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Una vita in prima linea
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E-book59 pagine54 minuti

Una vita in prima linea

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Seneca, il filosofo latino, diceva che non conta quanto la nostra vita sia lunga, ma come la spendiamo. E ancora, che nessuno può dire di aver avuto una vita bella e fortunata, finché non arriva al termine.
Ornella Benetti, alle soglie dei sessant’anni, narra di sé e del rapporto con la malattia che l’ha colpita giovanissima. Una malattia misteriosa all’esordio, che poi si è rivelata sempre più invadente e che, insieme a gravi errori diagnostici, ha segnato la sua vita. Senza mai darsi per vinta ha cercato di superare ogni volta il limite, ogni ostacolo che le si parava davanti, grazie a due doni che non sono mai venuti meno: il coraggio e la tenacia da un lato, una meravigliosa famiglia sempre a fianco dall’altro. Ha vissuto e vive intensamente. Ha studiato, ha lavorato, ha amato gli animali e le persone. Ha assaporato il mare e la montagna, ha viaggiato per l’Europa e oltre.
Questo scritto è autobiografico nel senso più autentico del termine. E anche più doloroso. Gioia e lacrime, vittorie, sconfitte e ripartenze. È la storia di una donna che nel mettere a nudo le ferite aperte del corpo e dello spirito lancia un messaggio di grande speranza. Perché quando sembra che la vita ci rubi qualcosa, in realtà ci sta offrendo un’occasione inattesa per uscire da noi stessi, valorizzando davvero ogni istante che ci viene donato.
LinguaItaliano
Data di uscita1 nov 2018
ISBN9788832923674
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    Anteprima del libro

    Una vita in prima linea - Ornella Benetti

    gioia.

    Prefazione

    Era una giornata grigia e fuori piovigginava quando mi apprestai a varcare la soglia dell’Istituto Magistrale Suore Mantellate di Viareggio. Salii la rampa di scale che portava ogni allieva nella propria aula. Il cuore mi batteva a mille, ero sola, non avevo compagne delle scuole medie e tutte mi parevano grandi e diverse da me. Io timida, riservata e come dicevano tutti a casa mia dalla lacrima facile. Entrai nella classe prima sezione A e mi sedetti al primo banco. Feci, per fortuna, amicizia con la mia compagna di banco, Silvia, una ragazza molto dolce e solare, e ascoltai i professori fino alla ricreazione. A quel punto mi alzai e mi diressi verso la finestra che dava sulla strada… un senso di libertà si respirava fuori, mi voltai e vidi una figura filiforme seduta a un banco più alto degli altri, lei mi sorrise e io mi avvicinai.

    Ciao, mi chiamo Ornella e tu?

    I suoi occhi parlavano, aveva un’aria così rassicurante che iniziai subito a raccontarmi a lei. Da quel momento la nostra amicizia è nata e cresciuta nel tempo. A volte non è stato necessario parlare, i nostri sguardi erano sufficienti. La vita di Ornella non è stata facile, come non è facile per me scrivere questa prefazione a un libro così denso di fatti vissuti con tanta energia e forza, ma è stata ed è tuttora una vita esemplare dove al centro di tutto sta l’amore per se stessi e gli altri. Sì amore per se stessi, perché per lottare bisogna aver chiaro chi siamo e dove vogliamo arrivare, pronti a superare tutti gli ostacoli, amore per gli altri, perché solo con la condivisione di affetti diamo valore alle nostre azioni. Stare insieme ad armi pari dove ognuna dà senso all’altra assegnandole un ruolo nella propria vita, è quello che mettiamo costantemente in atto. Così, essendo insegnante, nel dicembre del 2017, ho coinvolto Ornella in un’iniziativa legata alla giornata della disabilità nella mia scuola, dove Anmil Sport ha dato un grande contributo coinvolgendo atleti paralimpici e associazioni sportive locali. In quel momento al tavolo degli invitati davanti a duecento ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, c’era lei, Ornella, che ha dato testimonianza della vita di una donna disabile, delle difficoltà che ha incontrato e incontra, in una società dove vi è ancora poca attenzione verso l’abbattimento delle barriere architettoniche. Lei con il suo sguardo attento e tranquillo ha catturato la platea, dando senso alle parole che ha chiesto a me di leggere per non farsi cogliere dall’emozione. Ornella infatti non è mai stato un soggetto passivo, ha amato e ama, ha lottato e lotta, ha pianto e piange… Il dolore l’ha attraversata e la attraversa, ma lei è stata ed è sempre pronta a reagire. La lungimiranza è la caratteristica che mi ha sempre affascinato in lei, il fatto di vedere e andare oltre, la lucidità del suo pensiero a volte cinico (indifferente verso le convenzioni), ma reale e schietto. Ornella è una lottatrice e dalle pagine di questo libro viene fuori proprio questo. Un aspetto spesso velato da ironia ma anche da tanto amore e fiducia negli altri, primi fra tutti i suoi genitori e le sorelle. Ecco che, si delinea un mondo prettamente femminile che l’ha sempre circondata, fatto di cura e di ascolto, che l’ha resa quello che è, le ha dato una marcia in più, le ha aperto mondi e le ha fatto vivere esperienze e soprattutto le ha fatto urlare Ci sono… fatemi spazio! Lo spazio che Ornella oggi ci ha permesso di condividere, e per questo la ringraziamo, diventa, perciò, uno spazio dilatato, uno spazio di riflessione sull’esistenza di cui ognuno di noi ha bisogno per sentirsi vivo.

    Maria Vittoria Nardini

    Questa sera, osservando il cielo, cosa che amo fare di frequente, ho visto, per la prima volta nella mia vita, una stella cadente, è stata come una folgorazione, una scia luminosa ha attraversato il manto stellato e un brivido mi ha percorso tutta, lasciandomi stupita e anche smarrita di quel sentimento che non avevo mai provato e, come è consuetudine fare, ho espresso un desiderio.

    In quel brevissimo spazio di tempo mi sono resa conto che per l’ennesima volta mi trovavo a esprimere il solito desiderio, la solita speranza che ho sempre anelato si realizzasse nei tanti anni che si sono succeduti da quando mi sono ammalata ed è lì che ho maturato la decisione: voglio raccontare la mia storia con la speranza che questo possa essere di aiuto a me stessa, riscoprendo nei ricordi l’origine che ha

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