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A scuola di streghe - Libro 2 - L'accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate: A scuola di streghe, #2
A scuola di streghe - Libro 2 - L'accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate: A scuola di streghe, #2
A scuola di streghe - Libro 2 - L'accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate: A scuola di streghe, #2
E-book129 pagine1 ora

A scuola di streghe - Libro 2 - L'accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate: A scuola di streghe, #2

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Info su questo ebook

Un grandioso libro per ragazze dai 9 ai 12 anni. A scuola di streghe Libro 2 prosegue la storia di Charlotte e delle sue amiche all'Accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate. Margaret si vendica di Charlotte prima di scomparire dalla scuola e di mette Charlotte in una situazione pericolosa e spaventosa. Le ragazze si allenano duramente per la partita contro il Collegio di Stregoneria e quel giorno scoprono che le ragazze della Collegio non condividono assolutamente i loro valori e che giocano in modo scorretto.

Il Ballo della Scuola con gli studenti della Scuola dei Maghi è un momento fondamentale nel calendario scolastico. Le ragazze conoscono alcuni ragazzi meravigliosi e trascorrono una serata interessante.

Le lezioni scolastiche continuano con Miss Zara, l'insegnante di chiaroveggenza. Tuttavia, alcune delle ragazze non sono impressionate dalle sue visioni.

Se sei una ragazza tra i 9 e i 12 anni e ti piacciono le storie di amicizia con un tocco di magia, adorerai questa storia!

LinguaItaliano
Data di uscita2 mar 2020
ISBN9781386948575
A scuola di streghe - Libro 2 - L'accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate: A scuola di streghe, #2

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    Anteprima del libro

    A scuola di streghe - Libro 2 - L'accademia di Miss Moffat per Giovani Streghe Raffinate - Katrina Kahler

    Capitolo Uno

    Era chiaro, dall'espressione severa sul volto di Margaret, che avesse intenzione di vendicarsi. Erano loro due da sole in camera di Charlotte e le bastò guardare Margaret per capire che non era propensa al perdono.

    'Margaret, non sapevo che saresti tornata!' Charlotte abbassò lo sguardo, prima di mordicchiarsi il labbro.

    Charlotte strinse la mano intorno alla sua bacchetta e cercò di pensare a un incantesimo, qualunque incantesimo.

    'Non avrai più bisogno di questa,' Margaret puntò la sua bacchetta in direzione di Charlotte, facendole scivolare la bacchetta dalla mano e facendola sfrecciare per tutta la stanza, atterrando sulla moquette.

    'Mi d-dispiace Margaret, non volevo metterti nei guai, non volevo davvero, ma sarei stata espulsa se non avessi detto alla signorina Moffat cos'era successo veramente.'

    'Sei solo una spiona.'

    'Non potevo essere espulsa per qualcosa che hai fatto tu. Sei scappata e mi hai lasciata lì a prendermi la colpa e non l'ho detto, non finché ho dovuto.'

    'Se c'è una cosa che non riesco a sopportare, sono gli spioni,' puntò la bacchetta mentre pronunciava la parola 'Blattam.'

    Prima che Charlotte potesse chiederle quale incantesimo le avesse appena scagliato contro, iniziò a rimpicciolirsi finché si ritrovò sommersa da un mucchio di vestiti; i suoi vestiti. Vide due lunghe antenne sporgenti davanti a sé e fece un passo indietro per allontanarsi da loro. Le antenne si muovevano insieme a lei e non aveva più solo due gambe, ma sei..

    Charlotte non era più umana, ma era stata trasformata in uno scarafaggio. Uscì strisciando da sotto i vestiti e guardò Margaret, ora gigantesca e sorridente.

    'Mia madre dice che gli scarafaggi sono il peggior tipo di parassiti, quindi mi sembra perfetto per te. Ci vediamo in giro, se riuscirai a non farti schiacciare prima, mormorò mentre la guardava.

    Charlotte osservò Margaret mentre usciva dalla stanza, restando lì dentro a chiedersi cosa fare. Una volta, l'insegnante della sua vecchia scuola le aveva detto che gli scarafaggi esistevano da milioni di anni e che potevano sopravvivere alle esplosioni nucleari. Lei sperava che questo fosse vero, dato che non voleva finire schiacciata sotto la scarpa di qualcuno. Era preoccupata che quell'incantesimo sarebbe durato per sempre, a meno che non fosse riuscita in qualche modo a spiegare a qualcuno cosa fosse successo e fare in modo che la ritrasformassero.

    Charlotte corse attraverso la stanza e volò sul suo letto. Le sue ali erano deboli, ma lei riuscì a sbatterle per un po'.

    Si chiese se qualcuno avesse lasciato entrare Margaret nell'Accademia o se lei si fosse solo intrufolata per vendicarsi. Charlotte sperava che non fosse tornata, perché non voleva guardare il suo viso compiaciuto durante le lezioni, nel caso in cui fosse riuscita a sopravvivere.

