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Mia Europa di Gujelmo Sili
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E-book203 pagine2 ore

Mia Europa di Gujelmo Sili

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Info su questo ebook

Dalla crisi finanziaria mondiale del 2008, alle iniziative della Banca Centrale Europea ed in ultimo alla Brexit una certezza è emersa: la quasi apparente inesistenza di una visione d'assieme, economica politica e culturale dell'Unione Europea. 
​Il testo racconta il viaggio in treno di una giovane giornalista ed uno scrittore attempato. Della loro intervista che rievoca il più famoso romanzo di quest'ultimo ma anche, e soprattutto, sarà la presentazione di una visione di una possibile Unione Europea. 
​Una visione alternativa. Dall'economia di mercato, statale e continentale all'introduzione della figura di un Presidente dell'Unione Europea e del suo Governo. Di valori comunitari sanciti finalmente in una Costituzione recante un rinnovato stile di vita sul vecchio continente, più libero sociale ed umanitario, votato alla salvaguardia della vita e del suo sviluppo in ogni aspetto.
LinguaItaliano
Data di uscita9 apr 2019
ISBN9788832569612
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    Anteprima del libro

    Mia Europa di Gujelmo Sili - Gujelmo Sili

    Gujelmo Sili

    Mia Europa di Gujelmo Sili

    I personaggi, i dialoghi e gli accadimenti,

    le scene e le ambientazioni

    sono solo il frutto della creatività dell'autore,

    pertanto ogni riferimento

    a persone e luoghi esistenti o

    a fatti realmente accaduti

    sono da ritenersi solo e soltanto frutto del caso.

    Copyright © 2019 tutti i diritti riservati

    la riproduzione di parti di questo testo,

    con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma,

    senza autorizzazione scritta

    è severamente vietata

    UUID: 05adfdda-595d-11e9-9c2d-bb9721ed696d

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Prologo

    Il Sistema economico europeo

    Il Mercato

    L' Economia di stato e continentale

    La Nuova Costruzione europea

    Il Presidente dell'Unione ed il Governo europeo

    La Costituzione europea

    Istituzioni e politiche europee

    Società, cultura e popolo europeo

    La vita, il vivere e l'etica europea

    I portatori e le colonne fondanti

    Epilogo

    Il Discorso

    Bibliografia... volutamente disordinata

    Ringraziamenti

    Prologo

    Sophie ha il volto dritto e immobile davanti allo specchio della toletta allestita nel vagone, il suo sguardo è rapito dalla vita che scorre sulla banchina della stazione oltre il finestrino della carrozza del treno ad alta velocità.

    E’ così da sempre, ovunque si trovi, in autobus al bar o al ristorante, da sola o con chiunque lei sia, è irresistibilmente attratta dal via vai delle persone che le sono attorno o le si parino di fronte, si lascia trasportare dall'immaginazione che la traghetta nelle loro ipotetiche vite, nei loro progetti e nei loro piccoli o grandi problemi, e così da brava giornalista quale è, comincia istintivamente a studiare sguardi gesti ed espressioni.

    Un uomo attira da subito la sua attenzione, il volto sembra di un cinquantenne ma il fisico, anche sotto l'elegante abito gessato, appare quello tonico e muscoloso di uno sportivo trentenne. A terra tra i piedi tiene una valigetta di pelle scura, l'indice ed il medio della mano sinistra trattengono delicatamente una sigaretta accesa che di tanto in tanto aspira, la mano destra invece, in tasca, a volte sembra come scavare in un fosso alla ricerca di qualcosa che forse è stata seppellita lì secoli fa, all'improvviso però viene fuori, tuffandosi poi nella tasca interna della giacca da cui trae, come un mago il coniglio dal cilindro, un piccolo orologio d'acciaio scrutandone l'ora, quasi avvertisse poi un richiamo, in successione, fissa alla sinistra un punto lontano della banchina, voltandosi poi immediatamente dal lato opposto, alla fine riassume meccanicamente la sua posa iniziale.

    Distanti dall’uomo pochi metri sulla sua sinistra, qualche passo indietro, due giovani ragazzi giocano affettuosamente con un bambino. Sophie deduce sia una giovane famigliola, loro al massimo trentenni mentre il bambino forse non ha ancora sei anni. Il piccolo veste come il padre: stessi pantaloni beige raccolti sulle caviglie e forse un po’ troppo larghi e stessa maglietta di cotone bianca con una scritta sul petto, entrambi sono mori con la pelle chiara, mentre la giovane madre indossa jeans attillati ed i folti capelli castani, raccolti sulla nuca e tenuti su con un paio di bacchette le evidenziano, incorniciandole il volto con due ciocche mosse, i dolci lineamenti e i grandi occhi verdi. Sophie è ammaliata dall'armonia che il trio emana, gli sguardi tra i due giovani genitori palesano un'intesa ed una passione vivissime ed i gesti verso il bambino il loro sconfinato amore per lui.

