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Antichi E Vecchi: Libro 8 Della Serie Heku
Antichi E Vecchi: Libro 8 Della Serie Heku
Antichi E Vecchi: Libro 8 Della Serie Heku
E-book962 pagine11 ore

Antichi E Vecchi: Libro 8 Della Serie Heku

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Info su questo ebook

Emily comincia a riprendersi dalla sua lunga prigionia nelle mani di Salazar ma un nuovo grave imprevisto minaccia non solo lei ma la vita stessa del Consiglio degli Equites. Chevalier fatica ad accettare la rinnovata amicizia di Emily con gli Encala, quando questi le offrono un compagno in un momento di bisogno.

Conoscerete meglio i rapporti tra i ‘‘Vecchi’’ e gli heku originali, gli Antichi. Entra in gioco il fiero odio di Chevalier per gli Antichi e li fa scontrare ancora una volta con i ‘Vecchi’. Quando Emily scopre di avere alcune delle capacità degli Antichi, i ‘Vecchi’ lo scoprono e su di lei incombono nuove minacce.

L’ascendente di Salazar si rafforza ancora una volta e tutti cominciamo a chiedersi se Emily riuscirà mai a liberarsi completamente dalle sue grinfie. Alexis comincia a desiderare spasmodicamente di diventare madre mentre Dain diventa una presenza formidabile per la protezione di Emily.

I Valle fanno una rivelazione sorprendente che potrebbe portare a Chevalier e a Emily la pace che cercano.

LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2012
ISBN9781465881441
Antichi E Vecchi: Libro 8 Della Serie Heku
Autore

T.M. Nielsen

T.M. Nielsen doesn't necessarily consider herself an author. She's an every-day woman who had a story to tell. Never intending to let anyone else read it, she decided to put it all down on paper. What she ended up with is a fascinating tale filling books full of drama, adventure, action, romance, and excitement.When asked why she decided to publish, she stated, "I want for others to be able to forget about problems in life and to lose themselves in my world... the world of the heku. While I write, I laugh, cry, grin, gasp, and my heart races. I want others to experience that too."T.M. Nielsen is a computer tech by trade and lives with her husband and two beautiful daughters. She's the author of Amazon.com's bestselling series The Heku Series and the Dimensions Saga, along with a Heku Series spin-off book called Return of the Encala. She's been listed numerous times on Apple's Breakout Books and on Amazon.com's top 20 in Fantasy.**** From TM ****I updated my books all the time! Check back often for new, cleaner versions. I can't afford an editor, but any time I hear of an error, I fix it immediately.

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    Anteprima del libro

    Antichi E Vecchi - T.M. Nielsen

    Chapter 1

    Hai parlato di fronte al Consiglio il mese scorso, perché oggi no? Chiese Chevalier. In piedi accanto a lei la fissava mentre Emily, immobile nella sala del Consiglio, scrutava i Consiglieri uno a uno.

    Quinn le sorrise: Vogliamo solo che ce lo racconti tu.

    Emily alzò gli occhi verso Chevalier, che si sentì sciogliere il cuore, vedendo com’era fragile nel suo silenzio. Dovette ricordare a se stesso che non sarebbero stati in grado di aiutarla a riprendersi completamente, finché non avesse ripreso a parlare.

    Lori ritiene che dovresti raccontare al Consiglio che cosa hanno detto esattamente di ciascuno di loro, potrebbe aiutarti a renderti conto che erano tutte menzogne, le spiegò Chevalier.

    È evidente, per tutti noi, che ti senti a tuo agio solo con Chevalier e Kyle, le disse Zohn: Però è importante per noi, come fazione, che ti fidi di tutto il Consiglio.

    Sarà più facile adesso che Dustin non c’è più, le disse Kyle, sorridendo.

    Emily sospirò e guardò di nuovo Chevalier, che fissava con meraviglia i suoi occhi verdi, aspettando che lei parlasse. La maggior parte degli heku aveva gli occhi scuri, e i suoi occhi di un verde vibrante erano un’altra caratteristica affascinante che la distingueva dagli immortali con cui viveva.

    Forse dovremmo cominciare noi, con qualche domanda, suggerì Akili.

    Buona idea, disse Quinn: Cominciamo con questa... Salazar ha parlato specificatamente del Capo delle Finanze?

    Il Capo delle Finanze obiettò: Perché proprio io?

    Stiamo solo chiedendo, gli disse Zohn.

    Emily alzò gli occhi su Chevalier e annuì appena.

    Che cos’ha detto? Gridò il Capo delle Finanze.

    Emily sobbalzò e si afferrò al braccio di Chevalier.

    Smettila! esclamò Quinn.

    Il Capo delle Finanze spalancò gli occhi: Mi dispiace, Anziano.

    Che cosa ha detto di lui? Le chiese Kyle.

    Emily si protese e sussurrò all’orecchio di Chevalier.

    Sì, viene dal Clan Uintah.

    Ha parlato male del mio Clan?

    Emily mormorò ancora all’orecchio di Chevalier, che sospirò: Sì, immagino che Salazar avesse ragione, ma è roba di molto tempo fa.

    Che cosa ha detto? Chiese Zohn.

    Le ha solo detto che il Clan Uintah è stato uno degli ultimi sostenitori degli antichi e che hanno lottato per mantenere in vita il loro Signore quando sono stati emanati gli ordini di distruggerli.

    Il Capo delle Finanze sospirò: È successo migliaia di anni fa.

    Capisco perfettamente che questo possa renderti diffidente, sappiamo che hai avuto diversi brutti incontri con gli antichi, ma il Clan Uintah è probabilmente uno di quelli più amichevoli nei confronti dei mortali che io conosca. Fanno enormi donazioni agli enti di beneficenza locali e finanziano quasi in toto un ospedale per bambini di alto profilo.

    Tre ore dopo, avevano parlato di quasi tutti i Consiglieri, ma Emily si teneva stretto quello che le avevano detto di Jerry, l’Archivista.

    È impressionante quanto sapesse di questo Consiglio, sospirò Kyle: Voglio dire, aveva informazioni... informazioni vere, su ciascuno di noi.

    Io continuo a voler sapere che cosa ho fatto di tanto brutto che non lo voglia dire, brontolò Jerry.

    Quinn studiò Emily per un momento e notò che era ancora visibilmente a disagio con il Consiglio: Suppongo che tu non voglia dirlo in privato a Chevalier, in modo che lui possa riferircelo, vero?

    Emily lo guardò e cominciò a torcersi le mani.

    Chevalier sorrise: Facciamo una pausa, penso che per oggi abbiamo fatto abbastanza.

    Jerry sospirò: Ed io non so ancora che cosa ha detto di me.

    Chevalier annuì: Tenterò, ma non è molto loquace, nemmeno con me.

    Emily lo guardò e lui le sorrise: Vuoi tornare in camera tua?

    Senza una parola, Emily si diresse in fretta verso la porta.

    Vuoi che ti accompagni? Le chiese, mentre spariva fuori dalla porta: O forse no.

    Kyle rise mentre Chevalier tornava al suo posto.

    Emily si affrettò sulle scale, con i quattro membri della Cavalleria dietro di lei. Non la conoscevano bene, quindi la seguivano in silenzio, come preferiva lei con gli heku che non conosceva. Si ricordò all’improvviso che sarebbe dovuta andare in infermeria per prendere delle pastiglie per la tosse. Era qualche notte che aveva la gola irritata.

    Aprì la porta e sorrise quando vide due heku teneramente abbracciati. Silas si voltò di colpo e lasciò andare Lori, spalancando gli occhi. Emily arretrò e fece per chiudere le porta ma Lori si fece avanti e la tenne aperta.

    Io... io... mi dispiace... noi, balbettò.

    Silas sembrava nervoso: Em, possiamo spiegarti....

    Lori guardò nervosamente i Cavalieri in piedi dietro Emily, che continuavano a chiacchierare tra di loro.

    Mi... mi dispiace, disse piano Silas.

    Emily sorrise, radiosa, e lo abbracciò.

    Vuol dire che non ti dispiace? Chiese Lori, scettica.

    Emily fece un passo avanti e abbracciò anche lei, poi uscì dall’infermeria e chiuse la porta.

    Continuò a sorridere mentre andava in camera e accarezzò Devia quando entrò e chiuse la porta. Chevalier era già nella stanza, seduto accanto al fuoco.

    Ho sentito..., le disse, ed Emily capì che stava aspettando la sua reazione.

    Emily si avvicinò a lui, si sedette sulle sue ginocchia e si appoggiò indietro contro di lui.

    Sei turbata? Le chiese, abbracciandola.

    Emily scosse la testa, passandogli lievemente le unghie sugli avambracci.

    Avevamo paura di parlartene. Penso che ci sbagliassimo.

    Perché? Sussurrò, voltandosi a guardarlo.

