La maledizione dell'amazzone (eLit): eLit

Di Gena Showalter

È la stagione dell'accoppiamento per le Amazzoni, e la loro tradizione prevede di catturare gli uomini, accoppiarsi e poi abbandonarli. Di solito gli uomini non hanno nulla in contrario, naturalmente. A parte Zane, colui che è destinato alla bellissima Nola...



Atlantis:

1)Il guardiano di Atlantide

2)Il gioiello di Atlantide

3)Passione ad Atlantide

4)Il vampiro di Atlantide

5)La maledizione dell'amazzone

• Lingua: Italiano
• Editore: HarperCollins Italia
• Data di uscita: 31 gen 2017
• ISBN: 9788858966297

Gena Showalter

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Anteprima del libro

successivo.

1

Nola stava al centro dell'enorme tenda e guardava le sue sorelle Amazzoni schierarsi in formazione da battaglia. Tutte spostavano il peso da un piede all'altro con aria impaziente e brandivano l'arma che avevano scelto. Scorse diverse asce, qualche lancia e molte spade. L'aria era gravida di aspettativa.

La stagione dell'accoppiamento era ufficialmente cominciata.

Presto le guerriere si sarebbero divise in gruppi, e avrebbero combattuto l'una contro l'altra per il diritto di scegliere lo schiavo che preferivano. I prigionieri, otto in tutto, erano incatenati all'estremità di quell'ampio spazio: tre draghi mutaforma, due centauri, due sirene di sesso maschile e un vampiro. Tutti e otto erano muscolosi, magnifici, e sorridevano... tranne il vampiro.

Il suo vampiro. Zane.

Quella notte e nelle settimane seguenti le Amazzoni si sarebbero accoppiate con quegli uomini, che poi sarebbero stati liberati e non sarebbero tornati mai più. Era la tradizione delle Amazzoni: catturare, accoppiarsi e abbandonare. Gli uomini non avevano nulla in contrario, naturalmente. Tutti tranne Zane. La sua rabbia era palpabile.

Nonostante questo, lei non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Zane aveva occhi e capelli scuri e un corpo fatto per la guerra. E per il sesso. Era una montagna di muscoli, e una fitta rete di cicatrici gli segnava il torace.

Aveva anche il temperamento più selvaggio che lei avesse mai visto. Non gli piaceva essere toccato e aveva ferito parecchie Amazzoni – impresa tutt'altro che facile – nel tentativo di liberarsi. Alla fine, per domarlo, avevano smesso di dargli il sangue che alimentava la sua forza e ora era così indebolito che riusciva a stento a stare in piedi, appoggiato alla parete, in attesa di sapere chi sarebbe stata la sua padrona.

Niente tuttavia poteva attenuare il suo odio, né la promessa di vendetta che pareva irradiare da lui.

Nola l'aveva incontrato quattro mesi prima, anche se le sembrava che fosse trascorsa un'eternità da quel giorno. Per chissà quale ragione lui la desiderava e aveva cercato di conquistarla, e lei aveva tentato di ucciderlo.

Quel ricordo le instillò un acuto senso di colpa, ma a sua discolpa bisognava dire che allora non lo conosceva. La sua unica preoccupazione era sopravvivere. Gli dei li avevano relegati in un'isola remota insieme a molte altre creature, aizzandoli l'uno contro l'altro e costringendoli a combattere. Peggio ancora, li avevano costretti ad assistere impotenti all'esecuzione dei loro compagni.

Per giunta, Nola aveva passato la vita a odiare gli uomini e il dolore che portavano con loro. Da bambina era stata venduta dalla madre a un maschio dopo l'altro; era stata abusata, usata, ferita, derisa... rovinata. Il desiderio di Zane l'aveva spaventata a morte, scatenando la sua reazione.

E adesso ne pagava le conseguenze.

Nessuno poteva vederla. Nessuno poteva sentirla. Benché fosse circondata dalla luce intensa e dorata che filtrava dalla cima della tenda, nessuno sapeva che era lì, che era tra loro da lunghi mesi. Quando era stata eliminata da quella gara impossibile, gli dei l'avevano maledetta rendendola invisibile, per poi vincolarla a quel campo con la stessa efficacia con cui era incatenato Zane.

Gli dei avevano imprigionato anche lui, donandolo alle Amazzoni perché lo usassero come volevano. E loro non si erano certo tirate indietro. Dal momento che la stagione dell'accoppiamento iniziava solo quel giorno, prima lo avevano costretto a lavorare la terra, a spostare massi per costruire nuove tende, a trovare bastoni e ad affilarli per farne armi. L'avevano persino obbligato a imboccare le donne. Naturalmente lui aveva tentato la fuga un'infinità di volte, tanto che alla fine avevano deciso di prenderlo per fame. Così Zane si era indebolito al punto da diventare inutile. Nell'ultimo periodo riusciva solo a restare sdraiato e a imprecare.

Nola detestava vederlo ridotto così. Forse perché non lo vedeva più come un nemico. Come avrebbe potuto, del resto? Lui aveva sofferto quanto lei. E adesso non avrebbero più avuto la possibilità di esplorare i sentimenti che provavano l'uno per l'altra. Sì, sentimenti, si disse. Almeno da parte sua. Finalmente provava qualcosa: desiderio di proteggere, di difendere.

Solo che