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Delos Science Fiction 210
Delos Science Fiction 210
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E-book114 pagine1 ora

Delos Science Fiction 210

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Fantascienza - rivista (75 pagine) - Uno speciale su Ad Astra e articoli su Margaret Attwood, l'universo cinematografico della DC Comics e su Gli immortali di Poul Anderson.


Ad Astra, il nuovo film di James Gray, con Brad Pitt, Tommy Lee Jolnes e Donald Sutherland, s'inserisce nella scia di quei film il cui capostipite è l'inarrivabile 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, ossia storie in cui un viaggio verso lo spazio è anche un viaggio verso la conoscenza di se stessi. È quello che accade al personaggio del film di Gray che parte alla ricerca del padre, per scoprire che lui stesso non è esattamente quello che credeva di essere, come uomo e come rappresentante dell'intera umanità. Ci raccontano questa pellicola, senza spoiler, il regista James Gray e i protagonisti nello speciale del numero 210 di Delos Science FIction.

Tra le rubriche di questo numero c'è tanta fantascienza letteraria. Enrico Di Stefano ci parla di un capolavoro di Poul Anderson, Gli immortali e implicitamente ci chiede di riscoprirlo.  Donato Rotelli, invece, ci introduce a due romanzi esplicitamente fantascientifici, opera di autori non di genere, che si sono imposti all'attenzione del grande pubblico grazie alle trasposizioni cine-televisive: il primo è Non lasciarmi (2005) del premio Nobel Kazuo Ishiguro, da cui Alex Garland ha tratto la sceneggiatura per il film di Mark Romanek, e il secondo è Il racconto dell'ancella, romanzo del 1985 a cui è ispirata la serie TV di successo di Hulu.

Andrea Pelliccia, invece, ci racconta – nella sua rubrica Contaminazioni – le connessioni tra Il pensiero del gesuita Teilhard de Chardin e la fantascienza di Asimov, Clarke e Simmons.

Nella rubrica sulle novità social e digital, segnaliamo la ripubblicazione del romanzo vincitore del Premio Urania Lazarus di Alberto Cola.

Nei servizi, Arturo Fabra ci spiega i problemi che sono alla base dell'universo cinematografico della DC Comics, mentre Vincenzo Graziano presenta il nuovo romanzo di Carlo Menzinger e il nuovo fumetto di Francesco Vacca, entrambe opere italiane e di genere distopico.

Nel suo editoriale, il curatore Carmine Treanni dà conto delle rivelazioni fatte da Bob Iger, CEO della Disney, su come George Lucas – all'indomani dell'acquisizione della Lucas Film da parte della Disney nel 2012 – fosse contrario a come la Disney intendesse proseguire il franchise di Star Wars.

Il racconto di questo numero è di Giancarlo Vitagliano.


Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.

LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2019
ISBN9788825410501
Delos Science Fiction 210

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    Delos Science Fiction 210 - Carmine Treanni

    fantascienza.

    Thread

    Quando George Lucas si imbestialì con la Disney

    Articolo di Carmine Treanni

    I 4 miliardi di dollari non sono bastati a non far arrabbiare George Lucas, quando – dopo ave ceduto la sua LucasFilm – la Disney ha svelato i suoi piani per la saga di Star Wars.

    Ora, a sette anni da quell’evento che sconvolse Hollywood e tutto il mondo del cinema, sappiamo un pezzetto di verità grazie a Bob Iger, che è il CEO di Disney e che ha raccontato il retroscena nel libro The Ride of a Lifetime: Lessons Learned From 15 Years as CEO of the Walt Disney Company.

    Andiamo con ordine.

    Nell’ottobre del 2012, la Disney annuncia di aver acquisito la Lucasfilm per 4,05 miliardi di dollari da George Lucas. Una bomba.

    In una nota, il regista californiano dichiara: per me ora è tempo di passare Star Wars a una nuova generazione di filmmaker. L'acquisto avviene tramite contanti e titoli.

    Quasi contemporaneamente, la Walt Disney fa sapere che il prossimo episodio di Star Wars, chiamato Episodio 7, uscirà nel 2015 (effettivamente la pellicola esce in quell’anno con il titolo Star Wars: Il risveglio della Forza) e George Lucas ne sarà consulente creativo. Il settimo episodio dovrebbe essere seguito dagli episodi 8 e 9 e poi un nuovo film ogni due o tre anni. Kathleen Kennedy, allora co-presidente di Lucasfilm, diventa il nuovo presidente, ma fa riferimento al presidente di Walt Disney Studios, Alan Horn.

    Come rivela Bob Iger, insieme alla compagnia, la Disney aveva acquisito anche tre soggetti ideati da George Lucas per Star Wars, ma con la clausola di non essere obbligata per contratto a usare i soggetti di Lucas.