    Per essere onesti, non sappiamo ancora che cosa potrebbe innervosirti.

    Emily fece una smorfia, scendendo dalle sue ginocchia.

    Non arrabbiarti, le disse, prendendole la mano in modo che non potesse allontanarsi. Quando lei insistette, la lasciò andare. Emily entrò in bagno e chiuse la porta a chiave. Poi riempì la vasca ed entrò. Era ancora gelata, dopo aver passato tutta la giornata nella fredda sala del Consiglio e la irritava che Chevalier parlasse di lei come stesse obbligando l’intero palazzo a camminare sulle uova.

    Si era appena messa una salvietta bagnata di acqua fredda sugli occhi per calmare il mal di testa e aveva acceso l’idromassaggio, quando sentì bussare alla porta. Senza aspettare una risposta, Chevalier entrò e si sedette accanto alla vasca: Non credo di averlo detto nel modo giusto.

    Non sono così fragile, come tutti voi sembrate pensare, sussurrò. Trovava più facile parlare con gli occhi coperti, ma non voleva dirlo a Chevalier perché avrebbe sicuramente coinvolto Lori.

    È veramente difficile capirlo, se non parli.

    Emily scrollò le spalle.

    Chevalier andò dietro la vasca e cominciò a massaggiarle le spalle: Tu non stai ancora abbastanza... bene. Finché non uscirai completamente dal tuo guscio, abbiamo paura che qualcosa ti faccia nuovamente rinchiudere in te stessa.

    Non c’è bisogno che mi coccoliate.

    Chevalier le baciò la testa: Lo so. Gli altri potrebbero non averlo ancora capito, ma vedrai che alla fine andrà tutto bene, te lo prometto.

    Dopo qualche minuto di silenzio, Chevalier riprese a parlare: Sarebbe veramente utile se facessi delle regolari sedute con Lori.

    No, mormorò Emily, sistemandosi la salvietta sugli occhi.

    Allora dimmi perché non vuoi parlare con i Consiglieri e perché, quando sei vicina a loro il tuo livello di paura cresce tanto. Emily si limitò ad alzare le spalle.

    Percepisco le tue emozioni, adesso, ma ogni emozione ha un sottofondo di paura e la cosa mi preoccupa.

    Sto bene.

    Allora di che cosa hai paura? sussurrò, spostandosi in modo da vederla in volto.

    Emily alzò ancora le spalle.

    Chevalier sospirò: È solo tutto molto strano. Quando sei fuori, a cavallo, ti senti libera e viva, ma hai paura. Quando dormi, hai paura. Non posso fare a meno di preoccuparmi.

    Emily tolse la salvietta dal volto e lo guardò con gli occhi pieni di lacrime.

    Dimmelo.

    Loro... non sono come te, disse, tanto piano che non si sentì alcun suono.

    Chi sono loro?

    Emily alzò le spalle.

    Intendi dire tutti gli heku?

    Quando non rispose. Chevalier mormorò: Oppure è il Consiglio che non è come me?

    Kyle sì.

    Penso che lo sia la maggior parte di loro, dovresti conoscerli meglio. Si impensierì quando vide che le tremavano le mani: I Consiglieri sono preoccupati per te, ci tengono a te...

    No.

    No a quale parte?

    Lei alzò gli occhi verdi umidi: Se tu non ci fossi...

    Se io morissi, ti terrebbero con loro e ti proteggerebbero.

    Emily scosse la testa.

    Sì, sei mia moglie... ma te l’ho già detto, sei una parte importante di questa fazione e ognuno dei membri del Consiglio prova affetto per te.

    No.

    Sì, inoltre Kyle non permetterebbe mai che ti succedesse qualcosa, se non ci fossi io.

    Lui non è...

    Cosa?

    Emily allungò la mano per aggiungere altra acqua calda.

    Non fraintendere il suo temperamento calmo con la debolezza. Se Kyle si arrabbia, nessuno fa casino con lui, nemmeno io.

    I Valle.

    Chevalier attese un attimo prima di chiedere: I Valle, che cosa?

    Useranno te per arrivare a me, disse con la voce che si incrinava.

    Chevalier sorrise: No, hanno troppa paura di te per farlo.

    Succederà qualcosa.

    Che cosa?

    Emily scrollò le spalle.

    Chevalier si chinò e la baciò: Andrà tutto bene, come sempre.

    ***

    Buongiorno, le disse Chevalier, sorridendo.

    Emily alzò gli occhi, poi si accoccolò contro di lui, che le baciò dolcemente la testa: Ti ho ordinato la colazione, ma ora devo andare, ci sono le udienze.

    Emily gli fece un cenno con la testa, poi si tirò le coperte sulle spalle.

    Sarebbe carino se cominciassi a ordinare la colazione da sola.

    Senza dire una parola, Emily chiuse gli occhi, Chevalier sorrise e uscì per andare nella sala del Consiglio. Una volta che si fu seduto, Zohn ordinò che portassero il primo prigioniero da processare.

    Quando Derrick aprì la porta, un Valle grigio e consunto fu scortato nell’aula delle udienze da due guardie della prigione. Quando fu in ginocchio, alzò lo sguardo spaventato sugli Anziani nemici.

    Il Cancelliere prese una cartella e lesse: Non sappiamo come si chiami. È stato catturato negli alberi a ovest della città e sospettiamo che ce ne fossero altri con lui, a un certo punto, poiché l’odore dei Valle era piuttosto intenso. Non abbiamo ottenuto molto da lui, a parte il fatto che stava aspettando per parlare... beh... sembra che volesse parlare con Mark.

    Zohn lo guardò stupito: Perché volevi parlare con Mark?

    Non sono obbligato a dirvelo.

    Chevalier sorrise: Pensi veramente che ci accontentiamo di questo?

    So benissimo che cosa mi succederà, ma so anche che non è niente in confronto a quello che mi farebbe l’Anziano Sotomar se parlassi, disse senza mezzi termini.

    Sotomar è un gattino, in confronto a Chevalier, disse il Capo di Stato Maggiore, ridendo.

    Comunque non parlerò.

    Bene, Mark? chiamò Quinn.

    Qualche secondo dopo entrò il Generale e guardò il Valle inginocchiato: Sì, Anziano?

    Portalo nella stanza degli interrogatori e vedi che cosa stava facendo nei nostri boschi.

    Mark prese il Valle per il colletto della sua camicia grigia e lo trascinò il Valle fuori dalla sala del Consiglio.

    E ora? Chiese Chevalier, guardando gli altri.

    Ci sono tre trasformazioni che aspettano la nostra approvazione, disse l’Archivista: Una qui, una nel Clan Johannesburg e l’altra nel Clan Galwait.

    Quella di Galwait non stava aspettando il benestare dei medici?

    No, è già arrivato.

    Ok, allora, i dati del mortale di Galwait?

    78 anni, ex insegnante. L’argomentazione di Lord Galwait è che ha fatto della metallurgica, come lavoro secondario.

    Perché Galwait avrebbe bisogno di un metallurgista?

    Non l’hanno indicato. È solo il motivo indicato nella petizione.

    Nessun’altra argomentazione?

    No, Anziano.

    Negata, allora.

    Chevalier annuì: Negata.

    Quinn guardò l’Archivista: Motiva il rifiuto con ‘finalità insufficienti’. Non ci sono ragioni per cui un metallurgista possa essere di beneficio agli Equites.

    Sì, Anziano, rispose e poi prese un’altra cartella: Il Clan Johannesburg ha inoltrato la petizione per una femmina di 67 anni. Era una Psichiatra.

    Chevalier sospirò: Perché da quando Emily ha avuto bisogno di uno Psichiatra tutti i Clan ritengono di doverne avere uno?

    Zohn rise: Perché vogliono che il loro Psichiatra curi Emily per accattivarsi la nostra simpatia.

    Negata, abbiamo abbastanza psichiatri nella fazione, adesso.

    Negata, confermò Quinn.

    Zohn scrollò le spalle: Bene, indicate finalità insufficienti.

    L’Archivista annuì e prese l’ultima cartella: Sierra e Arion, qui a Council City, vogliono trasformare un uomo di 72 anni. Era un riparatore di TV, ma faceva parte dell’aviazione. È un pilota, con esperienza di meccanico sia di elicotteri e aeroplani.

    Chevalier annuì: Oh, ecco quello che ci serve. Da quando Crocker è tornato al suo Clan, abbiamo solo due meccanici.

    Zohn confermò: D’accordo.

    Il consenso è unanime. Fatelo preparare, disse Quinn.

    Quando dovrebbe tornare Kyle? Chiese Zohn.

    Ha mandato un messaggio ieri sera, ha quasi finito, spiegò Chevalier: Ci ha detto che sarà di ritorno domani sera.

    Vediamo il nostro rapporto mattutino sui Valle? Chiese Quinn.

    Zohn sospirò: Ok, sbrighiamoci.

