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Rennes-le-Château: Quel che resta del mito
Rennes-le-Château: Quel che resta del mito
Rennes-le-Château: Quel che resta del mito
E-book198 pagine1 ora

Rennes-le-Château: Quel che resta del mito

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Info su questo ebook

Il libro entra nel mito di Rennes-le-Château,
piccolo paese dell’Aude, nella Francia Pirenaica,
dove l’abbé Bérenger Saunière,
a cavallo tra il XIX e il XX secolo,
sarebbe diventato il “curato dei miliardi”
in seguito alla scoperta di un tesoro.

Tesoro classico luccicante d’oro,
di gemme e di pietre preziose?

Documenti scottanti per la Chiesa,
come le prove di una discendenza diretta da Cristo,
sposo di Maria Maddalena?

Oppure soltanto un banale e
squallido “traffico di messe”?

Il mistero, considerato uno dei principali di Francia,
rimane tale ancor oggi,
nonostante siano stati scritti centinaia e centinaia di libri.

L’autrice racconta i fatti,
documenti alla mano,
ed esplora l’intrigante quotidianità del curato e
della sua inseparabile e devota perpetua, Marie Dénarnaud.

Dà risposte del tutto nuove
partendo da un’inedita analisi
storico-archeologica e linguistica del territorio.
LinguaItaliano
Data di uscita19 gen 2019
ISBN9788829598861
Rennes-le-Château: Quel che resta del mito

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    Anteprima del libro

    Rennes-le-Château - Gloria Maddalena

    Gloria Maddalena

    Rennes-le-Château

    Quel che resta del mito

    UUID: 8d26ef24-8784-11e9-b351-bb9721ed696d

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Introduzione

    1 giugno 1885

    Fatti, solo i fatti

    Primi passi da sacerdote

    La scoperta

    Affari, viaggi, sotterfugi

    Il traffico di messe

    Il domaine

    Anni tribolati

    I luoghi

    Terra celtica

    Rhedae, le rosse

    Oltre i fatti

    Caccia al tesoro

    Il sang real

    La tradizione provenzale

    L’attraversata

    Maria Maddalena

    Una leggenda

    Cernunnos, il mad-lono celtico

    Il dio cornuto

    Mercurio, l’ariete e il diavolo

    Il Mad-lono, un dio buono

    Un punto fermo: la Dalle des Chevaliers

    Il bassorilievo

    Il primo altare

    L’acqua e le sorgenti sacre

    Quel che resta del mito

    Il n’y a pas de fumée sans feu

    Alfred, un fratello nell’ombra

    Dati scientifici

    Il diario

    La rivelazione

    Il carro funebre

    Reda, il carro

    Le tombe a carro

    Marie e Bérenger

    L’incontro di due anime

    Un amore fuori del comune

    Bibliografia

    Sitografia

    Rennes-le-Château

    quel che resta del mito

    Copyright © 2019 Gloria Maddalena

    Tutti i diritti riservati.

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta

    senza il preventivo assenso dell’Autore.

    edizione Gennaio 2019

    Titolo | Rennes-le-Château

    Autore | Gloria Maddalena

    L’acquarello di copertina e i disegni sono di Marilì Menato.

    Le foto d’epoca, le cartoline postali e il disegno del diavolo provengono dall’archives de images e dall’archives de presse di André Galaup.

    Pubblicato con

    Il Servizio Numero 1 in Italia

    di Assistenza alla Pubblicazione

    per gli Autori Indipendenti

    Self Publishing Vincente

    www.SelfPublishingVincente.it

    Introduzione

    Per le strade di Carcassonne in una afosa e affollata giornata di fine agosto entro in una libreria in cerca di ombra e tranquillità. Tanti libri e riviste dedicati al territorio: Carcassonne in primis e poi i castelli catari, i luoghi dei Templari, i vitigni della Valle dell’Aude, le grotte e Rennes-le-Château.

    Le copertine delle pubblicazioni su Rennes insistono su una torre gotica o su un diavolo dagli occhi infuocati. Prendo in mano uno di questi libri, lo sfoglio e mi accorgo di aver già sentito la storia di questo parroco, l’abbé Bérenger Saunière, diventato all’improvviso ricco a causa di misteriose scoperte.

