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Counseling Alimentare. Come motivare le persone a modificare le abitudini alimentari
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Counseling Alimentare. Come motivare le persone a modificare le abitudini alimentari
E-book43 pagine27 minuti

Counseling Alimentare. Come motivare le persone a modificare le abitudini alimentari

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Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità «Il counselling è un processo che, attraverso il dialogo e l'interazione, aiuta le persone a risolvere e gestire problemi e a prendere decisioni; esso coinvolge un "cliente" e un "counselor". Il primo è un soggetto che sente il bisogno di essere aiutato, il secondo è una persona esperta, imparziale, non legata al cliente, addestrata all'ascolto, al supporto e alla guida». In linea generale, quindi, possiamo dire che il counselling è un processo che pone in relazione un professionista (il counsellor) con un'altra persona (il cliente) che sente l'esigenza di essere supportata nella gestione di un problema o di una decisione. È una relazione di aiuto che vuole facilitare le persone nel prendere decisioni per migliorare la loro situazione. Si tratta, quindi, analizzare insieme alle persone il loro stile di vita attuale, i cambiamenti possibili, le difficoltà ad attuare tali cambiamenti e il modo più efficace per affrontarle.
LinguaItaliano
Data di uscita21 gen 2019
ISBN9788827867525
Counseling Alimentare. Come motivare le persone a modificare le abitudini alimentari

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    Anteprima del libro

    Counseling Alimentare. Come motivare le persone a modificare le abitudini alimentari - Roberta Graziano

    Introduzione

    Prima degli anni ’80 in Italia il counselling sanitario era pressoché sconosciuto. Il termine stesso di counselling veniva usato solo in riferimento a interventi di consulenza clinica più approfonditi in ambiti molto specifici.

    Negli Stati Uniti, in Canada e in Inghilterra, ma anche in altri paesi europei, si stava invece diffondendo la convinzione che in ambito sanitario fossero necessarie quelle che venivano definite counselling skills. Addirittura si iniziò a pensare che avere competenze comunicative e relazionali di livello elevato fosse un dovere di ogni professionista sanitario.

    Questo nuovo modo di concepire l’assistenza sanitaria ebbe non poche critiche ("Ma è davvero necessario che a queste esigenze rispondano medici, infermieri, biologi ecc.?, I professionisti sanitari hanno poco tempo, la cosa importante è che siano competenti sul piano clinico e tecnico, e poi mica  sono  psicologi, Se  il  paziente  vuole  essere  capito, ascoltato, aiutato ad affrontare la situazione andrà dallo psicologo e così via). Per  rispondere  a  queste  obiezioni,  si deve prima di tutto fare chiarezza su cosa si intende per counselling  in  ambito sanitario". 

    Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità «Il counselling è un processo che, attraverso il dialogo e l’interazione, aiuta le persone a risolvere e gestire problemi e a prendere decisioni; esso coinvolge un cliente e un counselor. Il primo è un soggetto che sente il bisogno di essere aiutato, il secondo è una persona esperta, imparziale, non legata al cliente, addestrata all’ascolto, al supporto e alla guida».

    Secondo la British Association for Counseling, invece, il counseling è inteso come: «uso della relazione abile e strutturato che sviluppi l’auto-consapevolezza, l’accettazione delle emozioni, la crescita e le risorse personali. Il counseling può essere mirato alla definizione e alla soluzione di problemi specifici, alla presa di decisioni, ad affrontare i momenti di crisi, a confrontarsi con i propri sentimenti e i propri conflitti interiori e a migliorare le relazioni con gli altri. Il ruolo del counselor è quello di facilitare il lavoro del cliente in modo da rispettarne i valori, le risorse personali e la capacità di autodeterminazione».

    In linea generale, quindi, possiamo dire che il counselling è un processo che pone in relazione un professionista (il counsellor) con

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