    Il Clan Copko è stato attaccato da 14 Valle, che sono stati respinti, due Valle morti, disse l’Archivista. Il Clan DRV ha ucciso 11 dei Valle che l’hanno attaccato. Il Clan Malay ha perso 14 persone, respingendo 152 Valle, solo due Valle morti.

    Stanno veramente dando fastidio ringhiò Chevalier.

    Potremmo continuare con il piano di inviare Powan e Thukil al Clan Wright. Dei Valle è quello più grande ma li supereremmo comunque di numero, suggerì l’Inquisitore capo.

    Di’ loro di prepararsi. Ho in programma di mandare Emily a Thukil durante la trasformazione e dopo li manderemo ad attaccare i Valle.

    Sì, Anziano.

    In effetti potremmo trasformarlo questo venerdì, disse l’Archivista.

    Programmalo per venerdì, allora, disse Zohn. Parteciperai tu. Non credo che sia necessario mandare un Anziano.

    L’Archivista confermò e chiamò il prigioniero successivo. Portarono dentro un heku con l’espressione furiosa. Aveva un tatuaggio con lo stemma degli Encala. Quando lo obbligarono a inginocchiarsi davanti al consiglio, ringhiò piano. Derrick sorrise al Consiglio e poi ritornò al suo posto.

    L’Archivista aprì la cartella e si rivolse al consiglio: Questo bravo Encala stava tenendo d’occhio Powan.

    Perché lo stavi facendo? Gli chiese Chevalier.

    Faccio quello che mi ordinano.

    Chi ti ha detto di spiare Powan?

    Il prigioniero sorrise malvagio: Non ve lo dirò

    Chevalier scrollò le spalle: Allora uccidetelo.

    Zohn scosse la testa: Io voto per bandirlo

    500 anni, appena torna Kyle, disse Quinn.

    Non possiamo uccidere tutti, disse Zohn a Chevalier.

    Perché no? Gli rispose Chevalier con un sogghigno.

    ***

    È solo per una settimana e poi ti manderemo a prendere, ok? disse Chevalier quando Emily lo guardò, spaventata.

    Emily non parlò e non fece nemmeno un cenno, ma fissò immobile l’heku nell’elicottero con lei.

    Em... parla con loro. Ti puoi fidare di Lord e Lady Thukil e del Capitano Darren.

    Emily cercò di scendere dall’elicottero, ma Darren le prese delicatamente il braccio e le impedì di andarsene.

    Chevalier fece cenno al pilota di partire e poi rimase a guardare mentre uno dei Capitani Thukil chiudeva il portellone e l’elicottero partiva per il Texas.

    Kyle sorrise: Non dirà una parola a nessuno di loro.

    No, disse Chevalier ridendo: Mi fido di più dei Thukil, comunque.

    Kyle guardò la porta: Sarà meglio che andiamo, il Clan Farlane sta causando problemi.

    Kyle e Chevalier si sedettero mentre Lord Farlane urlava al consiglio: È inaccettabile e se fosse per me, sareste sostituiti tutti.

    Non osare parlarci in questo modo, ringhiò Zohn, chiamando la Cavalleria. Lord Farlane si voltò a guardare torvo i 102 Cavalieri che entravano nell’aula delle udienze.

    Sono cose come questa che dimostrano che a questa fazione servono dei nuovi capi, gridò Lord Farlane, rivolto al Consiglio.

    Nuovi capi? Chiese Chevalier rabbiosamente: Chi dovrebbe rimpiazzarci? Tu?

    Sarei meglio di ognuno di voi.

    Il Capo della Difesa sfuocò nella sala e urlò: Mandate via gli Anziani! Portate il Consiglio fuori di qui.

    Che cosa sta succedendo? Chiese Zohn, alzandosi lentamente.

    Lord Farlane sorrise: Ve l’ho detto, è ora di cambiare.

    Due dei Cavalieri presero in custodia Lord Farlane, ma dall’esterno del palazzo si sentì una forte esplosione. Chevalier fu il primo a sparire dalla sala del Consiglio, quindi Zohn e Quinn sfuocarono velocemente verso gli elicotteri che aspettavano.

    Kralen saltò sul sedile del pilota e poi si voltò a occhi sgranati: Andate sull’Equites 2, questo non parte.

    Quando scoprirono che anche l’Equites due era stato manomesso, decisero di prendere le auto più veloci per portare il Consiglio fuori dalla città. Arrivati in garage, si trovarono davanti oltre 600 heku che li aspettavano.

    Zohn gridò: Non fatelo!

    È troppo tardi, disse l’heku più vicino: È da troppo tempo che serviva un cambiamento al vertice. Noi siamo i Clan più vicini, toccava a noi provvedere.

    ***

    Il Capitano Darren sfuocò nella sala riunioni del Thukil: Hanno bandito il Generale Skinner e si sono impadroniti di Powan.

    Dannazione, ringhiò Lord Powan: Questo vuol dire che saremo i prossimi.

    No, se faremo mostra di sostenere il nuovo Consiglio, disse uno dei Capitani Thukil.

    Darren si sedette: Dobbiamo anche pensare a Emily. Non sa ancora che Chevalier è stato bandito.

    Mi chiedo se il nuovo Consiglio sappia dov’è Emily, chiese Lord Thukil.

    Nessuno ci ha chiesto nulla, disse il segretario di Lord Thukil: Allora, devo chiamarli per dimostrare il nostro appoggio?

    Darren sospirò: Se dichiariamo di sostenerli, sarà meno facile che ci attacchino e che trovino qui Emily.

    Lord Thukil chiuse gli occhi e accennò di sì: Procedi.

    Dobbiamo proteggerla a tutti i costi, disse Lady Thukil, singhiozzando senza lacrime: Da quello che ho sentito, cercherà di andare a prendere Chevalier.

    Sono d’accordo, disse Darren: Ma siamo costretti a dirglielo. È l’unico modo per spiegarle perché non può ritornare a Council City.

    Quella povera bambina si sentirà persa, disse Lady Thukil con la voce incrinata.

    È più in confidenza con te, disse Lord Thukil: Parlale e falle capire perché abbiamo dovuto dichiarare il nostro appoggio al nuovo Consiglio.

    Tenterò. Sono tre giorni che è qui e non ha ancora parlato.

    Fai quello che puoi.

    Darren si alzò lentamente e uscì dalla sala riunioni. La tensione era forte nella residenza, ed era evidente che una cappa di insicurezza ricopriva l’intero Clan. Darren bussò leggermente alla porta di Emily e poi entrò.

    Emily alzò gli occhi sorridendogli.

    Darren chiuse la porta e si sedette accanto a lei: Ho veramente bisogno che mi ascolti e che ti fidi di me, ok?

    Emily lo guardò in silenzio.

    Puoi almeno annuire, fare un cenno? Farmi capire che capisci? È importante.

    Emily gli sorrise.

    Darren sospirò: C’è stato... c’è stato un colpo di stato, e il Consiglio...

    Emily divenne tesa e si alzò.

    Darren si alzò in fretta per impedirle di arrivare alla porta: Emily, è più importante che mai che mi ascolti.

    Lei lo guardò e Darren vide il panico nei suoi occhi.

    C’è un nuovo Consiglio al potere e hanno già occupato Powan. Darren le prese la mano quando cercò di aggirarlo: Per favore, ascoltami. Non puoi correre a Council City. Sospettiamo che ti stiano cercando.

    Emily cercò di liberare la mano dalla stretta di Darren.

    Thukil ha annunciato il suo sostegno al nuovo Consiglio....

    Emily emise un grido strozzato, fissandolo torva.

    Ascoltami... l’abbiamo fatto per proteggerti. Se non dichiariamo il nostro sostegno, ci occuperanno. Mandando la nostra benedizione al nuovo Consiglio, li terremo fuori da Thukil. Non possiamo permettere che tu cada nelle mani del nuovo Consiglio.

    Emily si mise le mani nel taschino e ne tolse le spille. Darren le esaminò: Gli Anziani e il Giustiziere sono stati banditi. I membri della Cavalleria sono in prigione, eccetto Mark, che è stato bandito anche lui.

    Emily si lasciò cadere lentamente sul pavimento.

    Darren si inginocchiò accanto a lei: Tu sei al sicuro qui, finché manteniamo il segreto. È già successo in passato, l’intero Consiglio è stato sostituito intorno al 540 a.C., tutti eccetto Chevalier, cioè. Le cose si calmeranno e ritorneranno alla normalità. Chevalier tornerà in vita tra seicento anni.

    Emily lo guardò con gli occhi pieni di dolore.

    So che sembra un tempo lunghissimo... ma noi ti terremo al sicuro, te lo giuro.

    Emily scosse la testa e si alzò.

    Emily, no, le disse Darren, bloccandole la strada. Per favore, fidati di me. Devi rimanere qui. Niente potrebbe riportarli in vita, ora.

