra l’essere o l’avere avaro, tra l’egoismo umano ai limiti dell’egolatria e l’affermazione di un bene comune, il minimalismo e l’approccio filosofico sono solo alcuni tra i principali problemi/domande della collettività post-moderna e dell’uomo di ogni epoca, ciò che, a mio parere, potrebbe determinare un giorno la fine della stessa specie umana. Giuseppe Eugenio Morina Maggio 2017

    Biografia: Giuseppe Eugenio Morina nasce a Catania. Fin da giovanissimo ama il grande schermo, contenitore di emozioni, di libertà e di espressione. All’età di dodici anni si trasferisce a Pisticci, piccolo comune della Basilicata; sono le bellezze naturali di questi luoghi la sua musa ispiratrice. Si diploma come perito commerciale, ma il suo più grande amore è il cinema, Nel frattempo muove i primi passi in questo mondo incantato con l’entusiasmo di un bambino davanti a un giocattolo nuovo. Scrive sceneggiature, partecipa a workshop, collabora con vari artisti, realizza videoclip musicali esordendo come direttore e curandone la post produzione; nello stesso tempo si addentra sempre più nelle tecniche cinematografiche e di vfx avanzate quali il 3D e matte painting. Nel piccolissimo ma vivace paesino, realizza nel 2014 la sua prima opera: Like a butterfly wings che ritiene essere la chiave che apre la porta di questo fantastico mondo. Questo cortometraggio sin dall’inizio riceve ottimi riscontri e ottiene i suoi primi riconoscimenti in vari festival. Nell’inverno del 2015 scrive e realizza il suo secondo lavoro: Il colore dei sogni; quest’opera mette ampiamente in risalto tutte le bellezze della sua terra d’adozione, dai paesaggi ai calorosi animi della gente. Sono proprio le persone l’emblema del messaggio di questo lavoro: bisogna credere nei sogni! Incoraggiato a crederci sempre di più grazie anche alle vittorie ottenute con questo corto, scrive e realizza Nel nome della Madre. Thriller psicologico ispirato a fatti realmente accaduti ed attualmente in concorso a Los Angeles ed a Miami.

    Attenzione

    Ogni riferimento a cose e persone è puramente frutto della fantasia dell’autore. 

    Il testo e i riferimenti diretti a personaggi realmente esistenti 

    sono stati inseriti unicamente per dare credibilità alla narrazione 

    e non hanno fine ideologico o diffamatorio.

     CAPITOLO I

    GLI INQUISITORI

    All’epoca, poco più che diciassettenne, risiedevo con la mia famiglia a New Town, collocata nel VI Distretto, un tempo parte dello Stato Federale della Virginia. La città era disposta secondo uno schema rettangolare, due stradoni principali dividevano il nucleo abitativo in quattro quartieri, attraversati ognuno da un fitto reticolato di vie interne. Uno dei luoghi più frequentati era la Piazza del Sole, abbellita da un lungo colonnato perimetrale ricco di negozi. Poco distante dal centro, contornata da un ampio giardino, era collocata la Sala delle Adunanze, il sacro santuario di culto degli Inquisitori.

    Ogni domenica, al suo interno, venivano celebrate le Sacre Scritture di fronte a centinaia di fedeli. A capo della comunità era stato posto il Grande Inquisitore Ralph, affiancato da numerosi Diaconi e da associazioni di cittadini che gestivano svariate attività culturali e ricreative. Essi si occupavano prevalentemente del Sacro culto e dell'insegnamento delle Leggi di Sopravvivenza, scritte dai primi profeti devoti al Signore OltreTerra, il nostro unico dio.

    L’ordine pubblico era garantito da diverse decine di militari del Nuovo Governo, i quali si occupavano anche dell’arruolamento e dell’addestramento dei nuovi cadetti.

