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Il Tocco dell'Alfa: Serie Completa
Il Tocco dell'Alfa: Serie Completa
Il Tocco dell'Alfa: Serie Completa
E-book127 pagine4 ore

Il Tocco dell'Alfa: Serie Completa

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Info su questo ebook

Karen era una disgrazia per il suo branco. Insisteva ad infrangere ogni regola ferrea del suo branco nel tentativo di liberarsi dai legami di una discendenza che stava lentamente morendo da secoli.

Quando viene mandata allo Sky High Ranch per essere rieducata, Karen pensa che dovrà passare il mese partecipando a noiose sessioni di terapia. Nulla però è come sembra allo Sky High Ranch, incluso Carter, il sexy Alfa regionale. Egli ha in mente un altro tipo di terapia per rieducare Karen, e tale terapia implica farla sua per sempre.

LinguaItaliano
EditoreBabelcube
Data di uscita10 nov 2018
ISBN9781386823384
Il Tocco dell'Alfa: Serie Completa

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    Anteprima del libro

    Il Tocco dell'Alfa - K. Matthew

    Parte Uno

    CAPITOLO UNO

    ––––––––

    Karen era una vergogna per il suo branco. Insisteva nel rompere ogni granitica regola cara al proprio branco nel tentativo di liberarsi dai legami di una discendenza che stava lentamente morendo nell'arco dei secoli. Non capiva perché il proprio branco volesse preservare il lupo nella propria linea di sangue. C'erano più umani che lupi. Alcuni di loro non erano più nemmeno in grado di mutare. Infatti, la trasformazione di Karen era del tutto involontaria e accadeva solamente durante la luna piena - a volte. Era davvero una schifezza. Circa metà delle volte che il suo branco si era riunito per trasformarsi, lei era rimasta in disparte, nuda nella sua forma umana, mentre la maggior parte dei suoi parenti più prossimi era sparita nella foresta senza di lei.

    Per un periodo, suo fratello aveva insistito sul fatto che gli umani in grado di trasformarsi e lasciati indietro dovessero ugualmente correre con i lupi. Forse questo avrebbe aiutato loro a forzare la mutazione. Però era inutile.

    Karen si era arresa molto tempo prima al fatto che, quando sarebbe stata una donna anziana, i suoi nipoti sarebbero con tutta probabilità stati completamente umani. E così sarebbe stato se suo fratello non avesse insistito che i membri della loro famiglia dovessero accoppiarsi solamente con coloro in grado di mutare ad ogni luna piena. Era la prima regola che Karen aveva infranto. Non avrebbe mai permesso a quel testardo di suo fratello Alfa di decidere per lei con chi avrebbe dovuto fare sesso.

    Karen iniziò davvero a odiare il lupo in lei quando Howard diventò maggiorenne e prese in carico il branco. C’erano state delle regole prima che suo fratello diventasse alfa, ma erano molto più permissive. La cosa peggiore che sarebbe potuta accadere se si trasgrediva una regola era essere allontanati dalla famiglia per qualche giorno. Con Howard al comando, le cose presero una piega molto più severa. C’erano mediazioni ed interventi, lezioni e arresti domiciliari, e altre stupidaggini varie che Karen non aveva intenzione di averci a che fare.

    Avrebbe potuto andarsene dal suo branco se non avessero deciso che il suo comportamento era così riprovevole da dover essere mandata via. Il solo pensiero la offendeva. Riformatorio per licantropi. Così lo chiamava Howard. Mandarla a passare qualche tempo con l’Alfa regionale, l’uomo che dettava tutte le leggi dei licantropi insieme ad un branco più allargato nello stato del Michigan. Se gliene fosse importato qualcosa che Karen seguisse o meno le leggi, sarebbe già venuto a prenderla. Era la prova che il branco dei Needham fosse insignificante, un fatto che suo fratello rifiutava di vedere.

    Col supporto della famiglia alle spalle di Howard, Karen fu spedita allo Sky High Ranch, la dimora dell’Alfa regionale e luogo sicuro per tutti i lupi che ancora non avevano trovato il proprio posto nel mondo. Karen pensava che sarebbe stato come una prigione, ma il ranch le ricordò invece il campus di un college. Quando arrivò, venne accolta dagli omega del branco e le venne subito mostrata la sua stanza.

    Howard fu terribilmente deluso che non gli avessero presentato l’Alfa regionale. Forse avrebbe voluto avere la possibilità di provargli che il branco dei Needham fosse un branco serio. Qualunque fosse il caso, Karen fu felice che l’Alfa regionale non li trovasse abbastanza importanti da andare ad accoglierli. Forse quando Howard sarebbe tornato a casa ci avrebbe rimuginato un po’ sopra e si sarebbe accorto che il suo tentativo di preservare i lupi nella loro discendenza fosse inutile. Se Karen fosse stata fortunata, l’Alfa regionale le avrebbe rivolto uno sguardo e poi l’avrebbe rimandata a Lansing.

    Poco dopo il suo arrivo, divenne chiaro a Karen che non avrebbe mai incontrato di persona l’Alfa regionale. In sostanza, la sua famiglia se l’era tolta dalle scatole per un mese intero di vacanza. Per essere il luogo di residenza di colui che dettava le leggi dei branchi del Michigan, sembravano non esserci molte regole allo Sky High Ranch. Vi erano licantropi di diverse dinastie che se ne andavano in giro a socializzare come se non importasse a nessuno. Nonostante la varietà di persone con differenti percentuali di sangue da licantropo, Karen riusciva comunque a percepire di essere la più debole. Ogni licantropo aveva un odore caratteristico e, attraverso di esso, era abbastanza semplice distinguere chi aveva più lupo in sé e chi meno. Questo sorprese Karen perché era abituata alla mancanza di odore nella sua famiglia. Era quasi soverchiante sentire un odore così forte di lupo e le ci volle un po’ prima di abituarsi.

