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Nell'ombra delle donne: scelte d'amore
Nell'ombra delle donne: scelte d'amore
Nell'ombra delle donne: scelte d'amore
E-book74 pagine1 ora

Nell'ombra delle donne: scelte d'amore

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Info su questo ebook

Una donna messa davanti a una scelta impossibile affronta un crudele destino, una ragazzina alla ricerca della propria identità si catapulta nel mondo degli adulti in una sola estate, una manager in carriera vive nell'ombra del passato, una donna riflette sull'evoluzione dell'amore, una stalker non accetta il rifiuto dell'uomo che ama, una moglie anestetizzata dalla routine trova riscatto nell'infedeltà e la depressa “pescatrice di perle” sguazza negli abissi della propria anima.
Sette donne che si ritraggono con il cuore in mano, sette soliste che ci accompagnano attraverso un universo femminile complesso e talvolta disperato. Donne mancanti di un pezzo, di un frammento che spesso riaffiora tra le righe di ogni storia. Chi sceglie di restare, chi di cambiare, chi di lasciar andare, chi di lasciarsi andare e chi sceglie di voler restare uguale, insomma, donne determinate che scelgono in un mondo veloce e indifferente che non lascia spazio a chi non sa scegliere.
LinguaItaliano
Data di uscita9 lug 2018
ISBN9788828351849
Nell'ombra delle donne: scelte d'amore

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    Anteprima del libro

    Nell'ombra delle donne - simona polimene

    Ringraziamenti

    Dedica

    A mia figlia Sofia,

    il mio Big Bang,

    l'unica scelta che rifarei senza pensarci un solo secondo

    Prefazione

    Ebbene sì, non riesco a non scrivere libri che non parlino d'amore.

    Nel mio primo libro, Amici per forza, ho raccontato di un'amicizia, la più pura forma d'amore, di una sintonia di anime che non può avvalersi della scorciatoia del contatto fisico per divenire magia.

    Nel secondo libro, La filOSSOfia di Rudy, invece ho descritto l'amore tra cane e uomo e tra un uomo e una donna, molto contemporanei, con ironia e un filo sottile di malinconia.

    In questo terzo libro, che di fatto è una raccolta di racconti, parlo di donne e delle scelte che compiono per amore.

    Premetto che non ci saranno baci in ogni pagina e non sono storie di letto. Sono racconti che sfociano dall'intimo di ognuna delle protagoniste come fossero grida. In essi sono racchiusi speranza, follia, morte, bisogno d'affetto, altruismo. Si parla della fine che racchiude nuovi inizi, si parla dell'amore quotidiano, verace, disperato. Non è un libro per sognare, è un libro per riflettere. Se siete pronti buttatevi in queste storie nelle quali le protagoniste non hanno nome, perché potrebbero essere ognuna di noi. Seguite l'ombra di queste donne, la loro parte nascosta, e vedrete che l'amore non ha un solo colore.

    Il bacio della libertà (l'amore viola)

    Esiste un amore più grande di quello che ti lascia andare?

    Me ne sto tranquilla ad aspettare, prima o poi tutto diverrà più chiaro. È l'abitudine che hanno i pensieri, almeno i miei. All'inizio sono un groviglio unico di rabbia e dolore ma a un certo punto un filo ribelle si scioglie e scappa dalla matassa. Ecco, sto aspettando quel filo. Qui a occhi chiusi. L'aria mi sfiora il corpo, mi entra nelle narici e ne riesce. Credo che a un certo punto l'aria in entrata e quella in uscita si scontrino e si mescolino e si facciano tiepide l'una con l'altra. Lo credo perché sembra che mi arrivi meno ossigeno ogni due, tre respiri. Gli occhi mi si appesantiscono, ma non li chiudo. Sto cercando il filo che mi conduca fuori da questo labirinto, quasi fossi Teseo.