    Inaspettatamente, nel dipinto che si staglia dinanzi allo sguardo della giornalista, prorompono due giovani ragazzi poco più che ventenni, lei dalla chioma folta e bionda e lui alto atletico e moro. Lei lo tiene per mano e lo precede a passo svelto, all'improvviso si arresta voltandosi, lo abbraccia gettandogli le braccia al collo stringendolo a sé quanto più può, così facendo si solleva da terra un paio di palmi, lui la cinge dolcemente alla vita e appoggiandole il volto sulla spalla sembra trattenerla quasi che il mondo intero voglia strappargliela via, le gote di lei sono segnate da piccolissime lacrime, i due si fissano un attimo e chiudendo gli occhi si baciano mentre lei lentamente scivola appoggiata a lui tornando a terra, lui le accarezza il volto come se sul palmo intendesse fermare i suoi lineamenti, alla fine si salutano facendosi entrambi segno con la mano di telefonarsi e così come erano apparsi svaniscono, lei sul treno e lui allontanandosi nella direzione da dove sono arrivati.

    <> esclama Claire cercando di richiamare l'attenzione della giornalista riportandole intanto il volto con le dita nella giusta posizione davanti allo specchio <> chiede all'amica borbottando qualcosa di incomprensibile mentre afferra il fard.

    <> risponde Sophie come ridestandosi da un sonno profondo.

    Claire e Sophie si conoscono da quando quest'ultima arrivò all’emittente televisiva. Claire aveva una stanza libera e cercava una coinquilina mentre Sophie un alloggio. Tra loro da subito nacque una forte intesa che nel tempo si trasformò in una sincera amicizia, anche se non possono che dirsi agli antipodi: Claire è disordinata, immancabilmente in ritardo, delicata ed estroversa mentre Sophie precisa e puntuale, ordinata e pianificatrice, a volte oltremodo testarda, per fortuna entrambe molto pazienti ed ironiche.

    <> Claire, da sempre molto materna nei confronti dell'amica, la incoraggia <>

    <> la porta della carrozza si apre, Simon entra e sentenzia <>

    <> risponde Claire ritoccando con veloci spennellate il volto della giornalista dicendole poi calma <>

    Simon nervoso scruta nel vagone e Claire notandolo freddamente gli chiede <>

    Isterico l'aiuto regia ribatte non degnandola neppure di uno sguardo <>

    L’ira di Claire inizia a far mostra di sé ma risponde trattenendola <>

    In quell'istante la porta in fondo alla carrozza si spalanca e Maria sorridendo esordisce <>

    Simon scoppia in un fragoroso richiamo <> e senza degnarle di un saluto si volta e scompare dalla carrozza.

    <> Maria stizzita chiede alle amiche. Quando le accade di andare su tutte le furie, più spesso di quanto immagini ed ammetta, non riesce a celare la sua cadenza ispanica ed il temperamento deciso e passionale, a tratti irruente ed irrefrenabile <>

    <> cerca di placarla Sophie col tono più calmo e rilassato che riesce a produrre.

    <> Maria riesce a diventare un vulcano inarrestabile, passa dall'ira alla dolcezza, dalla spensieratezza allo sconforto in un istante, ma ha le mani d'oro <>. Con la mano destra muove la folta chioma bionda di Sophie mentre la sinistra armeggia con l'asciugacapelli.

    Claire intanto riordina i trucchi e dallo zaino tira fuori una busta rettangolare colorata ed esclama sventolando in aria il pacchetto <>

    <> Le risponde incuriosita Maria non sapendo più se guardare prima Sophie o la busta che l'amica ha in mano.

    <>

    <> Supplica ridendo Sophie mentre Maria è ancora intenta ad armeggiare coi suoi capelli.

    <>

    Claire apre la busta, sfoglia rapidamente le foto e tira fuori una che porge a Sophie che la inizia a studiare con la mano destra alzata per mostrarla anche a Maria. L'immagine ritrae le tre amiche abbracciate e sorridenti intente a fare buffe espressioni. La giornalista, al centro, indossa una camicetta bianca e pantaloni beige aderenti, Maria invece jeans anni settanta e camicia a fiori che a stento trattengono la sua procacità che la tracolla in pelle chiara evidenzia ancora di più, Claire infine una gonna lunga nera con pizzi e camicetta senza maniche verde, immancabili le sue collanine variopinte di plastica, una delle quali tenuta tra i denti da Sophie mentre Maria alza a quest'ultima i capelli, alle spalle del trio un imponente fontana posta al centro di una piazza fa bella mostra di se caratterizzando lo sfondo.

