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Una passione mai sopita: Harmony Collezione
Una passione mai sopita: Harmony Collezione
Una passione mai sopita: Harmony Collezione
E-book146 pagine2 ore

Una passione mai sopita: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Charlotte Chandler ha deciso di mettere in gioco tutta se stessa. Riccardo Di Napoli le ha fatto perdere la testa, e in questi casi l'unica possibilità è lasciarsi andare in modo totale, mente e corpo. Il sogno, però, non è destinato a durare: quella che sarebbe dovuta essere una sorpresa si trasforma in un'enorme delusione, e la sua appassionata storia d'amore finisce bruscamente.

Riccardo, però, non ha mai dimenticato la dolce e sensuale Charlie e, quando il caso decide di farli incontrare di nuovo, capisce che farà qualunque cosa pur di riconquistarla.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2019
ISBN9788830501287
Una passione mai sopita: Harmony Collezione
Autore

Cathy Williams

Autrice originaria di Trinidad, ha poi studiato in Inghilterra, dove ha conosciuto il marito.

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    Anteprima del libro

    Una passione mai sopita - Cathy Williams

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Italian Billionaire’s Secret Love-Child

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Cathy Williams

    Traduzione di Carla Ferrario

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-128-7

    1

    In quel particolare periodo della sua vita, Riccardo Di Napoli reputava l’esistenza una gran bella avventura. Eppure era cosciente, pur avendo solo ventisei anni, che quel benessere non poteva durare per sempre, che la delusione poteva trovarsi dietro l’angolo...

    Figlio unico di una ricca famiglia italiana, fin dalla nascita, e si divertiva a pensare addirittura fin dal momento del concepimento, gli era stato concesso tutto quello che si può ottenere con il denaro. Allevato allo scopo di sostituire prima o poi suo padre negli affari, non si era mai sentito schiacciato da quella responsabilità; fin dall’inizio aveva ottenuto risultati brillanti e, guadagnando l’approvazione orgogliosa del padre, rifiutato di godere di un trattamento privilegiato senza prima esserselo meritato.

    Per quella ragione aveva trascorso gli ultimi anni accumulando prestigiose credenziali, prima presso l’università di Oxford e successivamente a Harvard. In seguito si era trasferito a Londra per lavoro, ottenendo un immediato successo.

    Cominciava a gustare il sapore del potere, compiaciuto soprattutto dell’apprezzamento riluttante di dirigenti più anziani ed esperti di lui, e assaporava l’eccitante scarica di adrenalina suscitata dall’opportunità di guadagnare molto denaro grazie alla propria abilità.

    Ormai si sentiva pronto per le sfide all’ultimo sangue legate alla carriera che aveva intrapreso. La breve pausa nelle colline toscane doveva servirgli solo per acquisire le cognizioni di base relative a quell’area degli affari di famiglia, fino ad allora ignorata, ma in realtà si era rivelata piacevole, oltre che educativa.

    Riccardo aveva sempre apprezzato il buon vino, ma aveva scoperto con sorprendente interesse lo studio dei processi legati alla sua produzione.

    Non intendeva dedicarcisi a tempo pieno, perché il suo campo d’azione riguardava solo il mondo economico e finanziario, ma lo sorprendeva che quella momentanea pausa nella sua predestinata scalata al potere si dimostrasse tanto fortunata.

    Indugiò con lo sguardo sulla ragazza sdraiata al suo fianco, abbandonata nell’aria tiepida della notte, viva delle voci degli animali che popolavano l’oscurità, del frusciare pigro delle foglie degli alberi nella brezza gentile.

    Era troppo buio per distinguerne i lineamenti, ma Riccardo li conosceva a memoria. Avendo trascorso le ultime sette settimane quasi esclusivamente con lei, aveva ben impressi nella mente il suo viso e il suo corpo fantastico, al punto che sarebbe stato in grado di tracciarne a occhi chiusi i contorni conturbanti.

    Oh sì, per lui la vita andava davvero alla grande!

    Con tempismo perfetto, Charlie si voltò sul fianco, appoggiandosi sul gomito. Per lei in quel momento fu impossibile trattenersi... Allungò la mano e gli accarezzò i capelli, scuri e molto più lunghi di come li portavano in Inghilterra i suoi coetanei, con i loro tagli ridicoli e il comportamento infantile.

