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Le idee del domani (Annotato): a cura di Roberto Guerra  Libri Asino Rosso
Le idee del domani (Annotato): a cura di Roberto Guerra  Libri Asino Rosso
Le idee del domani (Annotato): a cura di Roberto Guerra  Libri Asino Rosso
E-book124 pagine1 ora

Le idee del domani (Annotato): a cura di Roberto Guerra Libri Asino Rosso

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Info su questo ebook

Mario Morasso? Chi ancora oggi dichiara l'assenza di Filosofia nel Futurismo storico, dopo Morasso, dovrà ricredersi. Spirito fin troppo anche pensante (Tipo Pensiero direbbe Jung) in primissimo Novecento ebbe anche sinergie proprio con Marinetti, ad esempio pubblicando sulla sua rivista futuristica Poesia. Tuttavia questo estratto dal suo IO e il Domani. L'Edoarchia (La Terza Parte)  confermano lo spirito assolutamente diversamente moderno, alla Nietsche e anche alla Stiener, se non futurista del Nostro, come in altre opere quali soprattutto L'Arma La Macchina e Il Nuovo Aspetto Meccanico del Mondo. Sia ben chiaro, la nostra congetturale rotta di godimento parola verso il pensiero danzante e pensante di Morasso, opera aperta ante litteram, è suscettibile di parecchie rotte parallele.
In ogni caso, oggi il Passato, anche per uno strano figlio del Futuro Idea, è forse sempre una mera narrazione, come futuro anteriore sempre propulsivo, Macchina intertestuale alineare o del Tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita18 ott 2019
ISBN9788835320586
Le idee del domani (Annotato): a cura di Roberto Guerra  Libri Asino Rosso

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    Le idee del domani (Annotato) - Mario Morasso

    Mario Morasso

    le idee del domani

    Libri Asino Rosso

    UUID: 48b48c58-f191-11e9-a3d9-1166c27e52f1

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Nota Editoriale

    Mario Morasso e il Futuro Idea

    LA NOSTRA POLITICA

    Il pregiudizio dell'astensione

    La teoria dei partiti politici e la lotta futura

    LA DISSOLUZIONE DELLA RELIGIONE SOCIALE E IL DIO NOSTRO

    Lo spiritismo

    L'idea individuale di Dio

    L' ATTO D'ACCUSA DEL LAVORO

    Diritto al lavoro. A questo campione volete rifare l'umanità?

    LA QUESTIONE SESSUALE. LA SUPREMA PROFEZIA

    La profezia suprema

    Questione morale e questione sessuale. Elementi della questione sessuale

    Gli effetti della questione sessuale. Analisi della prostituzione

    Analisi ed eziologia della prostituzione. Teoria della prostituzione. Suoi effetti

    L'antitesi sessuale

    LA SUPREMA PROFEZIA SUPREMA

    CATALOGO ASINO ROSSO

    Nota Editoriale

    ASINO ROSSO GIORNALE BLOG

    MARIO MORASSO

    LE IDEE DEL DOMANI

    (tratto da Mario Morasso, Uomini e idee del domani. L'egoarchia,

    TORINO FRATELLI BOCCA, EDITORI LIBRAI DI S. M. IL RE D'ITALIA Succursali

    Milano - Roma – Firenze 1898

    parte III Le idee del domani )

    Libri eBook Asino Rosso 37, ottobre 2019

    a cura di Roberto Guerra

    http://asinorossoferrara.blogspot.com

    http://www.asinorossoebook.onweb.it

    cover: IL FUTURO IDEA (Mix, poesia visiva Futurguerra)

    Mario Morasso e il Futuro Idea

    Nota-Saggio di Roberto Guerra

    *tratto da Mario Morasso, Uomini e idee del domani. L'egoarchia,

    TORINO FRATELLI BOCCA, EDITORI LIBRAI DI S. M. IL RE D'ITALIA Succursali

    Milano - Roma – Firenze 1898

    (parte III) Le idee del domani, in questa edizione omesse le note, ridondanti, e in genere pulito il testo da italianismi arcaici, modernizzati nel linguaggio.

