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Psicanalisi del futuro: L'homme-machine futurista
Psicanalisi del futuro: L'homme-machine futurista
Psicanalisi del futuro: L'homme-machine futurista
E-book73 pagine44 minuti

Psicanalisi del futuro: L'homme-machine futurista

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Tranne dove indicato nei singoli capitoli, i saggi contenuti in questo tanto dissidente quanto erudito e futurista/futuribile libro risalgono, nelle loro versioni originali, al 1995 circa e/o negli anni 2009-2020, già pubblicati in opere precedenti di Roberto Guerra oppure in vari magazine e/o testate on line (Controcultura Supereva, Meteo Web, NeoFuturismo, ecc.).
LinguaItaliano
Data di uscita13 dic 2020
ISBN9791220236539
Psicanalisi del futuro: L'homme-machine futurista

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    Psicanalisi del futuro - Roberto Guerra

    DIGITALI

    Intro

    Tranne dove indicato nei singoli capitoli, i saggi contenuti in questo tanto dissidente quanto erudito e futurista/futuribile libro risalgono, nelle loro versioni originali, al 1995 circa e/o negli anni 2009-2020, già pubblicati in opere precedenti di Roberto Guerra oppure in vari magazine e/o testate on line (Controcultura Supereva, Meteo Web, NeoFuturismo, ecc.).

    2020: LA PSICANALISI DEL FUTURO

    L’Uomo (e la Donna) è probabilmente un animale (o macchina, nel senso darwiniano o almeno epigenetico) desiderante: vale a dire, fin dalla nascita, è, piaccia o meno, orientato, temporalmente verso il futuro, un tempo erano semplicemente l’Azzurro del Cielo o le Stelle, poi è diventata, probabilmente e relativamente molto presto la tecnologia come pragmatica quotidiana, infine il futuro stesso semiconsapevole.

    Tale rotta... dopo migliaia d’anni evoluzione proprio dal novecento (dopo secoli di esperimenti psicosociali dopo la rivoluzione scientifica e il Rinascimento, soprattutto e potenzialmente nel Duemila era destinata a divenire pienamente consapevole e paradossalmente anche pienamente e dialetticamente inconscia...).

    Insomma Desiderio e Futuro è comunque sempre stato un feedback dinamico e complesso, e la rivoluzione freudiana a suo tempo (dopo le intuizioni di Nietzsche a Marx e alcuni altri filosofi e soprattutto artisti di ogni epoca - o semplicemente libertari anonimi di tutti i tempi) focalizzando (anche gli Junghiani) la pulsione erotica in senso sistemico o protosistemico (non soltanto letterale, prima o poi anche le neuroscienze e l’intelligenza artificiale in certo senso almeno lo confermeranno) ha concretamente captato l’essenza mobile dell’umana natura.

    Le parole millenarie, dei, anima, spirito, anche Psiche o Mente, sono finalmente mutate in paradigmi più concreti.

    In questo breve pamphlet essenzialmente psico-letterario, il Futurismo è solo un universo tra potenziali N universi paralleli, abbiamo provato (se si vuole come diversamente brainstorming) a suggerire una ricetta per superare la defuturizzazione, la perdita del futuro, quindi il motore nucleare dall’Uomo Macchina o Robot nascente nel nostro tempo, come animale desiderante e futuribile.

    Dinamica epocale già presente negli ultimi decenni sempre più alienati, ma terribilmente esplosa come una bomba atomica, in questo 2020 con l’umanità minacciata dal Virus, il suo già concretissimo effetto psicosociale (al di là del pericolo reale e mortale in senso esistenziale)

    Vaccino o meno, il recupero del futuro probabilmente sarà soltanto tra più generazioni e decenni: di colpo, come persino un asteroide semiletale, in senso profondo psicologico individuale e/o collettivo, siamo destinati a un medioevo prossimo venturo, magari con la sopravvivenza psicosociale certa, ma il sopra-vivere di cui si vagheggiava ancora ante virus...

    Ma almeno, per dirla anche con Bion, si salvi la memoria del Futuro e piano piano come un pianoforte o persino un Bolero alla Ravel, per le nuove generazioni ancora, nonostante tutto, destinate a sbocciare per un Nuovo Rinascimento della Civiltà.

    L’HOMME-ROBOT FUTURISTA

    Due alienisti comparvero, categorici, sulla soglia del Palazzo. Io non avevo fra le mani che uno smagliante fanale d’automobile; e fu col suo manico di lucido ottone che inculcai loro la morte Filippo Tommaso Marinetti

    Nel dibattito futurologico, pur molto variegato, forse spicca una costante lacunosa. Poco approfondita certa dimensione psicologica sottostante, la cui chiarificazione ci appare essenziale per superare certo shock del futuro di memoria toffleriana. In effetti, tale diciamo substrato non è assente, ma si privilegiano approcci di tipo cognitivistico o derivante dalle sinergie psicologia scientifica stretta e neuroscienze o Intelligenza Artificiale.

    Certa percezione generale esterna esorcizza spesso il radicalismo transumanista con facile cliché: scientismo quasi ottocentesco o giù di lì. Copione tipico nella storia della tecnologia, in sé falso, sempre propagandato dai passatisti antifuturistici e antiscientifici.

    Va da sé: futurologia e/o Transumanesimo si prestano forse con maggiore poi persuasione mediatica e storica a ben vedere, se radiografati in certo modo con una sorta di TAC meno scientistiche, più prossime alle scienze umane, arte e letteratura

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