    Lei cercò di superarlo, ma Darren continuò a impedirle di uscire.

    Non mi dai altra scelta. Dovrò assegnarti delle guardie.

    Emily lo fissò minacciosa.

    È complicato. Solo il nuovo Giustiziere potrebbe riportarli in vita, ora....

    Lo faranno i Valle, sussurrò Emily, aspra.

    Darren sospirò: Dubito che i Valle vogliano intromettersi. Ti direbbero di aspettare qui e non farti coinvolgere.

    Lei si voltò di colpo e si sedette a guardare il fuoco.

    Il nuovo Consiglio è composto da heku di cui si sa bene che odiano i mortali. Devi giurarmi che rimarrai qui, dove possiamo proteggerti.

    Quando Emily non rispose, Darren le disse: Qui sei al sicuro, poi esitò e uscì. Quando raggiunse la sala riunioni, c’erano giù 4 Cavalieri Thukil davanti alla porta di Emily e altri due fuori dalla sua finestra.

    Come l’ha presa? Chiese Lord Thukil.

    Darren si sedette: Come ci si poteva aspettare. Cercherà di andare a prenderli.

    Le hai spiegato quant’è pericoloso?

    Sì, Signore.

    Emily non è famosa per la sua pazienza, so già che sarà difficile tenerla qui.

    Non credo che incenerirà il Clan, però se le voci sono corrette e lei può cancellare la memoria di un heku e a quel punto potrà scappare, e ce ne accorgeremmo quando è troppo tardi.

    Sono solo voci, però, disse Lord Thukil.

    Beh, ma in quel caso... dobbiamo farle capire quanto sarà pericoloso per gli Equites se il nuovo Consiglio dovesse catturarla, disse Lord Thukil.

    Ho tentato, disse Darren: Non credo che veda nient’altro oltre al fatto che Chevalier è stato bandito.

    Uno dei Generali Thukil, dopo un po’ interruppe il silenzio: Non credo che la uccideranno se la catturano, credo però che la obbligheranno a eseguire i loro ordini.

    L’Anziano mi ha detto che non vuole incenerire nessuno, disse Darren: Mi ha spiegato che le è stata impiantata la paura che, se perde conoscenza, sarà sepolta di nuovo.

    Allora presumo che le insegnerebbero l’obbedienza e la disciplina.

    Darren annuì: Non so quanto possa sopportare. È ancora molto fragile, dopo la sua cattura. Non so nemmeno un decimo di quello che le è capitato, ma, per quello che so... diciamo solo che non dovrebbe nemmeno essere sana di mente.

    Il nostro compito, adesso, è dimostrare la nostra lealtà al nuovo Consiglio, per tenerli fuori da Thukil. Ci serve un piano di riserva per portare Emily in un posto sicuro, nel caso ci attacchino, disse Lord Thukil.

    Io ho una casa a Berlino, disse il Generale: Se riusciamo a portarla fuori dalla città, posso portarla a Berlino e potremmo aspettare lì. Nessuno sa dov’è quella casa.

    Lord Thukil ci pensò un momento e poi annuì: Bene... hai il mio permesso di usare le uscite sotterranee.

    Signore? Disse uno dei servitori, quando lo invitarono a entrare.

    Lord Thukil lo guardò, senza sapere se sarebbe stato in grado di accettare altre cattive notizie.

    Lord Samuels è stato bandito e il Clan Samuels ora è sotto il controllo del Consiglio.

    Lord Thukil annuì e poi sussurrò: Grazie.

    Abbiamo dichiarato il nostro sostegno. È tutto quello che possiamo fare, ma suggerirei di rinforzare il corpo di guardie, nel caso servisse, disse Darren.

    Procedi.

    ***

    Sali, disse Darren da dentro l’auto. Emily abbassò il pollice e lo guardò: Sali per favore.

    Emily lasciò cadere le spalle e salì in auto. Darren guidò in silenzio verso il Clan. Capiva il suo desiderio di arrivare da Chevalier, ma era frustrante non riuscire a farle capire quanto fosse pericolosa la sua missione.

    Prima di entrare a Thukil, Darren si decise a parlare: Io ti capisco, veramente, ma tu devi capire quanto sia pericoloso tornare là. So che ritieni di poter arrivare a quelli che sono stati banditi, ma non riusciresti a entrare nel palazzo senza che ti scoprano.

    Attese che lei parlasse, cosa che non aveva fatto nelle due settimane che erano trascorse: Appena il nuovo Consiglio ti avrà in suo potere, non c’è modo di sapere a quali orrori ti sottoporrà. Sai quanto me che non sei l’Equites che amano di più. Questo Consiglio non ama i mortali e non ti permetteranno di restare a palazzo. Immagino che ti terrebbero in prigione finché non avranno bisogno di te per far fuori qualcuno.

    Darren entrò in garage e fermò l’auto: È così brutto, pensare di passare qualche centinaio di anni qui, con i Thukil?

    Quando Emily parlò, la sua voce era poco più di un sussurro: Non posso lasciare soffrire Chevalier.

    Lui vorrebbe che tu restassi qui, dove sei al sicuro.

    Darren la scortò in camera sua, dove Emily si sedette sulla pelle d’orso di fronte al fuoco.

    Ti serve qualcosa? Le chiese.

    Emily si voltò verso la porta, poi tornò a guardare il fuoco.

    Darren annuì, sospirando: Va bene, ti lascio da sola, poi uscì per andare a parlare con Lord Thukil.

    L’hai trovata? Chiese Lord Thukil.

    Sì, Signore. Ma... c’è qualcosa di strano.

    Come?

    Il suo profumo è strano.

    Forse la bambina si sta ammalando, suggerì Lady Thukil.

    Darren ci pensò un attimo: Non credo ci sia un medico a Thukil.

    Prova con Woody.

    Beh, penso che un veterinario sia meglio di niente, disse Darren, prima di andare a cercare il vecchio veterinario. Meno di un’ora dopo, Darren e il veterinario, Woody, si fermarono davanti alla porta di Emily.

    Si dice che non ami i medici, lo avvertì Darren.

    Woody sorrise: Io non sono un medico.

    Vero.

    Uno dei Cavalieri che sorvegliavano la porta di Emily bussò e poi attese qualche secondo prima di aprirla.

    Darren entrò, sorridendole: Emily?

    Lei si voltò a guardarlo, dalla sua sedia vicino alla finestra.

    Il Capitano si spostò nervosamente il peso da un piede all’altro: Questo è Woody. Lei è... beh... un veterinario.

    Emily non disse niente, ma tornò a guardare fuori dalla finestra.

    Mi piacerebbe che gli permettessi di darti un’occhiata veloce.

    Questa volta, Emily lo guardò aggrottando la fronte.

    Non ho potuto fare a meno di notare che... il tuo profumo è strano. Pensavo che forse ti stessi ammalando.

    Emily lo guardò spalancando gli occhi.

    Woody alzò il suo vecchio cappello da cowboy in segno di saluto: Sono lieto di incontrarti. Sei piuttosto famosa qua intorno.

    Non parla molto, spiegò Darren quando Emily non rispose.

    Non mi dispiacerebbe per niente darti un’occhiata, disse Woody con un sorriso: Non so quale sia il tuo profumo normalmente, ma è... piuttosto interessante.

    Molto di quello che senti è tipicamente Winchester, ma c’è qualcosa di leggermente diverso.

    Emily scosse lentamente la testa, tenendoli d’occhio.

    Woody sorrise: Penso che vada bene anche così. Non capirei comunque se sei ammalata.

    Darren rifletté un momento: Ti fa male qualcosa?

    Emily si limitò a guardarlo.

    Tosse, mal di gola? Che cos’altro c’è... mal di testa?

    Emily si voltò a guardare fuori dalla finestra, ma gli heku sentirono il suo cuore che accelerava.

    Darren sospirò: Immagino che ce lo diresti, se ti stessi ammalando.

    Appena uscirono, Emily controllò velocemente la stanza, cercando di decidere che cosa fare. Capiva il rischio che avrebbe corso tornando a Council City, ma non riusciva a immaginare di lasciare Chevalier e Kyle a soffrire. Relegò in fondo alla mente il suo strano profumo. Non era una sorpresa, anche se sperava fosse solo una coincidenza.

    Sapendo di non avere scelta, Emily frugò nella sua borsa e ne tolse il portafogli. Aveva con sé solo poco denaro, non c’era bisogno di avere contanti per una vacanza a Thukil.

    Andò alla finestra e guardò i due Cavalieri stazionati lì. Vedeva gli alberi appena fuori dalle porte del complesso e sapeva che avrebbe avuto più possibilità di scappare una volta che fosse arrivata là.

    Sospirando, aprì la finestra e guardò i tre metri che la separavano dai cavalli di sotto.

