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L'essenza dell'anarchismo
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L'essenza dell'anarchismo
E-book102 pagine1 ora

L'essenza dell'anarchismo

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Info su questo ebook

Cesare Enrico Aroldi

Anarchismo

Premessa

Etimologia

Origini dell’anarchismo

Specificità della dottrina anarchica

L’organizzazione anarchica

L’azione anarchica

Dottrine di carattere libero-mercatista

L’anarchismo di ieri e di oggi

INTRODUZIONE

LA NEGAZIONE DELLA PROPRIETÀ: P. J. PROUDHON

LA NEGAZIONE DELLA SOCIETÀ «BORGHESE» E LA CONCEZIONE «SCIENTIFICA» DELL’ANARCHIA

La negazione di Dio e dello Stato in Max Stirner e Michele Bakunin

Max Stirner.

La negazione di Dio.

LA NEGAZIONE DELLO STATO

L’ASSOCIAZIONE

L’AFFERMAZIONE DELL’UNICO

MICHELE BAKUNIN

LA CRITICA DELL’IDEALISMO POLITICO

LA NEGAZIONE DEL PRINCIPIO D’AUTORITÀ

LA DOTTRINA DELLA LIBERTÀ
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2019
ISBN9788831616515
L'essenza dell'anarchismo

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    L'essenza dell'anarchismo - Cesare Enrico Aroldi

    INDICE

    Cesare Enrico Aroldi

    Anarchismo

    Premessa

    Etimologia

    Origini dell’anarchismo

    Specificità della dottrina anarchica

    L’organizzazione anarchica

    L’azione anarchica

    Dottrine di carattere libero-mercatista

    L’anarchismo di ieri e di oggi

    INTRODUZIONE

    LA NEGAZIONE DELLA PROPRIETÀ: P. J. PROUDHON

    LA NEGAZIONE DELLA SOCIETÀ «BORGHESE» E LA CONCEZIONE «SCIENTIFICA» DELL’ANARCHIA

    La negazione di Dio e dello Stato in Max Stirner e Michele Bakunin

    Max Stirner.

    La negazione di Dio.

    LA NEGAZIONE DELLO STATO

    L’ASSOCIAZIONE

    L’AFFERMAZIONE DELL’UNICO

    MICHELE BAKUNIN

    LA CRITICA DELL’IDEALISMO POLITICO

    LA NEGAZIONE DEL PRINCIPIO D’AUTORITÀ

    LA DOTTRINA DELLA LIBERTÀ

    Note

    Note

    CESARE E. AROLDI

    L’ESSENZA

    DELL’ANARCHISMO

     Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.

    L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale specifico,

    dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina

    ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi), è soggetto a copyright. 

    Immagine di copertina: https://pixabay.com/vectors/protest-demonstration-communism-155927

    Elaborazione grafica: GDM.

     Cesare Enrico Aroldi 

    Cesare Enrico Aroldi (1875-1943) lavorò con la casa editrice Sonzogno per la quale si occupava delle edizioni popolari. Si curò in particolare della biblioteca di cultura popolare e di numerosi testi tra cui si ricordano Della Tirannide di Vittorio Alfieri, i saggi politici e filosofici di Gian Domenico Romagnosi eIl trattato dei Governi di Aristotele. Tradusse e curò la Vita di Lord Byron di Castelar, le Lettere provinciali di Blaise Pascal e le Notti Bianche di Dostoievski (dal francese).

    In seguito, lasciato il lavoro alla Sonzogno, fondò a Milano il 1 ottobre 1914 la casa editrice Athena. 

    Bibliografia:

    L’origine dell’uomo secondo la teoria dell’evoluzioneMilano 1904 – 1933.

    Il soprannaturale, Milano [191.?] – 1937.

    La filosofia di A. Schopenhauer, Milano [1903?].

    Istituzioni medioevali, Milano, 1904 – 1927.

    Uomini buoni, Milano 1903.

    Il diritto penale nell’antichità e nel Medioevo, Milano 1907.

    Il materialismo, Milano 1905.

    Il razionalismo, Milano 1905.

    La dottrina del diritto naturale e le scuole posteriori, Milano 1907.

    Chi sono i Gesuiti, Milano, 1910.

    Il culto religioso, Milano 1911.

    La filosofia del diritto, Milano 1908.

    Le dottrine filosofiche di H. Spencer spiegate al popolo, Milano 1904 – 1932 – 1941.

    Lo stato nella sociologia spenceriana, Milano 1915.

    Dottrine positiviste, Milano 1903.

    Compendio di diritto costituzionale, Milano 1903.

    Compendio di storia del commercio, Milano 1902.

    Stregoneria e occultismo, Milano 1904.

    Compendio di storia dell’economia politica, Milano 1902.

    Compendio di storia della pedagogia, Milano 1901.