    Allo Sky High Ranch non c’erano sessioni di counseling né degli incontri. Karen poteva fare tutto quello che voleva durante la giornata, a patto che rimanesse nel perimetro. Di notte, tuttavia, le veniva chiesto di partecipare ad un falò con gli altri. Sembrava essere la forma più strana di terapia, ma non se ne lamentava. Non aveva intenzione di mutare il suo atteggiamento. Avrebbe partecipato a quella strana sessione e non sarebbe cambiata di una virgola.

    Quando il sole scomparve all’orizzonte e la luna spuntò nel cielo, i lupi dello Sky High Ranch si diressero nella foresta per il loro falò notturno. Karen andò con loro, aspettandosi di cuocere qualche marshmallow e di cantare delle canzoni. Invece di un tizio con la chitarra in spalla però, vi erano diversi licantropi che portavano con loro dei contenitori del ghiaccio con dentro svariate birre. Era una cosa che a Karen faceva molto piacere.

    Non appena fu acceso il fuoco, l’incontro si trasformò più in una festa, con licantropi che se ne andavano in giro con la birra in mano facendo conversazione. Sarebbe stato come un sogno diventato realtà per Karen, stando intorno a così tante persone come lei, se non per il fatto che nessuno sembrava voler parlare con lei. L’ansia da socializzazione la colse come mai prima d’ora, schiacciandola col peso delle ipotesi e della sensazione di non essere abbastanza. Veniva tagliata fuori perché non c’era abbastanza lupo in lei? O a causa della sua taglia?

    Una cosa incredibile di essere un lupo era che faceva meraviglie col metabolismo. Non molto quando c’era solamente qualche goccia di lupo nel proprio sangue. Karen era di gran lunga la ragazza più robusta alla festa e non c’era nemmeno un ragazzo a guardarla. Non ricordava di essere mai stata così consapevole di sé. Circondata da persone come lei, ma completamente da sola.

    Cercando di non fare troppo la guastafeste, Karen prese una birra dal contenitore del ghiaccio e trovò un posto isolato dove sedersi e guardare la festa da lontano. La notte era fredda, così si abbracciò per riscaldarsi. Per quanto fosse stata emozionata al pensiero che si trattasse di una festa e non una pomposa sessione per concentrarsi sul fare amicizia, ora si sentiva completamente triste. Voleva solamente andare a casa.

    La festa continuò per tutta la notte e nessuno degnò Karen di uno sguardo. C’era un bastoncino a pochi centimetri dal suo piede e pensò che sarebbe stato più divertente fare dei disegni sul terriccio invece di guardare gli altri divertirsi. L’odore di lupo era così forte nell’aria, un misto dell’odore di tutte le persone presenti, che non si accorse nemmeno quando qualcuno si avvicinò a lei.

    Sembri sola. Disse una profonda voce maschile facendo sussultare Karen. Il lupo in lei era così debole da non riuscire a percepire l’odore del tizio dietro di lei? Le ricordava quanto fosse patetica.

    Sto bene, sospirò. La sola reazione rendeva ovvio il fatto che non stesse bene. La sua espressione parlava di depressione, il modo in cui le sue labbra non avevano sorriso da quando si era resa conto di essere stata esclusa dagli altri licantropi.

    Sei nuova, vero? alzò un sopracciglio perfetto, tenendo la birra in mano e rimanendo in piedi accanto a lei. Quando i loro occhi si incontrarono, Karen fece fatica a contenere il rossore delle sue guance.

    Era bellissimo, come lo erano la maggior parte dei ragazzi alla festa. Una volta che avevi anche solo una goccia di sangue di lupo in te, questo amplificava l’attrazione che gli altri lupi provavano. A volte smussava addirittura il confine tra la natura primordiale e l’attrazione reale. Quest’uomo però sarebbe stato attraente per qualunque donna. Era alto e muscolo con occhi e capelli scuri. I suoi occhi color cioccolato erano quasi neri, così come i suoi capelli ondulati. Il suo odore però. Diamine, il suo odore era davvero forte. Anche con tutti gli altri licantropi attorno, Karen riusciva comunque a percepirlo. Aveva molto lupo in lui. Forse era addirittura un purosangue.

    Sono solo un po’ giù. Karen gettò da parte il bastoncino e prese la lattina di birra vuota tanto per tenere qualcosa in mano.

    Ti dispiace se mi siedo? indicò lo spazio vuoto accanto a lei.

    Accomodati. Rivolse uno sguardo allo spazio vuoto prima che lui lo riempisse. Aveva un odore ancora più forte di prima, ora quasi soverchiante. Però in senso positivo. C’era qualcosa in lui che risvegliava le poche gocce di sangue di lupo dentro di lei, facendole provare cose che sembrava fosse meglio rimanessero sopite. Sicuramente stava solamente cercando di essere educato. Non c’era motivo che il suo corpo reagisse così.

    Allora, come mai sei qui? si portò la birra alle labbra e ne bevve un grosso sorso, fissando gli altri partecipanti della festa. Karen si sentì leggermente ignorata, dal momento che non la stava

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