    Lady Emily? Chiese uno dei Cavalieri, pochi secondi prima di afferrarsi il petto per il dolore. Appena persero conoscenza, Emily si lasciò cadere attentamente sull’erba di sotto e corse verso gli alberi. Rese incosciente o cancellò la memoria di chiunque incontrasse e arrivò presto tra gli alberi.

    L’Interstatale era piena di traffico mentre scriveva il nome della città appena fuori Council City su un foglio e faceva l’autostop. Non ci volle molto prima che l’autista di un semirimorchio si fermasse. Lei gli consegnò l’indirizzo e lui le sorrise.

    Non posso portarti fino a destinazione, baby. Sali e ti porterò fino a Akron, le disse, aprendo la portiera.

    Emily esitò e poi salì sul camion. Una volta allacciata la cintura, l’autista partì. Le parlò di sua moglie e dei suoi figli per quasi tutto il viaggio, ma quando Emily si addormentò, rimase in silenzio, avvicinandosi lentamente a Council City.

    Alla periferia di Akron, l’autista usò il suo CB per accordarsi con un altro camionista che portasse Emily più a nord. Il nuovo autista era molto più silenzioso ed Emily fu contenta di avere tempo per pensare. Si rendeva conto che il suo primo compito sarebbe stato di entrare in città senza farsi scoprire e assicurarsi che Alexis e Dain fossero al sicuro. Era stata parecchie volte nella casa di Alexis in città e sapeva poterci arrivare facilmente.

    Emily sorrise, scendendo dal camion, mentre l’autista guardava la strada buia, chiedendole: È sicura che vada bene, lasciarla qui?

    Emily annuì e chiuse la portiera. Appena il camion non fu più in vista, si diresse verso la stradina buia che conduceva a Council City, qualche chilometro dopo. Quando vide le porte della città, notò delle guardie che non conosceva e rimase ferma a pensare un momento prima di avvicinarsi a loro.

    Stop! Gridò una delle guardie, prima di diventare cenere. Emily corse oltre i due mucchietti di cenere, verso il centro della città. Arrivò in fretta alla casa di Alexis e bussò piano alla porta. Garrett rimase senza fiato quando la vide, e la fece entrare in fretta.

    Mamma! Sussurrò Alexis.

    Dain si alzò, guardandola sbalordito.

    Lady Emily, deve andarsene da qui... l’intera fazione la sta cercando, le disse Garrett.

    Emily inghiottì e poi si costrinse a parlare: Ascoltami... porta Alex e Dain a Palau.

    Io non ti lascio, mamma. Vieni con noi, disse Alexis. Emily fissò Garrett: Sono ancora un membro del Consiglio e ti ordino di portare questi due fuori di qui. Non tornate finché Chevalier o io non veniamo a prendervi.

    Mamma... papà è stato... fece per dire Dain.

    Emily annuì: Lo so, ma io li porterò via.

    Garrett cominciò immediatamente a preparare una borsa: Sai come arrivare a destinazione? Chiese ad Alexis.

    Alexis lo guardò con gli occhi pieni di lacrime: .

    Non tornate, ripeté Emily con forza.

    Mamma, vieni con noi, per favore, disse Dain: Non sappiamo esattamente perché il Consiglio ti stia cercando, ma stanno usando tutte le loro risorse per trovarti.

    Non posso lasciar soffrire vostro padre. Ho meno di un anno per farlo rivivere.

    Alexis la abbracciò in fretta: Potrebbero farti del male.

    Posso sopportarlo.

    Ma...

    Andate via, subito, disse Emily a Garrett. Senza un’altra parola, Garrett aprì la porta e i tre sfuocarono via, rallentando per adeguare la loro velocità a quella di Alexis.

    Emily si sedette a cominciò a formulare un piano.

    Chapter 2

    Dite all’ex Capitano che se non la smette di chiedere di vederci, sarà bandito insieme al resto del precedente Consiglio, disse l’Anziano in carica a Derrick.

    Derrick fece un cenno e tornò al suo posto. Chiuse la porta e poi spalancò gli occhi quando vide Emily in piedi davanti a lui.

    Guardava la porta, e Derrick si avvicinò, sussurrando: Vai via da qui... scappa.

    Emily scosse la testa e gli mise una mano sulla spalla, sorridendo.

    Non capisci. Sono malvagi e vogliono te.

    Emily andò verso la porta. Derrick sospirò, prima di aprirla: Lady Emily desidera vedervi.

    Rimbombarono le voci dei membri del Consiglio degli Equites e poi una voce risuonò decisa: Falla entrare.

    Derrick si fece da parte e lasciò entrare Emily, che squadrò attentamente i volti dei nuovi Consiglieri. Era chiaro che avevano paura di lei e si muovevano a disagio sulle sedie.

    Tu, mia cara, sei nei guai, disse uno dei nuovi Anziani".

    Emily si mise le mani sui fianchi, osservandoli.

    C’era l’intera fazione che ti cercava. Dov’eri?

    Quando non rispose, l’heku gridò chiamando Derrick.

    Sì, Anziano? Chiese Derrick, ed Emily sentì una traccia di sarcasmo.

    Falla parlare.

    Non ha più parlato con nessuno, dopo la sua prigionia con Salazar, spiegò loro.

    Bene, parlerà con me quando glielo ordino.

    Derrick diede un’occhiata a Emily e poi ritornò al suo posto.

    Allora, sospetto che tu sia qui per riavere il tuo beneamato Consiglio.

    Emily lo fissò torva e poi guardò ancora i volti dei Consiglieri.

    Non succederà mai e dato che tu sei una proprietà degli Equites, ti terremo d’occhio.

    Che ne facciamo di lei? Chiese un heku seduto al posto del Cancelliere.

    Per ora, mettetela nella sua stanza, rispose e poi chiamò le Guardie di Palazzo.

    Emily non riconobbe nessuna delle guardie che la scortarono fuori dalla sala del Consiglio. Sorrise rassicurante a Derrick, mentre passava, ma si capiva che l’heku era preoccupato.

    Arrivata in camera sua, Emily preparò immediatamente una valigia. Prese quattro grossi flaconi di un liquido chiaro e li ripose tra gli strati di abiti in modo che non si rompessero. Si spruzzò il liquido da un flacone parzialmente pieno e poi avvolse anche quello.

    Si voltò quando qualcuno entrò e vide l’Anziano in carica con cui aveva parlato precedentemente. L’heku chiuse la porta e le indicò una sedia: Siediti per favore.

    Emily si avvicinò esitante e si sedette, continuando a fissarlo.

    L’heku sorrise e si sedette: Non voglio sorprese, quindi cerchiamo di mettere le cose in chiaro, ok?

    Quando Emily non rispose, continuò: Non piaci a nessuno del Consiglio. Non riteniamo che tu debba restare nel palazzo degli heku, quindi ti trasferiremo nella stanza del sovraintendente, nella scuderia. Non incenerirai nessuno a meno che te lo ordini il Consiglio. Qualunque disobbedienza sarà punita fisicamente. Chiaro?

    Lei continuò a guardarlo, senza dare nessuna indicazione di avere capito.

    Sarai costantemente sorvegliata e il Consiglio si aspetta che tu faccia tutto quello che ti viene ordinato. Niente egoismi, piagnucolii o lamentele. Sei una proprietà degli Equites, niente di più.

    Emily lottò per mantenere un’espressione neutra. Sapeva di dover dimostrare obbedienza e aspettare una possibilità di recuperare le ceneri del vero Consiglio.

    L’Anziano vide la valigia: Bene, vedo che hai già fatto i bagagli. Prendila e le tue guardie ti accompagneranno alla scuderia. Non metterai piede nel palazzo a meno di essere convocata da un membro del Consiglio. Non sei degna di vivere qui.

    Lei si alzò e prese la valigia, poi si voltò verso l’Anziano.

    Bene, finora ti sei comportata bene, disse con un sorriso: Avrai tre pasti al giorno, ma non vogliamo sentire una parola, salvo che ti chiediamo qualcosa.

    Senza aspettare la sua risposta, l’heku aprì la porta e ordinò alle guardie di portarla nella scuderia. Quando arrivò nella stanza fredda del sovraintendente, disfece la valigia, nascondendo accuratamente i flaconi i di liquido dove non fosse facile trovarli.

    ***

    Il Consiglio ti vuole, disse un heku rude. La fissò con disprezzo e ringhiò mentre parlava. Emily lo tenne d’occhio mentre usciva nella scuderia ed ebbe un moto di rammarico quando vide i cavalli nei box maltenuti. Derrick li fece entrare nella sala del Consiglio ed Emily si avvicinò all’heku in piedi nell’aula delle udienze.

    Mia cara, disse uno degli Anziani: Il nostro Giustiziere è fuori per un po’ e vogliamo che questo heku sia incenerito immediatamente.