    «Vorrei tanto che tu non dovessi partire domani» ripeté per l’ennesima volta. «Mi giudicherai noiosa, ma mi sentirò così sola senza di te!»

    Riccardo le prese la mano e le baciò con dolcezza l’interno del polso, facendola rabbrividire come accadeva ogni volta che la toccava.

    Avevano appena finito di fare l’amore, proprio lì, immersi nel buio della notte e con una sola coperta come difesa dall’erba pungente, eppure Charlie sentiva già i capezzoli tendersi nell’attesa eccitata di quel che sarebbe seguito.

    «Sei insaziabile» sussurrò lui con voce arrochita. Le infilò la mano sotto la maglietta per godere del contatto con la perfezione del suo seno, che massaggiò lentamente, strofinando i capezzoli con le dita.

    Lei gemette con gratificante impazienza e Riccardo le rialzò la maglietta con un sorriso soddisfatto. La luce diafana della luna rivelò il seno in tutto il suo splendore. Per quanto minuta e con i fianchi stretti di una ragazzina, Charlie aveva il seno di una donna fatta, pieno e sodo, con i capezzoli turgidi e rosa, nati per essere stuzzicati.

    Cosa che Riccardo era pronto a fare...

    Charlie sospirò e contrasse le dita, quasi aggrappandosi ai suoi capelli. «No» ansimò, decisa a non lasciar cadere la conversazione, per scoprire se anche lui avrebbe sentito la sua mancanza.

    Lui ignorò quella debole protesta. In realtà aveva a malapena udito la sua voce... L’impeto e il rapido risveglio del corpo lo avevano rinchiuso in una bolla di puro sentire: la percezione del capezzolo di Charlie sotto la lingua, il contatto delle dita con le sue cosce mentre le sollevava la gonna e abbassava le mutandine, il calore tra le sue gambe che si aprivano all’esplorazione della mano e l’approccio con il bocciolo nascosto che palpitava sotto le carezze... Le succhiò con forza prima un capezzolo e poi l’altro, raggiungendo un livello di eccitazione sconosciuto e inimmaginabile.

    «Riccardo, fermati...» lo implorò lei, senza però compiere alcuno sforzo per allontanarlo, al contrario... «Se non lo fai tu, io non ci riuscirò di sicuro...» Gli afferrò la mano e prima che potesse riprendere con le sue carezze devastanti lo rovesciò sulla schiena. La passione suscitava in lei ondate di sensazioni, rendendo i suoi movimenti frenetici mentre si sbarazzava dei vestiti, ultimo ostacolo all’unione dei corpi.

    Finalmente nuda, scivolò sopra di lui, chiuse gli occhi e spinse indietro la testa. I seni ondeggiavano al ritmo da lei imposto a quella cavalcata selvaggia. Sentì Riccardo vibrare sotto di sé proprio mentre anche lei raggiungeva il suo personale nirvana.

    Allora si accartocciò in avanti, esausta, cedendo alla dolcezza delle carezze del suo uomo.

    «Ti ho già detto che hai un seno stupendo?»

    Charlie crollò su di lui sorridendo. «Mi pare di sì, ma non aver paura di ripeterti.» Rise e gli strofinò il viso contro il mento. Le piaceva la sensazione ruvida della barba di ventiquattr’ore contro la pelle morbida del viso. Nessuno dei ragazzi del suo solito giro portava la barba. Da quando aveva iniziato la relazione con Riccardo, aveva catalogato tutte le sue conoscenze maschili sotto la voce giovani e immaturi.

    È abbastanza naturale che lo siano, rifletté sperimentando un leggero disagio. Dopotutto hanno solo diciotto anni.

    La sua stessa età, anche se Riccardo non lo sapeva. Rifiutò subito quel pensiero, concentrandosi sul presente e sulla possibilità di scoprire quello che provava per lei, al di là dell’evidente attrazione.

    Intrecciò le dita sotto il mento e lo fissò, seria. «Ti mancherò?»

    Con i suoi seni premuti sul petto e nel languore della passione consumata, per Riccardo non fu difficile assicurarle che avrebbe certamente sentito la sua mancanza. «Anche se tre giorni non sono poi un’eternità» scherzò, ravviandole i capelli.

