Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Le Cronache di Hissfon : I cinque Maghi
Le Cronache di Hissfon : I cinque Maghi
Le Cronache di Hissfon : I cinque Maghi
E-book101 pagine1 ora

Le Cronache di Hissfon : I cinque Maghi

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

In un mondo in cui la magia domina ogni aspetto della realtà, due popoli si affrontano: i Nevrigi, guidati dal Negromante Thaar, conquistano territori spargendo sangue.

Gli Arteliani, con l'aiuto dei cinque Maghi uniti da un patto, cercano di riportare la pace e l'ordine nelle Terre Mandrare. 

All'improvviso, uno dei maghi scompare, e anche gli altri subiscono la stessa sorte. Ogni speranza sembra vana. I Guerrieri di Auttum riusciranno a liberare il mondo da un terribile tiranno assetato di potere?

LinguaItaliano
Data di uscita14 mag 2019
ISBN9781547578818
Le Cronache di Hissfon : I cinque Maghi

Correlato a Le Cronache di Hissfon

Ebook correlati

Fantasy per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Le Cronache di Hissfon

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Le Cronache di Hissfon - Remy Lecornec

    PROLOGO

    C’era una volta una terra nota come Hissfon. Si trovava ai confini del nulla, ed era un mondo abitato da maghi. Dotati di molteplici poteri, questi stregoni del Bene erano cinque e ciascuno di essi abitava un continente di Hissfon. Diffondere la propria magia nei diversi paesi non era però molto facile, per nessuno di loro. Tali maghi inoltre erano immortali e assetati di potere. Questo ovviamente comportava degli importanti doveri.

    TANBUS-ERHLENAM

    Tra i popoli di Hissfon c’erano gli Arteliani. Ci fu un momento di costernazione quando uno di loro, il giovane Thaar, acquisì segretamente il potere oscuro dei maghi. I popoli, per la maggior parte insediati nelle Terre Mandrare, si ribellarono, ma invano. Thaar, divenuto il Negromante, era così potente che riuscì a sottomettere una parte degli Arteliani. Gli abitanti che, volenti o nolenti, avevano deciso di passare dal lato delle Tenebre furono chiamati Nevrigi, termine che, nella lingua sacra degli Antichi di Hissfon, significa maledetti. Tale popolo era di una ferocia senza pari, e la guerra era la sua parola di legge.

    L’oscurità regnò sovrana per duecento cicli, e tale epoca fu chiamata Tanbus-Erhlenam, Dei delle Tenebre. La miseria opprimeva i popoli che non erano passati sotto l’autorità del Negromante, e la magia di Thaar, divenuta ancor più potente, mise gli Arteliani gli uni contro gli altri. Di fronte a una tale catastrofe, i Maghi del Bene non poterono far nulla, e fu così che il Negromante vide il suo potere crescere fino all’apogeo.

    IL CROLLO

    Un mago di nome Donnhum, più esperto degli altri, fu dotato del Potere Assoluto della Sacra Montagna di Merhidios dall’Antico di Hissfon, capostipite dei popoli Arteliani liberi. Fu allora che una lotta senza fine iniziò dall’alto di quella montagna, e l’Impero Nevrigio del Negromante Thaar crollò.

    Grazie al Potere Assoluto del mago Donnhum, le legioni del signore dell’oscurità furono annientate e l’attacco alle terre libere divenne impossibile. Infatti, il Negromante fermò il suo nuovo assalto alla Sacra Montagna di Merhidios, assalto che aveva pianificato per impossessarsi della tanto desiderata magia degli Antichi.

    IL CONTRATTACCO

    In seguito alla sconfitta nel tentativo di conquistare il Regno di Merhidios, Thaar fu preso da una collera terribile. La sconfitta ebbe conseguenze anche sulle terre degli Arteliani, già devastate dalla potentissima magia del Negromante.

    L’oscuro signore allora elaborò un micidiale piano di contrattacco che consisteva nel catturare i maghi, uno dopo l’altro, in modo da distruggere lo stretto legame che li univa. Senza questo legame, gli abitanti delle varie terre sarebbero diventati vulnerabili e non avrebbero resistito a un attacco così imponente di orde Nevrige.

    LA CHIAMATA

    Per rimediare a questa situazione, gli abitanti delle Terre Mandrare e dei dintorni, insieme al mago Tohn-Ma, convocarono i guerrieri di Auttum. Si trattava di personaggi di cui i popoli liberi andavano fieri. Grazie a loro, i maghi avrebbero potuto riottenere la libertà. I guerrieri però avrebbero dovuto superare delle prove pericolose.

    Capitolo Primo

    La potenza

    Il piccolo villaggio di Auttum era circondato da grandi pianure, e il fiume Elnoh lo separava da Galnor, la grande città d’armi. Auttum non sapeva di star vivendo le sue ultime ore di tranquillità.

    In tutti i paesi si erano sentiti i tamburi di guerra delle orde Nevrige, mentre queste avanzavano lentamente lungo i fiumi e le rive. Dal porto di Reltre, a sudovest, esse passarono successivamente attraverso la grande città bianca di Varnum, dirigendosi verso nordest.

    Alcuni avevano capito che il Negromante aveva elaborato un nuovo piano e lo stava mettendo in atto. E pensavano anche che questa volta nulla avrebbe potuto fermarlo. Gli abitanti dei villaggi non si sentivano più al sicuro, e si preoccupavano sempre meno delle loro terre, man mano che i tamburi si facevano sentire. I tamburi infatti facevano tremare i pavimenti dei granai e le fondamenta delle piccole case, bersagli di una distruzione inevitabile.

    I sovrani dei vari regni vicini a quello di Fahl si riunirono ad Auttum. Qual era la scelta migliore per gli Arteliani? Alcuni preferivano lasciare ai Nevrigi i propri averi piuttosto che perdere di nuovo uno dei propri cari o addirittura trovare la morte; altri invece volevano combattere, e la maggior parte di questi ultimi propose di convocare i Guerrieri del Bene.

    LA MINACCIA SI AVVICINA

    Mentre andava avanti e indietro su una terra secca e disseminata di foglie, fatte cadere dal vento piuttosto forte di quella giornata, Kenthae rifletteva in solitudine presso il Sentiero dei Morti.

    Kenthae era un lanciere, ed era figlio di un fabbro. Nato nel villaggio di Auttum, crebbe senza la madre, morta dopo la sua nascita. Già in tenera età, Kenthae scoprì di essere in possesso di doti di cui perfino suo padre ignorava l’esistenza. Fin da allora, Kenthae fu appassionato di lotta con armi e di combattimenti a cavallo. E il re dell’epoca, Gan-Tre, era solito organizzare per le feste proprio lotte e combattimenti. Kenthae lavorò duramente per realizzare il suo destino di lanciere: era questo il suo sogno. Viveva nel villaggio di Auttum con i suoi due compagni, Carhaa e Artemione, ed era al servizio di re Berum. Il figlio del re, Doltha, giovane paladino dotato di una forza magica eccezionale, era inoltre suo buon amico. Kenthae aveva anche una spada, forgiata dagli artigiani dei Mondi Antichi. Quando il giovane lanciere affrontava un combattimento, la sua lama era quindi più potente e letale. Si spiegava così l’esistenza di un particolare legame tra Kenthae e la sua arma.

    Il Sentiero dei Morti, su cui Kenthae si muoveva a passi pesanti, aveva una caratteristica particolare: era magico. Per quanto poco lo si credesse, esso faceva provare un sentimento che i maghi conoscevano bene. Si trattava di una sensazione di potenza trasmessa dagli

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1