    Emily alzò gli occhi e fissò quelli di Lord Dexter, del Clan Okanogan, il Clan originario di Kralen. Vide la paura negli occhi dell’heku mentre si voltava di nuovo verso il Consiglio.

    Fallo, subito, disse l’Inquisitore capo in carica.

    Emily incrociò le braccia, osservandoli. L’Investigatore Capo apparve di colpo dietro di lei e le sbatté una spessa bacchetta dietro le ginocchia, facendola cadere a terra per il forte dolore. Quando riprese fiato, alzò gli occhi su di lui.

    Inceneriscilo, subito, ringhiò.

    Emily si alzò con aria di sfida, ignorando il dolore dietro le ginocchia che stava aumentando e guardando in faccia i Consiglieri.

    Le tue punizioni aumenteranno finché non eseguirai gli ordini, le disse il Capo delle Finanze.

    Inceneriscilo, ripeté l’Anziano.

    Emily rimase a braccia in conserte a guardarlo.

    Va tutto bene, le disse Lord Dexter: Non farti punire.

    Emily lo ignorò continuando a fissare l’Anziano.

    Vedo che ci vorrà di più per farti obbedire.

    L’Inquisitore capo apparve di fronte a lei e le diede un manrovescio, facendola cadere a terra. Emily alzò gli occhi, e lo fissò, mentre il sangue le gocciolava dalla bocca.

    Fallo! Sibilò l’heku.

    Emily si alzò lentamente, mentre l’occhio cominciava a gonfiarsi, chiudendosi.

    Non tollererò la disobbedienza!, gridò l’Anziano: Fai quello che ti ordino!

    Molto lentamente, Emily scosse la testa.

    Quando l’Inquisitore capo la colpì di nuovo, Emily sentì la testa che sbatteva contro il pavimento freddo di terra della sala del Consiglio, poi il buio la travolse.

    Quando cominciò a svegliarsi, sentì il freddo di una branda sotto di lei e una voce dolce: Em... svegliati.

    Fece un respiro profondo e si sedette lentamente, mentre la testa cominciava a girare. Non riusciva a vedere niente dall’occhio sinistro e la bocca era dolorante e gonfia.

    Em, mi senti? Le chiese Silas.

    Emily riuscì finalmente a guardarsi attorno e vide che era nella prigione del palazzo.

    Ascoltami, sussurrò Kralen: Devi andartene da Council City. Lascia qui il precedente Consiglio e vattene. Incenerisci tutti se devi farlo.

    Emily deglutì e ignorò il sapore di sangue in bocca, mentre sussurrava: Non posso.

    Devi farlo. Ti useranno come disciplinatore principale della fazione.

    Devo tirarvi fuori di qui, sussurrò.

    No, anche Chevalier vorrebbe che te ne andassi dal palazzo.

    Emily si stese sulla branda, mettendo il braccio sotto la testa. Sapeva che Chevalier le avrebbe detto di andarsene, ma non poteva continuare a vivere mentre lui soffriva nella terra fredda e scura.

    Em, devi fidarti di noi, le disse Silas: La prossima volta che ti faranno uscire, inceneriscili e liberati.

    No, sussurrò ancora, girandosi su un fianco.

    Passarono due giorni prima che una guardia burbera aprisse la cella: Esci, Winchester. Il Consiglio vuole rivederti.

    Emily si sedette lentamente e lo seguì fuori, ancora dolorante per aver dormito su una branda dura. Mentre passavano davanti a Silas, lui colse il suo sguardo e fece un cenno affermativo, poi sospirò quando lei voltò la testa: L’ho sentito, Emily, le disse.

    Emily cominciò ad avere paura mentre saliva i gradini del palazzo. Sapeva che Silas temeva che anche altri potessero coglierlo. Il profumo di mascheramento era ancora nascosto al sicuro nella stanza del sovraintendente.

    Non c’era più Derrick alla porta, ma una femmina heku dallo sguardo severo che aprì la porta quando si avvicinò: Puoi entrare.

    La guardia la scortò dentro ed Emily rimase in piedi davanti al Consiglio al completo.

    Ne abbiamo discusso e riteniamo che sia meglio bandirti e metterti con gli altri, disse l’Anziano. Si voltò verso il Giustiziere in carica, che sogghignò e scese verso di lei.

    Emily era incuriosita, non era sicura di avere sentito giusto. Quando una goccia del sangue dell’heku le colpì il braccio, lei arricciò il naso e se la pulì sulla camicia.

    A quanto pare non si può bandirla, disse il Giustiziere al Consiglio.

    Lo temevo, rispose l’Anziano.

    Emily sbuffò e poi li guardò.

    Comincerai a obbedire, adesso? Le chiese.

    Lei non rispose, continuando a fissarlo.

    Molto bene. Volevo solo ricordarti che nel caso tentassi di recuperare uno qualsiasi di quelli che sono stati banditi da questo Consiglio... saremo obbligati a disperdere le loro ceneri per impedire che siano riportati in vita prematuramente.

    Emily si irrigidì, ma rimase zitta.

    Considererò il tuo silenzio come un segno di rispetto, le disse e gli altri annuirono. Resterai nella tua stanza fino a nuovo ordine.

    Emily seguì la guardia heku fuori dalla sala del Consiglio e cominciò finalmente a rilassarsi quando raggiunse la stanza del sovraintendente. Appena ebbe riapplicato il profumo di mascheramento, si sedette per decidere che cosa fare.

    Sapeva che il suo scopo principale era di liberare il Consiglio e poi intendeva portarli dai Valle perché li facessero rivivere. Immaginava che il Consiglio dei Valle glielo dovesse, dopotutto li aveva salvati, dopo il colpo di stato contro di loro. Ora che però c’era quella minaccia, doveva essere sicura di non essere catturata, una volta entrata nella stanza dell’Antico.

    Le risuonavano in testa le parole di Chevalier, che le assicurava che non sarebbe stata sepolta se avesse incenerito qualcuno, ma esitava comunque a ridurre in cenere gli attuali abitanti del palazzo, per liberare il Consiglio. Se fosse svenuta nel farlo, sarebbe stata alla mercé di chiunque la trovasse.

    Era consolante sapere che Alexis e Dain erano al sicuro, lontano dagli occhi del Consiglio. Sperava di avere presto notizie di Allen, in modo che anche lui potesse raggiungere gli altri a Palau e aspettare là che lei e Chevalier arrivassero.

    Passarono due giorni prima di vedere un heku diverso da quelli che sporadicamente le portavano il cibo nella scuderia. L’heku entrò sbattendo la porta e poi si fece da parte. Quando non parlò, le fu chiaro che voleva che lo seguisse.

    Dopo aver inserito un segnalibro, si alzò e seguì nel palazzo l’heku silenzioso che si fermò nell’atrio del terzo piano e le indicò gli uffici degli Anziani.

    Emily alzò le spalle e si avvicinò, senza sapere in quale dei tre uffici doveva entrare. Fu chiaro quando uno degli heku fermi davanti a una porta la aprì e si fece da parte. Fu sorpresa di vedere che i nuovi Anziani avevano una guardia alla loro porta, non lo aveva mai visto prima.

    Emily, disse l’Anziano con un sorriso: Entra, Bambina. Siediti e parla con me.

    Emily esitò e poi si sedette di fronte alla scrivania di mogano di Chevalier.

    L’Anziano si mise comodo: Siamo partiti con il piede sbagliato. So che è inquietante sapere che tuo marito è stato bandito, ma devi capire che è per il bene degli Equites. È risaputo che, anche se sei per lo più una mortale, tu ti consideri un’Equites, quindi immaginavo che avresti capito.

    Lei lo guardava, desiderando silenziosamente che gli venisse un colpo e morisse.

    È importante per il nuovo Consiglio che impari a obbedire e a fare quello che ti ordiniamo. Sei una risorsa preziosa per gli Equites, ma solo se segui le istruzioni e ubbidisci.

    Sorrise quando Emily non rispose, poi continuò: Capisco che il precedente Consiglio ti concedeva mano libera e che erano molto permissivi con te. Noi non riteniamo che questo sia un bene per la fazione, però, e ci rendiamo anche conto che potresti spazzare via l’intera città, noi inclusi.

    A Emily sfuggì un sorrisino, pensando a quello che lui le stava dicendo.

    Quello di cui non ti rendi conto è che una volta che un Consiglio è stato sostituito, ciascun membro della fazione giura fedeltà al nuovo Consiglio. Se tu tentassi di fare qualcosa, avresti l’intera fazione degli Equites contro di te.

    Emily aggrottò la fronte e strinse con forza i braccioli.

    Abbiamo discusso il modo di importi disciplina, senza ferirti seriamente. Ovviamente tu guarisci un po’, ma non velocemente quanto gli heku, quindi dovremo fare attenzione a non incapacitarti per troppo tempo. Primo, vogliamo controllare il tuo strano profumo. In questo momento non lo sento, ma all’inizio della settimana il tuo sangue aveva un aroma strano, allettante.

