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L’impoetico mafioso: 105 poeti per la legalità
L’impoetico mafioso: 105 poeti per la legalità
L’impoetico mafioso: 105 poeti per la legalità
E-book244 pagine1 ora

L’impoetico mafioso: 105 poeti per la legalità

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Info su questo ebook

Antologia di poesia per la legalità e di condanna alla cultura mafiosa. Vi partecipano oltre cento poeti italiani, noti e meno noti, che vogliono testimoniare il disagio della poesia di fronte alla mafia. Il volume è particolarmente adatto a stimolare dibattiti sui temi della legalità e della lotta alle mafie, anche nelle scuole medie (specialmente le medie superiori).
LinguaItaliano
EditoreCFR Poiein
Data di uscita25 feb 2013
ISBN9788897224006
L’impoetico mafioso: 105 poeti per la legalità

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    Anteprima del libro

    L’impoetico mafioso - AA. VV.

    Nota alla ristampa *)

    Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene. E’ una frase di mio fratello di tanti anni fa ma quanto mai attuale. Sì, perché di mafia si deve parlare, per conoscerla meglio, per imparare a riconoscerla quando ci passa accanto, senza per forza doverne leggerne sui giornali. Se non conosci il tuo nemico difficilmente potrai sconfiggerlo. Ebbene, con la mafia è la stessa cosa. Bisogna parlarne, per conoscerla, per saperne di più.

    Negli anni tante parole sono state dette in piazza, in tv, nelle cerimonie e negli anniversari, tante sono state scritte sui giornali, nei manifesti, sui libri. Di mafia si è parlato attraverso svariati linguaggi, quello dell’arte, dell’immagine, del teatro, della musica, del cinema e della fiction, e tra questi linguaggi per raccontare la mafia è stato usato anche quello della poesia,come in questo libro, dove parole leggere incrociate dalle rime e dai versi si fanno pesanti. Pesanti come macigni, anche se sono solo parole. Un modo diverso di raccontare la mafia, attraverso la poesia, che proprio per la sua raffinata natura proviene e arriva dagli e agli animi più sensibili che sanno coglierne le sofisticate sfumature e i significati più reconditi.

    Oggi che la poesia spesso viene relegata ai margini dei linguaggi di comunicazione, in un mondo che va avanti per lo più per immagini, perché l’immagine arriva più in fretta, mentre la parola fa un percorso più lento e ha bisogno di arrivare al cervello per trasformarsi in significato, la poesia rimane il linguaggio più dolce e sensibile per trasmettere emozioni. La poesia ha in sé una grande forza e in questa raccolta di poesie L’impoetico mafioso si riprende il suo ruolo, talvolta dimenticato o semplicemente trascurato nella società contemporanea e attraverso le parole in versi parla alle coscienze, alla sensibilità che c’è in ognuno di noi.

    Questa antologia nasce come omaggio alla memoria di migliaia di vittime che hanno lottato per la libertà e la dignità del lavoro, della vita, per i principi che stanno alla base di una qualsiasi convivenza democratica e lo ha fatto attraverso gli scritti di grande levatura letteraria di quanti hanno voluto mettere la loro arte a disposizione per dire no alla mafia.

    Dal Piemonte alla Sicilia, dal Veneto alla Sardegna, la voce intima di 105 poeti è diventata un’unica voce per la legalità. Condivido pienamente quanto dice lo stesso Gianmario Lucini, autore del progetto: La poesia non è certamente l’arma più adatta per vincere le mafie, ma la poesia, con altre forze sane della società, deve contribuirvi.

    Rita Borsellino, marzo 2011

    *)   Mi sento in dovere di ringraziare l’On. Rita Borsellino di questa nota e per la partecipazione e il contributo che ella ha dato alla presentazione di questa anto-logia, il 22 gennaio scorso a Marsala.

    Conosciamo tutti da anni il suo impegno nella lotta alla mafia (e di altri parlamentari perché, per fortuna, così come le mafie sono trasversali in tutti i partiti, lo è anche l’antimafia, che noi dobbiamo sostenere votando i rappresentanti del nostro partito di riferimento, più impegnati nella lotta contro le mafie) che trova un parallelo nella trasparenza e nella coerenza del suo lavoro di parlamentare e pertanto riteniamo questa sua nota, particolarmente significativa e incoraggiante. [G.L.]

    Luca Ariano

    Li scaricavano di notte

    gli scarti industriali

    – per non trovare traffico… –

    o poi sopra un cantiere di palazzine:

    si ammaleranno come topi e Simonacci

    – immobiliarista detto l’«Imperatore» –

    ingrassa di subappalti in odore di clan,

    massoneria e consorterie da salotto buono.

    Delle terre cantate da Virgilio

    solo bar, pizzerie, night per sciacquare soldi

    e il paesaggio è un raro filmato

    di vacanzieri anni Sessanta.

    L’Andrea vorrebbe un altro lavoro:

    cercasi… esperienza trentennale…

    massimo venticinque anni!

    Teresa riscopre antichi profumi

    anche se quei sapori sono da mercato globale:

    non partono più le barche ma solo allevamenti

    e il faro a illuminare la via, a scorgere

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