    La notte scricchiola in un silenzio rugginoso e umido di auto solitarie e gatti randagi che si azzuffano per un avanzo immangiabile. Il mio stomaco è sempre stretto tra rabbia e dolore, il cuore pompa sangue e lacrime ma io aspetto. Sto ferma, orizzontale tra pavimento e soffitto come fossero cielo e terra e io una pianta desiderosa di pioggia. L'attesa è un preludio, chi aspetta sta sperando. Chi aspetta ripone fiducia in una soluzione. Un fiotto acido mi sale in gola e con calma lo ricaccio giù. Lo sento fare fatica ad adattarsi al buio dei crampi che mi attanagliano la pancia. Non mi muoverò da qui. Serro la bocca e delicatamente continuo a deglutire saliva, antico rituale di origine istintiva: acqua sul fuoco. Funziona.

    Una zanzara è riuscita a ingannare la fitta trama della zanzariera e ronzando con sempre maggior ardire si posa sul mio naso. Sembra guardarmi mentre affonda il suo pungiglione e si nutre di me e delle mie aspettative. Vola sul muro dietro alla luce sul comodino e indugia. Anche lei. Sembra dispiaciuta di avermi provocato questo prurito insopportabile, che la mia immobilità mi costringe ad accettare e subire. Il suo svolazzare canzonatorio vicino al mio orecchio sinistro mi aveva raccontato altro. Non c'era senso di colpa, solo un atavico bisogno da soddisfare. Comunque, adesso non sono più sola in questa attesa e gioisco del fatto che una goccia del mio sangue possa riuscire addirittura a volare e farsi beffe di una zanzariera.

    Luci veloci sul muro sfrecciano accanto alla zanzara facendola sembrare dorata, dorata quanto le gabbie di chi si sente al sicuro nella propria casa e nella propria vita. Esseri umani che si stringono dentro schemi rigidi, incompatibili con il flusso della vita libero e imprevedibile. Tutti a rimbalzare tra mura di gomma per mesi, per anni, quando all'improvviso trovano una finestra aperta e iniziano a planare verso ciò che non è previsto nello schema. Può succedere, allora, di ritrovarsi immobile in un letto ad aspettare qualcuno, in attesa che il suo filo ribelle decida per te.

    Io aspetto il filo ribelle e un'altra persona aspetta me e il mio filo.

    L'aria d'improvviso si è fatta pesante del mio sudore, sento il lenzuolo aderirmi addosso come un cerotto appiccicoso di colla e fluidi attaccato a una ferita. Resto immobile, non posso fare altro. Non devo fare altro. Una sirena in lontananza mi porta un po' più vicino a te, una lacrima scende a precipizio dal mio occhio sinistro e mi bagna il lobo, finendo la sua corsa sul materasso, dove una volta stava il mio cuscino. Tu non hai mai pianto, eppure ti ho guardato a lungo, cercando di carpire una tua reazione. La sirena si avvicina pericolosamente al mio spazio di sicurezza, mi squassa le viscere. Provo l'impulso di alzarmi e chiudere la finestra, ma non lo farò. Guardo la zanzara e lei con un semplice colpo d'ali esce dal cono di luce sopra al comodino e se ne va via con il mio sangue. È esattamente quello che farai anche tu: io ti guarderò e tu andrai via con il mio sangue. Come adesso sarò immobile. Voglio essere sdraiata quando succederà. Mi concentrerò alla ricerca di ombre nella stanza e sarò tanto ricettiva da sentire ogni minima variazione della temperatura dentro e fuori di me. Non ci sarà gioia, come avevo erroneamente pensato. No, non ci sarà nessuna liberazione.

    A giudicare dal silenzio proveniente dalla strada direi che sono all'incirca le tre di notte. Al filo ribelle restano cinque ore per fuggire dal groviglio. Se non lo farà dovrà riprovarci stasera o stanotte, complice la mia immobilità per scelta. Io sono noi. Mi piace pensarla così, almeno fin quando tu, zanzara piena del mio sangue, volerai

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