    Emily si assicurò di tenere il volto immobile.

    Il dott. Edwards ti sta aspettando nell’infermeria. Sappi solo che abbiamo dei sistemi per punirti, se disobbedisci ed è importante che non ci obblighi a usarli. Fidati, Emily, la tua vita sarà più facile se accetterai il nuovo Consiglio, le disse, sorridendole ancora.

    Una guardia heku aprì la porta ed Emily si alzò, uscendo con lui. Entrò nell’infermeria e vide il dott. Edwards che la aspettava. Lui la guardò nervosamente ed Emily ebbe la sensazione che l’avessero minacciato. La porta si chiuse alle sue spalle ed Emily si sedette sul lettino guardandolo.

    Cominceremo con una visita generale, disse il dott. Edwards, in tono ufficiale. Era chiaro che si sarebbe attenuto strettamente al protocollo.

    Dopo averle misurato la pressione, le auscultò il cuore e i polmoni e scrisse tutto in un’agenda: Sdraiati, cara.

    Emily rimase seduta, ferma, guardandolo.

    Emily, sdraiati sul lettino, per favore, le disse preoccupato.

    Lei non si mosse.

    Il dott. Edwards sospirò, con gli occhi che la imploravano: Per favore, non causare problemi proprio adesso.

    Emily annuì e poi si sdraiò sul lettino freddo. Il dott. Edwards cominciò a premerle lo stomaco e quando arrivò in basso sull’addome, gli caddero le braccia.

    La guardò ed Emily fece un lieve cenno affermativo. Il dott. Edwards deglutì forte e poi la aiutò a sedersi: "Non trovo nessun motivo per lo strano odore e non lo rilevo in questo momento. Manderò il mio rapporto al Consiglio.

    Emily si avvicinò e lo abbracciò. Era confortante sentire le braccia affettuose di un heku di cui si fidava. Il medico la abbracciò brevemente e poi fece un passo indietro: Penso che il Consiglio voglia che tu ritorni nella tua stanza.

    Emily aprì la porta e la guardia le disse: Il Consiglio vuole vederti, prima. Seguimi.

    Quando fu di nuovo in piedi davanti al Consiglio, l’Anziano con cui aveva parlato prima si alzò: Ora proveremo la tua capacità di comportarti bene. Dove sono i tuoi figli?

    Emily lo guardò, senza parlare.

    Bene allora... cominciamo con Alexis. Sai dov’è?

    Un brontolio percorse il Consiglio quando lei si rifiutò di rispondere.

    L’Anziano sospirò: Molto bene, avvicinati al palco del Consiglio.

    Emily avanzò, guardando l’Anziano.

    Metti le mani sul tavolo.

    Senza sapere che cosa intendesse fare, Emily fece quello che le aveva chiesto. Emise un debole grido quando le percosse più volte le mani con una bacchetta di legno. Alzò gli occhi, fissandolo quando le disse di fare un passo indietro. Si guardò le mani e vide che erano insanguinate e piene di lividi.

    Da ragazzo, questa era una delle mie punizioni. Attingiamo a quello che sapevamo quando eravamo umani. Ti avverto, però, questa non è la punizione peggiore, le disse, sedendosi: Dove sono i tuoi figli?

    Lottando per trattenere le lacrime di dolore, Emily scosse lentamente la testa.

    Non osare dirci di no! Gridò il Giustiziere: Dicci dove sono i tuoi figli o dovremo punirti.

    Emily mise le braccia in conserte, fissando il Consiglio.

    Credo che sia già stata frustata in passato, disse l’Inquisitore capo.

    Lei lo fissò, stringendo gli occhi.

    Così sia, allora, sibilò l’heku.

    ***

    Emily si girò nel letto e guardò la finestra. Il sole brillava sulla neve appena caduta. La stanza era fredda e l’unica coperta che aveva non era sufficiente. Se la tirò sulle spalle, domandandosi che cosa aveva in serbo per lei il Consiglio, quel giorno.

    Durante l’ultima settimana dalla visita del dott. Edwards era stata interrogata tutti i giorni sulla località dove si trovavano i suoi figli. Non sapeva dove fosse Allen, ma la confortava sapere che non lo sapeva nemmeno il Consiglio. Allen e Miri erano scomparsi dal clan dell’Isola poco dopo il colpo di stato.

    Le frustate erano cominciate piano, ma erano diventate brutalmente più violente a mano a mano che il suo silenzio irritava il Consiglio. Le avevano picchiato parecchie volte le mani con la bacchetta e ora faceva fatica perfino a usarle. A volte gli heku mancavano il bersaglio e i suoi avambracci erano una massa di lividi e tagli sanguinanti.

    Era stufa anche di essere costretta a inginocchiarsi. Si rifiutava di mostrare obbedienza, quindi il Consiglieri facevano a turno a colpirla dietro le ginocchia con una sbarra di ferro per obbligarla a inginocchiarsi. C’era ancora una grande parte di lei che desiderava rannicchiarsi stretta e dondolarsi, ma si rendeva conto che forse era l’unico essere vivente in grado di riportare indietro il vero Consiglio e porre fine alla tirannia di quello ora in carica.

    La porta della stanza del supervisore si spalancò di colpo, ed Emily si sedette, guardando un heku dalla faccia irosa.

    Il medico ci ha informato che hai l’influenza e ha detto di portarti questi, ringhiò, mettendo cracker e Sprite sul tavolo. Sbatté la porta chiudendola, mentre Emily si precipitava in bagno.

    Mentre appoggiava la guancia contro la parete fretta del piccolo bagno, qualche minuto dopo, poté sentire la conversazione delle guardie stazionate fuori dalla scuderia.

    Penso che sia strano, ecco tutto, sussurrò una di loro. Emily si chiese perché non parlasse a voce più bassa, ma decise di approfittarne e ascoltare.

    Una femmina aggiunse: Gli Encala hanno subito un cambio completo del Consiglio nel 900.

    Gli Equites mai, però. Ho sentito che ci sono dei Clan che non ne sono felici ed è il motivo per cui sono dovuti intervenire in alcuni dei Clan più grandi. I loro capi sono stati banditi e sono stati sostituiti con alcuni sostenitori selezionati del Consiglio.

    Alcuni erano eccitati per il cambiamento, ma alcune delle decisioni del Consiglio stanno irritando i Clan e ho sentito che tre di loro hanno chiesto di unirsi ai Valle, sussurrò la femmina.

    Hai sentito che la mortale non accetta di ubbidire? Sembrava divertito: Credo proprio che si aspettassero che ubbidisse e spaventasse i Clan, in modo che si comportassero bene. Si dice che lei non parli con loro e che non faccia niente di quello che chiedono. Non so quanto aspetteranno prima di ucciderla e farla finita.

    Potrà anche non piacerti... ma la sua aria di sfida è impressionante.

    Non può durare molto.

    Già, però nessuno ha mai nemmeno salvato tutti e nove gli Anziani da un colpo di stato ostile, è stato piuttosto forte.

    Vero.

    Emily interruppe il silenzio con un altro attacco di nausea. Quando ritornò alla parete, tutto quello che sentì fu il rumore delle manovre, fuori sulla neve.

    Cominciò a cercare di formulare un piano, una linea di azione che le permettesse di poter entrare nella stanza dell’Antico e portare il Consiglio bandito fuori da Council City. Sarebbe stato più difficile, ora che non la consideravano più degna di vivere nel palazzo. Si rendeva anche conto che non sarebbe mai stata in grado di aprire da sola la porta e le finestre del bar erano state coperte da assi quando avevano spostato all’interno gli heku proscritti.

    Dopo un’ora fu finalmente in grado di tornare lentamente in camera e sedersi contro il letto con una scatola di cracker. La aiutarono un po’ e riuscì a schiarirsi un po’ le idee. Non sapeva che cosa avesse in serbo il Consiglio per lei, ma da quello aveva sentito, sembrava fossero riusciti a far infuriare parecchi Clan Equites.

    Quando riuscì a rimettersi in piedi, decise di dar inizio al suo piano per riportare in vita il precedente Consiglio. Si fece forza e mandò ondate di dolore agli heku alla sua porta. Quando persero i sensi, smise e fece una corsa folle verso il palazzo.

    Dopo aver cancellato la memoria delle Guardie di Porta, andò in garage e prese un piede di porco da un camion. Non poté evitare di notare che le autovetture di Chevalier non erano più nel garage del palazzo. Continuando a cancellare la memoria di tutti gli heku che incontrava, riuscì finalmente ad arrivare alla stanza dell’Antico e ad aprire la pesante porta di pietra, usando il piede di porco. Ci volle un mucchio di tempo per trovare gli indicatori del luogo di proscrizione dei Consiglieri. Lavorò in fretta per mettere in atto il suo piano, che riteneva abbastanza sicuro, ma che avrebbe avuto conseguenze terribili se gli heku lo avessero intuito.