    Quel giorno, durante la consueta Adunanza, l’Inquisitore Ralph ricordò ai fedeli i fatti avvenuti ai tempi del Giudizio Universale: «Gli uomini, abbindolati da falsi dei, iniziarono a ribellarsi violentemente alle leggi del nostro Padre. Essi si dimenticarono della fede, sprofondando nell’egoismo e nell’anarchia sociale e culturale. Il Signore OltreTerra decise di infliggere loro una severa punizione. Dal cielo piovvero sibilanti palle infuocate che incendiarono il pianeta e fecero ribollire le acque degli oceani. Seguirono terremoti ed eruzioni vulcaniche che decimarono la popolazione, ed infine nevicò per un anno intero, rendendo la terra sterile e la sopravvivenza a rischio. A quel punto, il Signore, decise di concedere loro una seconda possibilità. Il profeta Ramon Veiller, per suo volere, fondò i Distretti ed il Circolo di Fede Illuminato, in cui gli Inquisitori avrebbero dovuto tramandare l’Ordine del Nuovo Governo alle generazioni future. Grazie al loro prezioso servizio, sorsero nuove città e lentamente, rifiorì la vita e la speranza. Da allora, noi pastori di anime, abbiamo continuato ad incoraggiare gli uomini alla preghiera, consci che il Signore presto ci ridonerà la sacra luce portatrice di nuova prosperità e gioia».

    Al termine del suo lungo sermone seguì un fragoroso applauso che rimbombò nell'immensa sala per diversi minuti. Tornato il silenzio, sul grande schermo retrostante apparvero le immagini della meravigliosa flora e fauna terrestre prima dell’immane disastro. L’Inquisitore, riprendendo la parola, aggiunse: «Un tempo la nostra Terra era proprio così, un paradiso pullulante di vita. Ma non abbiate timore, quando la luce del Sole tornerà a risplendere, essa rinascerà ovunque!».

    Tutti i presenti in coro risposero: «Sia lodato OltreTerra, siano lodati i santi Inquisitori e il Nuovo Governo per il loro aiuto!».

    «Diffidate da coloro che con la menzogna cercheranno di offuscare la vostra mente, insultando la parola del Signore o promettendovi quello che adesso non può esservi dato» aggiunse l’Inquisitore con l’indice puntato in alto.

    «La tua parola è Legge, Santo Inquisitore» recitò ancora la platea.

    Ed alzando al cielo la piccola piramide luminosa, aggiunse: «Il nostro mondo è imperfetto perché imperfetto è l’uomo che continuamente trasgredisce le Leggi del Signore, ma, egli ci premierà, perché magnanimo è il suo cuore ed infinita la sua calorosa luce».

    «La sua parola è Legge, Santo Inquisitore» mormorarono tutti, assorti in una mistica cantilena.

    «Al di fuori di questa città c’è soltanto morte e distruzione, poche sono le strade percorribili, la maggior parte irte di pericoli. Di notte, i mutanti terrorizzano l’umanità, pronti a cibarsi delle nostre carni e della nostra anima. Di giorno invece, banditi senza scrupoli, attaccano i mercanti per derubarli delle loro merci e dei loro guadagni. Non abbiate paura, qui siete al sicuro e noi vi proteggeremo fino a quando la luce del nostro Padre scioglierà completamente il gelo e purificherà l’aria grazie ai suoi calorosi raggi. Egli ricaccerà nelle tenebre gli esseri immondi che turbano i nostri sogni e gli Stati Uniti d'America torneranno a splendere come furono un tempo!».

    A tutti noi era di fatto vietato abbandonare la città e anche quella volta non perse l’occasione per ricordarcelo: «Le nostre piccole città possono proteggerci dal terribile virus che ci renderebbe tutti mutanti, per questo vi esorto a non oltrepassare le mura perimetrali. Non tornereste vivi o anche se doveste riuscirci, non sareste più idonei per poter risiedere in questa oasi di pace e di fede».

    A quel punto l’Inquisitore salutò i presenti che si alzarono a mani giunte verso la grande piramide sospesa dietro al palco ed iniziarono ordinatamente a defluire. L’Adunanza era sciolta.