    George Lucas accetta, convinto evidentemente che comunque verranno usati i suoi copioni per i prossimi film di Star Wars, se non completamente, almeno in parte. E invece accade l’impensabile. Alla prima riunione per parlare dei nuovi film, Lucas si rende conto che nulla, ma proprio nulla, di quello che lui ha immaginato si trovava nell’abbozzo di storia che era al centro della discussione.

    A questo punto, si arrabbia e lascia la riunione, dicendosi contrariato e che questi non erano gli accordi presi.

    Ecco come Iger racconta quella riunione: George si è subito arrabbiato quando hanno iniziato a descrivere il plot, era adirato del fatto che non usassero nessuna delle storie che lui aveva ceduto durante i negoziati. Al primo incontro sul futuro di Star Wars, George si è sentito tradito. L'intero processo non è stato facile per lui,ma l'inizio è stato davvero in salita.

    Quella rabbia, quella frustrazione, ebbero uno sfogo in un’intervista, in cui il regista dichiarò. Ho venduto i miei personaggi agli schiavisti bianchi che prendono queste cose e… senza finire la frase. Lucas, affermò, inoltre, che la Disney non era felice che lui fosse coinvolto nello sviluppo del franchise dopo averlo ceduto. In seguito George Lucas si scusò con la Disney, ma non cambiò idea sul primo film, che per lui mancava totalmente di idee nuove e dal punto di vista della tecnologia e della visionarietà non erano stati fatti passi in avanti.

    Come è noto, Star Wars: il risveglio della forza è stato uno dei maggiori incassi della storia del cinema, anche se molti fan si sono detti contrariati sulla storia.

    Perché diciamo, con buona pace di JJ Abrams, quel film è, al netto dei diversi personaggi del film, pari pari il primo film, quel Star Wars che divento subito un fenomeno di massa, incassando cifre mai viste da nessun film fino ad allora.

    George aveva ragione all’epoca e ora che la sua saga sta per terminare, chissà come si è sentito quando avrà visto il terzo è ultimo film che chiude la saga degli Skywalker. Noi, poveri umani, dobbiamo attendere dicembre per vedere Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Se vi sembra una minaccia, me ne scuso, ma il regista di questo film, nonché deus ex machina di tutto il ritorno di Star Wars sul Grande Schermo post acquisto della Disney e di Star Wars: il risveglio della forza, è JJ Abrams.

    29 settembre 2019 https://www.fantascienza.com/25099/quando-george-lucas-si-imbestiali-con-la-disney

    Non è il mio genere: la fantascienza di chi non scrive fantascienza

    Uno sguardo dall'esterno: Margaret Atwood e Kazuo Ishiguro

    Scrivere fantascienza non è certo la strada più indicata per gli scrittori che aspirano all'olimpo dei Grandi Autori della Letteratura: eppure ci sono autori di successo che, pur non frequentando assiduamente il genere, a volte ricorrono a tematiche o ambientazioni fantascientifiche dando vita a opere di confine.

    Articolo di Donato Rotelli

    Negli ultimi anni, due romanzi esplicitamente fantascientifici opera di autori non di genere, si sono imposti all'attenzione del grande pubblico grazie alle trasposizioni cinematografiche: il primo è Non lasciarmi (2005) del premio Nobel Kazuo Ishiguro da cui Alex Garland ha tratto la sceneggiatura per il film di Mark Romanek; e il secondo è Il racconto dell'ancella, romanzo del 1985 a cui è ispirata la serie TV di successo di Hulu.

    Se ne parlo insieme non è unicamente per il successo delle rispettive trasposizioni anche fuori dal fandom (che ha avuto anche una ricaduta sulle vendite dei romanzi); ma soprattutto perché credo che entrambi siano esemplificativi dell'approccio diverso e in alcuni casi virtuoso degli scrittori non di genere quando affrontano tematiche fantascientifiche.

    Si tratta in entrambi i casi di opere di confine tra la distopia e l'ucronia.

    Il mondo di Non lasciarmi è il nostro passato (anni '80-'90 del Novecento) come sarebbe stato se gli esperimenti sulla clonazione umana avessero permesso di generare una riserva di organi da sostituire all'occorrenza, prolungando l'aspettativa di vita ben oltre i cento anni. Un'utopia che mostra la sua faccia terribile non appena ci rendiamo conto che Ishiguro ha adottato il punto di vista dei cloni, i donatori il cui unico scopo nella vita è quello di sottoporsi a quattro-cinque interventi prima di «completare il ciclo».

    Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood è ambientato Repubblica di Galaad, originatasi dalla disgregazione degli Stati Uniti, un'oligarchia di fondamentalisti cristiani in cui le donne hanno un ruolo subordinato di mogli, serve o ancelle: queste ultime sono strumenti di procreazione per le famiglie dei Comandanti; una volta ingravidate e partorito l'erede del Comandate possono essere assegnate a una nuova famiglia,

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