Il delfino non è un pesce

Di Gianluca Perricone

"Che cos'è la ragione?" Si domanda... chi esattamente? In questo libro in stile aforismatico, pensato e concepito per incontrare nella maniera più semplice e aperta possibile qualsivoglia lettore della società contemporanea, l'autore vuole proporre, esporre molti dei "suoi" ragionamenti e intuizioni di varia natura, scaturiti da un periodo del suo iter vitae molto importante. Specialmente nella seconda parte del libro però, l'intento è di approfondire le sue intuizioni sui suoi stessi ragionamenti e i propri ragionamenti sulle proprie intuizioni medesime.
Ma più in generale, quest'opera è un tentativo di intuizione del ragionamento in sé, ed è poi anche un ragionamento sull'intuizione in sé, e tutto ciò non poteva che prendere forma concentrata, perché "il movimento attuato qui è proprio la concentrazione" a detta dell'autore, che insiste nel rifarsi il più possibile al "principio dell'iceberg" nella redazione dei propri lavori.
Possiamo noi definire veramente la Ragione? Abbiamo questa capacità? Gianluca Perricone torna sui passi di una sua precedente pubblicazione: "La contraddizione, la Gestalt, il Conigliocigno", sempre "passeggiando" e riflettendo lungo il sentiero dei limiti dell'umano e delle sue conquiste cognitive, ma stavolta, sempre a suo dire, ha "incontrato (inaspettatamente) la coincidenza tra l'etica e la razionalità" e, come se non bastasse, anche "la definitiva sconfitta dell'ego".

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 5 apr 2019
• ISBN: 9788831605571

Anteprima del libro

pesce

Il delfino non è un pesce

Note 7, o 7 note

La Saggezza Rossa, cioè la Vera Ragione

Gli unici orari che dovremmo rispettare sono quelli della Natura.

Il nostro corpo è un’astronave.

Ricercare la bellezza è peccato, ricercare l’amore è corretto.

L’amore! Che fregatura… Se ti frego, mi frego.

Dovremmo passare almeno 2 o 3 ore giornaliere in natura, il momento più significativo della nostra vita è quello meditativo… Tutto il resto si compenetra magicamente con quest’ultimo.

L’unica cosa che mi interessa è l’amore.

Se vuoi camminare veloce, allora cammina da solo, altrimenti vai in compagnia.

Se vuoi camminare bene, però, scegli una buona compagnia, e se non la trovi,

allora cammina da solo, però vai piano.

Quando guardiamo spumeggiare le onde del mare, e la loro schiuma, allora ci è rischiarata, per approssimazione, la platonica idea del Biancopaco.

Oltre ad essere del tutto inutile, non è assolutamente necessario che i rapporti di potere siano di tipo conflittuale.

Il mito dell’onnivorismo è una piaga, da debellare nei prossimi decenni.

Vi sono leggi evolutive universali che ancora (o quanto meno solo ciclicamente, nella nostra storia millenaria) non accogliamo se non in misura parziale e superficiale, oppure violiamo volontariamente, abbassandoci così a frequenze che evidentemente sono utili, ma non per tutti. Ogni struttura vivente vive nel suo mondo-ambiente particolare, derivante dalla sua memoria e dalle sue ancestrali reminiscenze.

L’abitudine fa la dipendenza, o alle volte l’indipendenza. Lo spazio-tempo è l’illusione del totalmente altro, che vuole ricadere per esperimentare. Ci sono qua oggetti uni-versali e altri invece entropiversali … ma ognuno è comunque il frutto della volontà rappresentativa dell’anima mundi, che in definitiva può giustamente essere considerata onnipotente e quindi, nella sua volontaria e personale divisione, cocreativa. La perfetta corrispondenza del mondo altro con la materia tridimensionale non può che trasdursi (anche questa) in atto pratico 3D, di natura a sua volta necessariamente particolare, speciale.

L’universo non è l’onniverso.

Dove c’è infinità, qualsiasi punto può essere il centro, oltre che microscopica sintesi.

Anche la gestione dello stress stesso, all’interno di un habitus pulito, è stressante.

Chi si rassegna a strisciare, invece, si stressa di meno.

Vale sempre il consiglio sii furbo come una serpe, buono come un agnellino.

Food is Mood.

La ripetizione non è la generalità.

Noi dobbiamo apprendere la grande saggezza dagli alberi, non dai professori universitari.

Il bene non sta sempre bene.