    Fin da ragazzo non avevo mai creduto a quelle storie e tantomeno alla bontà degli Inquisitori, ma relegavo le mie idee sacrileghe nel profondo della coscienza temendo che potessi essere punito dagli stessi Inquisitori.

    Al di fuori dalla Sala dell’Adunanza trovammo ad attenderci nostro padre, appena tornato in città dopo ben due mesi di assenza. Mia madre e la piccola sorellina Jennifer gli corsero incontro per riabbracciarlo, ma ci accorgemmo subito che non stava bene. Lavorava da anni nella lontana città di New Hope alle dipendenze della NSPA (National Space Program Agency), l’agenzia aerospaziale governativa. Non avevo mai capito di preciso quale fosse la sua mansione, ma quella volta, non resistetti dal chiederglielo.

    «Vedi figliolo…» mi disse tossendo a squarciagola «…Sei troppo giovane per comprendere certe cose, ma al di fuori di questa cittadina è in corso una sanguinaria guerra tra due differenti fazioni».

    «Quali, padre?» gli chiesi fingendo di non vedere le occhiatacce di disappunto di mia madre.

    «Non è facile da spiegare, sappi però che esistono uomini che ambiscono al potere e farebbero di tutto pur di acquisirlo. Altri invece, combattono per degli ideali giusti ma purtroppo utopici».

    «E tutto ciò cosa c’entra con il tuo lavoro?» gli domandai insospettito.

    «Io fortunatamente, lavoro per i primi, che nonostante tutto ci offrono la possibilità di vivere decentemente e di continuare a sperare in un mondo migliore».

    Non del tutto soddisfatto gli rifeci la domanda, ma ancora una volta fu restio dal fornirmi una risposta esaustiva: «Qualunque sia il mio lavoro, quello che ne verrà fuori riporterebbe il mondo indietro di centocinquant’anni».

    Rimasi in silenzio, attonito, ma per rispetto del suo precario stato di salute, evitai di polemizzare.

    Nonostante avesse appena cinquant’anni, aveva ormai perso quasi tutti i capelli, gli restavano pochi denti, le dita delle mani erano ricurve e piene di calli. Sulle braccia, dietro la nuca e sulla schiena erano apparsi dei fastidiosi grumi di sangue e da mesi accusava forti dolori alle articolazioni di tutto il corpo.

    Quella sera purtroppo, i suoi bellissimi occhi azzurri che in genere brillavano di gioia e speranza, erano arrossati e stanchi. Si distese sul letto, soffocato fino quasi allo svenimento da un’incessante tosse. Vederlo così mi riempì di tanta tristezza. Il medico degli Inquisitori che venne poco dopo a visitarlo, rimase con lui quasi un'ora chiuso in camera. Mia madre nell’attesa, ci tenne strette le mani, mormorando incomprensibili preghiere. Giaceva con la camicia aperta scrutando sconsolatamente il soffitto e per qualche istante tememmo il peggio, ma poi le sue smorfie di dolore, tra un colpo di tosse e l'altro, si trasformarono in mezzi sorrisi che si sciolsero in una rassicurante strizzata d'occhio. Il medico ripose la strumentazione nella sua valigetta e parlò per qualche minuto in disparte con mia madre.

    Poco prima di andar via, accarezzandomi la nuca, disse ironicamente: «Paul, per adesso puoi stare tranquillo, non è necessario che tu vada a lavorare al posto di questa vecchia roccia perché si riprenderà molto presto».

    Sorrisi un po’ amaramente, mia madre sospirando per il passato pericolo accarezzò dolcemente la piccola Jennifer che forse ignara del dramma che stavamo vivendo, continuò a pettinare i lunghi capelli biondi della sua bambola.

    Tuttavia, qualche giorno dopo, ripartì frettolosamente per New Hope. In casa ritornò a regnare il silenzio e la tristezza. Con mia madre non parlavo molto, l’incompatibilità di carattere era troppo grande. La monotonia quotidiana era interrotta soltanto dalle Adunanze o dalle solitarie passeggiate che facevo spesso sotto l'onnipresente grigiore del cielo. Per nulla felice della mia vita, stava covando in me un odio inconscio verso quella società chiusa e perbenista che spalleggiava passivamente gli Inquisitori e le loro rigide regole.

