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A caccia di Henry
A caccia di Henry
A caccia di Henry
E-book102 pagine1 ora

A caccia di Henry

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Info su questo ebook

Henry ha alle spalle un doloroso passato che lo spinge a tenere gli altri a distanza. Solo l’accoglienza riservatagli dal suo nuovo branco, nel quale ricopre il ruolo di chef, gli ha consentito di mantenere la sanità mentale. Quando un lupo dalla forma umana e il cuore infranto gli chiede ospitalità, Henry non riesce a dire di no.

Dakota non ha mai chiesto di diventare umano. Vittima dell’esperimento di uno scienziato pazzo, è stato trasformato da lupo felice della propria condizione a essere umano disperato. Riuscirà l’aitante chef dall’animo segnato dalle cicatrici a donargli un po’ di serenità? Oppure Dakota rimpiangerà per sempre la sua vera natura?

LinguaItaliano
EditoreAmber Kell
Data di uscita23 gen 2016
ISBN9781311350824
A caccia di Henry
Autore

Amber Kell

Amber Kell is a dreamer who has been writing stories in her head for as long as she could remember.She lives in Seattle with her husband, two sons, three cats and one very stupid dog. To learn more about her current books or works in progress, check out her blog at http://amberkell.wordpress.com.Her fans can also reach her at amberkellwrites@gmail.com.

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    Anteprima del libro

    A caccia di Henry - Amber Kell

    A caccia di Henry

    A caccia di Henry

    Amber Kell

    Traduzione di

    Ernesto Pavan

    Smashwords, Inc.

    Indice

    Copyright

    Dedica

    Prologo

    Capitolo Uno

    Capitolo Due

    Capitolo Tre

    Capitolo Quattro

    Capitolo Cinque

    Capitolo Sei

    Capitolo Sette

    Caccia al Compagno

    L’autore

    Postfazione

    Titolo originale: A caccia di Henry

    Amber Kell

    Copyright 2010 by Amber Kell

    This Edition: January 2016

    Smashwords edition


    Cover design: Meredith Russell

    Traduttore: Ernesto Pavan


    TUTTI I DIRITTI RISERVATI: Quest’opera letteraria non può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico, meccanico, in fotocopia, in supporto magnetico o in altro modo senza il consenso scritto dell'autrice. Questo libro non può essere convertito in alcun formato, venduto o altrimenti trasmesso in alcun modo da un dispositivo a un altro tramite caricamento su programmi di file sharing peer to peer, gratuitamente o a pagamento. Tali atti sono illegali e in violazione delle leggi sul diritto d'autore.

    ISBN: 978-1-311-35082-4

    A tutti coloro che hanno sempre desiderato essere diversi da ciò che sono

    Prologo

    Lorus Korl scrutò la fiala di sangue in cerca di eventuali difetti.

    Perfetto.

    Dopo un anno di ricerche e di esperimenti scrupolosi aveva finalmente trovato la cavia ideale. Tutti i risultati confermavano l’ipotesi che il piccolo lupo bianco nella gabbia avesse un antenato mutaforma nel proprio albero genealogico. Spostando lo sguardo su quella creatura magnifica, che lo osservava con occhi blu privi di intelletto, Lorus provò un’emozione simile al dispiacere. Ma la scienza non poteva porsi dei limiti. E poi, il reame del popolo fatato non poteva essere certo conquistato con l’ausilio di quei pochi mutanti che Lorus teneva sotto il suo controllo, per non parlare del fatto che crearne di nuovi stava diventando sempre più difficile.

    Mi dispiace, amico mio, ma ora che quei dannatissimi mutaforma hanno cominciato a sfuggirmi, tu sei l’unica opzione che mi è rimasta. Aveva fatto molta fatica a trovare quel particolare esemplare. I mutaforma veri e propri, infatti, una volta a conoscenza dei suoi esperimenti, avevano cominciato a sorvegliare i loro lontani cugini. Ma quel lupo rappresentava un’anomalia. Lorus aveva catturato il suo intero branco, perché alcuni indizi gli suggerivano che il loro corredo genetico fosse adatto alla trasformazione in mutanti.

    Quell’esemplare in particolare era uno dei pochi rimasti.

    Mettendo da parte il campione di sangue, Lorus aprì il mini-frigorifero e ne tirò fuori il liquido che innescava la trasformazione. Se avesse funzionato come doveva, presto il lupo sarebbe diventato un mutante di grandi dimensioni.

    Lorus penetrò con una siringa la fiala del siero e la riempì con il liquido giallastro. Reggendola con grande attenzione, ordinò ai suoi aiutanti di tenere fermo il lupo.

