Alla fine dell'estate

Di Annamaria Mei

Una storia normale quella di due ex professori di Lettere, Emma e Stefano, la cui vita scorre tra litigi, riappacificazioni e contrasti passeggeri con l'unico loro figlio. A tenerli uniti c'è in realtà un affetto profondo, radicato nel tempo, difficilmente scalfibile. All'improvviso compare nel loro piccolo mondo un elemento di disturbo, che scombussola un po' la sua compagine, ma alla fine, dopo qualche traversia, tutto sembra aggiustarsi, ricomporsi quasi insperatamente.Ma in agguato c'è un altro tiro mancino, insospettato, che colpisce molto duramente la famiglia, trasformandone per sempre il destino. In questa catastrofe viene coinvolto un altro personaggio, la graziosa e sorridente ragazza bionda, di cui all'ultimo momento si invaghisce il figlio dei due pensionati. Il loro era stato un colpo di fulmine. L'attrazione reciproca era tale, che avevano già insieme progetti di vita e si erano ripromessi di non lasciarsi mai più. Dunque un'altra vittima, e la fine di un amore grande, reciso con crudeltà. Ma, come capita a volte, non proprio tutto volge al peggio e in una giornata nera fa capolino tra le nubi di piombo un sole promettente che induce a sperare nel ritorno di giornate luminose.

• Lingua: Italiano
• Editore: Annamaria Mei
• Data di uscita: 15 nov 2018
• ISBN: 9788829550777

Anteprima del libro

Note

Per vincere l'afa

Arrivarono alla Sassonia di Fano con l'auto del figlio, Michele, che si era offerto di accompagnarli lì, dovendo andare a trovare degli amici proprio in quella zona; però per il ritorno ad Ancona dovevano arrangiarsi da soli.

Emma e Stefano decisero di trascorrere la notte al Cristallo e di ritornare a casa in treno la mattina dopo. Per prima cosa andarono in hotel a prendere una camera e non fu semplice: ne erano rimaste due. Una a tetto al quarto piano col terrazzino, da cui si vedeva solamente un pezzo di cielo, nella quale faceva molto caldo e, nonostante il condizionatore, Emma non ci si sentiva a suo agio, le pareva di essere in trappola. A Stefano piaceva, al contrario, perché non si sarebbero percepiti i rumori della strada e avrebbe potuto dormire placidamente. L'altra invece, al primo piano, si apriva su una via interna, dove si stava allestendo la fiera di S. Bartolomeo, da cui sarebbero giunti rumori di ogni genere; comunque nel bar sottostante avrebbero fatto chiasso fino alle tre. E Stefano escludeva di volerci andare. Il buon senso dava ragione a lui, ma Emma s'impuntò, perché appena si arrivava lassù, usciti dall'ascensore, si veniva aggrediti da un'ondata di calore e anche nel terrazzino si soffocava. In realtà erano da rifiutare entrambe, ma visto che si stava facendo tardi, e che li aspettava un bel bagno, a due passi, si arrese all'evidenza, tanto più che il proprietario dell'albergo dava man forte a suo marito. Si trovò finalmente in acqua. Era dalla fine di luglio che non facevano un bagno in mare e ne avevano una gran voglia.

Emma si immerse per prima, provando una piacevole sensazione di fresco e di benessere; diede delle bracciate su e giù, non oltrepassando lo scalino oltre il quale non toccava. Quasi subito la raggiunse Stefano che la convinse a spostarsi un po' più a sud, per non sentire le grida di due ragazzini vicino a loro. Il mare era abbastanza pulito, ma come le fece notare il marito, non