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Dialettica per una rivoluzione conservatrice
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E-book101 pagine1 ora

Dialettica per una rivoluzione conservatrice

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Questo libro è per comprendere le problematiche esistenti, nel loro insieme e nella loro complessità; una dialettica politica per superare destra e sinistra in questo momento storico in cui gruppi di potere stanno costruendo il più grande totalitarismo tecnocratico della storia.
LinguaItaliano
Data di uscita18 gen 2023
ISBN9791221449983
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    Anteprima del libro

    Dialettica per una rivoluzione conservatrice - Luca Candellero

    Ideologia e dialettica

    Il significato del termine ideologia è comunemente un insieme di concetti che costituiscono una determinata posizione di vedute e di prospettive di vario genere: politiche, religiose, ecc.. Qui intendiamo utilizzare questo vocabolo per definire un insieme di concetti utilizzati per rivestire una realtà e farla apparire in un certo modo.

    3] Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. (…) Le idee dominanti non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti (…). Gli individui che compongono la classe dominante posseggono fra l’altro anche la coscienza, e quindi pensano; in quanto dominano come classe e determinano l’intero ambito di un’epoca storica, è evidente che essi lo fanno in tutta la loro estensione, e quindi fra l’altro dominano anche come pensanti, come produttori di idee (…); è dunque evidente che le loro idee sono le idee dominanti dell’epoca.

    Ideologia quindi come falsa coscienza di una realtà che, per imporsi nel quotidiano, necessita di un consenso continuo ottenuto grazie all’utilizzo di mezzi costituenti una struttura d’insieme quali la cultura, quella diffusa in prevalenza e più reclamizzata, un consolidato vissuto giornaliero caratterizzato da una certa percezione delle cose e del loro andamento e l’opera dei mass-media con una specifica impostazione delle informazioni date ed anche l’uso diretto di menzogne.

    Abbiamo sopra citato la definizione di Marx ed Engels circa il concetto di ideologia come strumento basilare per l’imposizione ed il mantenimento di un dominio totalizzante da parte di un sistema diretto da persone, da una classe sociale numericamente inferiore sulla maggioranza della popolazione.

    I due rivoluzionari tedeschi intendevano mettere in luce le forme di dominio della classe borghese, proprietaria dei mezzi di produzione, e, appunto, del modo di produzione capitalistico; il nostro intento è sia quello di confermare la ragione di molte loro considerazioni, sia di estendere i principi e le modalità del dominio a quello che definiamo sistema-mondo di potere come realtà posta non solamente nel capitalismo ma anche al di sopra.

    Abbiamo accennato al principio di struttura ideologica come complesso di funzioni atte a convincere in vari modi la maggioranza degli individui costituenti la società allo scopo di tenerli vincolati a determinati rapporti sociali ed a inculcare loro visioni della realtà e degli accadimenti internamente a certa narrativa.

    Un’ indagine con il metodo dialettico può smascherare l’ideologia traendo il vero dal falso e può permettere l’elaborazione di soluzioni in merito al contesto nel quale si è immersi. L’ideologia opera nascondendo la totalità evidenziando i particolari e facendoli apparire sconnessi. Sul piano analitico, il ragionamento dialettico attua una ricomposizione delle parti e ne evidenzia la reciproca interazione mostrando il loro reale movimento.

    Note in Ideologia e dialettica

    3] La concezione materialistica della storia (brano tratto da L’ideologia tedesca) K.Marx-F.Engels- Edizioni Lotta Comunista- Milano 2011, p.59-60.

    Dialettica e capitalismo

    Il metodo dialettico elaborato dal filosofo Hegel venne poi utilizzato, in chiave pienamente materialista, da Marx e da Engels per la loro analisi critica del capitalismo.

    In questo paragrafo intendiamo applicare la dialettica hegeliana in senso anti-capitalistico, attraverso gli di un certo marxismo-leninismo, scevra da certe determinazioni forzate causanti cadute .