    La porta si aprì e Stef, Gerty e Alice entrarono nella stanza e si diressero verso i loro letti.

    ‘Mi chiedo dove sia Charlotte.' domandò Gerty, lasciandosi cadere sul letto.

    'Non lo so, spero che sia ancora nei guai,' rispose Stef.

    'Non capisco perché dovrebbe esserlo, lei non è il tipo che viola le regole.'

    'Già, tuttavia spero che non sia più nei guai per la faccenda di Margaret.'

    'Spero di no,' disse Gerty preoccupata.

    'Mi chiedo dove sia Margaret.' chiese Alice.

    'Spero che sia alla scuola delle streghe cattive, senza amici, costretta a mangiare zuppa di topo per pranzo,' disse Stef.

    'Eheheh,' ridacchiò Gerty.

    'Se provano a servirci zuppa di topo, i miei genitori ne sentiranno parlare,' disse Alice alzando il naso.

    Charlotte sapeva di dover attirare la loro attenzione...così agitò le sue ali fragili e riuscì a trovare abbastanza energia da volare verso Gerty. Atterrò sul suo braccio e cercò di attirare la sua attenzione.

    'Gerty, Gerty, sono io, Charlotte,' disse, camminandole sul braccio.

    Gerty abbassò lo sguardo e vide l'insetto sul suo braccio, emise un grido e provò a scacciarlo mentre balzava in piedi.

    'Cosa c'è?' Stef si precipitò da lei.

    'Sc-sc-scarafaggio,' balbettò, scuotendo freneticamente il braccio, anche se Charlotte era già caduta sul pavimento.

    Alice strillò e saltò sul suo letto, agitando le mani per aria.

    'Lo troverò,' disse Stef, mentre batteva i piedi per terra.

    Charlotte schizzò via e corse sotto il letto di Alice, facendola urlare ancora più forte.

    'Questo è un oltraggio, aspettate che i miei genitori lo sappiano,' strillò Alice.

    'Per favore, sono io,' implorò Charlotte, ma nessuna delle ragazze riuscì a sentire le sue parole.

    Stef continuò a battere i piedi sul pavimento e Charlotte le corse accanto e riuscì a volare verso la finestra aperta e a uscire dalla stanza. Svolazzò, cadde a terra e atterrò su un cespuglio.

    Voleva piangere, ma credeva che gli scarafaggi non potessero farlo. Le sue amiche erano terrorizzate da lei e avevano cercato di schiacciarla e ora lei era fuori da qualche parte nei dintorni dell'Accademia, senza sapere cosa fare dopo.

    Decise di continuare a procedere e si ritrovò nell'area di volo, dove un gruppo di studentesse più grandi ricevevano istruzioni da Miss Piumetta, mentre sfrecciavano intorno all'arena sulle loro scope.

    Una ragazza dai lunghi capelli neri fece atterrare la sua scopa e Charlotte iniziò immediatamente a salirvi sopra.

    'Per favore, sono una studentessa dell'Accademia. Ho bisogno di aiuto,' disse lei; solo che la sua voce uscì come un ronzio.

    'Bleah,' disse la ragazza, facendo cadere Charlotte dalla scopa e gettandola a terra.

    'Per favore, non sono un vero scarafaggio,' implorò Charlotte, mentre saliva di corsa su un altro manico di scopa.

    La scopa cominciò a tremare e Charlotte cadde a terra. Poco dopo, le scope iniziarono a sbattere per terra, mentre molti piedi cercavano di calpestarla. Lei sgattaiolò via e si allontanò in fretta.

    Rimase nascosta e osservò la lezione terminare, poi le ragazze abbandonarono l'arena di volo.

    All'improvviso, sentì l'odore di qualcosa e le sue antenne si mossero freneticamente di fronte a lei. Prima che riuscisse a fermarsi, si lasciò guidare dalle sue antenne, finché non si trovò vicino ai bidoni della spazzatura neri, sul retro dell'Accademia.

    Uno dei cassonetti era stato rovesciato e la spazzatura era caduta per terra. Non voleva avvicinarsi...eppure sentiva una smodata voglia di cercare il cibo nella spazzatura sporca e putrida.

    Si trascinò verso di essa e vi passò attraverso finché non trovò un vecchio sandwich ammuffito. Prima che riuscisse a fermarsi, iniziò a rosicchiarlo, assaporandolo.

    Poi, notò che la spazzatura si sollevava in aria e cadeva di nuovo nel bidone, che adesso si era raddrizzato, solo che Charlotte era ancora a terra e non era più uno scarafaggio, ma aveva ripreso sembianze umane. Un pezzo di sandwich ammuffito era ancora nella sua bocca e lei lo sputò, avvertendo una sensazione nauseabonda crescere dentro di lei, mentre si asciugava la bocca sul braccio.

    'Che cosa stai facendo nella spazzatura?' chiese una donna con un grembiule nero, fissando Charlotte. La donna incrociò le braccia e aggrottò la fronte.

    Charlotte strinse rapidamente le braccia intorno alle gambe, consapevole di

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