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Diario minimo di uno scrittore esordiente
Diario minimo di uno scrittore esordiente
Diario minimo di uno scrittore esordiente
E-book103 pagine1 ora

Diario minimo di uno scrittore esordiente

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Info su questo ebook

Con Diario minimo di uno scrittore esordiente, Gaetano Cinque smette momentaneamente i panni di narratore per soffermarsi, con un’analisi puntuale, accurata e comunque stilisticamente intrigante, sulle questioni più generali che concernono l’attività letteraria nel contemporaneo.
Nella prima parte, sono riuniti gli appunti che l’autore ha raccolto in approssimativamente tre anni e mezzo di intense riflessioni su molti differenti aspetti della letteratura, sia considerandola in un senso ampio e universale, sia prendendola in esame dal punto di vista di una sua consolidata esperienza personale da appassionato fruitore e preparato interprete di essa. Nella seconda parte, il ragionamento si fa ancora più comprensivo, assumendo la forma di saggio: la trattazione ripercorre con minuziosità tutta la produzione letteraria dell’autore, testimoniando i passi di un processo creativo originale, emozionalmente impetuoso e incapace di fare sconti alla sincerità delle esigenze espressive. In un continuo raffronto anche con altre concezioni dell’attività di scrittura, nonché con gli autori preferiti, non ci si sottrae a nessuna delle questioni più complesse.
Con proprietà ed emozione, la letteratura viene descritta come capace di aprire meglio di ogni altra arte la possibilità di vivere, ancora più che raccontare, infinite storie, dando a chi ha la costanza e il coraggio di coltivarne la pratica il privilegio di una libertà assoluta e completa.
LinguaItaliano
Data di uscita15 nov 2018
ISBN9788832923001
Diario minimo di uno scrittore esordiente

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    Anteprima del libro

    Diario minimo di uno scrittore esordiente - Gaetano Cinque

    Gaetano Cinque

    Diario minimo di uno scrittore esordiente

    719 - Battitore libero

    Giovane Holden Edizioni

    www.giovaneholden.it

    Titolo originale: Diario minimo di uno scrittore esordiente

    © 2018 Giovane Holden Edizioni Sas - Viareggio (Lu)

    I edizione cartacea ottobre 2018

    ISBN edizione cartacea: 978-88-3292-214-1

    I edizione e-book novembre 2018

    ISBN edizione e-book: 978-88-3292-300-1

    ISBN: 9788832923001

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prima parte

    Seconda parte

    1. Io, scrittore esordiente

    2. Elogio dell’inquietudine

    Ringraziamenti

    Bibliografia

    Pubblicazioni di Gaetano Cinque

    A Loretta.

    L’unico nobile destino di uno scrittore che viene pubblicato è non avere la celebrità che merita. Ma il vero nobile destino è quello dello scrittore che non viene pubblicato.

    Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine , traduzione di Antonio Tabucchi. Feltrinelli, Milano, 1986.

    Prima parte

    Non c’è particella individuale che non appartenga al cosmo palpitante di un universo totale.

    Scrivere

    Scrivere è l’esperienza più esaltante della vita.

    David Herbert Lawrence dice: Nulla è importante se non la vita. [...] Per questa ragione sono un romanziere. Ed essendo un romanziere, mi considero superiore al santo, allo scienziato, al filosofo e al poeta, che sono tutti grandi esperti di parti diverse dell’uomo vivente, ma che non colgono mai l’intero. Il romanzo è il solo fulgido libro della vita. [1]

    (18 marzo 2014)

    La letteratura

    Che cosa è la letteratura se non guardare dentro la vita? Porsi il problema di quale sia l’oggetto del narrare è dimenticare che ogni vita è narrazione, e che ogni realtà, concreta o immaginata, appartiene alla vita di chi scrive o legge.

    (20 marzo 2014)

    Narrare

    Raccontare una storia è entrare nell’animo umano. A me interessa non la vicenda, ma i sentimenti che ogni personaggio prova nel suo intimo: è l’animo umano con tutti i suoi moti l’oggetto della mia narrazione. Le trame mi appassionano poco. L’unica trama che trovo interessante è quella che nasce dai sogni e dalle speranze. Quando mi trovo davanti a un oggetto, un ambiente, un contesto materiale da descrivere, ho due possibilità: o rimangono nella mia immaginazione con i contorni sfumati, per cui ne colgo solo la dimensione di percezione da parte della mia sensibilità, oppure mi sforzo di descrivere, affidandomi alla potenza della parola, la fisicità di ciò che sento.

    (21 marzo 2014)

    Parlare di letteratura oggi

    C’è oggi attorno a noi un po’ di spazio per parlare di letteratura? Dominano l’attualità politica, la cronaca, l’economia. La televisione ne è piena. C’è sfiducia e non manca la disperazione. Ma quando si potrà parlare di letteratura vicino a noi? C’è interesse?

    E poi cosa vuol dire parlare di letteratura?