    La mia attenzione cade soprattutto sul luogo, sul paesino, sul paesaggio tanto da decidere di andarci il giorno successivo. Non rimango delusa, il posto merita una visita al di là dei suoi segreti.

    Entro nella chiesa dedicata a Maria Maddalena, prima attrice nelle numerose rappresentazioni del mito di Rennes-le-Château. Si, perché la Santa sarebbe passata di lì nientemeno che come sposa di Cristo.

    Il famoso diavolo mi accoglie sulla porta con tutta la sua carica di rabbia e di rivincita. La chiesa non offre ulteriori emozioni, visito quindi il museo che non solo ricostruisce attraverso documenti la vita del sacerdote e della sua perpetua ma anche la storia del piccolo paese.

    Un bassorilievo in pietra, chiamato Dalle des Chevaliers attira la mia attenzione, è datato di epoca carolingia e, secondo la didascalia, rappresenta una scena di caccia. Ma io ci vedo tutta un’altra cosa…

    Da qui parte il mio interesse per una storia che è meglio raccontare dall’inizio.

    Rennes-le-Château in una cartolina postale della prima metà del Novecento

    La regione dell’Aude in Francia

    1 giugno 1885

    È lunedì 1 giugno 1885 quando un giovane sacerdote di 33 anni di nome Bérenger Saunière percorre a piedi, accompagnato solo dal canto delle cicale e dal profumo del timo, la mulattiera che lo porterà al villaggio di Rennes-le-Château.

    Ha in tasca la fresca nomina a parroco da parte del vescovo di Carcassonne e in una mano una modesta valigia. È felice, in fondo quelle sono zone che lui conosce fin da bambino; sorride al ricordo di certi pomeriggi estivi passati con i ragazzi del posto a esplorare gli anfratti o a pescare e fare il bagno nel Rousseau des Couleurs. Sente ancora le urla, le risate, gli schiamazzi. E quando andava su quelle balze a caccia con suo padre, cercava sempre con lo sguardo Montzales, il suo paese, sfuocato nella nebbia mattutina.

    Gli sembra di ritornare a casa.

    È una giornata calda, ma non teme la fatica; ogni tanto con un calcio manda all’aria qualche sasso; neanche le cattive condizioni della strada, se così si può chiamare, riescono a scalfire il suo buonumore; meglio di così non gli poteva andare, chissà, forse era giunta all’orecchio del vescovo la sua preferenza. Certo, la strada. Un giorno me ne prenderò cura, oggi voglio solo godere questo momento.

    Dopo un boschetto di querce, il villaggio gli appare all’improvviso, povere case si sostengono una con l’altra e contornano il severo castello quasi in rovina, la chiesa gli procura una stretta allo stomaco, le vetrate sono sfondate e il campanile è in equilibrio precario. Ci vuole coraggio a essere felice, ma ha già deciso che lì sarà la sua vita e non sa che sta per entrare nella storia.

    Rennes-le-Château in una vecchia cartolina postale

    Fatti, solo i fatti

    Bérenger Saunière nel 1905 davanti al portale d’ingresso della chiesa di Santa Maria Maddalena a Rennes-le-Château

    Primi passi da sacerdote

    Bérenger Saunière nasce a Montazels, piccolo paese, ai piedi della collina di Rennes-le-Château, del dipartimento dell’Aude, nella Francia Pirenaica, l’11 aprile 1852 da una famiglia benestante. È il secondo di sette fratelli. Dopo le prime classi elementari a Montzales, continua gli studi al collège des doctrinaires a Limoux; entra nel 1874 nel Seminario di Carcassonne e ne esce sacerdote nel 1879.

    Non deve essere stato tanto brillante come studente, dal momento che il fratello Alfred, di tre anni più giovane, e pure lui studente in seminario, raggiungerà il traguardo un anno prima di lui.