    Ormai prossimi all’inverno, scese vertiginosamente la temperatura, le vie di New Town divennero ancor più deserte e gelide. Tutte le attività cittadine, come di consueto, si trasferirono negli edifici che accerchiavano la grande Piazza del Sole. Mi chiedevo continuamente come potesse realmente essere il resto del mondo, celato alla nostra vista dalle alte mura perimetrali. In cuor mio speravo tornasse presto a splendere il Sole e che il virus fosse debellato del tutto per poter viaggiare e vivere finalmente una vita normale. Non riuscivo proprio a mandar giù l'idea che un dio onnipotente e luminoso avesse sterminando i suoi figli privandoli dei doni meravigliosi che la Terra poteva offrire.

    I Diaconi, erano gli occhi e gli orecchi degli Inquisitori, sempre pronti ad ammonire severamente coloro che osassero mettere in discussione le Leggi del Signore. Quel dogmatico atteggiamento repressivo mi insospettì a tal punto da spingermi ad indagare per scoprire la verità.

    Un pomeriggio, dopo l’Adunanza, mia madre si fermò a parlare con una nuova famiglia che si era da poco trasferita a New Town: gli Smithson. Conobbi Britney, la loro figlia, che mi colpì fin da subito per i meravigliosi occhi chiari e il magico sorriso. All’inizio, diede l'impressione di essere un po’ altezzosa, mostrando quell'atteggiamento tipico dei figli di personaggi importanti, ma imparai a conoscerla bene scoprendo tutta la sua dolcezza ed umiltà. Suo padre, l’Ingegnere Robert Smithson, era stato chiamato in città dal Nuovo Governo per realizzare la progettazione dei nuovi impianti energetici, mentre sua madre aveva ricevuto la cattedra di Storia e cultura degli Avi presso l'ISFF, l’Istituto Secondario di Formazione Federale. Mi raccontò che nella città dove aveva vissuto in precedenza, regnava molta più libertà di pensiero ed in tal senso, il suo arrivo a New Town fu molto traumatico. Nonostante fosse lì da pochi giorni, aveva infatti notato la pesante rigidità dei regolamenti cittadini, l’antipatia e la chiusura mentale delle persone.

    «Dal primo giorno che sono qui, a scuola si sono ammalati ben tre ragazzi di cui due sono stati ricoverati e portati via in un’altra città» mi fece notare preoccupata. «Ma è normale che ci si ammali così spesso?».

    «Si, purtroppo…» le risposi, pieno di vergogna.

    «Ma allora a cosa serve vaccinarsi?» mi chiese scettica.

    Allargai le braccia farfugliando vaghe ipotesi che non riuscirono assolutamente a dissolvere le sue titubanze. Furono quelle reciproche diffidenze e paure ad unirci a tal punto da farci iniziare a cospirare contro gli Inquisitori.

    Quella ragazza bella e intelligente si rivelò anche dolce e romantica. Un pomeriggio, durante una romantica passeggiata nella spopolata piazza del centro, dopo mille carezze e abbracci, ci baciammo. Fu uno dei momenti più belli della mia vita e l'amore che nacque mi avrebbe legato a lei per sempre. Il nostro rapporto si solidificò sempre più, così come il desiderio reciproco di fuggire via da quel posto.

    Per capire se gli Inquisitori ci stessero mentendo, le proposi di chiedere a sua madre se potesse farci accedere nella Biblioteca degli Adepti in cui erano custoditi i libri proibiti degli Avi. In un primo momento mi negò il suo aiuto, ma poi riuscii a convincerla e promise in qualche modo di aiutarmi.

    Qualche giorno dopo, al termine dell’Adunanza, Britney mi confessò di aver rubato la chiave della biblioteca. Con il cuore in gola per il rischio che stavamo correndo, iniziammo a sfogliare un paio di libri ingialliti di astronomia su cui erano descritte le caratteristiche di oggetti celesti a noi sconosciuti.