    Uno di essi afferrò l’animale. Il lupo guaì mentre lo trascinavano fino al tavolo operatorio, cercando di far presa sul pavimento con gli artigli. Buono, sta’ buono. Lorus utilizzò il suo potere magico per calmare almeno in parte la creatura. Sarebbe stato praticamente impossibile iniettargli il siero se avesse continuato a divincolarsi. Con fare esperto, conficcò l’ago nella parte carnosa della coscia del lupo.

    Mettetelo nella gabbia grande, ordinò poi ai suoi assistenti. Lo chiameremo Dakota. Dopotutto, era in quello Stato che lo avevano catturato.

    Se il lupo fosse mutato fino a raggiungere le dimensioni che lui si aspettava, Lorus avrebbe dovuto procurarsi gabbie di dimensioni più grandi, adatte a ospitare la nuova razza di soldati. Sorridendo trionfante, gettò la siringa nel bidone.

    Devo preparare il prossimo lupo?

    Lorus ricordò il nome di quel mutante in particolare: Blake, uno dei suoi più grandi successi. Nonché uno dei pochi di cui Lorus si degnasse di ricordare il nome. Era un ottimo comandante in seconda, sempre pronto ad assicurarsi che le cose andassero per il verso giusto.

    No. Prima verifichiamo la riuscita o meno dell’esperimento su questo esemplare. Meglio non inoculare più soggetti senza conoscere il tempo di reazione.

    Cosa farete se dovesse trasformarsi? chiese Blake.

    Fonderò una nuova armata. Qualche centinaio di mutanti non sono certo sufficienti ad affrontare le forze del re del popolo fatato. Dobbiamo reclutare altri seguaci per la nostra causa. Voi avete rappresentato il primo passo. Questo lupo sarà il secondo. Poi dovremo convincere altri mutaforma dei benefici della trasformazione in mutanti. Se riuscissi a convertire almeno un branco, ne trarrei un grande vantaggio. Spero di farcela con i Figli della Luna. Dopo aver deposto re Linnel, avrò bisogno di insediare un governante fantoccio. Anthony Carrow sarebbe perfetto. Una volta ottenuto il controllo del suo compagno, non potrà certo dirmi di no.

    Controllare Silver gli avrebbe assicurato due vantaggi: un branco di licantropi pronto alla trasformazione e un sovrano di facciata che Lorus avrebbe potuto manipolare facilmente. Sì, Anthony sarà perfetto. Fischiettando, Lorus si piegò sopra i suoi strumenti per iniziare a produrre dell’altro siero.


    Si risvegliò tremante e senza più pelo.

    Un gemito gli sfuggì dalla gola. Si sentiva come una volpe in trappola, senza alcuna via di fuga. Che fine aveva fatto il suo manto?

    Shhh, stai tranquillo, mormorò una voce profonda.

    Quel suono sortì l’effetto di calmarlo un po’. Le parole del povero quasi-lupo gli erano comprensibili. Sbatté le palpebre, cercando di abituare la vista ai colori sgargianti che lo circondavano. C-che succede?

    Ma allora sai parlare! Il mutante si chinò sulle sbarre. Il tuo nome è Dakota. Ascoltami bene. Se vuoi sopravvivere, dovrai fare quello che ti dirò.

    Capitolo Uno

    Henry Moon infornò la torta alle noci pecan e chiuse lo sportello del forno. Sapeva che il compagno del suo capo, Anthony Carrow, lo avrebbe gratificato con un sorriso alla vista del dolce che sarebbe stato servito a fine cena, dato che si trattava del suo preferito. E se il compagno dell’alfa avesse deciso di lavorare fino a tardi, beh, Henry avrebbe mandato qualcuno a recapitarglielo in ufficio. Prendeva molto sul serio le proprie responsabilità di capocuoco.

    Aveva sentito Silver Moon, il capobranco, consigliare a Anthony di assumere un assistente. Henry sperava che il compagno dell’alfa gli avrebbe dato retta. D’altro canto, per quanto Silver fosse l’alfa, Anthony era in grado di esercitare la sua stessa influenza grazie a un semplice sorriso. Il semidio sfruttava il proprio carisma per convincere gli altri a fare ciò che voleva, mentre Silver piegava la volontà altrui avvalendosi dei suoi poteri di alfa.

    Henry si sfregò il collo, compiacendosi del formicolio che avvertì. Qualche mese prima, Anthony aveva scoperto di avere il potere di marchiare i membri del branco con il simbolo di un piccolo fulmine; esso gli conferiva il potere di convocarli nel momento del bisogno. La sera prima, Henry gli aveva chiesto di fare lo stesso con lui. Anthony lo aveva accontentato, ben sapendo quanto Henry avesse bisogno di sentirsi accettato dal branco. Adesso, infatti, si sentiva parte di un gruppo molto più importante: una famiglia. Se avesse potuto, si sarebbe lasciato volentieri alle spalle la sua metà lupina. La condizione di licantropo non gli aveva causato altro che sofferenza e rimpianti. Ma i

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