    Viene inviato come curato ad Alet-Les-Bains e poi, come parroco, prima a Le Clat e dopo, nel 1885, a Rennes-le-Château, che all’epoca contava circa duecento abitanti. Al suo arrivo trova chiesa e presbiterio in una situazione precaria: il presbiterio è inabitabile e la chiesa di Santa Maria Maddalena ha bisogno di urgenti interventi, le vetrate delle finestre sono sfondate, piove dal tetto sopra l’altar maggiore e il campanile è danneggiato sui quattro lati. Essendo inagibile il presbiterio, il parroco è costretto a cercare ospitalità presso una famiglia del posto, i Dénarnaud.

    L’amministrazione comunale, di fede repubblicana, non ne vuole sapere di tirar fuori denaro per la chiesa, ha ben altre gatte da pelare. Il momento è particolarmente infelice per la zona, colpita da una grave carestia e con una situazione politica generale non molto chiara. La regione, infatti, patisce forti conflitti politici che oppongono una fazione repubblicana e governativa a una cattolica che identifica la repubblica con la massoneria.

    Saunière ha appena preso possesso della parrocchia che subito si mette in mostra per le sue idee antirepubblicane e conservatrici. In occasione delle elezioni legislative del 4 ottobre del 1885, tra il primo e il secondo turno, con un’accorata omelia, invita apertamente a votare per la monarchia ed esorta le donne, che non avevano ancora diritto di voto e che evidentemente, anche a quel tempo, frequentavano la chiesa più degli uomini, a convincere gli uomini di casa. «La repubblica - tuona dal pulpito Saunière - è l’opera del diavolo, i repubblicani hanno le mani sporche del sangue dei nostri re» [1] . Non tutti in paese la pensano come lui e qualcuno segnala il fatto al prefetto di Carcassonne che informa il ministro dell’interno che pretende dal vescovo l’allontanamento di Saunière. Il vescovo, anche se nutre le stesse idee monarchiche, non potendo sottrarsi alle direttive del prefetto, sospende il sacerdote dal suo incarico. Contemporaneamente, però, gli trova un impiego, come insegnante nel Piccolo Seminario di Narbonne.

    Ritorna a Rennes-le-Château nuovamente come parroco sei mesi dopo e può subito contare su un dono, non sappiamo se inaspettato o cercato e voluto, di mille franchi da parte di Maria Teresa d’Austria-Este, vedova del conte di Chambord, pretendente legittimista al trono di Francia. Probabilmente la contessa ha voluto con tale gesto sostenere il giovane sacerdote e premiarlo per il coraggio dimostrato.

    Questa è la prima di una serie di donazioni, anche consistenti, che Saunière riceverà e sulle quali non si è ancora riusciti a fare piena luce.


    [1] La predica è riportata in J.L. ROBIN, Rennes-le-Château, le secret de Saunière, 2005, p. 26.

    La scoperta

    Ora i soldi ci sono per iniziare i lavori e nei primi mesi del 1887 il parroco si dedica alla ripavimentazione della chiesa. È in questo contesto che ritrova la lastra di pietra scolpita, nota come la Dalle des Chevaliers, ora esposta al museo del paese. Di seguito, sostituisce le vetrate della chiesa, sfondate dal vento e rimuove il vecchio altare, sostenuto da due pilastri, uno grezzo e uno lavorato, per far posto a uno nuovo con l’immagine di Maria Maddalena nella Sainte Baume. Durante i lavori, scopre qualcosa: su questo le diverse testimonianze concordano, ma discordano su cosa e dove. Per alcuni nel pilastro decorato dell’altare, per altri in una colonnina di legno trova delle pergamene o fogli arrotolati e delle piccole ossa. Ma il pilastro, ancor oggi conservato, non ha una cavità adeguata per contenere pergamene, può nascondere al massimo qualche piccola reliquia e questo spiegherebbe la presenza di ossa. Secondo una delle tante versioni, l’abbé [1] , guidato dalle informazioni contenute nelle pergamene, fa sollevare una pietra:

    Era della stessa larghezza dell’altare. Alla vista di quel che si trovava sotto, l’abbé Saunière congedò i due muratori presenti col pretesto che era ora di mangiare. Ma questi ebbero il tempo

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