    <> esclamano Maria e Sophie che, ricordando quegli istanti, rammentano anche il bel giovane ragazzo moro che fece la foto e diede loro indicazioni sui locali notturni da frequentare e quelli da evitare.

    Erano davvero spensierate in quell'immagine della prima decade di settembre. Il sole illuminava i loro volti quasi raggianti di luce propria. Entrambe avevano trascorso mesi difficili prima della vacanza che si erano dette doveva divenire una sorta di punto zero della loro vita, ed in un certo qual modo lo fu’.

    <> disse Maria riponendo l'asciugacapelli.

    <> risponde Sophie alzandosi, Claire le si avvicina per un ultimo controllo e le fa un cenno di approvazione, in quell'istante rientra Simon.

    <>.

    Sophie e Simon si spostano intanto nella carrozza dove avverrà l’intervista.

    <> chiede Pietro a Simon entrando nel vagone.

    <>

    <> esclamò il regista passandosi le mani tra i capelli e poi sulla nuca, proprio allora compare come un angelo salvifico l'addetta stampa.

    <> le chiede Simon sorpreso di vederla entrare.

    <>

    <> Sophie cerca di addolcire il regista.

    <>

    <> rispose il primo, <> aggiunse il secondo.

    <> Pietro chiama il cameraman uscendo dalla porta da dov'era giunto.

    <> risponde il giovane issandosi l'attrezzatura sulla spalla.

    <> chiede Simon al secondo Cameraman sedendosi placidamente di fronte a Sophie.

    <>

    <>

    <> risponde prontamente la giovane addetta stampa.

    <>

    <<...nessun problema Simon, tranquillo, mi raccomando le riprese sul nostro personaggio, sarà merce rara quest'intervista!>>

    <>

    <>

    <>

    L'atmosfera nella carrozza è diventata all’improvviso frizzante e positiva, fertile per la riuscita di un'intervista dai contenuti seri ma anche dinamica e allegra, e proprio allora l'ospite che tutti aspettavano entra finalmente nella carrozza. La porta si spalanca, d'un tratto il silenzio è padrone dell’aria e tutti si voltano verso di lui.

    Imbarazzato come se fosse penetrato in un luogo che doveva restare segreto e sconosciuto saluta con voce bassa <> Il suo tono è pacato e modesto, lontano anni luce dal suo quasi mitico fiero e spavaldo atteggiamento.

    Veste in modo elegante, un signore d'altri tempi. L'abito scuro lo slancia sebbene non è poi tanto alto, il doppio petto contiene a stento il suo busto evidenziando il forte torace, il bastone poi, sebbene per alcuni della sua età sia uno strumento necessario, nel suo caso è un vezzo, un gingillo per ribadire qualche suo strano potere, più un arnese del comando che un sostegno, la mano che lo brandisce è possente, non l'arto di un letterato abituato a passare ore a maneggiare penne e fogli o i tasti di PC o tablet, ma quello di qualcuno che per un'intera vita si è guadagnato il pane con il sudore della fronte logorando il fisico. Chi poi negli anni ha avuto la fortuna di averlo incontrato racconta del suo sguardo penetrante. E infatti gli occhi scuri sono animati da un fuoco ribelle che nonostante l'età sembra più ardente che mai. La chioma appena appena grigia, lunga e folta è raccolta in una corta coda, mentre alcune ciocche gli cadono a destra e a sinistra del volto segnato da profonde rughe di espressione, la fronte è alta, il naso importante, le labbra ben disegnate e le gote sfuggenti, il mento e la mascella evidenti. La camicia bianca ha alle maniche due gemelli d'oro con le sue inconfondibili iniziali, ormai praticamente un marchio.

    <> risponde Simon che non gli stacca gli occhi di dosso.

    <>

    <> Simon a tratti diventa servile.

    <tu">> lo scrittore sentenzia sorridendo con voce bassa profonda e calma.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Romano sistema subito il microfono di Raul che poi prende posto, un attimo dopo entra Pietro.

    <>

    <>

    <>

    <> risponde Sophie più concentrata che mai, stringendo la scaletta nella mano sinistra.

    <>

    Pietro e Simon si trasferiscono nell'altra carrozza, Giovanni ricontrolla le telecamere, David le luci, il treno ha un piccolo sobbalzo, s’incammina.

    Nelle cuffie la voce di Pietro sentenzia <>, Maurice lo ripete nella carrozza con maggior enfasi.

    La telecamera si ferma sul primo piano di Sophie che prende a dire pronta e spigliata: <

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