    Compendio di scienza delle finanze, Milano 1903 – 1927.

    Presepi e pastori napoletani, Milano 1904.

    Compendio di storia della filosofia, Milano 1900.

    Lo spiritismo, Milano 1903.

    Compendio di psicologia senz’anima, Milano 1901.

    Il problema dell’universo nella filosofia di Roberto Ardigò, Milano 1901.

    L’essenza dell’anarchismo, Milano 1910.

    L’essenza del marxismo, Milano 1913.

    Sociologia criminale, Milano 1903.

    L’evoluzione della vita secondo H. Spencer, Milano 1911.

    Anarchismo

    L’anarchismo è definito come la filosofia politica applicata[1], il metodo di lotta alla base dei movimenti libertari volti fattualmente già dal XIX secolo al raggiungimento dell’anarchia come organizzazione societaria, teorizzante che lo Stato sia  indesiderabile, non necessario o dannoso[2][3][4][5][6][7][8], o, in alternativa, come la filosofia politica che si oppone all’autorità o all’organizzazione gerarchica nello svolgimento delle relazioni umane[9][10][11][12][13][14].

    I fautori dell’anarchismo, noti come anarchici, propongono società senza Stato basate sulle associazioni volontarie[15][16] e non gerarchiche[9][17][18]. Il termine inteso in senso politico venne inizialmente utilizzato dal girondino Jacques Pierre Brissot nel 1793 definendo, negativamente, la corrente politica degli enragés o arrabbiati, gruppo rivoluzionario radicale critico di ogni forma d’autorità. Nel 1840, con Proudhon, ed il suo saggio "Qu’est-ce que la propriété?" i termini anarchia e anarchismo assumeranno una connotazione positiva.

    Ci sono alcune tradizioni di anarchismo e, sulla base della storia del movimento transitata attraverso il dibattito fine-ottocentesco dell’anarchismo senza aggettivi, alla fine del quale Errico Malatesta sintetizzò il concetto[19] con la frase:Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi, non tutte si escludono vicendevolmente[20]. Le scuole di pensiero anarchico possono differire tra loro anche in modo sostanziale, spaziando dall’individualismo estremo al totale collettivismo[8]. Le tipologie di anarchismo sono state suddivise in due categorie: anarco-socialismo e anarco-individualismo; compaiono anche altre suddivisioni basate comunque su classificazioni dualiste simili[21][22][23].

    L’anarchismo in quanto movimento sociale ha registrato regolarmente fluttuazioni di popolarità. La tendenza centrale dell’anarchismo a coniugarsi come movimento sociale di massa si è avuta con l’anarco-comunismo e con l’anarco-sindacalismo, mentre l’anarco-individualismo è principalmente un fenomeno letterario[24], che tuttavia ha avuto un impatto sulle correnti più grandi[25]. La maggior parte degli anarchici si oppone a tutte le forme di aggressione, sostenendo invece l’autodifesa o la nonviolenza (anarco-pacifismo)[26][27],  mentre altri hanno approvato l’uso di alcune misure coercitive, tra le quali la rivoluzione violenta e il terrorismo, per ottenere la società anarchica[28].

    Premessa

    Come padre fondatore del pensiero anarchico in senso moderno, troviamo William Godwin, politico e filosofo britannico, che con le sue riflessioni sulla caduta della Rivoluzione francese nella dittatura giacobina, precorrerà e ispirerà il pensiero anarchico dominante del XIX secolo. Abitualmente comunque ci si riferisce a Pierre-Joseph Proudhon, Michail Bakunin, Pëtr Kropotkin e Johann Kaspar Schmidt, alias Max Stirner, come ai quattro principali teorici di questa corrente di pensiero[29]. Per quanto riguarda Stirner, il suo pensiero rimane in ogni caso fino all’inizio del XX secolo praticamente sconosciuto fuori dalla Germania, (l’unico, verrà tradotto in inglese come The Ego and Its Own nel 1907[30] e tutte le traduzioni delle opere sono novecentesche[31][32]) e totalmente estraneo alla nascita del movimento libertario propriamente detto, ma si inserisce in una corrente di pensiero individualista, estranea ai movimenti più o meno di massa dell’epoca.

    Quanto a Proudhon, che può essere considerato giustamente come il padre dell’anarchismo ottocentesco, il suo pensiero ha subito anche lunghi momenti di oblio ed è stato oggetto, in alcuni casi, di grossolane deformazioni derivanti dalla decontestualizzazione di molte asserzioni, prima fra tutte quella relativa alla proprietà. Per quanto riguarda Bakunin, se la sua influenza è diretta e decisiva sul movimento libertario, almeno sotto gli aspetti pratici, se non sotto quelli teorici, questo prende il suo slancio ed assume le sue caratteristiche solamente dopo la morte.

    In realtà,

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