Aspettando Emma

Di Rino Cerritelli

Aspettando Emma è più di un racconto e meno di un romanzo. È la storia di un’attesa, una sospensione, un piccolo collasso spaziotemporale. Tre amici aspettano Emma: Anna, Pierre e Federico. Ma Emma non arriva e l’ansia si accumula. E mentre si sfidano con ipotesi e illazioni per compensare il vuoto creatosi dall'assenza della loro amica, si rianima il triste mondo pragmatico che li circonda. Dalle pareti del soggiorno dove avrebbero dovuto consumare la cena arriva, infatti, l’eco inequivocabile di un conflitto. Due ombre pronte a farsi risucchiare dallo scorrere del tempo, Sandro e Giacinta, si torturano con fantasmi di colpe effimere, dolori superflui e frivole recriminazioni, a testimonianza di come l’amore può essere a volte un inesplicabile supplizio. Da una parte, quindi, si cercano alibi per delitti mai commessi in un’inesorabile obsolescenza affettiva programmata, dall’altra si soffia sui vissuti fino a quando il crepitio delle parole diventa fiamma, ossigeno che alimenta il fuoco di desideri trasfigurati in ricordi ingombranti e dolori retroattivi. Tutti i personaggi di una fiction d’amore in fondo si assomigliano per una sorta di sfacciataggine esistenziale: nessuno di loro sa come andrà a finire e nonostante ciò si comportano come se lo sapessero. Alla ricerca di un varco nel tempo, di un sodalizio oltre i confini del senso, c’è però sempre un’antica speranza all'apice di cuori disperati: che tutto possa ritornare al punto di partenza, senza fare nulla. E da lì…ricominciare daccapo. Godendosi la farsa,.

• Lingua: Italiano
• Editore: Scripta Volant
• Data di uscita: 15 dic 2019
• ISBN: 9788831289016

Anteprima del libro

Rino Cerritelli

Aspettando Emma

ISBN: 9788831289016

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Indice dei contenuti

1. Epilogo premonitorio

2. Investitura d’amore

3. Conto alla rovescia

4. La fine del giorno

5. Un colpo senza fulmine

6. Un sortilegio ineluttabile

7. Nemici nello stesso corpo

8. Il momento della congettura

9. Dispersioni

10. Disprezzo e commiserazione

11. Al posto dell’abisso

12. Il non senso del comprendere

13. Gestire la transizione

14. Faccia da idiota

15. Un dolore a caso

16. Sfamare le sventure

17. Ancora una chance?

18. Anestetizzare l’inquietudine

19. Ritornare al punto di partenza

20. In mancanza d’altro

21. Didascalia del senso

22. Un precipizio rinviato

23. Indeterminazione

24. Sodalizio d’attesa

25. I primi sospetti

26. La canna del gas

27. Braccia di rovi

28. L’amore non è desiderio

29. L’orizzonte del possibile

30. Il pasticcio di patate e funghi

31. Le vergogne dei viventi

32. Dissolvenze solipsistiche

33. Ammutinamento verbale

34. Trucco e realtà

35. Il disprezzo dell’amore

36. Trame e tradimenti

37. L’essenza del disumano

38. Onore all'amore

39. Tornare all’aria aperta

40. Il segreto dei segreti

41. Una brezza leggera

42. Pesche sciroppate

43. Il sapore della beffa

44. Una notte con il camino

45. L’ultimo bacio

46. Sparecchiare i paradossi

47. Il citofono suona sempre due volte

48. Ultimo atto inatteso

Rino Cerritelli

ASPETTANDO

EMMA

Edizioni Scripta Volant

Edizioni Scripta Volant

1° edizione, Lecco 15 dicembre 2019

Riproduzione vietata ai sensi di legge

(art. 171 della legge 22 aprile 1941 n. 633)

Copyright 2019 – Scripta Volant

ISBN: 9788831289009

Senza regolare autorizzazione è vietata la riproduzione

di questo volume anche parzialmente o con qualsiasi mezzo,

compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico

" Ogni vissuto ha la sua parte di dolore.

Ogni dolore ha la sua parte di vissuto.

Ogni tentativo di raccontare un vissuto

ha una vittima in un altro presente.

E il paradosso che si crea sfuma sempre

dal farsesco al grottesco."

Collana: Percorsi Laterali

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1. Epilogo premonitorio

Una tavola per quattro trascurata. Un soffitto imbiancato da poco. Riverberi di luce oscurati da sagome di legno. Una mesta penombra si propaga dalla cucina offuscando quelle sottili variazioni iridescenti che stabiliscono i confini tra un ambiente e l’altro. Non pareva affatto l’ora di cena.

La voce di Anna, divulgata da una cabina doccia trasparente con ante scorrevoli messa in fondo a un bagno di 6,5 mq, aveva una latenza minore di 30 millesimi di secondo. Larghe piastrelle chiazzate sul pavimento ondeggiavano pacatamente a ritmo di palpebre. Nessun profumo di aglio dorato in padella. Nessun progetto speziato in cantiere per il nostro evoluto sistema chemiosensoriale.

Sull'asse rotondo di ebano scuro un mantello a fiori dormiente, un involucro di cristallo stuzzicato a metà da un fluido giallo frizzante e briciole smarrite di farine multietniche. Se non era già tutto finito, sicuramente era ancora tutto da fare.

Poi, repentinamente, l’atmosfera cambia. Le ultime note di Anna rimbalzano sulle tre pareti del soggiorno ed esalano verso il soffitto. Il lampadario smette per alcuni attimi di oscillare nell'aria e il marroncino della credenza dietro il divano assume qualche gradazione in più verso lo scuro. Dopo circa 15 secondi nello spazio aereo circostante non c’era modo di scampare al successivo (e prevedibile) clamore incalzante dell’asciugacapelli di Anna-capelli-castani e dall'improvviso eco equidistante dei muggiti di Sandro e Giacinta.

Questi ultimi fragori provenivano da qualche misterioso creato parallelo, non molto distante dal nostro, a testimonianza di quanto sia consolidata l’abitudine di certe coppie a questionare con foga sui dettagli tanto scabrosi quanto triviali dell’esistenza. Nel calcolo delle opportunità che la vita mi offriva, essi rappresentavano un riquadro puntuale e squillante del livello evolutivo raggiunto dalle relazioni d’amore nell’epoca fluida. Un hobby, il mio, maturato per inerzia, favorito dal disinteresse di chi ormai non si fa più carico delle impressioni che quel tipo di vano strepitare suscita nel mondo. A giudicare dal genere di baccano, spostavano pensieri da un vassoio di alluminio a un tavolo di marmo e viceversa.

Eppure io ero entrato in totale silenzio. Chiavi tipo Yale e scarpe di gomma. Federico, nello scorgermi, aveva dilatato le pupille qualche istante e poi, senza sillabe superflue, aveva ripreso a improvvisarsi mollemente tra