    Dopo un avvio vicino al Simbolismo, evidente nelle prime poesie e nell'idillio drammatico Trasformazioni d'anime, Morasso inclinò verso il mito della modernità, anticipando numerosi spunti che a breve sarebbero diventati i temi portanti del Futurismo. Chiedeva un ritorno al dispotismo dello stato, esaltava la guerra e la velocità, si auspicava l'avvento di una morale superomistica ed egoarchica, secondo il termine coniato nel celebre saggio Uomini e idee del domani: l'egoarchia (1898), esaltazione dell'individualismo più sfrenato.

    L'opera sua più celebre, La nuova arma (la macchina) (1905), profetizza come la macchina dominerà la scena futura e sostituirà alla civiltà presente un nuovo modus vivendi e pensandi, in questo un chiaro Marinetti ante litteram.

    Nel 1897 entrò a Il Marzocco e collaborò successivamente con Il Regno e con la rivista senese Vita d'Arte.

    Fu anche giornalista sportivo, redigendo le cronache delle gare automobilistiche per riviste del calibro de Il Marzocco e L'Illustrazione Italiana.

    (...).

    Dal 1908 si dedicò prevalentemente alla sua rivista Motori, cicli e sport, abbandonando un ruolo intellettuale di prima linea, e non figurando tra i futuristi ufficiali.

    Cadde per lungo tempo nell'oblio, prima di essere riscoperto da Edoardo Sanguineti e dalla rivalutazione del Futurismo che occupò la scena in Italia negli anni Sessanta.

    (WIKIPEDIA)

    Chi ancora oggi dichiara l'assenza di Filosofia nel Futurismo storico, dopo Morasso, dovrà ricredersi. Spirito fin troppo anche pensante (Tipo Pensiero direbbe Jung) in primissimo Novecento ebbe anche sinergie proprio con Marinetti, ad esempio pubblicando sulla sua rivista futuristica Poesia.

    Dopo restò sostanzialmente estraneo agli sviluppi del movimento Marinettiano e relativamente assai meno noto, infine dissolto nell'oblio, se non cultori di estremi nicchia, fino alla riscoperta (relativa) di Sanguineti negli anni '60 e delle Neoavanguardie.

    Tuttavia questo estratto dal suo IO e il Domani. L'Egoarchia ( la T erza Parte, tranne alcune citazioni dal la prefazione iniziale dell'opera complessiva) confermano lo spirito assolutamente diversamente moderno, alla Nietzsche e anche alla Stirner, se non futurista del Nostro, come in altre opere quali soprattutto L'Arma.La Macchina e Il Nuovo Aspetto Meccanico del Mondo.

    Siamo nel tourrbillon del secolo Novecento neonato quella di Morasso non è un entusiastica modernolatria alla (in superficie sia ben chiaro) marinettiana e futurista, ma una proto fenomenologia complessa e ambivalente (come poi lo stesso Nietzsche e altri) che naturalmente dopo oltre 100 anni domanda una lettura anche ermeneutica.

    Pur ridondante, il linguaggio vulcanico si segnala tutt'oggi: Morasso fu comunque pensiero pensante danzante novo, un outisder rispetto all' italica filosofia già paleo umanista allora e ancora oggi, nonostante esistenzialismo, postmoderno e tutto il novecento.

    Si pensi solo ad esempio, al ruolo di un persino quasi contemporaneo Croce et similia, rispetto al vortice storico dello stesso Morasso.

    Ed in questo mix e remix di questa edizione Asino Rosso eBook, al di là delle ovvie e palesi contingenze storiche stesse, artistiche, politiche e scientifiche (lo Spencer e certo positivismo poi spesso significante del Morasso in tal senso), come disibernate tornano sulla scena problematiche inattuali e attuali, cifra borderline, ultra simultanea, che caratterizza il nostro stesso presentismo.

    Dalla partitocrazia-burocrazia alla fine della politica, la sessualità come volontà di bellezza/potenza e impotenza, nello stesso altro tempo, fino alla Pornofilia sociale e persino come costume contemporaneo oggi: naturalmente l'ebbrezza e la forza della giovinezza contro gerontocrazia.. e il passatismo.

    E ancora non soltanto il Dio è Morto del Novecento, ma la fine di un illusione eterna (parafrasando anche Freud), quella Religiosa, il Lavoro e nuovamente la sua fine presagita, azione di parola, quella di Morasso come sublimazione e non facile alienazione pseudo marxista.