    Introduciamo con alcuni passaggi di un’importante opera del filosofo e uomo politico ungherese Gyorgy Lukàcs, interprete di un marxismo propriamente dialettico ed anti-meccanicistico.

    4]La categoria della totalità non sopprime dunque (…) i suoi momenti in un’unitarietà indifferenziata, in un’ identità. La forma fenomenica della loro indipendenza (…) che essi posseggono nell’ordinamento capitalistico di produzione,… si intendono qui tutte le categorie appartenenti al modo di produzione caratterizzato dal capitale quali: produzione, circolazione/distribuzione, consumo, ecc. …si scopre come mera apparenza in quanto si trovano l’uno con l’altro in un rapporto dialettico-dinamico e vengono perciò concepiti come momenti dialettico-dinamici di un intero, che è esso stesso dialettico-dinamico. -Il risultato a cui perveniamo (dice Marx) non è il fatto che produzione, distribuzione, scambio, consumo sono identici, ma che essi formano i membri di una totalità, differenze all’interno di un’unità…una certa forma di produzione determina quindi certe forme di consumo, di distribuzione e di scambio e certi rapporti di questi diversi momenti tra loro…tra questi diversi momenti ha luogo un’interazione e questo avviene in ogni intero organico-… (da Critica dell’Economia Politica di K.Marx, citato da Lukàcs …l’interazione, così come noi la intendiamo, deve andare oltre il reciproco influsso di oggetti altrimenti immodificabili. Ciò avviene proprio nel suo riferirsi all’intero…

    Citiamo Lenin, dai suoi Quaderni filosofici, parte de Scienza della Logica di Hegel e considerazioni del medesimo rivoluzionario russo: 5]-…l’universale costituisce il fondamento; e quindi l’avanzamento non è da prendere come un fluire da altro ad altro. Nel metodo assoluto il concetto si conserva nel suo essere altro, l’universale nella sua particolarizzazione, nel giudizio, nella realtà; in ogni fase dell’ulteriore determinazione l’universale solleva tutta la massa del suo contenuto precedente e non solo non perde niente e non si lascia niente alle spalle per questo suo avanzare dialettico, ma anzi porta con sé tutto l’acquisito e si arricchisce e si condensa in sé- (349)…(questo frammento riassume a suo modo abbastanza bene ciò che è la dialettica).

    I particolari dell’universale o, se preferiamo, i parziali della totalità non vanno considerati come mera somma di oggetti o di fatti ma come un insieme da analizzare scrupolosamente nell’unità dinamica con tutte le reciproche influenze e determinazioni.

    Fondamentale nella dialettica hegeliana è la triade tesi, antitesi, sintesi assolutamente da non trattare in senso meccanicistico. La sintesi è la conciliazione, la ricomposizione di tesi ed antitesi.

    A questo proposito: 6] Il risultato della negazione della negazione, questo terzo non è…- un terzo quieto, ma appunto come questa unità- (degli opposti) – è il movimento e l’attività che si mediano con sé stessi- (345)…Il risultato di questa trasformazione dialettica nel -terzo-, nella sintesi, è una nuova premessa, un’affermazione, ecc., che diventa di nuovo fonte di una ulteriore analisi. Ma in essa, in questo -terzo- stadio, è già entrato il -contenuto- della conoscenza (-il contenuto del conoscere entra come tale nel giro della considerazione-), e il metodo si dilata a sistema (346).

    Marx ed Engels ebbero una: 7] "…ambivalente posizione nei confronti di Hegel: mentre egli è considerato l’esponente di un idealismo che ha raccontato la realtà e la storia come prodotto dell’autocoscienza, avvalendosi di una dialettica conseguentemente avvolta in un’aura di misticismo, allo stesso tempo è colui che ha spiegato tale realtà e tale storia come luogo di contraddizioni oggettive, individuando le leggi generali del movimento e del conflitto…è precisamente la dialettica che rende ancora attuali le dinamiche

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