    Si bloccò quando sentì echeggiare nel palazzo l’ordine di trovarla. Si infilò con attenzione i tredici sacchetti nelle tasche e poi ascoltò alla porta.

    Quando il rumore dei passi la superò, si sedette e usò la forza delle gambe per aprire la pesante porta. Gridò quando delle mani robuste la afferrarono e cominciarono rudemente a trascinarla verso la sala del Consiglio.

    Emily fu spinta dentro e atterrò sulle mani e sulle ginocchia davanti al Consiglio. Guardò i tredici heku arrabbiati e si rimise lentamente in piedi.

    Perquisitela, sibilò l’Anziano al centro.

    Fu spinta a forza contro la parete di pietra mentre mani rudi cominciarono a tastare le tasche del suo vestito. Le lacrime cominciarono a scendere sulle guance quando le presero i tredici sacchetti e gli heku tornarono ai loro seggi.

    L’Anziano sospirò: Emily, ti avevo avvertito. Ora ci obblighi a disfarci di queste ceneri per il bene degli Equites. Se li avessi semplicemente lasciati stare, tra seicento anni avresti riavuto i tuoi heku.

    Emily strinse le labbra e inviò un lampo di bruciore a tutti i Consiglieri. Non poteva incenerirli, farlo solo a quei tredici avrebbero solo fatto infuriare ancora di più le Guardie di Palazzo e lei non sarebbe riuscita a sfuggire.

    Quando si riebbero, Emily fu scaraventata sul pavimento con un manrovescio e poi le diedero un forte calcio nel fianco.

    Non dovrai mai più rifarlo! Gridò l’Inquisitore capo. Ritornò al suo posto mentre Emily si metteva lentamente carponi, sicura di avere una costola rotta.

    Disperdete le ceneri, ordinò l’Anziano e il Giustiziere raccolse i tredici sacchetti e scomparve dalla stanza.

    Che cosa possiamo fare con te disse un altro Anziano guardando le lacrime che le scendevano sul viso.

    Sei stata tu a obbligarci a farlo, disse il Capo delle Finanze: La loro morte ricadrà su di te.

    Emily si guardò le mani contuse e lasciò scorrere le lacrime. Non si aspettava né simpatia né comprensione da parte del nuovo Consiglio e di colpo si sentì molto sola.

    Notificate ai Clan che a causa della disobbedienza di Emily, il loro precedente Consiglio è stato ucciso, disse l’Investigatore Capo, con un sorriso maligno.

    Ora sarai odiata molto più di noi, disse l’Anziano.

    Emily riuscì finalmente a rimettersi in piedi, barcollando leggermente. Si pulì il sangue dall’angolo della bocca e guardò il Consiglio.

    Come possiamo ottenere la tua obbedienza? Le chiese alla fine.

    Lei rimase zitta, continuando a fissarli.

    L’heku sorrise: Le voci sul tuo temperamento non erano esagerate, vero? Otterremo il tuo rispetto e la tua obbedienza. Non esiterò a metterti in prigione per il resto della tua vita se non farai quello che ti diciamo.

    Emily sorrise mentre i Consiglieri osservavano impietriti l’Anziano che diventava cenere nella sua sedia. I suoi occhi mortali non colsero il movimento degli altri Anziani, ma si trovò di colpo sul pavimento con una mano alla gola.

    Boccheggiò e graffiò le mani che le impedivano di respirare.

    Impara, o le cose diventeranno veramente difficili per te, le urlò in faccia. Lo vide sorridere quando l’ossigeno finì e perse i sensi.

    ***

    Em, svegliati, sentì che sussurrava Kralen mentre una mano le toccava teneramente il volto.

    Emily cercò di dire qualcosa, ma la gola le faceva troppo male per parlare.

    Forza, Em, apri gli occhi.

    Quando finalmente riuscì a guardarlo, vide che le sorrideva, seduto sulla sponda del letto nella stanza del sovraintendente.

    Stai giù, le sussurrò quando cercò di sedersi: Il Consiglio mi ha permesso di venire qui perché ho detto loro che avrei potuto convincerti a comportarti bene. Abbiamo un tempo limitato, quindi mi devi ascoltare.

    Emily annuì leggermente, prendendogli una mano.

    Devi smetterla di ribellarti, mi senti? Finiranno per ucciderti.

    Emily cercò ancora di parlare, ma Kralen scosse la testa: Non parlare, ok? Non riuscirai a nasconderlo ancora per molto e quando lo scopriranno, dovrai essere in buoni rapporti con il nuovo Consiglio.

    Emily scosse la testa e Kralen sospirò.

    So che cos’è successo al vecchio Consiglio e che hanno disperso le ceneri. Non permettere loro di biasimare, non era necessario e non è colpa tua.

    Emily deglutì a fatica e sfiorò i lividi che aveva sul collo.

    Devi fidarti di me. Smettila di creare problemi. Silas ed io stiamo facendo il possibile per uscire di prigione e se riusciamo a farci reintegrare nella città, non sarai più sola. Se causi problemi, potrebbe ripercuotersi su di noi.

    Emily lo guardò con gli occhi spaventati. Kralen le sorrise e lo accarezzò la guancia: Le cose sembrano brutte ora, ma ti prometto che si calmeranno. Potranno non tornare normali, ma ci sarà una nuova normalità e tu non dovrai più sopportare tutto questo.

    Kralen le prese la mano e guardò i tagli e i lividi sulle sue dita.

    Ho paura, sussurrò piano Emily.

    Kralen le sorrise: Lo so, fidati di me, però, le cose andranno meglio. Ho chiesto al Consiglio di lasciarti elaborare il lutto. Devi fare quello che puoi per piangere Chevalier. Dopo, però, fai quello che chiede il Consiglio e cerca di entrare nelle loro grazie prima che lo scoprano.

    Emily annuì, con gli occhi pieni di lacrime.

    Il Consiglio ha informato tutti gli Equites che è colpa tua se hanno dovuto disperdere le ceneri del precedente Consiglio. Gli Equites non sono contenti, quindi farai meglio a restare lontana dalla città e dai Clan, ok?

    Emily si limitò di nuovo a un cenno, temendo che, se avesse parlato, se ne sarebbe andato.

    Kralen le sfiorò la fronte con un bacio: Devo andare. Per favore, comportati bene. I maltrattamenti potranno solo peggiorare.

    Emily lo guardò uscire e poi si mise sul fianco a studiare la venatura del legno della parete.

    Qualche ora dopo, bussarono ed Emily si voltò quando l’Anziano entrò. Appoggiò un piatto di spaghetti sul tavolo e poi tirò una sedia accanto a lei.

    Vorrei che ricominciassimo da capo, tu ed io, disse sorridendo: "Mi chiamo Kirt ed ero un membro del Clan Farlane prima di entrare nel Consiglio.

    Lei lo guardò, senza decidersi a mangiare.

    Mi rendo conto che abbiamo cominciato con il piede sbagliato, e mi scuso. Vedo che le continue minacce e le punizioni potrebbero non essere il modo giusto per ottenere la tua obbedienza. Ho parlato con due delle tue precedenti guardie, che hanno suggerito un approccio più morbido.

    Gli occhi di Emily si posarono sulla spilla dell’Anziano e vide che era quella di Quinn.

    Non è nella natura degli heku tentare un approccio morbido, quindi sarà qualcosa che dovremo imparare insieme. So che hai l’influenza e che hai bisogno di tempo per piangere tuo marito. Ti daremo tre giorni e poi ci incontreremo di nuovo, tu ed io e vedremo se riusciamo a stringere un accordo.

    Emily lo guardò mentre si guardava intorno nella stanzetta.

    "Vedremo anche se possiamo farti rientrare nel palazzo, dove fa più caldo. Non mi ero reso conto che facesse così freddo, qui fuori.

    Emily lottò contro la ripugnanza e il desiderio di incenerirlo di nuovo, e si limitò ad annuire.

    L’heku sorrise: Bene, fai quello che devi e parleremo di nuovo fra tre giorni. Se tutto va bene, potrai ritornare a palazzo tra non molto, senza tanta violenza.

    Emily annuì di nuovo e lo guardò uscire. Anche se lo stomaco minacciava di rivoltarsi all’odore d’aglio, si sforzò di mangiare un po’ e poi si sdraiò cercando di dormire un po’. Si rendeva conto che avrebbe avuto bisogno di tutta la forza che riusciva a trovare per ottenere la fiducia del nuovo Consiglio.

    Chapter 3

    Vieni, Bambina, disse Kirt, facendole cenno di avvicinarsi.

    Lei si avvicinò al Consiglio e guardò attentamente i consiglieri.

    Ci sembra di capire che stai meglio?

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