    (22 marzo 2014)

    Il romanzo

    Parliamo di romanzi. Raffaello Palumbo Mosca, nel suo saggio L’invenzione del vero, fa una distinzione tra romanzi documentali, che mirano all’accertamento dei fatti, e romanzi ibridi, che, al contrario, partono dalla cronaca per indagare un universale umano.

    Il romanzo ibrido, dunque, non riflette l’evento, bensì riflette sull’evento o su una rappresentazione di esso.

    In tale prospettiva si può collocare il mio libro Lettere da Trieste 1937-1940. Esso non vuole essere un romanzo documentale, anche se è stato originato da documenti (le lettere spedite da Trieste in quattro anni da un giovane carabiniere alla sua fidanzata di Portici), ma un romanzo ibrido, perché indaga su un universale umano: l’amore e il sogno di un futuro. Ecco come una storia privata può diventare pubblica e trasformarsi in letteratura.

    (24 marzo 2014)

    Un’antica passione

    Scrivere è come aprire la porta sul mondo. Ha un fascino irresistibile, e non smetti mai: uno scrittore non va mai in pensione, non c’è età che limiti. Una bellissima inchiesta riportata su La Repubblica di ieri ha per titolo Gli anti-Roth. Non si è mai troppo vecchi per scrivere. Perché continuo a scrivere? dice Lawrence Ferlinghetti, E allora perché non mi chiede per quale motivo continuo a respirare?

    Sono rientrato da poco da una lunga passeggiata sul Mella con Tess, la mia splendida Golden. Essendo adesso padrone del mio tempo, ho finalmente potuto dare sfogo alla mia profonda e antichissima passione: scrivere e interessarmi di letteratura. Scrivo romanzi ibridi, supero i generi e mi diverto con la mia vena narrativa, partendo dal mio vero. Amo una letteratura militante. Attualmente sono alle prese con il mio quarto libro.

    (28 marzo 2014)

    Pubblicare

    La pubblicazione di un libro oggi nasce fondamentalmente da due esigenze: una è legata a un settore che potremo chiamare giornalistico, delle inchieste e dei casi da sottoporre all’attenzione del pubblico, l’altra a quello più squisitamente letterario di narrazione di storie.

    La prima esigenza trova nel mercato facili echi, potremo dire che è l’ambito più gettonato, e porta alla produzione di saggi. Qui va inserita anche tutta la produzione di taglio storiografico. L’altra esigenza trova minore risonanza nelle attenzioni editoriali, anche perché è più difficile il consenso attorno a forme espressive poetiche, che si basano non sull’oggetto del narrare e quindi sull’intreccio, ma sull’indagine di ciò che c’è dietro l’oggetto narrato, su ciò che non si coglie in superficie. Ovviamente questo secondo tipo di produzione narrativa mi appassiona di più.

    (31 marzo 2014)

    Citazione

    Ma è anche vero che a volte la vita nel suo svolgersi di per se stessa è narrazione, romanzo, e supera talvolta ogni fantasia d’autore. Per questo una fedeltà a ciò che già è accaduto, riproporlo non come documento storico o di cronaca, ma come rappresentazione poetica e narrativa, vuol dire fornire altre possibilità alla creazione artistica, che si lega così a una dimensione di verità, che affonda le radici in ciò che realmente è accaduto e la sua trasformazione poetica ne fa modello di sogno e di lettura universale. (da Lettere da Trieste 1937-1940 )

    (4 aprile 2014)

    La potenza della parola scritta

    Perché ho voluto pubblicare il libro Lettere da Trieste 1937-1940 ? Due sono state le circostanze che hanno permesso la pubblicazione delle lettere di mio padre: la prima è che egli avesse affidato al testo scritto la storia d’amore con Fortunatina, sua giovine fidanzata di Portici; la seconda è che mia madre avesse gelosamente conservato le lettere con un’attenzione tale che nessuna è andata perduta.

    Una storia d’amore come tante, un fidanzamento come tanti, un mondo di sogni e di aspettative come tanti, possono diventare la trama di una narrazione letteraria grazie a un medium che oggi sembra addirittura anacronistico: l’epistola, scritta a mano e spedita per posta in busta chiusa.

    Chi oggi potrebbe pensare di vivere una storia d’amore che si sviluppa in lettere da spedire e in attese di risposte, che vanno a sostanziare i contenuti di sogni e di speranze?

    È nella parola scritta la potenza espressiva dei sentimenti umani, che diventano paradigmi di trame, che coinvolgono e in qualche modo poi ci riguardano.

    (6 aprile 2014)

    Il romanzo ibrido

    Qual è la differenza tra un saggio, sia esso politico, sociologico, filosofico… e un romanzo ibrido?

    Il saggio lavora per oggettività e documentazione, si interessa di numeri, di dati statistici, di documenti storici; guarda al fatto, a ciò che è accaduto e a ciò che accade, seleziona le informazioni, anzi le inquadra gerarchicamente, perché alcuni eventi sono più importanti di altri, e cerca di cogliere i rapporti di causalità e di

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