    «Paul…» disse indicandomi il testo «Leggi qui! C’è scritto che in passato, un uomo, fu condannato per aver divulgato pubblicamente informazioni sulla reale natura di alcune stelle».

    Si stava riferendo a Galileo Galilei, un astronomo italiano obbligato dagli Inquisitori a rinnegare le sue scoperte scientifiche:

    Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi pur conoscendola la chiama menzogna è un criminale. […] Misurate ciò che è misurabile e rendete misurabile ciò che non lo è.

    Provai brividi indescrivibili. Fu come una folgorazione mistica, la prima vera prova che il dubbio potesse essere avallato dalla certezza del vero.

    Posso misurare il moto dei corpi, ma non l'umana follia.

    Solo due cose sono infinite: l'Universo e la stupidità umana, riguardo l'Universo ho ancora dei dubbi.

    Ma a sconvolgermi letteralmente fu il successivo enigmatico aforisma:

    Il problema oggi non è l'energia nucleare, ma il cuore dell'uomo. Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre.

    In alcune omelie, gli Inquisitori, ci narrarono di sconvolgenti guerre avvenute del passato, ma le tante incongruenze con la realtà mi fecero sospettare che fossero storie costruite ad arte per nascondere la verità. Persino Britney, poco informata su tali questioni, se ne rese conto sbigottita.

    Sfogliai un libro di storia sulle cui pagine ingiallite erano stampate orrende fotografie di palazzi distrutti, uomini scheletrici accatastati come bestie all’interno di fosse comuni, macchine da guerra, missili, aerei, soldati e dittatori arroganti che incitavano le folle.

    Britney, preoccupata che ci potessero scoprire, mi esortò ad andar via.

    «Aspetta, sto scoprendo cose sconvolgenti…» le dissi immerso nella lettura.

    «Sbrigati Paul prima che arrivi qualcuno! Dobbiamo andar via da qui...» insistette.

    Nell’ultimo capitolo lessi che nell'anno 2028 le nazioni furono in procinto di distruggere il pianeta, ma le restanti pagine purtroppo erano state stralciate.

    Improvvisamente, accadde il peggio, un Diacono degli Inquisitori fece irruzione nella biblioteca. Istintivamente mi nascosi dietro una libreria, lei rimase senza parole, impietrita. L’uomo si avvinghiò addosso strappandole cruentemente i libri dalle mani e senza ritegno le sferrò una sberla sul viso. Il Diacono intanto, senza darle nemmeno il tempo di rispondere, la trascinò all’esterno e richiuse la porta a chiave. Attesi che andassero via per poi fuggire rocambolescamente dalla finestra. Passai una nottata d'inferno, corroso dal rimorso di aver messo nei guai la persona che più amavo.

    Il giorno seguente la rividi all'Adunanza. Era seduta con il capo chino al fianco dei suoi genitori che invece, altezzosamente fissavano l'altare cerimoniale. Mi lanciò una fugace occhiata accennando un sorriso quasi invisibile. Attesi con il batticuore la fine del rito di fede per poterle parlare.

    «Tesoro mio, ho pianto tutta la notte per te, come stai? Ti ho messo proprio in un bel pasticcio!» dissi sconsolato, desiderando ardentemente di abbracciarla.

    «Va tutto bene Paul, non preoccuparti...» rispose, sorridendomi amaramente.

    «Sei sicura? I tuoi sono venuti a sapere qualcosa?» le chiesi ancora, sfiorandole una mano.

    «Per il momento non mi hanno detto nulla. Non credo che quel Diacono faccia rapporto agli Inquisitori...» rispose preoccupata.

    «Evita per un po’ di destare sospetti, vedrai che se ne dimenticheranno presto» dissi, cercando di confortarla.

    L’episodio non sembrò aver scalfito il nostro amore e la nostra amicizia, ma iniziammo a sospettare che

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