    Finanche (ma ai suoi tempi pseudoscienza nascente spesso confusa con la psicologia o certa pseudo religione..) anche molti echi che oggi evocano la New Age, certo Spiritismo o Parapsicologia, nel Morasso s'intenda come nuova trascendenza, come in fondo, almeno nel suo simbolismo meno ambiguo la cosiddetta contemporanea era dell'Acquario (almeno come domanda del'Inconscio collettivo o sociale; in senso evoluto la sua prova sintesi, anti ateista (anche sul mito del Lavoro) tra Dio e la Scienza, simile esperimento... in seguito dei vari Teilhard De Chardin, Guitton e altri, lo stesso Zichichi contemporaneo, fisico, italiano e di ottima fama.

    Sia ben chiaro, la nostra congetturale rotta di godimento parola verso il pensiero danzante e pensante di Morasso, opera aperta ante litteram è suscettibile di parecchie rotte parallele.

    In ogni caso, oggi, anni duemila il Passato, anche per uno strano figlio del Futuro Idea, per quello che forse è sempre, con il senno e la psicostoria di poi, si conferma una mera narrazione, ma come futuri anteriori sempre propulsivi, come Macchina alineare o del Tempo.(in senso anche immaginaria ma funzionante).

    LA NOSTRA POLITICA

    Io non so dove rivolgere lo sguardo, io non so dove fermare la mia ricerca, fra la turba miserabile, oscena e ignorante dei conviventi, per giustificare l'illusione (...) e che ne rappresenta la significazione sintetica

    MARIO MORASSO

    Il pregiudizio dell'astensione

    Davanti allo spettacolo del popolo italiano nell'esercizio di una funzione politica universale, quella della elezione dei deputati, le anime più elevate e più giovani sono rimaste indifferenti, come se l'evento non valesse la pena della più lieve attenzione o si svolgesse in un ambiente e con interessi del tutto appartati. Non uno di noi, spiriti nuovi e aperti a tutte le manifestazioni dell'umanità, non uno di noi, intelletti moderni e idonei ad accogliere tutta l'eredità del passato per imporre su di essa l'impronta nostra, non uno di noi, coscienze limpide, in cui la realtà si palesa nelle sue rappresentazioni essenziali e si elabora in modo da riespandersi in forme scientifiche o letterarie, non uno di noi, sui quali pesano i destini futuri della nazione e della razza, si preoccupò del fenomeno che avveniva sotto gli occhi nostri.

    Eppure noi ci diamo vanto di universali, e anzi facciamo consistere una delle nostre massime virtù, di cui si onora l'uomo moderno, nell'accogliere dentro l'anima le manifestazioni più diverse del mondo, così che la coscienza nostra, come un immenso e molteplice sensorio, rifletta in forme spirituali l'agitazione dell'universo. Eppure noi raccogliamo a ogni giorno, nella fulminea e molteplice successione di impressioni che traversa il nostro spirito cosciente, innumerevoli fatti dei quali le generazioni che ci precedettero non avvertirono quasi l'esistenza, e non solo, ma di tutti i fatti noi giungiamo a comprendere qualche cosa di più e di diverso di quanto non si comprendeva prima, di quanto gli altri non comprendono, e sappiamo cogliere una realtà più profonda, più generale, meno mutevole di quella intesa dagli antichi osservatori.

    E allora come mai questo, delle elezioni, che pur è un avvenimento umano, e non dei più lievi, e che riguarda non solo psicologia, sociologia, ecc., ma ben ancor la pratica esistenza e l'affermazione di un dominio – e noi a giusta lode siamo assai sagacemente positivi per non trascurare questo lato delle cose – come mai questo fenomeno passò per noi inosservato?

    Per rispondere non ripetiamo, per carità! gli sciocchi argomenti degli ignoranti illusi, dei romantici di vecchio stampo, degli austeri patrioti, degli inetti scrittori politici quotidiani!

    Non invochiamo o il disgusto per la corruzione parlamentare e politica, o la mancanza di idealità, o lo spregio del potere, o l'incompetenza di noi scrittori veri per l'arzigogolo politico, poiché ogni parola oltre all'essere bugiarda sarebbe anche una misera assurdità. Questa ormai è roba da museo o da ospedale; sono ragioni cioè buone per i poveri vecchi unilaterali e stanchi, per i poveri uomini diminuiti e incapaci e per quei disgraziati giovani, ancora più poveri, che della vita moderna nulla capiscono.

    Noi non sentiamo disgusto alcuno per la corruzione politica, anzitutto perché la corruzione è

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