    «No, non è un’eternità, ma è pur sempre un bel po’ di tempo! Voglio dire, abbiamo trascorso insieme ogni momento delle ultime settimane, sarà strano continuare a lavorare alla vigna senza vederti in giro.»

    La mia vigna, pensò lui con orgoglio, anche se Charlie ignorava quell’informazione. Per quel che sapeva lei, Riccardo stava girando il mondo, ingegnandosi a fare un po’ di tutto. Non avendo mai fatto la vita del vagabondo, lo lusingava il fatto che lei lo vedesse sotto quella luce e non l’aveva smentita.

    Realisticamente, comunque, avrebbe evitato in ogni caso di farle sospettare la vera ragione della sua presenza alla vigna. L’esperienza lo aveva convinto che il mondo è pieno di signorine a caccia di un marito facoltoso e di conseguenza la compagnia di una donna del cui sincero interesse non doveva dubitare gli dava la sensazione di respirare finalmente una boccata di aria fresca.

    «Durante la mia assenza però avrai modo di riprendere i contatti con i tuoi amici» le fece notare.

    «Sì, in fondo sono solo pochi giorni.» Charlie sospirò e si sdraiò al suo fianco. Allungò la mano per prendere la maglietta ma lui la fermò.

    «Aspetta. Mi piace guardarti nuda.»

    «Che peccato essere costretti a farlo sempre all’aperto» commentò lei pensierosa. «Se penso a tutte le volte che ho cercato di far capire a Jayne e a Simone che potrebbero trascorrere una notte fuori e lasciare il posto a noi...»

    «E dove dovrebbero trascorrere la notte, secondo te?»

    «Ma, non so.» Scoppiò a ridere. «In uno di quei posti dove va la gente per lasciare spazio a qualcun altro in un appartamento affollato.»

    «Ah, quel posto misterioso. Credo che se sapessero della sua esistenza sarebbero più disponibili.» Incrociò le mani sotto la testa, perfettamente a suo agio nella sua nudità, e si dedicò ad ammirare il fisico di Charlie. Il sole le aveva dorato la pelle, dando risalto ai suoi lunghi capelli biondi e agli occhi azzurri. Riccardo rifletté, come aveva già fatto molte altre volte, che pareva molto più giovane dei suoi ventiquattro anni e concluse che dipendeva dalla totale assenza di trucco.

    «E poi» si arrischiò ad aggiungere lei, «anch’io non resterò ancora per molto. Devo tornare in Inghilterra.»

    «Già. E ti aspettano una nuova vita, un nuovo lavoro e nuovi amici.»

    «Già» si limitò a commentare lei, pensando che in realtà l’attendeva l’università. Solo un paio di mesi prima non vedeva l’ora di cominciarla, ma dopo quell’estate così insolita... «E tu riprenderai la tua vita vagabonda. Ti rendi conto che non mi hai mai detto quale sarà la tua prossima tappa?» Invece io ti ho raccontato tutto di me, pensò. Di mio padre morto quando avevo sei anni, di mia madre cha ha cresciuto me e mia sorella lavorando dalla mattina alla sera, di come sia rimasta vittima di un pirata della strada, di mia sorella, sposata e trasferita in Australia, che ha avuto un bambino che per ora io ho visto solo sullo schermo del computer...

    Sì, gli aveva raccontato una bugia innocente sulla sua vera età, ma istintivamente aveva temuto che se Riccardo avesse saputo che aveva solo diciotto anni non l’avrebbe mai presa in considerazione.

    Dopotutto avevano goduto della compagnia l’uno dell’altro e quella era l’unica cosa che contava.

    «Chi lo sa?» Riccardo si strinse nelle spalle. «Sai com’è la vita del vagabondo...»

    «E che cosa farai quando avrai finito di vagabondare?» lo incalzò lei.

    «Metterò la testa a posto, mi sposerò e avrò sei figli.»

    Charlie rise, ma palpitò al pensiero di come sarebbero stati i suoi figli, con i suoi stessi capelli neri, la pelle olivastra e gli occhi scuri. «Non dici sul serio.»

    «Hai ragione.» Riccardo pensò alla vita che lo attendeva.

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